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Introduzione Mia Etiopia - Tesina
Qiuesta tesina di maturità è sull'Etiopia. Sono nata in Etiopia, nella culla dell’umanità, precisamente ad Arbaminch, capoluogo della regione dei bassipiani denominata Valle dell’Omo, ai confini con il Kenya. E questo è il racconto del mio ͞viaggio͟ alle origini, il viaggio dentro di noi che ci porta a sentire il respiro della grande madre Africa, a sentire battere il cuore pulsante di una terra antica e a scoprire l’oscuro che è dentro ciascuno di noi.
Sarà un piacere per me accompagnarvi in questa scoperta. ͞Un viaggio non ha bisogno di motivi. Crediamo di andare a fare un viaggio, ma ben presto è il viaggio a farci o a disfarci͟
Nicolas Bouvier, L’usage du monde
͞La terra ci insegna di più su noi stessi di quanto possano fare tutti i libri. PerchĠ la terra ci resiste͟
Saint-Exupéry, Terra d’uomini
Collegamenti
Mia Etiopia - Tesina
Storia- Breve storia dell'Etiopia e la guerra con l'Italia.
Scienze- Il virus dell'HIV.
Scienze umane- Il sistema scolastico etiope.
Inglese- L'importanza dell'inglese in Etiopia.
Educazione fisica- Il segreto che fa correre gli Etiopi.
Italiano- Marinetti e la guerra in Etiopia.
ISTRUZIONE E CULTURA
Dal 1952, quando solo il 4% della popolazione era in grado di leggere e scrivere,
l’istruzione ha subito una notevole crescita; nel 1979 fu iniziato un importante
programma, volto a incrementare il grado di scolarizzazione e, già verso la metà degli
anni Ottanta, il 63% della popolazione adulta aveva ricevuto un’istruzione elementare. Il
tasso di alfabetizzazione della popolazione adulta è del 45,1% (2005). L’istruzione
primaria è gratuita, ma le attuali infrastrutture limitano la frequenza a solo un terzo della
popolazione in età scolare.
L’Etiopia possiede una ricca tradizione letteraria, con un vasto numero di traduzioni dal
greco antico, dall’arabo e altre lingue in ge’ez e in amharico moderno; gran parte delle
opere sono di carattere mitologico, teologico o storicistico. Ricche e abbondanti sono
anche l’arte e l’architettura religiosa, che riflettono la lunga storia del cristianesimo
etiope; le chiese, e gli affreschi che si trovano al loro interno, testimoniano influenze
bizantine e copte. 29
ORDINAMENTO SCOLASTICO
L'istruzione è stata per secoli monopolio della Chiesa Etiope, fino agli inizi del XX secolo,
quando si adottò un sistema d'istruzione secolare. Il sistema scolastico etiope si articola
in 8 anni di scuola primaria, 2 anni di scuola superiore e due di scuola preparatoria.
Il problema maggiore per l’alfabetizzazione dei bambini è costituito dall’insufficienza di
scuole. Spesso varie classi della scuola primaria sono raggruppate in una sola aula.
Tutt'oggi si cerca di aumentare il numero delle scuole elementari per insegnare ai giovani
a leggere ed a scrivere. Ad Addis Abeba vi è una scuola italiana.
Innanzitutto bisogna sapere che la scuola etiope è divisa in dodici gradi a cui si
aggiungono tre gradi di scuola materna.
Il ruolo della scuola materna è diverso da quello che intendiamo in Italia poiché i
tre anni di materna, indicativamente dai quattro ai sette anni, prevedono delle
vere e proprie lezioni di amarico, matematica e, se possibile, inglese.
Il primo livello di scuola in senso stretto è quello della Primary School, che
prevede otto classi. I bambini iniziano la scuola ai sette anni.
A quattordici anni passano alla scuola superiore, High School, che prevede due
anni di corso.
Per coloro che scelgono di continuare a studiare sono previsti altri due anni di
Preparatory School di introduzione o all’università o al mondo del lavoro.
La dimensione delle classi non è fissa, spesso però sono molto numerose.
Sono molto frequentati i primi gradi, ma la carenza di aule e di professori fa sì che
tutte le classi siano molto affollate. Normalmente sono previsti dai trenta ai
quaranta ragazzi.
Alla fine dell’anno viene consegnata una pagella ai ragazzi.
Durante la Primary School la valutazione è complessiva e viene analizzato tutto il
rendimento del ragazzo.
Durante la High School e la Preparatory School è invece prevista una valutazione
per materia.
Alla fine della High School è previsto un esame nazionale per valutare le
conoscenze del ragazzo. Questo esame, paragonabile alla maturità, è molto
importante.
L’istruzione nelle zone rurali, risente di problemi maggiori rispetto alle zone più
avanzate e, soprattutto, ad Addis Abeba. I ragazzi hanno grandi difficoltà a
reperire persino i libri su cui prepararsi. L’iscrizione a scuola non è obbligatoria ed
è possibile posticipare l’iscrizione di un figlio alla Primary School ritardandone il
percorso di studi.
Per poter accedere alla Primary school è richiesta la conoscenza della lingua
amarica: se si conoscono solo I dialetti locali non ci si può iscrivere a scuola.
A influenzare la scelta sull’età a cui mandare i figli a scuola concorrono la
condizione economica, la volontà dei genitori e i risultati dei ragazzi. Per questo
motivo le classi non sono uniformi. È inoltre possibile interrompere il proprio
percorso di studi e riprenderlo successivamente, anche se questo comporta una
spesa aggiuntiva perla famiglia.
Per questo la scuola materna è vissuta come un “primo ciclo delle elementari” in
cui i bambini imparano a leggere e a scrivere così da essere pronti alla scuola
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primaria per rimandarne l’ingresso agli anni successivi e poter, nel frattempo,
aiutare i genitori sul lavoro.
Il livello di istruzione in generale è piuttosto basso, soprattutto nelle zone rurali, in
particolare per quel che riguarda la lingua inglese. Diversi testi sono disponibili
solo in lingua inglese rendendo l’apprendimento molto complesso. Anche il livello
dei docenti non è molto alto, soprattutto per quanto riguarda l’inglese.
Il vero problema della scuola etiope è la totale disparità nella preparazione:
questa disparità dipende innanzitutto da questioni economiche che impongono la
scelta fra una scuola pubblica o privata. Esistono, infatti, scuole sia pubbliche sia
private di tutti i livelli. Chi ha un reddito più elevato può mandare i figli in scuole
più prestigiose, mentre chi non riesce nemmeno a pagare la retta minima di 15
Birr all’anno (poco più di 1 Euro) e a comprare la divisa scolastica non può
iscrivere il figlio a scuola.
In secondo luogo esistono delle differenze dovute alla collocazione geografica,
infatti le grandi città offrono possibilità che le province non hanno.
Non vi sono infrastrutture, mancano strade, servizi di trasporto pubblico e spesso I
bambini per recarsi a scuola deveno percorrere diversi chilometri ogni giorno su
strade sterrate e insecure. Quando poi arriva la stagione delle piogge le strade di
fango diventano pericolosi fiumi difficili da guadare.
Sono forti anche le differenze all’interno delle stesse classi: gli studenti non sono
stimolati a studiare e si crea perciò una forte disparità fra chi desidera studiare e
chi invece, meno motivato, viene semplicemente “lasciato indietro”.
Un’ultima disparità è quella tra maschi e femmine, dato che le seconde hanno il
compito, durante l’orario scolastico, di badare anche a diverse mansioni “extra”
come provvedere alla cucina o fare le pulizie.
L’organizzazione scolastica non prevede un vero e proprio programma né un
registro delle lezioni, per cui è molto difficile capire cosa viene effettivamente
insegnato ai ragazzi. I docenti vengono trasferiti molto spesso, per cui è difficile
creare una continuità di insegnamento. Il salario dei docenti è basso, speialmente
nelle scuole pubbliche, per cui non vengono incentivati a continuare la
professione nè a migliorare le loro attività. Non hanno neppure un grande
riconoscimento sociale, a differenza di quelli delle scuole private.
Non esistono libri di testo per la Primary School, ma solo quaderni. Le biblioteche
delle scuole sono generalmente poco fornite e si basano su donazioni
estemporanee. Il materiale utilizzato dai docenti prevede alcuni cartelloni che si
tramandano da un anno all’altro usati in comune nella scuola. I genitori vengono
coinvolti discretamente nelle attività delle scuole. Alla fine di ogni semestre i
genitori sono convocati per parlare dell’andamento del ragazzo. Inoltre esiste un
comitato dei genitori in ogni scuola che fa proposte e dà suggerimenti per
migliorare la scuola.
Complessivamente si può dire che l’istruzione in Etiopia ha molti problemi, a
partire da una scarsa considerazione da parte dello Stato e dei cittadini e da una
bassa preparazione degli insegnanti, fino a una grande mancanza di fondi.
Prima della colonizzazione italiana, iniziata nel 1889, l’istruzione nel paese era
impartita in scuole copte e, in misura minore, in scuole coraniche tradizionali. Le
scuole copte, attive nel paese da più di un millennio, offrivano vari livelli
d’istruzione, quelli più avanzati erano orientati alla formazione dei sacerdoti
della chiesa copta. Da queste scuole traevano origine i debteras, o saggi
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religiosi, che avevano un ruolo cardine nella cultura locale. Il governo coloniale
italiano e le prime scuole pubbliche. Fu il governo coloniale italiano a importare
in Etiopia il modello d’istruzione occidentale, istituendo le prime scuole
pubbliche in lingua italiana. Tali scuole erano aperte agli etiopi solo fino alla
quarta elementare, livello di studio ritenuto sufficiente a formare gli interpreti al
servizio dell’amministrazione coloniale. Durante l’occupazione britannica, furono
aperte le prime scuole elementari pubbliche nelle lingue locali e fu permesso
agli eritrei di accedere alle scuole superiori di lingua inglese. Con l’annessione
all’Etiopia ell’Eritrea, nel 1962, anche il sistema scolastico eritreo fu unificato a
quello etiope e fu posto sotto il controllo del ministero dell’Educazione nazionale
dell’Etiopia. In tutte le scuole elementari del Paese fu imposto l’uso dell’amarico
come lingua d’istruzione, fu invece mantenuto l’inglese nelle scuole secondarie.
Negli anni seguenti, lo sviluppo del sistema scolastico ricevette un impulso
limitato, tanto che nel 1974, anno del colpo di stato che instaurò la dittatura di
Menghistu, solo il 18% dei bambini frequentava la scuola elementare e solo il
7% degli adulti era alfabetizzato. Grazie alle massicce campagne di
alfabetizzazione del governo a orientamento marxista-leninista, che coinvolsero
studenti e insegnanti delle scuole secondarie, e a una grande mobilitazione
sociale, il tasso di analfabetismo della popolazione scese notevolmente e la
scolarizzazione elementare raggiunse nel 1985 il 35%. Le carestie, errate
politiche governative e l’intensificarsi della guerriglia di opposizione e
indipendentista portarono però a un progressivo deterioramento delle condizioni
di vita nel Paese e a un indebolimento dell’apparato statale, che non consentì di
consolidare i risultati raggiunti. La scolarizzazione elementare subì una notevole
flessione e la qualità dell’istruzione fu profondamente minata dalla difficile
situazione economico-sociale. Nel 1992, solo il 26 % dei bambini frequentava la
scuola elementare.
Progetti di Save the Children, Project Abroads e altre onlus
in Etiopia L’Etiopia è uno dei paesi più poveri del mondo e in molte
zone rurali l’accesso all’istruzione è molto difficile.
Ci sono ancora molti bambini in Etiopia che non arrivano a
completare la scuola primaria e altri che pur riuscendoci
arrivano alla fine senza aver acquisito le competenze di
base che gli serviranno per il futuro. Gli interventi di
diverse onlus tra cui Save the Children mirano a migliorare
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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