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Nella seguente tesina vengono trattati argomenti come quello dell'intelligenza artificiale in modo interdisciplinare.
FILOSOFIA/SCIENZA: Intelligenza Artificiale
MATEMATICA: Problema di ricerca di Minimo di una funzione e metodo del gradiente.
FISICA : PET ad emissione di Positroni.
EDUCAZIONE FISICA E FISIOLOGIA: Progetto My-HAND: Trasformare il pensiero in movimento e restituire sensazioni tattili.
STORIA: La “bomba” contro Enigma
BIOLOGIA: Potenziale di Riposo, Potenziale
d’azione e sua trasmissione.
ITALIANO: Dino Buzzati Racconto:“IL GRAN RITRATTO”
INGLESE: Aldous Huxley (1894-1963): Brave New World
K⁺.
Potenziale d'azione
Potenziale d'azione
Propagazione del potenziale d'azione
Il meccanismo di propagazione si fonda sulla possibilità che il potenziale
d'azione, insorto in un punto qualsiasi della membrana, determini
l'eccitamento delle parti adiacenti della membrana stessa. Ciò avviene in
quanto nel punto stimolato, all'acme del potenziale d'azione, la superficie
esterna della membrana diviene negativa, mentre le aree contigue, ancora in
Le cariche positive vengono pertanto
riposo, sono positive. attratte verso quelle negative, dando
luogo a un flusso di cariche che, in
corrispondenza della zona attiva,
attraversano la membrana e penetrano
nella cellula. All'interno della cellula
subiscono una nuova attrazione elettrica
verso le cariche negative intracellulari
delle vicine zone inattive. Si genera in tal
modo un ristretto circuito locale, che
determina la depolarizzazione delle regioni
inattive della membrana che sono in
prossimità della zona attiva e l'insorgenza
di un nuovo potenziale d'azione. A seguito
della ripetizione della sequenza descritta,
La direzione di propagazione, benché teoricamente possa avvenire nelle due
si generano punto per punto potenziali di
direzioni, avviene solo verso valle del neurite, perché la zona a monte si trova
azione che si propagano per tutta la
nello stato refrattario e quindi non è eccitabile.
superficie della membrana.
Propagazione del potenziale d'azione
La Propagazione continua: è il tipo di propagazione del potenziale
d’azione che si verifica negli assoni non mielinizzati. In questo caso,
ciascun elemento adiacente di membrana plasmatica si depolarizza
fino al valore di soglia e genera un potenziale d’azione che
depolarizza il tratto successivo.
La Propagazione Saltatoria: avviene negli assono mielinizzati. I canali per NA+ e
K+ voltaggio-dipendenti si trovano prevalentemente nei nodi di Ranvier (le
“interruzioni” della guanina mielinica lungo gli assoni). Quando l’impulso si propaga
lungo un assone mielinizzato, la corrente salta la regione mielinica e va a
depolarizzare il nodo successivo. Ogni nodo si depolarizza e si ripolarizza nello
stesso intervallo di tempo, e in questo modo l’impulso risulta più veloce rispetto a
quello a propagazione continua. L’impulso sembra saltare da un nodo all’altro, via
via che ogni area nodale si depolarizza fino al valore soglia. E’ per tale motivo che
tale propagazione si dice saltatoria.
La trasmissione sinaptica
La prima distinzione
fondamentale è fra:
Sinapsi elettriche: flusso
passivo di corrente elettrica
fra un neurone e l’altro.
Sinapsi chimiche:
comunicazione possibile
grazie alla secrezione di
neurotrasmettitori.
elemento pre-sinaptico
Si definisce l’elemento cellulare a monte
della sinapsi e che riceve un segnale da trasmettere.
elemento post-sinaptico
Si definisce l’elemento cellulare a valle
della sinapsi che riceve l’informazione.
La trasmissione sinaptica
Sinapsi chimiche
Nelle sinapsi chimiche l’elemento pre- e post-sinaptico sono separati fra loro da
uno spazio di circa 50nm detto spazio sinaptico (synaptic cleft). Da un punto di
vista microscopico le sinapsi chimiche sono caratterizzate da vescicole sinaptiche
nella terminazione pre-sinaptica. Queste vescicole contengono il trasmettitore
chimico diverso a seconda della sinapsi considerata.
La sinapsi chimica più studiata è la giunzione neuro-muscolare.
La trasmissione sinaptica in una sinapsi chimica segue una complessa catena di
eventi che si innesca quando un potenziale d’azione invade la terminazione del
neurone pre-sinaptico. Il potenziale d’azione causa una
variazione del potenziale della
membrana pre-sinaptica in senso
depolarizzante determinando
l’apertura di canali del calcio
dipendenti dal potenziale .
Questo, a seguito del fortissimo
gradiente chimico esistente
determina un rapido influsso di ioni
Ca2+ all’interno del terminale pre-
sinaptico.
L’aumento del calcio innesca
esocitosi delle vescicole contenenti il
neurotrasmettitore
La trasmissione sinaptica
Sinapsi elettriche
Sono in minoranza rispetto alle sinapsi chimiche, ma presenti specialmente dove
sia necessario sincronizzare l’attività di un gruppo di cellule in maniera rapida ed
efficiente. Le due membrane sono molto vicine fra loro unite da una giunzione
comunicante (gap junction). Queste strutture sono costituite da canali
esattamente allineati fra loro sulle due membrane (pre- e post-sinaptica) che
formano un poro di diametro molto maggiore del poro dei canali ionici visti per il
potenziale d’azione.
Questi pori consentono il passaggio anche di molecole di relative grosse
dimensioni come ATP e alcuni secondi messaggeri. Gli ioni fluiscono dal neurone
pre-sinaptico al neurone post-sinaptico veicolando corrente.
Una sinapsi elettrica:
È bidirezionale : il flusso ionico può
avvenire nelle due direzioni
Non mostra ritardo sinaptico : è un
flusso ionico estremamente veloce
Mostra continuità citoplasmatica
fra i due elementi
Distanza fra elemento pre- e post-
sinaptico di 3.5nm contro i 30-50 nm
della sinapsi chimica.
La gap junction è formata da una struttura
detta connessone costituita da 6 sub-unità
connessin
dette e che delimitano un poro
attraverso cui passano gli ioni.
Sommazione dei potenziali sinaptici
Ogni neurone riceve in input il segnale proveniente da decine a migliaia di
sinapsi.
La cellula post-sinaptica è in grado di integrare tutti questi segnali grazie a
fenomeni che vanno sotto il nome di sommazione spaziale e sommazione
temporale.
Sommazione spaziale: è la somma dell’effetto di input sinaptici multipli in
punti diversi del soma e dei dendriti della cellula. Due stimoli eccitatori sotto-
soglia possono, se sommati, dare una depolarizzazione che arriva a soglia.
Sommazione temporale: è l’accumulo di depolarizzazioni successive dovute
all’attività ripetitiva. Ciascun potenziale si somma al precedente sulla fase di
discesa.
Tomografia a Emissione di Positroni (PET)
La Tomografia ad Emissione di Positroni è un tecnica
d’indagine che oltre essere utilizzata in campo medico per
diagnosticare anomalie presenti nell’organismo, viene anche
utilizzata per studiare e approfondire la conoscenza del
comportamento funzionale del cervello.
La PET fornisce preziose informazioni su quali parti del cervello si
attivano e quindi, essendo più ossigenate, metabolizzano più
zucchero marcato con il fluoro radioattivo che emette Positroni.
Quando si esegue un
particolare lavoro mentale,
come parlare, scrivere,
leggere, ascoltare, si
osserva una maggiore
attività in alcune zone
piuttosto che in altre e i
diversi colori delle immagini
rispecchiano queste
differenze.
Tomografia a Emissione di Positroni (PET)
Una volta iniettato nel corpo, solitamente per via endovenosa, l’isotopo (come
detto nei lucidi successivi dedicati ai principi fisici) ben presto decade
emettendo il positrone che, dopo un percorso nel tessuto biologico che al
massimo può raggiungere pochi millimetri, si combina con un elettrone con
conseguente annichilazione reciproca e produzione di due fotoni di eguale
energia pari a 511 KeV. I due fotoni così prodotti viaggiano in direzioni quasi
diametralmente opposte, attraversano il tessuto circostante e vengono
registrati da un anello di rivelatori che circonda il soggetto in esame.
Il raggiungimento dei cristalli dello scintillatore si
traduce in un lampo di luce rilevato da tubi
fotomoltiplicatori.
I due fotoni prodotti da ogni singolo evento di
annichilazione vengono emessi simultaneamente
e si propagano in direzioni quasi esattamente
opposte consentendo, in tal modo, la
localizzazione precisa nel corpo della sorgente di
emissione per mezzo di coppie di rivelatori posti
a 180° di distanza uno dall’altro.
“Evento di Coincidenza”: i rivelatori, detti di
coincidenza, registrano il segnale di emissione
solo se colpiti contemporaneamente (entro la
cosiddetta finestra temporale di coincidenza,
intervallo di tempo compreso fra i 4 e i 10 ns) dai
fotoni.
Tomografia a Emissione di Positroni (PET)
Dalla misurazione della posizione in cui i fotoni colpiscono il rilevatore, si può
ricostruire l'ipotetica posizione del corpo da cui sono stati emessi, permettendo la
determinazione dell'attività o dell'utilizzo chimico all'interno delle parti del corpo
investigate.
Lo scanner utilizza la rilevazione delle coppie di fotoni per mappare la densità
dell'isotopo nel corpo, sotto forma di immagini di sezioni (generalmente trasverse)
separate fra loro di 5 mm circa. La mappa risultante rappresenta i tessuti in cui la
molecola campione si è maggiormente concentrata.
PET cerebrale con FDG. A sinistra sezione
assiale medio-talamica in un soggetto
normale; a destra paziente con demenza
dove si apprezza deficit di attività
metabolica temporale bilaterale, insulare
e frontale sinistra.
La PET fornisce preziose informazioni su quali parti del cervello si attivano
e quindi, essendo più ossigenate, metabolizzano più zucchero marcato con
il fluoro radioattivo che emette Positroni.
Tomografia a Emissione di Positroni (PET): Principi
Fisici di funzionamento
Nucleo atomico
I nuclei sono costituiti da protoni e neutroni detti
nell'insieme nucleoni. Sono particelle che si assomigliano
molto, ma si differenziano per la quantità di carica
posseduta :
• neutrone è elettricamente neutro (q = 0),
• il protone ha una carica positiva (q+ = +1.602
x1019C = +1).
Il numero di protoni presenti in un nucleo è detto numero
atomico (Z). Normalmente gli atomi sono neutri e questo si
deve al pari numero, Z appunto, di protoni ed elettroni (q- =
Nel nucleo è concentrata quasi tutta la massa
-1.602 x 1019C = -1) che li compongono.
dell'atomo.
Infatti, neutroni (m = 1.675x10 Kg) e protoni (m =
-27
1.673x10 Kg) hanno masse molto più grandi (circa 1800
-27
volte) di quella degli elettroni (m = 9.109x10 Kg).
-31
Se si trascura la piccolissima differenza esistente tra le masse
del protone e del neutrone, si può concludere che la massa di
un nucleo vale Z + N volte la massa del protone.
La quantità Z + N s'indica con la lettera A ed è
chiamata numero di massa.
Tomografia a Emissione di Positroni (PET): Principi
Fisici di funzionamento
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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