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Sintesi
Storia: Conflitto arabo-israeliano: gli antefatti storici, la nascita dello Stato d'Israele, le guerre arabo-israeliane, le Intifada fino ad oggi

Geografia: Israele e Palestina

Spagnolo: Los Sefardìes

Scienze e tecnologia: Scienza e pace

Letteratura: Poesia "Soldati" di Giuseppe Ungaretti

Antologia: Sintesi e commento del libro "Se vuoi essere mia amica" + Il villaggio di Nevè Shalom\Wahat al-Salam

Musica: West Eastern Divan Orchestra e Daniel Barenboim

Educazione fisica: La pace olimpica tra Israele e Palestina in occasione delle Olimpiadi di Londra 2012

Arte: Arte israeliana tra Oriente e Occidente
Estratto del documento

Antefatti storici

A partire dal 1200 a.C., gli Ebrei, guidati da Mosè nell’esodo dall’Egitto, fondarono

vari regni (regno di Saul, regno di Davide, regno di Salomone, Regno di Israele e

Regno di Giuda) negli attuali Israele e Palestina. Dopo essere stata conquistata da

Macedoni e Babilonesi, nel 63 a.C. la regione passò sotto il protettorato romano.

Durante la prima rivolta ebraica contro l'occupazione romana, nel 70 d.C., le legioni

di Tito assediarono Gerusalemme e ne incendiarono il Tempio, mettendo in fuga gli

Ebrei. La grande rivolta ebraica contro l'Impero Romano del 132-135 d.C., fu

nuovamente sconfitta dai Romani e provocò la massiccia espulsione degli Ebrei dalla

loro patria (Diaspora ebraica). La Giudea fu chiamata Palestina e Gerusalemme

divenne colonia romana, bandita agli Ebrei. Questi ultimi cominciarono a ritornare in

Palestina solo alla fine dell’Ottocento, dopo quasi 18 secoli di esilio, che li hanno visti

erranti in tutto il mondo, tollerati o odiati e perseguitati. Uno dei motivi del

rimpatrio ebreo fu il nascente movimento nazionale del Sionismo, che auspicava il

loro ritorno nella Terra dei Padri per fondarvi “lo Stato Ebraico” e avere una patria

che restituisse dignità di popolo agli Ebrei, che con la creazione dello Stato d’Israele

hanno realizzato il loro sogno.

La Palestina, in seguito all'avvento dell'islamismo, nel VII secolo fu conquistata dagli

Arabi e abitata da nuovi coloni provenienti dalla Penisola arabica e a parte il Regno

cristiano di Gerusalemme (1099-1291) fondato dai Crociati, è sempre rimasta in

mano ai musulmani, prima sotto la dominazione dei Mamelucchi provenienti

dall'Egitto e poi, dal 1517, sotto quella dell'Impero Ottomano, che ha mantenuto il

predominio sulla regione fino alla I guerra mondiale e ha contribuito a creare una

forte identità culturale islamica.

Nel 1920 la Palestina è passata sotto il Mandato Britannico, durato fino al 1948,

ma che ha scatenato la grande rivolta araba (1936-1939), un'esplosione di violenza

e terrore tesa sia a rivendicare l'indipendenza dal Mandato britannico e la creazione

di uno Stato indipendente palestinese, sia a reclamare la fine dell'immigrazione

ebraica e l'espulsione dei nuovi arrivati dalla terra araba, coltivata per generazioni

durante l’esilio degli Ebrei. Il conflitto arabo-israeliano, iniziato con la grande rivolta

araba, è proseguito con le quattro guerre arabo israeliane e le due “Intifada”, senza

mai giungere ad una soluzione pacifica e ancora oggi la pace sembra lontana. 4

La nascita dello Stato d’Israele e la questione palestinese

Il 29 novembre del 1947 l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) approvò la

Risoluzione dell'Assemblea Generale, che prevedeva un piano di divisione della

Palestina in due Stati: uno stato arabo e uno stato ebraico, mantenendo la città di

Gerusalemme, con i luoghi santi alle tre religioni monoteiste, come territorio neutrale

sotto l'amministrazione dell'ONU.

Tra il dicembre del 1947 e la prima metà di maggio del 1948 vi furono i primi

scontri sul confine tra nazioni della Lega Araba e coloni ebrei e iniziò la "pulizia

etnica" nei confronti dei residenti arabi nel territorio assegnato agli ebrei.

Il 14 maggio del 1948 venne dichiarata unilateralmente la nascita dello Stato di

Israele, un giorno prima che l'ONU stessa, come previsto, ne sancisse la creazione.

Il 15 maggio, le truppe britanniche si ritirarono definitivamente dai territori del

Mandato. I paesi arabi che rifiutavano apertamente il piano dell'ONU dettero inizio

alle guerre arabo-israeliane.

15 maggio 1948 - (I Guerra arabo-israeliana)

Gli eserciti di Egitto, Siria, Libano, Iraq e Transgiordania, attaccano l'appena nato

Stato di Israele che riesce a bloccare l'offensiva e a conquistare tutta la Palestina (ad

eccezione della Striscia di Gaza e della Cisgiordania) con l’annessione della Galilea e di

altri territori a maggioranza araba. Molti profughi ebrei Sefarditi, espulsi dai paesi

arabi dopo la nascita dello Stato ebraico, si trasferirono in Israele raddoppiandone la

popolazione.

1956 - II guerra arabo-israeliana (guerra di Suez)

A seguito della chiusura da parte dell’Egitto del canale di Suez alle navi commerciali,

Israele attacca preventivamente l’Egitto. La guerra viene interrotta da USA e URSS;

quest’ultima arriva a minacciare l'utilizzo del nucleare in difesa dell'Egitto. Gli

Israeliani riportano numerosi successi e conquistano la Striscia di Gaza e la Penisola

del Sinai.

1967 – III guerra arabo-israeliana (Guerra dei sei giorni)

Israele in soli sei giorni sottrae la penisola del Sinai e la striscia di Gaza all'Egitto, la

Cisgiordania e Gerusalemme Est alla Giordania e le alture del Golan alla Siria. Gaza e

Cisgiordania, con una popolazione prevalentemente araba, costituiscono i "Territori

Occupati".

1973 - IV guerra arabo-israeliana (guerra del Kippur)

Egitto e Siria attaccano a sorpresa Israele nel giorno della festività ebraica dello Yom

Kippur, l’ultimo dei dieci giorni del Pentimento, ma le truppe israeliane riescono a 5

riprendere il controllo della situazione e a rovesciare le sorti del conflitto, ricacciando

egiziani e siriani al di là delle posizioni iniziali.

1978 - accordi di Camp David

Israele si impegna a restituire la Penisola del Sinai, mentre l'Egitto si impegna al

riconoscimento dello Stato di Israele, affiancandosi agli USA e uscendo (espulso) dalla

Lega Araba.

1982 –Israele invade il Libano in risposta agli attacchi d’artiglieria nel nord d’Israele

da parte dell’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) che si era

stanziata nel sud del Libano e la caccia.

Intifada Intifada

Nel 1987 iniziò un moto popolare di sollevazione chiamato (in arabo

"brivido, scossa"), che tentava di combattere l'occupazione israeliana dei Territori

Occupati (Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme) attraverso scioperi e atti di

disobbedienza civile, ricorrendo anche a strumenti di lotta primitivi, quali il lancio di

pietre contro l'esercito invasore, da cui il nome di guerra delle pietre. Sempre nel

Hamas,

1987, nacque a Gaza il movimento costituito da gruppi estremistici di

matrice islamica tradizionalista, che impiegavano tecniche di lotta terroristica e non

si riconoscevano nell'OLP, Organizzazione per la Liberazione della Palestina, fondata a

Gerusalemme nel maggio 1964 e considerata dalla Lega araba, a partire dal 1974,

la legittima "rappresentante del popolo palestinese". La Prima Intifada (1987-1993)

portò agli accordi di Oslo tra Israele e l'OLP, conclusi il 20 agosto 1993 dal Ministro

degli Esteri israeliano Shimon Peres e Mahmud Abbas dell’OLP e firmati a Washington

D.C. il 13 settembre da Yasser Arafat, presidente dell'OLP, Yitzhak Rabin, Primo

Ministro israeliano e Bill Clinton, presidente americano;

la storica stretta di mano tra Yasser

Arafat e Yitzhak Rabin sigillò la firma

dell’accordo, in base al quale Israele si

sarebbe ritirata dalla striscia di Gaza e da

Gerico entro il 1994, riconoscendone

l'autonomia amministrativa. I termini

dell'accordo si rivelarono molto ambigui,

tanto che ben presto ripresero gli scontri. stretta di mano tra Yasser Arafat e Yitzhak Rabin

L'Autorità Nazionale Palestinese (ANP) fu creata con gli accordi del Cairo, nel

maggio 1994 per l’amministrazione autonoma dei Territori palestinesi. Il trattato di

6

pace tra Israele e la Giordania venne siglato il 26 ottobre 1994.

Nel settembre del 1995, con un secondo accordo israelo-palestinese, il governo

dell'ANP fu esteso alle principali città della Cisgiordania.

Nel novembre 1995, il Primo Ministro laburista israeliano Yitzhak Rabin, premio

Nobel con Arafat e Shimon Peres per aver sottoscritto gli storici Accordi di Oslo con

l'OLP, venne ucciso da un esponente dell'estrema destra religiosa israeliana. Il nuovo

Primo Ministro Benjamin Netanyahu, del partito di centro destra (Likud), strinse un

nuovo accordo con l'OLP, per l'apertura di un aeroporto a Gaza e la liberazione di

vari prigionieri politici palestinesi, sempre grazie alla mediazione del presidente USA

Bill Clinton. Tuttavia le tensioni tra le parti non finirono. La politica di creazione di

nuovi insediamenti agricoli israeliani nei Territori Occupati continuò e si

intensificarono gli attacchi terroristici arabi.

In un nuovo vertice per la pace tra l'11 e il 24 luglio 2000, sotto gli auspici del

Presidente Clinton, il Primo Ministro israeliano Barak, eletto nel maggio 1999 e il

presidente dell’ANP, Arafat, si incontrarono a Camp David, negli USA, nel tentativo

di raggiungere un accordo su uno status permanente; Barak non riuscì a convincere

con le sue proposte il suo antagonista Arafat sul problema dei profughi e sulla

sovranità dei luoghi santi di Gerusalemme; i negoziati fallirono.

La seconda rivolta palestinese, Seconda Intifada, si scatenò il 28 Settembre 2000, in

un momento di altissima tensione tra le popolazioni, dovuto al recente fallimento dei

negoziati di Camp David. Da quel momento l'Intifada, il violento riesplodere del

confronto israelo-palestinese, ha causato la morte di migliaia di persone, tra

israeliani e palestinesi. I tentativi per riportare la questione ad un piano diplomatico

naufragarono in una spirale di attentati e rappresaglie sempre più sanguinose.

La nuova strategia di Hamas di ricorrere ad attentati suicidi contro i civili ebrei

aggravò ulteriormente la tensione, facendo irrigidire le posizioni degli Israeliani. Dal

2001 Hamas ha bersagliato i centri urbani nel sud di Israele con razzi Qassam

provocando molti morti e centinaia di feriti fra la popolazione civile, costretta a un

ritmo di vita scandito da sirene di allarme e corse nei rifugi (obbligatori per legge).

Nella primavera del 2002 il governo di Ariel Sharon avviò la costruzione di un muro

di sicurezza, con lo scopo di impedire ai kamikaze palestinesi di entrare in Israele.

Il 30 aprile 2003, con la mediazione del cosiddetto "Quartetto" (Unione Europea,

Russia, Usa e Onu), fu tracciata una bozza di accordo nota come "Road Map", che

prevedeva, attraverso fasi differenti, il ritorno alla pace. Le diplomazie occidentali

erano divise sulla figura del leader dell'OLP, Arafat, ritenuto troppo ambiguo verso la

lotta al terrorismo. La morte di Arafat (primavera 2004) e l'elezione del suo 7

successore Mahmūd ‘Abbās portarono, tra innumerevoli azioni di guerriglia, di

attentati terroristici palestinesi e di ritorsioni israeliane, allo sgombero

(unilateralmente disposto nel 2005 dal Primo Ministro israeliano Ariel Sharon) della

Striscia di Gaza, consegnata in novembre all'Autorità Nazionale Palestinese. Le

elezioni politiche del 25 gennaio 2006, le prime in Palestina dal 1996, segnarono il

trionfo di Hamas, che assunse il controllo della Striscia di Gaza. La Cisgiordania

rimase sotto il controllo di Mahmūd ‘Abbās, che come presidente dell'Autorità

Nazionale Palestinese, divenne di fatto l'interlocutore ufficiale dei paesi occidentali per

quanto riguarda il popolo palestinese. Dal 2006 Israele è intervenuto più volte

all’interno della Striscia di Gaza per neutralizzare Hamas, in risposta all'intensificarsi

del lancio di razzi Qassam contro obiettivi civili del Sud di Israele.

Attualmente continuano i raid notturni contro il nord della Striscia di Gaza, da parte

dell'esercito israeliano, in rappresaglia ai razzi palestinesi.

Ultimamente il governo israeliano ha inaugurato una nuova campagna volta ad

incoraggiare gli ebrei americani a trasferirsi nelle colonie dei Territori occupati.

Israele Forma di governo repubblica

Nome Stato d'Israele parlamentare

completo Presidente Shimon Peres

Lingue ebraico

ufficiali arabo Benjamin

Gerusalemme Primo ministro

Capitale non riconosciuta Netanyahu

dalla comunità internazionale Indipendenza 14 maggio 1948

Moneta nuovo sheqel israeliano

Lo Stato d'Israele è uno stato del Vicino Oriente, che si affaccia sul Mar

Mediterraneo e occupa la maggior parte del territorio della Palestina tradizionale,

a ovest del fiume Giordano. Confina con l'Egitto e la Striscia di Gaza a Sud, la

Giordania e la Cisgiordania a Est, il Libano a Nord e la Siria a Nord-Est. La

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