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Tesina - Premio maturità 2008
Titolo: Microcredito, piccolo prestito per grande sviluppo
Autore: Mara Cortinovis
Descrizione: tratta gli aspetti tecnici e umanistici di questo strumento finanziario che consente l'accesso al credito per le persone più povere prive di garanzie.
Materie trattate: geografia economica, matematica, economia aziendale, diritto, finanze, storia
Area: umanistica
Sommario: Le differenze tra Nord e Sud del mondo ormai sono note a tutti. Ma ciò che forse meno conosciamo sono la miriade di progetti e di organizzazioni diffusi in tutto il mondo che lavorano al fine di ridurre queste differenze. All'interno di questi progetti si inserisce il MICROCREDITO, uno strumento poco conosciuto, anche se negli ultimi anni ha subito un'importante crescita e diffusione nei Paesi industrializzati. Il microcredito che si inserisce nella sfera della Finanza etica, è nato al fine di migliore le condizioni di vita di gran parte della popolazione del Terzo Mondo che vive in condizioni di estrema povertà . L'uguaglianza delle condizioni di vita dovrebbe essere un diritto di tutti che però non viene rispettato, non solo nei Paesi più poveri ma anche nei Paesi industrializzati. Questa tesi vuole, appunto mettere in evidenza le principali caratteristiche e sfumature di questo strumento finanziario utilizzato soprattutto nei Paesi in via di sviluppo al fine di promuovere lo sviluppo locale. Un progetto nato in seguito agli iniziali esperimenti effettuati da Muhammad Yunus, che nel 1976 in Bangladesh, diede vita alla Grameen bank; promotrice di questo esperimento che si diffuse in altri Paesi e portò alla nascita di altre organizzazioni. Enti che concedono piccoli prestiti ai microimprenditori che con queste piccole somme possono sviluppare al meglio le loro microattività . Qui di seguito vengono riportati alcuni dati che evidenziano la diffusione del microcredito: â⬢ La Banca Mondiale stima che ci sono oltre 7.000 istituzioni di microfinanza che servono 16 milioni di poveri nei Paesi in via di sviluppo. Il giro di denaro globale è di circa 2,5 miliardi di dollari e il potenziale per un'ulteriore crescita è notevole. â⬢ Circa il 90% dei lavoratori autonomi non ha accesso a programmi di microcredito. La domanda inevasa riguarda circa 270 milioni di persone.
Risparmio richiesto opzionale opzionale richiesto opzionale
Nei Paesi in Via di Sviluppo milioni di famiglie vivono con i proventi delle loro piccole
imprese agricole e delle cooperative nell'ambito di quella che è stata definita economia
informale. La difficoltà di accedere al prestito bancario a causa dell'inadeguatezza o della
mancanza di garanzie reali e delle microdimensioni imprenditoriali, ritenute troppo piccole
dalle banche tradizionali, non consente a queste attività produttive di avviarsi e svilupparsi
libere dall'usura. I programmi di microcredito propongono soluzioni alternative per queste
microimprese e in un certo senso sono paragonabili ai prestiti d'onore.
La microfinanza si propone di diventare un efficace e potente strumento per ridurre la larga
condizione di povertà che non permette l’esistenza di entrate crescenti, l’accumulazione di
attività finanziarie e genera vulnerabilità per lo stress economico cui sono sottoposte le
numerose famiglie in questione.
L’obiettivo è dunque quello di interrompere, ed anzi invertire, il circolo vizioso di cui sono
vittime tutte le famiglie che, per la sventurata condizione economica presentata, non
potrebbero accedere ad alcun servizio finanziario atto a migliorare la propria situazione.
povero
L’idea di base è che, attraverso il credito, il possa sviluppare una “microattività”, che gli
permetta di incrementare le proprie entrate e migliorare l’attuale condizione economica
propria e sociale.
Alcune istituzioni (Banche etiche), trovano la propria ragion d’essere esclusivamente nel
perseguimento di questo scopo. Esistono appositi metodi per l’erogazione del servizio, in
grado di favorire l’accesso dei poveri al credito e, allo stesso tempo, di garantire il rimborso
del prestito.
Il microcredito si è fortemente diffuso, dalle prime esperienze negli anni ‘70, e raggiunge oggi
oltre 23 milioni di clienti; la maggioranza dei quali poverissimi.
Le grandi istituzioni internazionali hanno riconosciuto la sua validità come strumento per la
lotta alla povertà, ed hanno messo in atto progetti propri attivando programmi di supporto
alle suddette istituzioni (di microfinanza). microcredito
Negli ultimi anni, inoltre, sono in corso tentativi di diffusione del (con gli
adattamenti opportuni) anche nelle economie avanzate a sostegno dei cosiddetti "nuovi
poveri", cioè coloro che nei Paesi Sviluppati vivono sulla soglia della sussistenza o al di sotto
di essa e che possono trovarsi in gravi difficoltà di fronte a spese improvvise anche di piccola
entità.
ALCUNI DATI: 10
11
ISTITUZIONI FINANZIRIE CHE EROGANO MICROCREDITI
Africa Kenia
• Equity Bank
o K-Rep Bank
o
Mali
• Kafo Jiginew
o
Sudafrica
• Teba Bank
o
Uganda
• Centenary Rural Development Bank
o Uganda Micro Finance Ltd
o
Americhe
Bolivia
• BancoSol
o Banco Los Andes ProCredit
o PRODEM FFP
o
Cile
• Banco del Desarrollo
o
Colombia
• Cooperativa Emprender
o FINAMERICA
o
Haiti
• SogeSol
o
Messico
• Compartamos
o
Peru
• Mibanco
o
Repubblica Domenicana
• Banco ADEMI
o
Asia India
• Share Microfin Limited
o SKS
o
Indonesia
• BRI Unit Desa
o
Kirghizistan
• FINCA Microcredit Company
o
Mongolia
• XacBank
o
Pakistan
• First MicroFinance Bank
o 12
Europa
Bosnia e Erzegovina
• PRIZMA
o
Organizzazioni non governative
Egitto
• ABA
o
Marocco
• Al Amana
o
Bangladesh
• ASA
o BRAC
o
Georgia
• Constanta Foundation
o
Nicaragua
• FAMA
o
Polonia
• Fundusz Mikro
o
Armenia
• MDF-Kamurj
o
Benin
• PADME
o
Tanzania
• PRIDE Tanzania
o
Filippine
• TSPI
o
Istituzioni che forniscono supporto tecnico
USA
• ACCION International
o Citigroup
o WOCCU
o
Canada
• Calmeadow
o 13
Zone di attività della Grameen bank 14
LA DIFFUSIONE DEL MICROCREDITO
x y x y X Y f(x )
i2 i2
i i i i i
618 1 381924 516,6
1 618 1850 4 855625 894,4
2 925 3195 9 1134225 1272,2
3 1065 6268 16 2455489 1650
4 1567 10930 25 4778596 2027,8
5 2186 22861 55 9605859
15 6361
U = 3 σ = 2
2x
x = 1272,2 σ = 302679
U 2y
y = 4572,2 σ = 755,6
U xy xy
U = 11
x2
U = 1921172 coefficiente di correlazione lineare= 0,001248
y2 DIFFUSIONE DEL MICROCREDITO
2500
2000
PROGRAMMI 1500 Serie1
Lineare (Serie1)
1000
500
N° 0 0 1 2 3 4 5 6
ANNI 15
LA FINANZA ETICA
In generale con il termine finanza etica vengono individuati due distinte applicazioni degli
strumenti finanziari:
1. il microcredito, rivolto alle fasce di popolazione più deboli attuato dalle Banche dei
poveri nei Paesi del Terzo mondo;
l'investimento etico,
2. cioè la gestione dei flussi finanziari raccolti con strumenti quali i
fondi comuni per sostiene organizzazioni che lavorano nel campo dell'ambiente, dello
sviluppo sostenibile, dei servizi sociali, della cultura e della cooperazione
internazionale.
L’INVESTIMENTO ETICO
solidale,
L'investimento etico, detto anche si propone il finanziamento di iniziative che
operano nel campo dell'ambiente, dello sviluppo sostenibile, dei servizi sociali, della cultura e
della cooperazione internazionale.
I fondi etici sono tipici di mercati molto evoluti come quelli anglosassoni, dove l'offerta è
amplissima e può soddisfare un grande spettro di richieste etico-morali. Esistono fondi detti
un po' impropriamente etici che pur non facendo selezione sui titoli devolvono in beneficenza
parte degli utili.
Oggi sempre più istituti finanziari offrono prodotti di investimento i cui fondi sono destinati a
questi scopi.
Uno degli strumenti utilizzati per la selezione del beneficiario dell'investimento è l’Ethical
Screening (selezione etica in italiano), cioè la pratica di includere o escludere dei titoli da un
portafoglio o un fondo pensione sulla base di giudizi etici sulle attività da lui svolte. Questo
criterio di investimento nacque negli anni venti del secolo scorso in America, quando la Chiesa
Metodista decise di non proibire più ai suoi fedeli l'accesso alla borsa, a condizione che il
denaro non finisse nell'industria dell'alcol o delle scommesse. In Italia giunse alla fine degli
anni settanta, con la costituzione delle mutue di autogestione (MAG).
PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA
FINANZA ETICA
Ritiene che il credito, in tutte le sue forme, sia un diritto umano
1. Non discrimina tra i destinatari degli impieghi sulla base del sesso,
dell'etnia o della religione, e neanche sulla base del patrimonio,
curando perciò i diritti dei poveri e degli emarginati. Finanzia quindi
attività di promozione umana, sociale e ambientale, valutando i progetti col duplice
criterio della vitalità economica e dell'utilità sociale.
Le garanzie sui crediti sono un'altra forma con cui i partner si assumono la responsabilità
dei progetti finanziati. La finanza etica valuta altrettanto valide, al pari delle garanzie di
tipo patrimoniale, quelle forme di garanzia personali, di categoria o di comunità che
consentono l'accesso al credito anche alle fasce più deboli della popolazione. 16
Considera l'efficienza una componente della responsabilità etica
2. Non è una forma di beneficenza: è un'attività economicamente vitale che intende essere
socialmente utile. L'assunzione di responsabilità, sia nel mettere a disposizione il proprio
risparmio sia nel farne un uso che consenta di conservarne il valore, è il fondamento di
una partnership tra soggetti con pari dignità.
Non ritiene legittimo l'arricchimento basato sul solo possesso e scambio di denaro
3. Il tasso di interesse, in questo contesto, è una misura di efficienza nell'utilizzo del
risparmio, una misura dell'impegno a salvaguardare le risorse messe a disposizione dai
risparmiatori e a farle fruttare in progetti vitali. Di conseguenza il tasso di interesse, il
rendimento del risparmio, è diverso da zero, ma deve essere mantenuto il più basso
possibile, sulla base delle valutazioni sia economiche che sociali ed etiche.
E' trasparente
4. L'intermediario finanziario etico ha il dovere di trattare con riservatezza le informazioni
sui risparmiatori di cui entra in possesso nel corso della sua attività, tuttavia il rapporto
trasparente con il cliente impone la nominatività dei risparmi. I depositanti hanno il diritto
di conoscere i processi di funzionamento dell'istituzione finanziaria e le sue decisioni di
impiego e di investimento. Sarà cura dell'intermediario eticamente orientato mettere a
disposizione gli opportuni canali informativi per garantire la trasparenza sulla sua attività.
Prevede la partecipazione alle scelte importanti dell'impresa non solo da parte dei
5. soci ma anche dei risparmiatori
Le forme possono comprendere sia meccanismi diretti di indicazione delle preferenze
nella destinazione dei fondi, sia meccanismi democratici di partecipazione alle decisioni.
La finanza etica in questo modo si fa promotrice di democrazia economica.
Ha come criteri di riferimento per gli impieghi la responsabilità sociale e
6. ambientale
Individua i campi di impiego, ed eventualmente alcuni campi preferenziali, introducendo
nell'istruttoria economica criteri di riferimento basati sulla promozione dello sviluppo
umano e sulla responsabilità sociale e ambientale. Esclude per principio rapporti
finanziari con quelle attività economiche che ostacolano lo sviluppo umano e
contribuiscono a violare i diritti fondamentali della persona, come la produzione e il
commercio di armi, le produzioni gravemente lesive della salute e dell'ambiente, le attività
che si fondano sullo sfruttamento dei minori o sulla repressione delle libertà civili.
Richiede un'adesione globale e coerente da parte del gestore che ne orienta tutta
7. l'attività
Qualora invece l'attività di finanza etica fosse soltanto parziale, è necessario spiegare, in
modo trasparente, le ragioni della limitazione adottata. In ogni caso l'intermediario si
dichiara disposto ad essere 'monitorato' da istituzioni di garanzia dei risparmiatori.
Il grande problema di non poter accedere al credito è tipico delle attività
microimprenditoriali.
Si tratta, infatti, di piccole attività individuali o famigliari, prive di garanzia o di stabilità e
pertanto rifiutate dai canali creditizi tradizionali. Un problema evidente nei Paesi in via di
sviluppo e nelle aree in crisi economica.
Il finanziamento di queste attività è detto microcredito; viene erogato
tramite associazioni o consorzi fondati per risolvere questo problema.
Le associazioni rientrano nel grande settore della Finanza Etica, 17
raccolgono i risparmi dei cittadini del nord del mondo (in molti casi anche donazioni) per
erogare microfinanziamenti a persone del sud del mondo. Evitando in questo modo che
grandi prestiti siano malgestiti dai tanti intermediari che si frappongono fra chi dona e chi
deve ricevere.
I beneficiari del prestito non sono le istituzioni o i governi, bensì i piccoli produttori,
allevatori, artigiani e commercianti che grazie a questi microprestiti riescono ad avviare una
propria attività lavorativa nel proprio Paese. Appartengono alle classi sociali disagiate ed in
difficoltà.
Il prestito consente loro l'opportunità di generare un reddito da lavoro per poter assicurare
cibo, cure mediche, assistenza scolastica ai propri figli ed una vita dignitosa senza dover
essere preda dell'emigrazione o dello sfruttamento.
Lo sviluppo delle microattività nei Paesi in via di sviluppo permette la crescita delle comunità
sviluppo sostenibile "dal basso" "cooperazione
locali e di conseguenza uno mediante una
decentrata" tra individui del Nord (donatori o risparmiatori) e del Sud del mondo, senza
alcuna intermediazione governativa.
Per la finanza etica l'accesso al credito è un diritto di tutti.
La finanza etica, o alternativa, riprende il concetto di finanza presente nelle prime forme di
economia bancaria. Il finanziamento o il prestito concesso dalle banche di un tempo era
soprattutto sulla conoscenza della persona e sulla fiducia.
L'economia moderna ha giustamente fatto evolvere il sistema creditizio verso un approccio
impersonale, basandolo esclusivamente sul capitale.
Il sistema creditizio moderno può in questo modo rispondere alle esigenze della società
economicamente evoluta ma essere nello stesso tempo di forte ostacolo alle comunità di
persone povere del Sud del mondo, costrette a restare emarginate proprio a causa della loro
situazione di disagio.