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Tesina - Premio maturità 2008
Titolo: La 500...simbolo di un'epoca
Autore: Antonio Carbonara
Descrizione: questa è una tesina tutta incentrata sulla nascita del mito della mitica fiat 500, un' auto che ha fatto la storia del nostro paese ed ha caratterizzato lo sviluppo sociale ed economico di un'epoca...
Materie trattate: storia, filosofia, italiano, matematica, fisica, geografia generale, inglese, ed.fisica
Area: tecnologica
Sommario: La più amata dagli italianiâ⬦ quale altra espressione, così banalmente efficace, riesce nell'opera ardua di definire sinteticamente la Fiat 500. La "Nuova 500", come Casa Fiat la presentò cinquant'anni fa. La storia di questo "ovetto" è la storia dell'Italia del secondo dopoguerra. Di un paese che, stanco degli stenti di un conflitto mondiale in cui si era cacciato suo malgrado, retoricamente "sognava l'America". Era semplicemente l'inseguimento di un sogno di benessere diffuso, di tranquillità sociale, che in quegli anni finalmente faceva capolino. Il 1957 è l' anno in cui l'Urss lancia nello spazio la navicella Sputnik con a bordo la cagnetta Laika, primo essere vivente a orbitare attorno alla Terra. É l'epoca della conquista dello spazio, come del resto, con la 500, si assiste alla conquista della mobilità in Italia. Il 1957 è stato un anno denso di avvenimenti anche a livello politico. A Roma l'Italia, la Francia, la Repubblica Federale Tedesca, il Belgio, i Paesi Bassi e il Lussemburgo firmano i trattati costitutivi della Comunità Economica Europea. Era l' ennesimo passo che segnava la ripresa dell'Italia dopo il conflitto mondiale.
S T O R I A
Per capire come fu possibile il successo dell’ “ovetto” in Italia non si può fare
almeno di considerare il contesto storico che caratterizzò gli anni della sua uscita sul
mercato. Per far ciò è importante analizzare tutta la storia d’Italia che va dal referendum
fino ai primissimi anni ’60, cioè gli anni in cui l’Italia rialzava a fatica la china
istituzionale
dopo la Seconda Guerra Mondiale…
L’Italia nel secondo dopoguerra: dalla proclamazione
della Repubblica agli anni del “Centro Sinistra”
Nelle prime ore della mattina dell’8 Maggio 1945, in tutte le città e in tutti i centri
abitati d’Italia, le campane delle Chiese suonarono a lungo per annunciare che la guerra
in Europa era finita. Finalmente era terminato un incubo, e ora al popolo italiano, e alla
sua classe dirigente spettava il compito più difficile, riorganizzare un paese dilaniato
dalla guerra e dagli odi interni.
Si procedette così ad un processo di riassestamento moderato, che comunque
non impedì alle forze progressiste , variamente rappresentate nei partiti e nel paese, di
ottenere un decisivo successo in uno dei giorni più importanti della stria d’Italia: il giorno
1
del voto per il referendum istituzionale , tenutosi
il 2 Giugno 1946. In quella domenica di Giugno
gli Italiani votarono a maggioranza in favore
–
della Repubblica (54% Rep. 46% Mon).
Umberto II, dopo qualche esitazione, finì con
l’accettare il risultato della consultazione e il 13
giugno volò verso l’esilio, mentre un giurista
napoletano, Enrico De Nicola, veniva eletto Capo provvisorio dello Stato.
Il 2 Giugno si era votato anche per l’elezione dell’Assemblea 2
costituente .
1 Referendum istituzionale: tutti i cittadini ventunenni, maschi e femmine, avrebbero deciso con un referendum la
forma istituzionale dello Stato: Monarchia o Repubblica. Per la prima volta le donne erano chiamate alle urne.
2 Assemblea costituente: era quel organo a cui sarebbe spettato il compito di elaborare la nuova Costituzione dello
Stato italiano. 1
La maggioranza dei suffragi toccò ai grandi partiti di massa: la Democrazia
3
Cristiana ebbe il 35% dei voti, il Partito Socialista il 20%, il Partito Comunista sfiorò il
19%. Il Partito Liberale era divenuto un gruppo minoritario, e ottenne soltanto il 6% dei
suffragi. I restanti voti se li dividevano partiti minori, come il Partito d’azione, il Partito
Repubblicano e L’Uomo Qualunque, una formazione politica di recentissima
costituzione.
Il 31 Luglio 1947 l’Assemblea, approvò a scrutinio segreto il Trattato di pace
firmato a Parigi con gli Alleati, che imponeva all’Italia la condizione di “nazione
sconfitta”. Non mancò chi manifestò pubblicamente la propria amarezza e il proprio
malcontento, ma almeno la ratifica del trattato pose termine all’occupazione militare
alleata e contribuì a fare riacquistare all’Italia la posizione di Stato sovrano che le
spettava. La Guerra Fredda pone fine all’unità antifascista
I risultati delle elezioni del giugno 1946 avevano consentito che sopravvivesse,
almeno formalmente, l’alleanza tra i partiti antifascisti.
Ma lo scoppio delle tensioni fra Stati Uniti e URSS, datate 1947 avevano reso
difficili gli esperimenti di collaborazione tra i partiti moderati e i comunisti in Italia,
Francia e Belgio.
Nel quadro di queste vicende internazionali ci fu la Scissione del Partito
Socialista, a seguito della quale il suo capogruppo Pietro Nenni annunciò il ritiro dal
della delegazione socialista. L’allora primo
governo 4
ministro Alcide De Gasperi presentò al capo dello Stato le
sue dimissioni dal Gabinetto. Dopo aver presieduto un
governo di transizione, nel Maggio del ’47 presentò il suo
quarto ministero, appoggiato in parlamento de PLI, PSLI,
PRI. Per la prima volta comunisti e socialisti erano esclusi
dalle responsabilità del governo.
3 Partito Socialista: nel 1947 perverrà ad una scissione formale: da un lato si formò il Partito Socialista dei
Lavoratori Italiana (PSLI), che nel 1951 prese la denominazione di Partito Socialdemocratico Italiano (PSDI),
dall’altro lato si venne a creare il Partito Socialista Italiano( PSI).
4 Alcide De Gasperi: trentino, già membro autorevole con Sturzo del Partito Popolare; leader della DC assunse il
suo primo governo nel dicembre del ’45. Sarebbe rimasto alla presidenza del consiglio, ininterrottamente fino
all’Agosto del ‘53. 2
Nuove elezioni si tennero il 18 Aprile 1948. La campagna elettorale fu
aspramente combattuta tra due schieramenti contrapposti: da una parte le liste del
, costituito dall’alleanza di PCI e PSI; dall’altra la DC sostenuta da
Fronte del Popolo
PRI, PLI e PSLI. Nella polemica fra le due fazioni fu importante l’immagine che
riuscirono a trasmettere i partiti durante la campagna elettorale: il Fronte fu assimilato
allo stalinismo e alla politica dell’URSS, la DC invece offriva agli elettori la
tranquillizzante immagine delle progredite società industriali dell’Occidente. Inoltre la
DC ottenne anche il decisivo appoggio della Chiesa e del clero.
Le elezioni segnarono il trionfo della DC, la netta sconfitta del Fronte,
l’emarginazione dei partiti minori. De Gasperi ricevuto il reincarico presentò un governo
quadripartito( DC, PLI, PRI, PSLI). Intanto l’11 Maggio 1948 il nuovo parlamento elesse
5
alla presidenza della Repubblica Luigi Einaudi .
Alla vittoria del 18 Aprile 1948 seguirono anni di indiscussa egemonia della
Democrazia Cristiana che governò il paese con una serie di coalizioni centriste
quadripartite sempre presiedute da De Gasperi. Egli intendeva procedere con saggia
cautela a ben dosate riforme, tali da garantire al governo il consenso di vasti strati della
società civile, della borghesia media e piccola, dei contadini. I settori privilegiati furono
L’indirizzo cautamente ma
7
6
la riforma fondiaria e la Cassa per il Mezzogiorno .
decisamente riformatore, che caratterizzava i governi De Gasperi non mancò di
suscitare preoccupazioni e proteste, soprattutto nel PLI, formazione nella quale la
grande proprietà terriera era fortemente rappresentata. Le elezioni amministrative del
’51 e del ’52 fecero suonare il campanello d’allarme per la DC che perse numerosi
consensi, soprattutto al Sud, a favore dei partiti di Destra. La DC allora maturò la
decisione di varare una nuova legge elettorale secondo la quale, grazie ad un cospicuo
premio di maggioranza, alla coalizione di partiti che alle elezioni avesse ottenuto
almeno il 50,01% dei voti sarebbe toccato il 65% dei seggi. L’approvazione delle legge,
ribattezzata “legge truffa”, scatenò il malcontento delle opposizioni, ma anche di figure
all’interno del Quadripartito.
Alle elezioni generali politiche del 7 Giugno del 1953 per un pugno di voti la
“legge truffa” non scattò.
5 Luigi Einaudi: economista piemontese, gia ministro del tesoro nel IV mistero De Gasperi, fu presidente della
Repubblica fino al 1955.
consisteva nell’esproprio di quasi 800.000 ettari di terra collocati per lo più nel Mezzogiorno
6 Riforma Fondiaria:
e nelle Isole. Assegnatari furono oltre 113.000 contadini capifamiglia.
a progettare l’intervento statale nello sviluppo economico del Sud.
7 Cassa per il Mezzogiorno: ente destinato 3
La seconda legislature repubblicana. La crisi del centrismo.
Le elezioni del 7 Giugno segnarono una notevole flessione dei partiti di centro,
ma gli eredi di De Gasperi (morto nel 1954) continuarono per dieci anni dirigendo
coalizioni che potevano contare su ristrettissimi margini di maggioranza e che per
questo furono sottoposte a crisi e sostituzioni frequenti.
Nella DC emerse una nuova generazione di uomini politici: i suoi personaggi più
rappresentativi erano Amintore Fanfani, Aldo Moro, Mariano Rumor; erano tutti uomini
che esigevano il distacco della DC da quelle forze che l’avevano sorretta nel primo
dopoguerra ma che ne avevano condizionato la politica: le gerarchie ecclesiastiche, il
capitale agrario, i monopoli industriali.
La nuova DC, estendendo la sua influenza sugli enti pubblici a partecipazione
8 9
statale (IRI , ENI , Cassa per il mezzogiorno), consolidando la sua partecipazione al
capitale azionario delle grandi banche, avrebbe sollecitato e diretto lo sviluppo moderno
del paese.
Le riforme proposte dalla DC esigevano tempi lunghi, e la realtà quotidiana negli
anni ’50 continuava a presentare aspetti drammatici: le cronache registravano
disoccupazione, manifestazioni di piazza, tumulti. I ministeri di questo periodo svolsero
le proprie funzioni con esiti tutt’altro che positivi: tra il ’55 e il ’57 il ministero fu retto da
10
Antonio Segni, il cui unico merito fu la firma a Roma del trattato istitutivo della CEE .
che continuava la spinta riformatrice dei primi anni ’50 fece
La proposta dei patti agrari,
perdere a Segni il sostegno dei repubblicani e lo costrinse a dimettersi. Gli successe
Adone Zoli che guidò un monocolore DC fino al ’58.
Il miracolo economico italiano
Anche in Italia, nel corso degli anni ’50, come negli altri paesi dell’ Occidente, si
delineò una fase di espansione industriale senza precedenti. Le esportazioni crebbero
8 IRI: acronimo di Istituto per la Ricostruzione Industriale, è stato un ente pubblico del Governo italiano nato nel
1933 per volere dell'allora governo Mussolini per evitare il fallimento delle principali banche italiane.
attiva nel settore dell’ energia
9 ENI: Ente Nazionale Idrocarburi, un'azienda creata dallo Stato Italiano come ente
pubblico nel 1953 sotto la presidenza di Enrico Mattei.
10 CEE: Comunità Economica Europea, aveva nei suoi obiettivi l'unione economica dei suoi membri (Belgio,
Francia, Italia, Lussemburgo, Olanda, e Germania Ovest), fino a portare ad un'eventuale unione politica.
4
di circa il 250% e gli scambi italiani raggiunsero complessivamente un volume pari a un
ventesimo di quelli del mondo intero. Le richieste del mercato interno divennero più
articolate e più ampie: segno che i consumi si erano dilatati e diversificati. Questo
processo di espansione impetuosa prese il nome di miracolo economico. I presupposti
principali di tale fenomeno furono la disponibilità di un abbondante serbatoio di mano
d’opera a buon mercato e il sostegno offerto allo slancio economico dagli stanziamenti
statali e dal contributo internazionale. Nel 1957, infatti, quando l’Italia entrò nel Mercato
Comune Europeo lo sviluppo divenne travolgente. Nei dodici anni che corrono tra il
1950 e il 1962 il reddito individuale degli Italiani crebbe di più di un terzo: nel bilancio
delle famiglie i consumi alimentari non assorbivano più la metà dei guadagni; anche i
–
ceti medio bassi potevano indirizzare i loro acquisti verso gli elettrodomestici,
l’automobile, il telefono e la televisione.
Ma negli anni del miracolo si aggravò anche il divario tra Nord e Sud, tra
l’industria e l’agricoltura, tra fabbriche d’avanguardia e fabbriche antiquate. La
disoccupazione continuò ad avere tassi elevati, la condizione operaia rimase difficile.
c’era stata una vera e propria svolta: l’economia italiana da
Indubbiamente però
prevalentemente agricola era diventata prevalentemente industriale. La trasformazione
fu accompagnata da un massiccio esodo dalle campagne alle città, soprattutto dal
Mezzogiorno verso il triangolo industriale (Milano, Torino, Genova).
–
I governi di centro sinistra
Gli effetti del XX congresso Partito Comunista Sovietico si fecero sentire anche in
Italia. Il leader del PSI Nenni condannò senza remore l’intervento russo in Ungheria e
prese definitivamente le distanze dal modello sovietico, dichiarando la sua disponibilità
ad una futura collaborazione di tutte le forze socialiste con quelle
cattoliche e con tutti i partiti laici minori. Questo insieme ad altri
fattori, come l’elezione al soglio 11
pontificio di Giovanni XXIII
(auspicava la pace nel mondo e la collaborazione tra socialisti e
cattolici), posero le basi per la futura nascita di una coalizione di
–
centro sinistra.
11 Papa Giovanni XXIII: Angelo Giuseppe Roncalli, è stato eletto papa il 28 ottobre 1958 e lo è stato fino alla sua