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Sintesi

Tesina - Premio maturità  2008

Titolo: La dimensione etica tra politica e religione

Autore: Riccardo Bertolini

Scuola: Liceo delle scienze sociali

Descrizione: L'etica (il termine deriva dal greco ἦθος, ossia "condotta", "carattere") è quella branca della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che permettono di distinguere i comportamenti umani in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati. Si può anche definire l'etica come la ricerca di uno o più criteri che consentano all'individuo di gestire adeguatamente la propria libertà ; essa è inoltre una considerazione razionale, dei limiti entro cui la libertà  umana si può estendere. Alla base di ciascuna concezione dell'etica sta la nozione del bene e del male, della virtù ed una determinata visione dell'uomo e dei rapporti umani. Tali idee sono spesso correlate ad una particolare religione, o comunque ad una ideologia; l'etica a base religiosa infatti, fissa norme di comportamento che pretende valide per tutti, mentre l'etica laica non mira ad imporre valori eterni e si dimostra solitamente attenta alle esigenze umane che tengano conto delle condizioni e delle trasformazioni storiche. La citazione all' inizio di questo paragrafo riprende ciò che scrive Eugenio Lecaldano, docente universitario dell' università  "La Sapienza" di Roma, riguardo la possibile esistenza di un' etica (a livello sociale) privata di ogni suo componente religioso. Egli si interroga sull' importanza di un sistema teista nella società  contemporanea, in cui è in atto una pesante secolarizzazione di ogni aspetto della vita quotidiana e della cultura. La domanda che sorge spontanea è: "La dottrina cattolica può spingere uno stato ad adeguarsi assecondando l' etica e la morale che essa insegna? Qual' è il limite che coloro che non seguono tale ideologia religiosa possono tollerare?" Benedetto XVI, in un discorso del 12 novembre 2005, ha specificato quale posizione la Chiesa Cattolica deve prendere all' interno dello Stato italiano e, indirettamente, a livello internazionale.

Materie trattate: inglese (christianity influence in the social ethic), letteratura italiana (Dante), biologia (la procreazione), diritto (Patti lateranensi), storia (rapporti Chiesa-Stato), filosofia (Voltaire, Marx), sociologia (Weber)

Area: umanistica

Bibliografia: Lecaldano, E. (2006) Un' etica senza Dio, laTerza editore Alighieri, D. (1920) De Monarchia, Olschki editore Alighieri, D. (2008) La Divina Commedia, Polistampa editore (La traduzione di Marsilio Ficino è stata reperita al sito www.wikipedia.it) Le statistiche a pag. 12 sono state raccolte da www.camera.it. (a cura di) Ferrari, G. (2008) Codice Civile, Hoepli editore Benedetto XVI (2007) Sacramentum Caritatis, Editrice Vaticana Marx, K. (1927) Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico, Bompiani editore

Estratto del documento

Riferimenti al “Purgatorio – Canto XVI” di Dante

Alighieri

Dante esplica la propria convinzione politica non solo nel De monarchia, ma

anche in altre sue opere, tra le quali l' illustre Commedia. Composta da tre

cantiche (Inferno, Purgatorio e Paradiso) è una delle più importanti

testimonianze letterarie della civiltà medioevale e una delle più grandi opere

della letteratura universale, conosciuta e studiata in tutto il mondo.

Il canto sedicesimo del Purgatorio si trova alla metà esatta dell'intera Divina

Commedia (Inferno,Purgatorio e Paradiso); infatti di 100 è il 50esimo canto.

Marco Lombardo, illustrazione di Gustave Doré

Esso prende luogo sulla terza cornice del Purgatorio, dove espiano i peccati

le anime degli iracondi; la loro punizione consiste nel vagare avvolti da un

fumo denso, acre e irritante, che annebbia loro la vista. In loro si osserva il

contrappasso poiché in vita furono "accecati" dall'ira. Non potendo

distinguere alcunché con la vista, Dante si affida al suo udito, e infatti per

mezzo di esso il poeta ode delle voci che, con uguale tonalità, cantano

assieme preghiere 9

rivolte alla misericordia e alla pace. Mentre Virgilio, la guida di Dante e il

poeta stesso tentavano di muoversi con difficoltà, percepiscono uno spirito

che li insegue: esso rivela di essere Marco Lombardo, uomo di corte del XII

secolo, conoscitore delle regole del mondo e cultore delle virtù morali.

Egli, dopo aver indicato ai poeti la strada corretta per raggiungere la cornice

successiva, chiede a Dante di pregare per lui affinché possa, rapidamente,

accedere al Paradiso: dopo aver assicurato di farlo, dichiara di avere un

duplice dubbio: è l'influsso degli astri o una natura insita nell'animo a

controllare le azioni degli uomini, che in quest'epoca (il 1300) sembrano

colme di disonestà? Da questi interrogativi Lombardo afferma che l'autorità

(o natura) in questione è corrotta, essendo commistionata a quella papale;

poiché quest'unione è forzata (infatti il papa detiene a forza il potere

temporale), essa è inevitabilmente destinata a produrre conseguenze

infauste. Ecco dunque la formulazione della famosa dottrina dei due soli: il

potere imperiale e quello papale sono come due soli, ossia sono entrambi

voluti da Dio, ma separati e indipendenti l'uno dall'altro. Questa è una

precisazione della teoria abbracciata inizialmente da Dante, e che espone

nel trattato De Monarchia, dove invece parlava di un sole e di una luna: il

sole rappresenta il papa, al quale Dio conferisce sia il potere spirituale, sia

quello temporale; il pontefice poi conferisce quest'ultimo all'imperatore,

simboleggiato dalla luna che, infatti, brilla della luce riflessa del sole. Questa

differenza è giustificata non dalla ritrattazione di Dante sul tema, ma della

riformulazione della struttura dell'allegoria astrale. Lombardo conclude il suo

discorso affermando che la Chiesa, se vuole sia il potere spirituale sia quello

temporale, che devono restare distinti, è destinata a cadere nel fango e a

sporcare se stessa e il suo potere.

Indipendentemente da quello che è il pregio formale di queste pagine, il

canto XVI è di grande interesse per la definizione del punto di vista del

Poeta sui rapporti tra Chiesa e Impero, sempre che si accetti la tesi,

avanzata dalla maggior parte degli interpreti ed accuratamente svolta in uno

studio del Maccarrone, che le idee di Marco Lombardo coincidano con

quelle di Dante al momento della composizione della Commedia.

Appare tuttavia difficile non considerare Marco Lombardo il portavoce delle

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idee dell'autore, sia per la corrispondenza di espressioni e modi stilistici del

suo discorso con passi della Monarchia e del Convivio, sia per la forte carica

emotiva che ne lievita le parole, sia infine per le considerazioni

nostalgicamente orientate verso un passato di luminose virtù (soleva Roma...

solea valore e cortesia trovarsi) che il Poeta gli attribuisce.

Sandro Botticelli, Dante e Beatrice nella sfera della Luna

Riferimenti diretti nella Commedia:

“S

oleva Roma, che 'l buon mondo feo,

due soli aver, che l'una e l'altra strada

facean vedere, e del mondo e di Deo.

L'un l'altro ha spento; ed è giunta la spada

col pasturale, e l'un con l'altro insieme

per viva forza mal convien che vada. [...]

Dì oggimai che la Chiesa di Roma,

per confondere in sé due reggimenti, ”

cade nel fango, e sé brutta e la soma.

(Commedia – Purgatorio, capitolo XVI, versi 106-111 e 127-129)

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Diritto ed Economia - Storia

Rapporti Chiesa – Stato

secondo la Costituzione

In Italia i rapporti tra Stato e chiesa sono regolamentati da un concordato:

con il nome di Concordato si intende l’accordo bilaterale tra uno Stato e la

Chiesa Cattolica, disciplinante l’attività ecclesiastica all’interno dello Stato

stesso. In Italia venne stipulato nel 1929 (nell’ambito dei cosiddetti Patti

Lateranensi), recepito nella Costituzione nel 1948 e modificato

successivamente nel 1984.

Guardando brevemente il percorso storico (viene infatti approfondito nel

prossimo capitolo) il 20 settembre 1870 l’esercito italiano entrava in Roma

attraverso la breccia di Porta Pia, sancendo così la fine dello Stato

Pontificio. Una delle clausole dell’armistizio lasciava al papa la zona dei

palazzi vaticani, dove Pio IX si rinchiuse sdegnato.

1946, distribuzione dei voti per l' Assemblea Costituente

L’anno seguente il parlamento approvò la cosiddetta Legge delle

Guarentigie, con cui si garantiva al Vaticano la piena indipendenza e un

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appannaggio annuo: ma Pio IX aveva comunque già scomunicato re,

governo e parlamento.

La frattura si ricompose nel 1929, quando il capo del governo italiano di

allora, Benito Mussolini, stipulò l’accordo noto come Patti Lateranensi,

comprendente un trattato con il quale nasceva lo Stato del Vaticano e un

concordato con cui la religione cattolica veniva riconosciuta come sola

religione dello stato.

Nel 1946 i membri dell’Assemblea Costituente si trovarono a

discutere dell’opportunità, o meno, di accettare il testo degli accordi

e di inserirlo, eventualmente, nella costituzione. Grazie anche ai voti

del PCI i Patti furono inseriti nel testo della Costituzione all’articolo

7, nonostante le evidenti contraddizioni con l’articolo 3 e l’articolo 8.

Articolo 3

: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali

• davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di

religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (…)».

Articolo 7

: «Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio

• ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti

Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non

richiedono procedimento di revisione costituzionale».

Articolo 8

: «Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere

• davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno

diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino

con l’ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono

regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze».

Nel 1984 si giunse ad una modifica del concordato, firmata dal

primo ministro Bettino Craxi e dal cardinal Casaroli, con la quale,

anche se si aboliva l’anticostituzionale riferimento alla «sola

religione dello Stato, l’ora di religione alle scuole diventa facoltativa

e viene istituito l’8 per mille verso l' ente religioso.

Lo stato aiuta la chiesa nella sua funzione religiosa cattolica e non

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con la legge 222/85 che stabilisce, a partire dal 1 gennaio 1990, l'

“otto per mille” del tassato IRPEF viene ripartito per politiche sociali

o a una tra sette opzioni, e tra esse vi è anche la Chiesa cattolica. A

livello puramente statistico, secondo i dati pubblicizzati dalla

Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e aggiornati alla dichiarazione

dei redditi del 2000, lo Stato Italiano ha trasferito 643 milioni di euro.

Un dato più aggiornato riguardante la dichiarazione dei redditi del

2005, di 981 milioni di euro.

I patti lateranensi e la loro revisione

I Patti lateranensi presero il nome del palazzo di San Giovanni in

Laterano in cui avvenne la firma degli accordi che furono negoziati

tra il cardinale Segretario di Stato Pietro Gasparri per conto della

Santa Sede e Benito Mussolini, capo del Fascismo, come primo

ministro.

Sottoscritti l' 11 febbraio 1929 stabilirono il mutuo riconoscimento tra

il Regno d' Italia e lo Stato della città del Vaticano. I Patti

Lateranensi constavano di due distinti documenti:

Trattato

il che riconosceva l'indipendenza e la sovranità della Santa

● Sede e fondava lo Stato della Città del Vaticano; con diversi

allegati, fra cui, importante, la Convenzione Finanziaria;

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Concordato

il che definiva le relazioni civili e religiose in Italia tra la

● Chiesa ed il Governo (prima d'allora, cioè dalla nascita del Regno

d'Italia, sintetizzate nel motto: «libera Chiesa in libero Stato»). La

Convenzione Finanziaria regolava le questioni sorte dopo le

spoliazioni degli enti ecclesiastici a causa delle leggi eversive. E'

stata poi prevista l'esenzione, al nuovo Stato denominato «Città del

Vaticano», dalle tasse e dai dazi sulle merci

importate ed il risarcimento di «750 milioni di

lire e di ulteriori titoli di Stato consolidate al 5

per cento al portatore, per un valore nominale

di un miliardo di lire» per i danni finanziari

subiti dallo Stato pontificio in seguito alla fine

del potere temporale. Attraverso il concordato il

Papa acconsentì di sottoporre i candidati

vescovi ed arcivescovi al governo italiano e di

giurare fedeltà allo stato prima di essere

nominati; inoltre proibì al clero di prendere

parte alla politica. Il governo italiano acconsentì

di rendere le sue leggi sul matrimonio e

divorzio conformi a quelle della chiesa cattolica L' avvenimento della firma dei

di Roma e di rendere il clero esente dal patti disegnata da Achille

servizio militare. Qualsiasi modifica dei Patti Beltrame, per "la Domenica del

Corriere"

deve inoltre avvenire di mutuo accordo tra lo

Stato e la Santa Sede. L'articolo 7 non ha comunque inteso

parificare il contenuto dei Patti alle norme costituzionali, ma

soltanto costituzionalizzare il principio concordatario, con la

conseguenza che essi, per il tramite della legge di esecuzione,

avrebbero dovuto ritenersi soggetti al giudizio di compatibilità con i

principi supremi dell'ordinamento da parte della Corte

Costituzionale . Il Concordato (ma non il Trattato) fu rivisto, dopo

lunghissime e difficili trattative, nel 1984, fondamentalmente per

rimuovere la clausola riguardante la religione di stato della Chiesa

cattolica in Italia. La revisione che portò al concordato venne

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firmata a villa Madama, a Roma, il 28 febbraio dall'allora presidente

del consiglio Bettino Craxi , per lo Stato italiano, e dal cardinale

Agostino Casaroli, in rappresentanza della Santa Sede. Il nuovo

Concordato stabilì che il clero cattolico venisse finanziato da una

frazione del gettito totale IRPEF, attraverso il meccanismo noto

come otto per mille e che la nomina dei vescovi non richiedesse

più l'approvazione del governo italiano. Inoltre, per quanto riguarda

la celebrazione del matrimonio, si stabilirono le clausole da

rispettare perché un matrimonio celebrato secondo il rito cattolico

possa essere trascritto dall'ufficiale di stato civile e produrre gli

effetti riconosciuti dall'ordinamento giuridico italiano oltre a porre

delle limitazioni al riconoscimento in Italia delle sentenze di nullità

matrimoniale pronunciate dai tribunali della Chiesa che prima

avveniva in modo automatico. Fu anche stabilito che l'ora di

religione cattolica nelle scuole diventasse da obbligatoria a

facoltativa.

Difesa dell' etica nella società:

propositi e contraddizioni

Lunedì 26 maggio 2008, dinnanzi alle polemiche riguardo la laicità

dello stato e dell' interferenza dell' etica cattolica negli ambienti

politici italiani, è intervenuto il cardinale Angelo Bagnasco in

occasione della 58esima assemblea della Cei, in quanto presidente

della Conferenza Episcopale Italiana.

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