Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Italiano: Leopardi, "Canto notturno di un pastore errante dell'Asia"
Inglese: Percy Bysshe Shelley, "The moon
Geografia astronomica: La luna
Fisica: La legge di gravitazione universale
Storia: La corsa allo spazio
MOTO ROTATORIO SU SE MOTO DI RIVOLUZIONE
STESSA ATTORNO ALLA TERRA
avviene attorno ad un descrive un'orbita ellittica
asse inclinato di circa 7° di eccentricità pari a 0,055
rispetto alla
perpendicolare al piano
orbitale lunare velocità variabile
velocità costante durante il suo moto si può
trovare in due differenti
punti:
•APOGEO, punto di
massima distaza;
•PERIGEO, punto di
minima distanza;
29
Sia il moto di rotazione che il moto di rivoluzione, durano 27giorni e 7ore: quindi la luna volge alla
Terra sempre la stessa faccia.
Dato che anche la luna ha forma ellissoidica, la Terra esercita la sua attrazione in misura maggiore sul
rigonfiamento equatoriale, determinando piccole oscillazioni dette “LIBRAZIONI FISICHE”.
Oltre a queste librazioni ne esistono altre:
LIBRAZIONI IN LONGITUDINE (di circa 7°55’’ a est o a ovest a seconda dei casi),
provocate dal fatto che la velocità di rotazione lunare è variabile mentre quella di rivoluzione è
costante: ne consegue che a volte il moto rotatorio è in anticipo rispetto al moto di
rivoluzione, a volte è invece in ritardo;
LIBRAZIONI IN LATITUDINE, causate dall’inclinazione dell’asse lunare sul paino
orbitale: queste oscillazioni rendono visibili le regioni attorno ai poli;
LIBRAZIONI PARALLATTICHE, determinate dalla posizione dell’osservatore sulla
superficie terrestre.
Per effetto delle varie librazioni:
un 41% della superficie lunare E’ SEMPRE VISIBILE;
l’altro 41% della superficie lunare E’ SEMPRE INVISIBILE;
il restante 18% della superficie lunare E’ ALTERNATIVAMENTE VISIBILE O
INVISIBILE.
MESE LUNARE SINODICO E MESE LUNARE SIDEREO Il piano dell’orbita lunare e
quello dell’orbita terrestre
differiscono di un angolo
pari 5°09’’: la linea di
intersezione dei due piani è
detta LINEA DEI NODI e
i punti di intersezione tra
l’orbita lunare e l’eclittica
sono detti NODI. A seconda che si faccia riferimento ad una stella o al Sole, il periodo di rivoluzione
cambia:
si chiama MESE LUNARE SIDEREO (27 giorni e 7 ore), l’intervallo tra due successive
culminazioni stellari; 30
si chiama MESE LUNARE SINODICO (29 giorni e 12 ore), l’intervallo tra due successive
culminazioni solari.
La diversa durata tra i due mesi si spiegano col fatto che mentre la luna compie la sua orbita intorno
alla Terra, contemporaneamente quest’ultima rivoluziona intorno al Sole:
quando la Terra si trova al punto T della propria
orbita, dalla Luna si vedono culminare sul punto L
contemporaneamente il Sole e una stella;
dopo un periodo di tempo pari al mese sidereo, la
α
Terra si è spostata di un angolo e si trova dunque
nel punto T’, di conseguenza sul punto L’ si vede già
culminare la stella ma, per ottenere la culminazione
solare, si dovrà attendere che la Luna compia un
α’.
angolo
Considerando che la Terra l’intera orbita di
rivoluzione in 365 giorni circa, avremo che la velocità
angolare di rivoluzione sarà pari a
Essendo dunque il mese sidereo di 27d 7h, si otterrà
che in tale intervallo di tempo la Terra ha percorso sulla propria orbita una distanza angolare di circa
α: α’
27°, corrispondente all’angolo calcolando il tempo impiegato dalla luna per compiere l’angolo
:
sull’orbita, dato che la velocità angolare di rivoluzione lunare è
360°:27d=27°:x
Si ottiene dunque una differenza di circa due giorni tra il mese lunare sidereo e il mese lunare
sinodico.
La Luna, inoltre, viene trascinata dalla Terra nel suo moto di rivoluzione intorno al Sole, quindi viene
a compiere un moto complesso intorno al Sole, rappresentato da una curva detta EPICICLOIDE:
dato che la durata del mese lunare non corrisponde alla durata media del mese terrestre, la curva
epicicloide interseca l’orbita terrestre circa 25 volte in un anno. Si determina anche un moto
31
secondario, detto REGRESSIONE DELLA LINEA DEI NODI: dato che le distanze tra Luna e
Sole variano continuamente, si ha uno spostamento della linea dei nodi in senso orario, dal periodo
di circa 18,6 anni: tale moto influenza la periodicità delle eclissi e genera piccole oscillazioni dell’asse
terrestre.
FASI LUNARI ED ECLISSI
Nel volgere di un mese lunare (approssimato a 28 giorni) la Luna assume varie posizioni:
SIGIZIE, quando il Sole, la Terra e la Luna sono allineati;
QUADRATURE, quando la Luna si trova a 90° rispetto all’allineamento Sole-Terra;
OTTANTI, quando la Luna si trova in posizioni intermedie.
Quando Terra, Sole e Luna sono allineati, si verifica il fenomeno delle eclissi: se i piani orbitale e
terrestre coincidessero si avrebbero eclissi ogni mese ma, dato che differiscono per un angolo di circa
5°, l’eclissi si verifica solo se la Luna si trova in prossimità di un nodo:
ECLISSI DI LUNA, si verifica quando la Luna si trova in opposizione e in un nodo: in
questo caso la Terra proietta un cono d’ombra sulla Luna, la cui dimensione è circa tre volte il
diametro lunare (l’eclissi può durare anche 100 minuti); in questo caso l’eclissi è visibile da
tutti quei punti che hanno la luna sopra l’orizzonte;
32
ECLISSI DI SOLE, si verifica quanto la Luna si trova in congiunzione e in un nodo: in
questo caso il cono d’ombra lunare è estremamente ridotto, mentre notevole appare il cono
di penombra; in questo caso l’eclissi è visibile solo d auna piccola parte della superficie
terrestre. L’eclissi solare può a sua volte essere:
o ANULARE, nel caso in cui la Luna si trovi in apogeo e la Terra in perielio ( può
arrivare a durare anche 12,5 minuti);
o TOTALE OCCULTAZIONE DEL DISCO SOLARE, nel caso in cui la Luna si
trovi in perigeo e la Terra in afelio (dura al massimo 7,5 minuti).
33
IPOTESI SULL’ORIGINE
TEORIA DELLA FISSIONE: secondo questa ipotesi,
quando la Terra era ancora allo stato fuso, la sua
rapidissima rotazione avrebbe provocato colossali maree
per effetto del Sole. Il pianeta avrebbe dunque iniziato a
compiere una seria di dilatazioni e compressioni che
causarono infine il distacco di una parte del materiale
terrestre. Secondo questa teoria la Luna sarebbe dunque
figlia della Terra: questa teoria non è comunque plausibile
in quanto si calcolò che l’attrito non avrebbe potuto mai
consentire maree di tale entità;
TEORIA DELLA CATTURA: secondo questa ipotesi, la Luna sarebbe un corpo creatosi in
un'altra regione del Sistema Solare e successivamente catturato dal campo gravitazionale
terrestre; per evitare la collisione,
bisognava però che la Luna frenasse il
suo moto, una parte della sua energia
sarebbe dunque stata dissipata
dall’urto contro materiali già orbitanti
oppure nell’attrito di marea. A questo
punto, per essere catturata, la Luna
avrebbe dovuto superare il limite di
Roche, pari a 2,86 raggi terrestri.
Avendo superato la distanza che le assicurava di mantenersi compatta per effetto della propria
forza di gravità, si pensa che la Luna non si sia disintegrata poiché superato di poco, avrebbe
dunque perso solo lo strato superficiale, producendo la tipica caratterizzazione: nemmeno
questa teoria è però plausibile, in quando l’analisi dei campioni lunari ha mostrato che Terra
e Luna si sono formate nella medesima regione del sistema solare, poiché hanno un identico
rapporto tra gli isotopi dell’ossigeno presenti nella loro composizione che, nella nebulosa
primitiva, non erano egualmente distribuite;
34
TEORIA DELL’ACCRESCIMENTO: secondo questa teoria, la luna si sarebbe formata per
progressiva accumulazione di frammenti già orbitanti intorno alla Terra, dunque da potenziali
pianeti, o planetesimi, che, per loro piccola
massa, furono attirati dal campo
gravitazionale dei corpi maggiori. In tempi
più recenti si è fatta strada l’ipotesi di un
evento catastrofico: quando la Terra era
ancora giovane, sarebbe stata colpita da un
corpo avente una massa pari a 1-3 volte
quella di Marte. L’impatto avrebbe
provocato la vaporizzazione di una parte del
materiale presente nel mantello terrestre,
che sarebbe andato a costituire una sorta di
anello intorno alla Terra che, aggregandosi,
avrebbe dato vita alla Luna: questa ipotesi è
la più accreditata per due motivi:
o la Luna ha un nucleo metallico di massa molto piccola;
o la Luna presenta un’abbondanza di silicio e magnesio simile a quella della parte
superficiale della Terra. 35
La forza principale che interagisce nel sistema Terra-Luna, così come nell’intero Sistema Solare, è la
forza di gravitazione universale, ideata da Isaac Newton.
Essa fa sì che la Luna rimanga in orbita intorno alla Terra.
La legge di gravitazione universale afferma che l’intensità della forza gravitazionale che
due punti materiali di masse m e m , separati da una distanza r, esercitano l’uno
1 2
sull’altro è:
dove G=6,67∙10 N∙m /Kg .
-11 2 2
Essa risulta sempre attrattiva e agisce lungo la retta congiungente i due punti materiali.
36
Tra gli avvenimenti storici, la Corsa allo Spazio rappresenta sicuramente uno tra gli avvenimenti
principali della storia: essa ha inaugurato una nuova era dominata da studi ed esplorazioni spaziali.
La corsa allo spazio è un aspetto della guerra fredda tra USA e URSS: le due potenze, tra il 1957 e il
1975, si sfidarono nella rincorsa ad ottenere sempre maggiori successi spaziali nel lancio di missili,
satelliti e nella conquista della Luna, cercando di prevalere l’uno sull’altro.
Anche se le sue radici affondano nelle prime tecnologie missilistiche e nelle tensioni internazionali
che seguirono la seconda guerra mondiale, essa iniziò dopo il lancio dello Sputnik1 sovietico il 4
Ottobre 1957: la tecnologia spaziale divenne un’importante arena per questo conflitto a distanza, sia
per le potenziali applicazioni militari che per i benefici psicologici derivanti dalla propaganda e dal
morale.
I razzi interessarono gli scienziati per secoli e alcune popolazioni, come i cinesi, li usarono come armi
fin dall’XI secolo. Lo scienziato Konstantin Tsiolkovsky nel 1880 teorizzò dei razzi con diversi stadi
alimentati a carburante liquido che potessero raggiungere lo spazio: attraverso la sua equazione dei
razzi, che determinava la velocità di volo, stabilì così le basi della scienza missilistica che viene ancora
utilizzata nella progettazione dei moderni razzi. Nonostante la sua precocit&agrav