Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 20
Terra mia tesina Pag. 1 Terra mia tesina Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Terra mia tesina Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Terra mia tesina Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Terra mia tesina Pag. 16
1 su 20
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi
Scienze della terra: origine del vulcano più alto d Europa ,l'Etna
Matematica:Federico Cafiero
Fisica: Ettore Maiorana
Storia:Vittorio Emanuele Orlando
Filosofia:Lord Bertrand Russell
Italiano:Luigi Pirandello
Inglese: Oscar Wilde
Scienze Motorie:I nuoto e Luca Marin
Estratto del documento

Il nostro Vulcano, detto anche Mongibello, dal latino-arabo Mons e

Jebel, "la Grande Montagna", o, come familiarmente lo chiamano i

siciliani, "a Muntagna", è il vulcano attivo più alto e più grande

d'Europa, con i suoi 3343 metri di altezza e con un raggio medio di

20 Km.

L'Etna ha un’attività prevalentemente effusiva, tipica delle zone di

distensione, con formazione di magni basaltici. L'attività dell'Etna è

documentata da 1500 anni, ma i primi segni di vulcanesimo in atto

nella zona risalgono circa a 600000 anni fa. In quel periodo l'area

era sommersa e costituiva il golfo pre-etneo. Il primitivo apparato

vulcanico era sottomarino e da fenditure sul fondale uscivano lave

basaltiche che solidificando assumevano il tipico aspetto a cuscini.

L'area successivamente venne sollevata e sulla terra emersa si

formò un vero vulcano a scudo. In questa fase il magma che

alimentava il vulcano subì un graduale cambiamento e la lava

divenne più sialica e viscosa. L'Etna diventò perciò uno strato-

vulcano, che alternava fasi esplosive ed effusive. I primitivi edifici,

Calanna, Tifoglietto e Trifoglietto ll sono vulcani a scudo e sono stati

in parte smantellati quando s formò la caldera della valle del Bove.

L'edificio attuale (Mongibello) è uno strato-vulcano che si innalza a

occidente rispetto alla valle del Bove e presenta numerosi condotti

laterali. Le lave emesse dall'Etna sono prevalentemente basaltiche

e sembrano provenire direttamente dal mantello superiore.

Ogni provincia ha i suoi cittadini illustri degni di lode ed ottimi

esempi di impegno culturale e civile. In questa sede mi sono

orientato verso quegli uomini la cui opera ha in qualche modo

incuriosito e attirato la mia attenzione e voglia di conoscenza .

De rerum

E già Il poeta e filosofo latino Lucrezio, all'interno del suo

natura, esaltava la bellezza della Sicilia descrivendola come una

terra straripante di ricchezze naturali e madre di personaggi illustri:

« Giusto è che questa terra, di tante bellezze superba, alle genti

si addìti e molto si ammiri, opulenta d'invidiati beni e ricca di

nobili spiriti. »

Orlando, Vittorio Emanuele

Orlando, Vittorio Emanuele. Giurista e uomo politico italiano

(Palermo 1860 - Roma 1952), ha insegnato diritto costituzionale e

diritto amministrativo nelle università di Messina, di Modena, di

Palermo e di Roma. Fu il fondatore della scuola italiana di diritto

pubblico ed ha iniziato a partecipare attivamente alla vita politica

dal 1897: ministro della pubblica istruzione (1903-05), di grazia e

giustizia (1907-09; 1914-16) e dell’interno (1916-17); presidente del

consiglio (1917-19) e della camera (1919-20). Fu anche

rappresentante italiano alla conferenza di pace di Verseilles (1919)

tra le potenze vincitrici della 1° Guerra Mondiale. Fu eletto deputato

all’assemblea costituente (1946-47) e divenne senatore di diritto

durante la prima legislatura repubblicana. Fondò a Palermo

l’Archivio di diritto pubblico che successivamente fu chiamata

Rivista di diritto pubblico.

Ha dato contributi profondamente innovativi alla scienza giuridica;

curò la stesura del Primo trattato completo di diritto amministrativo

(1897-1925), in cui furono inclusi i contributi degli autori più

autorevoli della materia. In particolare, nell’opera è esposto il

cosiddetto «metodo descrittivo» che indica i principi

dell’organizzazione e dell’attività amministrativa ed esamina le

finalità dell’amministrazione.

Tra le sue opere principali, si segnalano: Diritto amministrativo e

scienza dell’amministrazione (1887).

Federico Cafiero

“Sono persuaso che la matematica sia il più importante

strumento di conoscenza fra quelli lasciatici in eredità dall’agire

umano, essendo la fonte di tutte le cose”.

Cartesio

Federico Cafiero, Matematico, nacque a Riposto, nel 1914 e morì a

Napoli nel 1980. Fece i suoi studi a Napoli, dove si laureò con lode

nel 1939. Vinta una borsa di studio, seguì a Roma un corso di

perfezionamento presso l'appena fondato Istituto Nazionale di Alta

Matematica. Vincitore del concorso alla cattedra di analisi presso

l'Università di Catania, dove rimase fino al 1956, andò ad

insegnare a Pisa presso la Scuola Normale fino al 1959; in seguito

fu direttore dell'Istituto Matematico e membro del Consiglio

Direttivo del Centro Studi Calcolatrici elettroniche. Nel 1959, tornò

a Napoli, sua città d'adozione, dove restò fino alla morte divenendo

un punto di riferimento per numerosi matematici .

Uno dei temi che si può distinguere tra quelli affrontati nelle sue

opere è quello delle equazioni differenziali ordinarie ed è soprattutto

a questi lavori che deve la sua fama.

Un'equazione differenziale è una equazione che lega

una funzione (dipendente da una o più variabili) con le sue derivate,

e un'equazione differenziale ordinaria (abbreviata EDO,

o ODE dall'acronimo inglese Ordinary Differential Equation) è

un'equazione differenziale che coinvolge una funzione di una

variabile e le sue derivate di ordine qualsiasi. In particolare Cafiero

si occupò di quelle equazioni differenziali non affrontabili tramite il

metodo classico ma risolvibili tramite metodi simili a quello delle

espansioni in serie come quella di Taylor. (K)

T(x) è una funzione infinitamente derivabile, f (x ) è la derivata di

0

ordine k di T(x) calcolata in x , dove x è un valore qualsiasi

0 0

chiamato centro di espansione.

Nel caso specifico in cui il centro di espansione valga 0 si ottiene la

serie di Mc Laurin.

Es di espansione di Mc Laurin della funzione esponenziale.

“Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste.

Sintonizzati sulla frequenza della realtà che desideri e non

potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c’è

un’altra via. Questa non è filosofia. Questa è fisica.”

Albert Einstein

Ettore Majorana

Nacque a Catania nel 1906 - e morì disperso nelle acque del mar

Tirreno, nel 1938. Laureatosi in fisica nel 1928, Majorana, fu tra i

più promettenti allievi di Enrico Fermi, sotto la guida del quale si

occupò di spettroscopia atomica e successivamente di fisica

nucleare. Negli anni seguenti pubblicò ricerche in fisica atomica e

molecolare, per poi redigere quelli che possono essere considerati i

Sulla

lavori che segnano la nascita della fisica teorica dei nuclei (

teoria dei nuclei, 1933, posteriore all'analogo lavoro di W.

Heisenberg solo come pubblicazione). Dopo aver soggiornato

a Lipsia e Copenaghen, rientrò a Roma, ma non frequentò più

l'Istituto di fisica. Nel novembre 1937 venne tuttavia nominato, per

chiara fama, professore di fisica teorica all'università di Napoli.

Scomparve misteriosamente l'anno seguente.

Per la sua ritrosia a pubblicare, un'enorme quantità di ricerche è

rimasta in forma di manoscritti, in parte perduti. L'impatto diretto

della sua opera sulla comunità scientifica è stato pertanto molto più

ridotto di quanto avrebbe potuto essere, a prescindere dalla sua

prematura scomparsa. Le sue più importanti ricerche riguardano

una teoria sulle forze che assicurano stabilità al nucleo atomico: egli

per primo avanzò infatti l'ipotesi secondo la quale protoni e

neutroni, unici componenti del nucleo atomico, interagiscono

mutuamente grazie a forze di scambio. Esse regolano la natura

delle particelle contenute nel nucleo: il protone e il neutrone

vengono visti come stati particolari di un’unica entità che viene

definita nucleone. La teoria è tuttavia nota con il nome del fisico

tedesco Werner Heisenberg (teoria di Heisenberg) che giunse

autonomamente agli stessi risultati, dandoli alle stampe prima di

Majorana.

Nell’ambito della stabilità del nucleo, Majorana si occupò anche di

decadimenti radioattivi.

Esistono diversi tipi di decadimenti:

=> il nucleo cambia natura in conseguenza dell’emissione di

cioè

particelle nuclei di elio

 => il nucleo cambia natura in conseguenza dell’emissione di

elettroni o positroni; l’elettrone deriva dalla trasformazione di un

protone o di un neutrone. Si differenzia in:

 + +

p = n° + ß + neutrino



 + -

n° = p + ß + antineutrino



emissioni 

di raggi elettromagnetici ad alta energia (raggi

L'opera di M., come già intuito da E. Fermi, ha avuto un ruolo molto

più rilevante di quanto fu a suo tempo riconosciuto; anche per

questo essa attende ancora di essere valutata in tutta la sua

portata.

"… Fin dall’inizio della sua carriera scientifica ha dimostrato una

profondità di pensiero ed una genialità di concezione da attirare su

di lui l’attenzione degli studiosi di Fisica Teorica di tutto il mondo.

Senza elencarne i lavori, tutti notevolissimi per l’originalità dei

metodi impiegati e per l’importanza dei risultati raggiunti, ci si

limita qui alle seguenti segnalazioni. Nelle teorie nucleari moderne

il contributo portato da questo ricercatore con la introduzione delle

cosiddette "Forze di Majorana" è universalmente riconosciuto tra i

più fondamentali, come quello che permette di comprendere

teoricamente le ragioni della stabilità dei nuclei. I lavori del

Majorana servono oggi di base alle più importanti ricerche in questo

campo.”

La Sicilia, tuttavia, è stata anche patria per alcuni dei più famosi

scrittori e letterati d'Italia nel mondo. Tra questi ho scelto di parlare

di Luigi Pirandello (1867 – 1936).

“Luigi Pirandello è un “ardito” del teatro. Le sue commedie

sono tante bombe a mano che scoppiano nei cervelli degli

spettatori e producono crolli di banalità, rovine di sentimenti, di

pensiero”. Antonio Gramsci, 29 novembre 1917

Luigi Pirandello

Nacque nel 1867 in Sicilia, a Girgenti, oggi Agrigento, e muore nella

sua casa romana, colpito da polmonite ,nel 1936, dopo aver

ricevuto, nel 1934, il premio Nobel per la letteratura. Ma in questa

sede mi soffermerò a raccontarvi Pirandello e la sua sicilianità, nella

vita e nelle opere.

Girgenti attraversa tutta l'opera pirandelliana, funge da

catalizzatore della sua fantasia, come giustamente nota Leonard

Dettagli
Publisher
20 pagine
3 download