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Sintesi

Tesina - Premio maturità  2008

Titolo: La rinascita nel secondo dopoguerra

Autore: Raffaele Castiello

Descrizione: Tesina incentrata su materie tecnologiche per il progetto "informatica ABACUS" dell'istituto tecnico

Materie trattate: italiano, storia, calcolo, sistemi ad automatizzazione, informatica, elettronica, matematica

Area: tecnologica

Sommario: Italiano o Neorealismo o Italo Calvino Storia o La Seconda Guerra Mondiale Calcolo o Controllo Statistico della Qualità  Sistemi o Modello ISO/OSI Informatica o Database e Linguaggio SQL Elettronica o Amplificatore Operazionale Matematica o Integrale definito

Estratto del documento

TESINA

STORIA

La Seconda Guerra Mondiale Il risentimento tedesco nei confronti del trattamento subìto dopo la

fine della prima guerra mondiale, e le susseguenti difficoltà

economiche, permisero ad Adolf Hitler e al suo movimento

estremista nazionalista (NSDAP) di prendere il potere in Germania e

assumere il controllo totale della Nazione. Ignorando i vincoli

imposti dal Trattato di Versailles, egli ricostruì l'esercito tedesco.

Rimilitarizzò la zona di confine con la Francia, ottenne l'unificazione

di Germania e Austria (Anschluss), e si annesse parti della

Cecoslovacchia (i Sudeti, la Conferenza di Monaco).

Nel 1922 Benito Mussolini e il suo Partito Fascista avevano preso il

potere in Italia e nel maggio 1939 strinsero il famoso Patto d'acciaio

con la Germania.

L'Impero giapponese invase la Cina nel settembre del 1931, usando

la messa in scena del sabotaggio ferroviario di Mukden come

pretesto per l'invasione della Manciuria. Anche se il governo

giapponese si oppose all'azione, l'esercito fu in grado di agire in maniera indipendente e instaurò un governo

fantoccio, creando uno stato separato: il Manchukuo.

La Germania stipulò un trattato di non aggressione (Patto Molotov-Ribbentrop) con l'Unione Sovietica e nel 1939

avanzò pretese territoriali su parte della Polonia (il famoso Corridoio di Danzica). La Polonia rigettò le pretese e la

Germania, il 1° settembre 1939, la invase con un pretesto (Incidente di Gleiwitz). Il 3 settembre, Regno Unito e

Francia inizialmente riluttanti a morire per Danzica dichiararono guerra alla Germania.

Il periodo che va dal settembre del 1939 al maggio 1940 divenne noto come la finta guerra - Guerra lampo. Le forze

tedesche vennero spostate a ovest dopo l'attacco alla Polonia (durato una ventina di giorni), mentre il 17 settembre

1939 l'Armata Rossa sovietica metteva in atto un'invasione da est in applicazione del patto Molotov-Ribbentrop. La

Francia si mobilitò lungo il suo confine, pesantemente difeso lungo la famosa Linea Maginot, mentre i britannici

inviarono un corpo di spedizione in Francia. Eccetto per un breve attacco francese attraverso il Reno, ci furono poche

ostilità, mentre ambo le parti ammassavano le proprie forze.

Nel frattempo, il 30 novembre 1939, l'Unione Sovietica aveva invaso la Finlandia dando il via alla Guerra d'inverno

che si concluse nel marzo 1940 con la cessione di alcuni territori finlandesi all'Unione Sovietica che, tuttavia, non

riuscì a completare l'invasione grazie alla tattica di guerriglia degli avversari sul suolo ghiacciato. Come più tardi

risultò chiaro, il significato di questo attacco per l'URSS fu soprattutto dovuto alla consapevolezza che presto la

Germania avrebbe attaccato e il retroterra finlandese avrebbe permesso all'URSS di difendere l'avamposto di

Leningrado.

Castiello Raffaele Pagina 8

TESINA

1940 Il 9 aprile 1940 la Germania invase e annientò in breve la

resistenza di Norvegia e Danimarca. Nel 10 maggio 1940 le

truppe tedesche attaccarono i Paesi Bassi e il Belgio e da qui,

passando per la Foresta delle Ardenne e aggirando

completamente la Linea Maginot entrarono in Francia dando il

via alla battaglia di Francia. La loro tattica della Blitzkrieg

(guerra lampo) riuscì a sconfiggere i francesi e le armate

britanniche in Francia.

A fine maggio del 1940 la Germania aveva rapidamente vinto le

truppe di Francia, Belgio, Olanda, Lussemburgo e Inghilterra. Il

dramma di Dunkerque si era oramai consumato: 75 divisioni distrutte, 340.000 uomini accerchiati, 1.200.000

prigionieri al prezzo di 10.255 morti 8.643 dispersi e 42.523 feriti. Credendo che la guerra fosse oramai terminata, il

10 giugno, Mussolini dichiarò, a sua volta, guerra agli Alleati.

L'attacco alla Francia in quel preciso momento fu ritenuto come un atto estremo di fellonia e venne etichettato

come una vera propria pugnalata alla schiena. Il 18 giugno la Francia viene investita dall'attacco italiano: I, III, IV e VII

armata premono contro 1 divisione coloniale e 3 divisioni di fanteria di serie B. Alle rimostranze di Badoglio che

spiegò al Duce che "l'esercito italiano non ha neppure le camicie" Mussolini ribatté "voi non capite, io ho bisogno di

qualche migliaio di morti per sedermi al tavolo di pace". Nonostante la rotta generale dell'esercito francese, le

truppe italiane, male armate e peggio comandate, segnarono il passo.

Le conseguenze della guerra non tardarono a farsi sentire per l'Italia: il 14 giugno, dopo soli quattro giorni dalla

dichiarazione di guerra, Genova fu bombardata da Inglesi e Francesi. Inoltre a causa del mancato preavviso la flotta

mercantile perse, all'improvviso, tutto il naviglio presente all'estero e, infine, le truppe presenti in Africa orientale

furono immediatamente isolate e condannate con certezza alla morte o alla prigionia.

Il nuovo governo francese del maresciallo Philippe Petain nel 22 giugno trattò la pace, che lasciò la Germania in

possesso di Parigi, del nord e di tutta la costa atlantica, mentre la Francia centro-meridionale rimaneva indipendente

con le sue colonie, e il governo si insediava nella cittadina di Vichy. Nonostante le assicurazioni francesi che in nessun

caso la flotta sarebbe stata consegnata ai tedeschi o agli italiani, l'Ammiragliato britannico diede avvio ad una azione

(nota come Operazione Catapult) volta a devitalizzare le navi da guerra francesi che, lasciata la Francia, erano

ancorate nelle basi algerine di Mers el Kebir e Orano. Il risultato di quest’azione, oltre a mille morti fra i marinai

francesi, fu estremamente controproducente. Le navi francesi che furono in grado di farlo rientrarono a Tolone,

mentre quelle alle quali fu impossibile (come la corazzata Richelieu) reagirono energicamente a qualunque tentativo

alleato di penetrare in Africa settentrionale. Una minima percentuale dei marinai francesi internati in Gran Bretagna

aderì in seguito alla Francia Libera.

Nel giugno 1940 l'Unione Sovietica occupò la Lituania, l'Estonia e la Lettonia.

Non trovando vie per una pace con la Gran Bretagna la Germania iniziò una campagna di bombardamenti strategici

che venne chiamata dai britannici the Blitz. Quella che passò alla storia come la battaglia d'Inghilterra (10 luglio - 31

ottobre 1940) però non ottenne i risultati sperati: se inizialmente la Luftwaffe bombardava i centri di controllo della

Castiello Raffaele Pagina 9

TESINA

Royal Air Force, in seguito la tattica si trasformò nel semplice bombardamento terroristico di Londra. Ciò permise alle

fabbriche inglesi di produrre aerei in gran quantità e alla RAF di ottenere il dominio dei cieli indispensabile per

contrastare l'Operazione Leone Marino, l'invasione della Gran Bretagna già pianificata dal comando tedesco ma mai

realizzata. Allo scopo di portare la Gran Bretagna alla sottomissione la Germania attuò anche un blocco navale, la

Battaglia dell'Atlantico, svolta soprattutto dai famigerati U-Boot. Secondo una teoria accreditata, in realtà Hitler

perseguì malvolentieri la campagna contro la Gran Bretagna, ritenendo che l'avversario inglese fosse ormai fuori

combattimento e che alla fine avrebbe chiesto un armistizio. Tutti i suoi piani erano rivolti all'Est, alla campagna

contro l'Unione Sovietica, e pertanto non allocò alla Battaglia d'Inghilterra tutte le risorse che avrebbe dovuto e

potuto impiegare.

Il 28 ottobre 1940 su personale iniziativa di Benito Mussolini l'Italia invase la Grecia partendo dalle basi in Albania.

Sebbene in inferiorità numerica le forze greche respinsero gli invasori, penetrando anche in Albania, dando agli

alleati la loro prima vittoria e costringendo Mussolini a chiedere aiuto ai tedeschi. I caduti italiani nel dissennato

attacco alla Grecia furono più di 13.000.

1941

Lo stallo venutosi a creare in Grecia fu affrontato e risolto con l'invasione tedesca della Jugoslavia prima e della

Grecia poi. Questa tuttavia non era nei piani di Hitler, che dovette risolversi a un tale passo vista l'inefficacia

dell'attacco italiano. Dovendosi concentrare sui Balcani, la Germania dovette posporre l'invasione dell'Unione

sovietica, già nei piani di battaglia fin dall'inizio del conflitto, e per Hitler strategicamente ben più importante.

Per la Royal Navy la situazione nel Mediterraneo si fece difficile. Nonostante la brillante vittoria contro gli italiani

presso battaglia di Capo Matapan (27 marzo), la Mediterranean Fleet subì pesanti perdite durante le operazioni per

l'evacuazione della Grecia. In autunno il sommergibile tedesco U311 affondò la corazzata Barham, e in dicembre

andarono perdute anche la Valiant e la Queen Elizabeth, per opera dei mezzi d'assalto della marina italiana. Nel

corso dello stesso anno la Mediterranean Fleet aveva perduto la portaerei Ark Royal, l'incrociatore pesante York, gli

incrociatori Gloucester, Calcutta, Neptune, Fiji e numerosi cacciatorpediniere e unità minori. Gravi danni aveva

subito anche la corazzata Nelson, silurata da aerei italiani, e le portaerei Illustrious e Formidable, gravemente

danneggiate da bombardieri tedeschi. Le difficoltà create dalle pesanti perdite non impedirono alla flotta britannica

di infliggere a sua volta gravi danni al traffico di rifornimenti tra Italia e Libia. Per quanto duramente provata dai

bombardamenti aerei, la piazzaforte di Malta rimase una pericolosa spina nel fianco dei rifornimenti italo - tedeschi.

Il 22 giugno la Germania attaccò l'Unione Sovietica, rompendo il patto di non aggressione, con l'Operazione

Barbarossa. I russi furono colti ampiamente di sorpresa e i tedeschi conquistarono vaste aree di territorio,

catturando centinaia di migliaia di soldati nemici. I sovietici si ritirarono, e riuscirono a portarsi dietro gran parte

della loro industria pesante, togliendola dalla linea del fronte e riposizionandola in zone più remote. Una tenace e

disperata difesa impedì alla Germania di conquistare Mosca prima dell'arrivo dell'inverno. La Germania, che si

aspettava di finire la campagna in pochi mesi, non aveva le proprie armate equipaggiate per il combattimento nel

rigido inverno russo.

In primavera la massima parte dell'Africa Orientale Italiana venne occupata dalle truppe britanniche. L'ultima

piazzaforte italiana a cadere in mano inglese fu Gondar, dopo strenua difesa da parte del colonnello Guglielmo Nasi

(27 Novembre 1941).

Castiello Raffaele Pagina 10

TESINA Il 7 dicembre 1941 con un'operazione a

sorpresa e senza preventiva dichiarazione

di Guerra, il Giappone bombardò il porto di

Pearl Harbor distruggendo ed affondando

la maggior parte delle navi alla fonda. La

risposta statunitense fu immediata, il

giorno dopo gli Stati Uniti d'America

entrarono in guerra contro il Giappone ed i

suoi alleati. L'escalation giapponese fu

rapida e violenta. Malesia, Singapore,

Birmania e Nuova Guinea furono

rapidamente invase. La resistenza

statunitense nelle Filippine venne

anch'essa rapidamente liquidata. La "forza

Z", una squadra navale britannica composta dalla corazzata Prince of Wales e dall'incrociatore da battaglia Repulse

venne annientata dall'aviazione della Marina Imperiale Giapponese, che in quel momento aveva gli equipaggi meglio

addestrati alla guerra aeronavale.

1942

Nella primavera del 1942 l'esercito tedesco portò nuovi attacchi, ma sembrò incapace di scegliere tra un attacco

diretto a Mosca e la cattura dei pozzi petroliferi del Caucaso. Nell'ambito dell'operazione Torch sbarcarono sulle

coste algerine truppe americane in aiuto a quelle inglesi impegnate nella battaglia contro l'Afrika Korps. Intanto,sul

fronte russo combattevano anche i soldati del corpo di spedizione italiano, il CSIR che arrivò nell'estate del 1941, e

che venne rinforzato dall'ARMIR giunto nell'estate del 1942, e resterà coinvolto in una disastrosa ritirata. Mosca

venne ancora una volta risparmiata, e alla fine del 1942 i sovietici riuscirono a schiantare le linee del fronte dell'Asse

a sud e a circondare la Sesta Armata Tedesca nella battaglia di Stalingrado

1943

Nel febbraio 1943, i miseri resti dell'esercito tedesco forte di 300.000 uomini si arresero a Stalingrado. Nella

Dettagli
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46 pagine