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Storia: la società dei consumi durante il Boom economico.
Arte: Andy Warhol e la Pop Art.
Economia: marketing.
Indice
Introduzione.................................................... pag. 3
Il neuromarketing......................................... pag. 4-5
I neuroni specchio.......................................... pag. 6
Il marketing emozionale............................. pag. 7-8
Il marketing sensoriale................................ pag. 9-10-11-12
Il marketing dell'arte................................... pag. 13-14
La società dei consumi................................. pag. 15-16-17
Elio Pagliarani................................................. pag. 18-19
Sitografia........................................................... pag. 20-21
Introduzione
Il marketing e la psicologia sono elementi strettamente legati, il cui
collegamento avviene all'interno di diversi settori, per esempio:
all'interno del settore del neuromarketing,
nel settore del marketing emozionale,
nel settore del marketing sensoriale ed, infine,
nel settore del marketing dell'arte.
Questa unione tra il marketing e la psicologia si è evoluta nel corso di
questi ultimi decenni ed il motivo principale è lo sviluppo di maggiori e nuove
conoscenze nell'ambito delle vendite,
che hanno portato a creare tecniche per favorire l'acquisto di prodotti
e servizi da parte di diversi consumatori,
basandosi non più soltanto su nuove competenze di marketing,
ma legando ad esse elementi psicologici.
Tutto ciò ha influenzato quindi la tendenza al consumo,
che nel passato fu alimentata ulteriormente dal
boom economico degli anni '50-'70 e
dalla nascita della società consumistica.
Vediamo ora come è sviluppato il legame tra questi elementi.
Cap. 1 – Il neuromarketing
Il NEUROMARKETING è una branca delle 'neuroeconomie' ed indica una recente
disciplina il cui scopo è quello di indagare e studiare i processi celebrali che rendono più
chiaro il comportamento e le decisioni delle persone nel campo del marketing tradizionale.
In questo modo, è possibile leggere nella mente dei consumatori, capire i loro desideri e
comprendere ciò che li spinge all'acquisto o al consumo di un dato prodotto o servizio.
Questa disciplina fonde il marketing tradizionale dell'economia, con neurologia e
psicologia, in modo da scoprire cosa accade nel cervello delle persone quando ad esse
vengono posti stimoli relativi a prodotti, marche o pubblicità.
Ha, quindi, l'obiettivo di determinare le strategie che spingono all’acquisto.
Essa si basa soprattutto sul sistema nervoso centrale ed in particolar modo sulle zone
celebrali attive durante la creazione del processo decisionale.
Il cervello umano può essere distinto
in un’emisfero sinistro e in un
emisfero destro.
L’emisfero sinistro è il centro del
pensiero logico e lineare, del
linguaggio, della logica e della
matematica. E' la parte razionale.
L’emisfero destro è il centro del
pensiero concettuale e metaforico,
quindi delle arti, della musica, della
creatività e dell’ispirazione. E',
dunque, la parte irrazionale.
I recenti studi sulle Neuroscienze ci dicono che oltre all’emisfero destro ed a quello
sinistro, il cervello si divide in tre parti distinte che comunicano tra di loro, pur avendo
ognuno una funzione specifica:
Il Cervello Razionale: è colui che pensa. E' la parte cerebrale che elabora i dati
• razionali e condivide le sue deduzioni con gli altri due. Un soggetto, per esempio,
guardando una determinata pubblicità si fa un'idea del prodotto pubblicizzato, dei
suoi punti di forza, degli ingredienti, del modo in cui l'articolo viene prodotto e ciò
che gli permette di fare questo è il cervello razionale.
Il cervello intermedio: è colui che ascolta. Elabora le emozioni ed i sentimenti
• profondi e condivide i suoi risultati con gli altri due cervelli; il soggetto in questione,
grazie al cervello intermedio, coglie dalla pubblicità elementi emotivi, che possono
derivare anche dal colore dell'etichetta del prodotto, dalle parole utilizzate nello
slogan della pubblicità.
Il cervello primitivo: è colui che decide. Prende in considerazione le
• informazioni razionali ed emotive che arrivano agli altri due e prende le decisioni;
domina da sempre il processo decisionale. I ricercatori hanno dimostrato che gli
esseri umani prendono le loro decisioni
in modo emotivo e istintivo,
giustificandole successivamente
razionalmente.
L’ultima parola spetta, infatti, al
cervello primitivo, sempre lontano dal
dolore e sempre vicino al piacere,
siccome la sua missione è preservare le
persone dal pericolo e dalla sofferenza.
E' concreto e ricorda l'inizio e la fine di
un messaggio, dimenticando tutto
quello che c'è nel mezzo, perchè i
contenuti più importanti sono presenti
fin dall'inizio.
E' visivo: il senso della vista è quello che predomina sugli altri ed il nervo ottico è connesso
direttamente al cervello primitivo, così gli trasmette le informazioni molto velocemente.
Inoltre reagisce fortemente alle emozioni: le Neuroscienze hanno dimostrato che una forte
emozione, associata ad un’evento, facilita l’archiviazione dell'evento nella memoria a lungo
termine.
Se tutto questo viene rapportato al marketing aziendale, si può intuire quanto è importante
che il Brand, ovvero la linea di prodotti o la marca di un'impresa, trasmetta ai clienti
fiducia e sicurezza.
Una certa importanza hanno anche i NEURONI SPECCHIO, scoperti casualmente negli
anni '80/'90 da un gruppo di ricercatori dell'università di Parma, durante un'attività in cui
venivano coinvolte le scimmie.
Essi sono una classe di neuroni che si attivano sia quando si compie un’azione sia quando
la si osserva mentre è compiuta da altri.
I Neuroni Specchio sono chiamati così, perchè con essi il cervello rispecchia i movimenti
che vede e percepisce le emozioni esterne.
I neuroni dell’osservatore “rispecchiano” quindi ciò che avviene nella mente del soggetto
osservato, come se fosse l’osservatore stesso a compiere l’azione.
Ecco spiegato perchè spesso le persone vengono influenzate da ciò che vedono.
Per esempio, per quanto riguarda gli articoli più acquistati: se un soggetto nota che un
certo articolo, come un paio di scarpe, viene acquistato da un gran numero di persone,
automaticamente verrà influenzato e anch'esso le acquisterà.
Questo da origine anche al conformismo di massa.
Cap. 2 – Il Marketing emozionale
Il concetto di marketing emozionale è stato teorizzato dal professore di business
internazionale Berndt Herbert Schmitt ed è basato sul coinvolgimento di ogni cliente,
superando le sue aspettative. Ciò è possibile anticipando i suoi desideri inconsci e
soddisfacevoli.
Questo tipo di marketing è concentrato, quindi, non più solo sul prodotto, ma soprattutto
sul consumatore. Un elemento importante diventa, allora, la componente emozionale
dell'acquisto.
Una strategia importante, sulla quale si deve fare leva, è una buona campagna
promozionale, indirizzata a stimolare nel consumatore il desiderio di acquistare e, quindi,
possedere un determinato prodotto, piuttosto che un altro, partendo dal presupposto che il
consumatore possiede già tutto quello che gli serve.
I bisogni che inducono il consumatore a scegliere un prodotto non si trovano più sul piano
razionale, ma su quello emotivo e spesso si tratta di bisogni immediati, senza vantaggi a
lungo termine.
La logica del "desidero quindi compro", quindi la componente emotiva dell'acquisto, tende
a sostituire spesso la logica dell'acquistare un prodotto per soddisfare un reale bisogno e
trarne un beneficio.
Alcuni studi hanno infatti dimostrato che l’attività della mente umana si basa per il 5% su
meccanismi consci e razionali e per il 95% su meccanismi inconsci ed emozionali.
L’EMOTIONAL MARKETING deve, dunque, lavorare su quegli stimoli e quelle
emozioni che inducono il consumatore all’acquisto.
A questo proposito, cito una frase dello scrittore inglese Oscar Wild, il quale dice: "Posso
resistere a tutto, tranne che alle tentazioni.".
Questa espressione esprime il concetto di marketing del terzo millennio, ovvero un
marketing basato sulle emozioni e sulla psicologia, che punta a creare nuovi apparenti
bisogni da soddisfare.
L'azienda attraverso il marketing emozionale deve arrivare in profondità
nei sentimenti del cliente e rimanervi a lungo.
Ciò deve essere associato a sensazioni e ricordi piacevoli.
Queste esperienze formano un legame personale tra il cliente e l'azienda,
che in questo modo entra a far parte della short list del cliente.
La short list è una graduatoria inconscia delle tre o quattro marche che vengono
considerate come "migliori", o "acquistabili" dal cliente,
rispetto ad una categoria di articoli.
I nomi ai primi posti sono quelli che verranno in mente al cliente per primi
ed influenzeranno le sue scelte nel momento in cui egli
acquisterà determinati prodotti.
Cap. 3 – Il marketing sensoriale
Il consumatore non è più alla ricerca di beni e servizi che soddisfino bisogni reali ma, è alla
ricerca di beni e servizi che generino sensazioni ed emozioni.
La tendenza dei consumatori ad acquistare non dipende tanto dalle caratteristiche dei
prodotti e dei servizi, ma piuttosto dalle emozioni legate all'atto di acquisto.
Le due componenti fondamentali diventano allora i sensi e le emozioni.
Si sviluppano, quindi, nuove teorie di marketing, che mettono in risalto l'aspetto soggettivo
e irrazionale del processo di acquisto.
Le imprese che desiderano rimanere competitive sul mercato devono, allora, ricorrere a
nuove strategie di marketing, consistenti per lo più nella stimolazione dei cinque sensi, con
lo scopo di influenzare il consumatore durante l'atto d'acquisto.
Esse usano molte risorse per attirare i clienti e ciò non viene fatto solamente attraverso le
pubblicità e le promozioni, ma anche attraverso il MARKETING SENSORIALE.
Il marketing sensoriale è una tecnica di marketing che stimola i cinque sensi per
favorizzare l'acquisto di prodotti e di servizi, da parte dei clienti.
Esistono, quindi, il marketing olfattivo, il marketing visivo, il marketing gustativo, il
marketing sonoro e il marketing tattile. Marketing sonoro
Le diverse imprese attribuiscono
alle loro marche determinati
suoni e canzoni,
in modo che il cliente riesca a riconoscere
immediatamente di che prodotti si tratta.
Il marketing sonoro è
importantissimo, siccome l'udito è un senso
incontrollabile.
Marketing olfattivo
Il marketing olfattivo propone dei profumi per ambiente, che vengono diffusi attraverso
appositi strumenti; essi erogano piacevoli fragranze, che si legano ai ricordi del cliente,
tramite il sistema limbico emozionale, che è anche definito "il centro delle emozioni": è una
zona encefalica che contiene stati di coscienza, emozione e fantasia.
Questo metodo permette di creare un legame emozionale indelebile, basato sul "ricordo
olfattivo" del cliente stesso con l'azienda. Il profumo, infatti, ancora i ricordi nella nostra
mende, rendendoli indelebili. Marketing gustativo
Il marketing gustativo è uno dei sensi
attraverso cui un punto vendita può
comunicare con i propri clienti. Tra
tutti i cinque sensi, però, quello del
gusto è il meno sviluppato nell'ambito
del marketing, perchè è applicabile
solo in un contesto di cibo ed, inoltre,
il gusto è un fattore difficilmente
generalizzabile, in quanto i gusti degli
individui sono molto differenti tra
loro.
Il senso del gusto deve essere anche in grado di adattarsi a differenti paesi e colture,
siccome la coltura di ogni società ha una grande influenza sulle percezioni e valutazioni del
gusto.
Marketing tattile
Il tatto è costituito dall’insieme di sensazioni, come la pressione, il calore e la temperatura,
che i prodotti determinano al contatto fisico ed in termini di marketing tattile uno dei
fattori importanti da considerare è la conduttività del materiale toccato.
Infatti la sensazione di caldo-freddo proviene non solo dalla temperatura reale dell’oggetto,
ma anche dalla sua capacità di disperdere il calore. Queste considerazioni ci portano a
considerare la necessità di agire, ove possibile, sulla conduttività dei materiali, per
sviluppare le sensazioni ottimali di calore tattile dei prodotti.