Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 30
Libertà e giustizia tesina Pag. 1 Libertà e giustizia tesina Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Libertà e giustizia tesina Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Libertà e giustizia tesina Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Libertà e giustizia tesina Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Libertà e giustizia tesina Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Libertà e giustizia tesina Pag. 26
1 su 30
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi

Sintesi Libertà e giustizia tesina



Ho deciso di intitolare questa tesina utilizzando la frase del “Crest” della Stazione dei Carabinieri di Gadoni, mio paese. La mia aspirazione è diventare carabiniere, spero di realizzare questo obiettivo che per me non è solo professionale in quanto sono consapevole che fare il carabiniere non significa svolgere un mestiere come un altro ma che implica serietà e grande responsabilità; desidero indossare la divisa di Carabiniere a difesa della libertà e a garanzia della giustizia. Il percorso che ho intenzione di intraprendere con questa tesina di maturità, prende spunto da una frase di Voltaire “Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita affinché tu possa dire quello pensi”, perché è una affermazione che condivido e che mi ha molto colpita in quanto sottolinea la libertà assoluta di idea. Nonostante l’opinione discordante, infatti, Voltaire, giudica importante la possibilità di esprimersi, di ascoltare e accettare il confronto con gli altri anche quando le idee sono discordanti dalle nostre. Libertà e Giustizia, sono strettamente collegate tra loro, non può esserci libertà senza giustizia né giustizia senza libertà. Dal punto di vista giuridico, della "giustizia" diede una classica definizione Ulpiano, che visse nel III sec. d.C. e fu uno dei maggiori giureconsulti romani. Quella definizione suona così: "Justitia est constans et perpetua voluntas jus suum cuique tribuere" ("La giustizia è la ferma e costante volontà di dare a ciascuno ciò che gli spetta di diritto").
Sulla base di tale definizione, la dottrina giuridica ha distinto tra giustizia commutativa (ad es. se compro una cosa devo pagarne il prezzo), giustizia distributiva (ad es. se lo stato pone delle imposte a carico dei cittadini deve distribuire equamente i pesi, graduando l'ammontare dell'imposta in base alla capacità contributiva di ogni cittadino), giustizia retributiva (ad es. se un cittadino viola la legge penale dovrà sopportare l'inflizione della pena prevista dalla legge per quella violazione),ecc. Il compito di amministrare quella giustizia "legale" è del giudice, al quale compete di decidere le controversie tra privati nonché di accertare se qualche reato è stato commesso e di condannare che ne risulti l'autore .

Collegamenti


Libertà e giustizia tesina



Italiano: Giovanni Verga; novella libertà.
Storia: Il fascismo, la costruzione dello stato totalitario, le leggi fascistssime, il quinquennio rivoluzionario.
Diritto: La Costituzione italiana diritti e doveri del cittadino: la libertà di pensiero, di stampa.
Inglese: The Magna Carta libertatum.
Geografia economica: La Carta dei diritti dell'uomo.
Scienze delle finanze: Il costo della giustizia.
Religione: La giustizia divina
Estratto del documento

1. Introduzione:

Ho deciso di intitolare questa tesina utilizzando la frase del “Crest” della

Stazione dei Carabinieri di Gadoni, mio paese. La mia aspirazione è diventare

carabiniere , spero di realizzare questo obiettivo che per me non è solo

professionale in quanto sono consapevole che fare il carabiniere non significa

svolgere un mestiere come un altro ma che implica serietà e grande

responsabilità; desidero indossare la divisa di Carabiniere a difesa della

libertà e a garanzia della giustizia. Il percorso che ho intenzione di

intraprendere con questa tesina, prende spunto da una frase di Voltaire “Non

sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita affinché tu possa dire

quello pensi” , perché è una affermazione che condivido e che mi ha molto

colpita in quanto sottolinea la libertà assoluta di idea. Nonostante l’opinione

discordante, infatti, Voltaire, giudica importante la possibilità di esprimersi,

di ascoltare e accettare il confronto con gli altri anche quando le idee sono

discordanti dalle nostre. Libertà e Giustizia, sono strettamente collegate tra

loro, non può esserci libertà senza giustizia né giustizia senza libertà. Dal

punto di vista giuridico, della "giustizia" diede una classica definizione

Ulpiano, che visse nel III sec. d.C. e fu uno dei maggiori giureconsulti romani.

Quella definizione suona così: "Justitia est constans et perpetua voluntas jus

suum cuique tribuere" ("La giustizia è la ferma e costante volontà di dare a

ciascuno ciò che gli spetta di diritto").

Tesina multidisciplinare di Luana Agus anno scolastico 2013-2014

5

Sulla base di tale definizione, la dottrina giuridica ha distinto tra giustizia

commutativa (ad es. se compro una cosa devo pagarne il prezzo), giustizia

distributiva (ad es. se lo stato pone delle imposte a carico dei cittadini deve

distribuire equamente i pesi, graduando l'ammontare dell'imposta in base alla

capacità contributiva di ogni cittadino), giustizia retributiva (ad es. se un

cittadino viola la legge penale dovrà sopportare l'inflizione della pena

prevista dalla legge per quella violazione),ecc.

Il compito di amministrare quella giustizia "legale" è del giudice, al quale

compete di decidere le controversie tra privati nonché di accertare se qualche

reato è stato commesso e di condannare che ne risulti l'autore .

Tesina multidisciplinare di Luana Agus anno scolastico 2013-2014

6

2. Italiano: Giovanni Verga

Nasce a Catania il 2 Settembre del 1840 in una famiglia di agiate condizione

economiche e di origine nobiliare. I tipi di educazione ricevuta sono sul piano

politico, patriottica e risorgimentale; sul piano letterario, sostanzialmente romantica.

Fondamentali nella sua vita sono gli anni fiorentini (1865-72), dove avviene

l’incontro con L. Capuana, con il quale inizia un rapporto d’amicizia e un sodalizio

letterario..

Muore a Catania nel 1922. Le Novelle rusticane furono pubblicate nel 1883 e

segnano un inasprimento del Verismo verghiano, che diventa più tagliente. Nella

società che l’autore delinea ogni valore è tramontato, i sentimenti e gli affetti non

hanno più spazio, tutto si riduce, nell’ambito della lotta per la sopravvivenza, a pura

Libertà.

economicità. Da questa raccolta riporto la novella

La novella rimanda a fatti realmente avvenuti. Nell’agosto del 1860, a Bronte, un

paese alle falde dell’Etna, scoppiò una rivolta contadina, alimentata dall’arrivo di

Garibaldi in Sicilia. Alle classi subalterne il generale apparve come un mitico

giustiziere, alimentando speranze di mutamento sociale. Garibaldi emise infatti un

decreto, nel giugno del 1860 che prevedeva la divisione dei beni comunali, ma il

Risorgimento in Sicilia si concluse con l’alleanza tra i proprietari terrieri dell’isola e i

borghesi del nord.

Ben presto la gente capì che la libertà da loro sperata era irraggiungibile a causa

delle ingiustizie sociali e dalle ingiustizie penali. Fu tale malcontento che causò la

ribellione contadina che fu repressa con inflessibile severità da Nino Bixio.

Fu istituito un tribunale di guerra che emanò una prima, durissima sentenza:

cinque dei colpevoli furono fucilati tra i quali l’avvocato Lombardo (considerato il

capo della rivolta). Il processo che durò tre anni emanò una seconda, altrettanto

dura, sentenza: venticinque dei partecipanti alla rivolta furono condannati

all’ergastolo, uno a vent’anni e due a dieci anni di lavori forzati.

Tesina multidisciplinare di Luana Agus anno scolastico 2013-2014

7

A L

NALISI DELLA NOVELLA IBERTÀ

1.  Pubblicata nel 1882 la novella riprende, senza farvi riferimento esplicitamente,

I TRAGICI i tragici fatti di Bronte del 1860, quando i contadini di Bronte, un piccolo paese

FATTI DI

B sulle falde dell'Etna, esasperati per la mancata distribuzione delle terre

RONTE DEL

1860 demaniali promessa da Garibaldi, insorsero contro la parte più reazionaria dei

borghesi locali (i cosiddetti "cappelli") uccidendone una quindicina.

 Il generale Nino Bixio, inviato da Garibaldi per placare la sommossa, pur

trovandola già sedata, fece arrestare centocinquanta persone e, istituito un

tribunale militare, ne fece immediatamente processare cinque, in qualità di

principali responsabili degli accadimenti. La condanna per fucilazione fu

eseguita il giorno dopo.

Il tempo: La novella narra del periodo che va dalla giornata della rivolta alla conclusione

del processo di Catania, avvenuta tre anni dopo, che portò alla condanna

nessun all'ergastolo di vari brontesi.

riferimento  Nella novella non vengono riportati gli anni in cui avviene la vicenda narrata.

esplicito al Gli eventi narrati sono disposti in ordine cronologico.Le frasi dei popolani

contesto (nella novella spesso filtrate dal discorso indiretto libero del narratore)

storico contengono tuttavia riferimenti agli antecedenti della rivolta: in particolare

alle misere condizioni economiche in cui erano costretti i popolani e alle

violenze da loro subite da parte di sbirri e campieri agli ordini dei proprietari

terrieri, che giustificherebbero la violenza della rivolta.

 Nella novella sono individuabili cinque sequenze narrative, inframmezzate da

"a capo" e indicazioni riguardanti il passare del tempo: nella prima viene

5 sequenze narrata la sanguinosa rivolta all'apice del suo fulgore che si conclude poco

prima del sopraggiungere della notte, nella seconda viene descritta la vita del

paese il giorno dopo la rivolta (domenica), la terza è dedicata al lunedì, quando

arriva Bixio e attua la sua violenta repressione, la quarta comprende l'arrivo

dei giudici, il trasferimento del processo a Catania e la descrizione di quello

che accade a Bronte contemporaneamente allo svolgersi del processo e l'ultima

coincide con la conclusione del processo che sancisce la condanna dei rivoltosi.

 La prima sequenza, da sola, costituisce la metà dell'intera novella, ed è difatti

quella più particolareggiata, mentre la seconda, che liquida la repressione di

Bixio in poche righe, è la più breve e sintetica. Questa concisione sembrerebbe

sminuire la violenza dell'intervento di Bixio, in proporzione a quella dei

popolani, anche se, in definitiva, ci restituisce bene l'atteggiamento sbrigativo

del generale.

.

3.Lo spazio  Nella novella, così come l'identità del paese non viene chiarita, anche la

descrizione dei suoi spazi rimane sul vago. Il paese emerge come una

collezione di luoghi e edifici, tipici dei paesi dell'entroterra siciliano, nominati,

ma non descritti, né connessi tra loro, che appaiono soltanto quando vengono

"toccati" dalla vicenda: la chiesa, la piazza, il casino dei galantuomini, il

Municipio, la chiesa, le stradicciuole, la villa della baronessa, il cimitero, il

convento. Di alcuni di questi luoghi e edifici ci vengono mostrate anche (in

certi casi, soltanto) singole parti, anch'esse nominate ma non connotate e tra

loro sconnesse: della chiesa, per esempio, vediamo, in momenti diversi, il

campanile, gli scalini e il sagrato.

 Intorno al paese sta la campagna, intravista prima tra le case della piazza e,

Tesina multidisciplinare di Luana Agus anno scolastico 2013-2014

8

successivamente, attraversata dal corteo degli arrestati, anch'essa descritta per

immagini slegate, ma più ampie: "i campi giallastri della pianura", le lunghe

strade, i fichi d'india, le vigne, le "biade color oro". Più in là ancora, a chiudere

il paesaggio, vi sono i fianchi dell'Etna ricoperti di "boschi cupi".

 A separare paese e campagna sta un burrone, a collegarli una stradicciola che

scende a precipizio. Tra paese e campagna s'instaura quindi un rapporto

alto/basso, che assume particolare importanza durante l'arrivo dei garibaldini,

quando la posizione dei popolani, sulla cresta del monte, consentirebbe loro di

sconfiggere i soldati che risalgono il burrone.

 L'altra contrapposizione spaziale presente nella novella è quella che s'instaura

tra paese e città. Quest'ultima si rivela completamente ostile ai popolani: è

dominata dal gran carcere dalle celle buie, al quale i parenti dei detenuti

faticano ad accedere; non vi si trova lavoro, né di cui cibarsi; anche la locanda

più misera è costosa e chi dorme sugli usci della chiesa viene arrestato; una

ragazza persino vi si perde.

Tesina multidisciplinare di Luana Agus anno scolastico 2013-2014

9

3. STORIA: Il Fascismo e la libertà negata

Fra il 1922 e il 1925 il fascismo dovette consolidarsi al potere, attraverso i canali tipici

del vecchio Stato liberale; solo con la fine del 1925 si potrà parlare di “regime

fascista” con il venir meno dei diritti civili e con la costruzione dello Stato totalitario.

Mussolini, dopo essere stato incaricato di formare il governo, presentò la lista dei

ministri a Vittorio Emanuele 3^ presentando come collaboratori i popolari, i

democratico-sociali, uomini della destra storica, oltre, naturalmente, ad un folto

gruppo di fascisti.

Frattanto il Partito Nazionale Fascista andava organizzandosi in partito di governo

Gran Consiglio del Fascismo,

attraverso la creazione del organo direttivo del partito, e

Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale,

la costituzione del gennaio 1923 della che

inquadrava in un organismo paramilitare le ex squadre fasciste: se da un lato essa

poteva preludere alla normalizzazione della situazione, dall’altro si sarebbe in

seguito rivelata come la più grave minaccia per le opposizioni politiche.

Dopo che nell’aprile del 1923 il Partito Popolare assunse un atteggiamento critico nei

confronti del governo, condizionando il suo appoggio alla fine delle violenze

squadriste e al mantenimento del sistema elettorale proporzionale, Mussolini

costrinse alle dimissioni I ministri popolari ed agì contemporaneamente e con

successo per un avvicinamento al Vaticano, riuscendo così a rendere meno efficace

l’opposizione popolare.

Furono questi I presupposti per l’introduzione della legge Acerbo, approvata dal

Senato il 3 novembre del 1923, in cui venne stabilito che il partito di maggioranza

relativa avrebbe ottenuto I due terzi dei seggi mentre il rimanente terzo sarebbe

stato spartito proporzionalmente fra le rimanenti forze politiche. Il 25 gennaio 1924

venne sciolta la Camera e vennero indette le elezioni per l’aprile dello stesso anno.

Il Listone elettorale filogovernativo aveva al suo interno l’appoggio diretto non solo

del Partito Fascista attraverso il Gran Consiglio del Fascismo e Mussolini, ma anche

dei liberali Salandra e Orlando, acquisendo così quella valenza di prosecuzione

diretta del patriottismo e del nazionalismo che avevano caratterizzato il primo

dopoguerra.

Oltre al Listone che significativamente assunse come simbolo il fascio littorio, si

presentarono liste di opposizione ( I popolari, I socialisti unitari di Turati e Matteotti,

Tesina multidisciplinare di Luana Agus anno scolastico 2013-2014

10

I massimalisti e una minoranza di liberali capeggiati da Giolitti). In tutto il Paese era

comunque pesante l’atmosfera di violenza e di intimidazione, e dell’inutilità della

lotta, in quanto in un modo o nell’altro il Fascismo sarebbe rimasto al governo.

Dettagli
Publisher
30 pagine
14 download