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Matematica - L'analizzatore differenziale
Informatica - I database nel web intelligente
Inglese - Il test di Turing e gli oppositori alla sua teoria
TPS - AIML : un dialetto XML
Intelligenza artificiale: dalla pascalina agli automi Stefano Scarpellini 5AIN
Indice
0. Abstract ...................................................................................................................... 2
0. Indice .......................................................................................................................... 3
1. Introduzione ............................................................................................................... 4
2. Prima del '56 ............................................................................................................... 9
2.1. Gli albori ............................................................................................................... 9
2.2 Un passo avanti ... ............................................................................................ 10
2.3 ... e uno indietro … … ..................................................................................... 11
2.4 ... al 1700 ............................................................................................................. 12
2.5 Gli anni post-seconda guerra mondiale ............................................................. 13
2.6 The Turing test and opponents of his theory ..................................................... 15
3. Dopo Dartmouth ....................................................................................................... 17
3.1 Entusiasmi e aspettative .................................................................................... 17
3.2 Big Data .............................................................................................................. 18
3.3 Linguaggi versatili .............................................................................................. 21
4. Cosa ci riserverà il futuro ........................................................................................ 23
5. The Other, l’assistente virtuale parlante ................................................................ 27
6. Note bibliografiche ................................................................................................... 29
3
Intelligenza artificiale: dalla pascalina agli automi Stefano Scarpellini 5AIN
2. Introduzione
“Due ancelle si affaticavano a sostenere il signore,
auree, simili a fanciulle vive;
avevano mente nel petto e avevano voce
e forza, sapevano l’opere per dono dei numi immortali;
queste si affaticavano a sostenere il signore” 1
Con questi versi presenti nell’Iliade viene narrato che il Dio Efesto, dio del fuoco e
della metallurgia, si fa aiutare da delle ancelle, ma non umane, simili a vere
ragazze. Gli dei gli avevano donato potenzialità di mente e di corpo.
Già nell’antica Grecia, quindi, si trova
l’intelligenza artificiale. Certo, a
sapere cosa è un’intelligenza
artificiale. Spesso vediamo nei film di
fantascienza dei robot che, buoni o
cattivi, con sembianze umane o meno,
riescono a dialogare con l’uomo, ad
aiutarlo, a comandare una navicella
spaziale fino a dirigere un intero
impero finanziario,
Ultron, la nuova minaccia di Avengers: Age of Ultron
Figura 1 contemporaneamente dialogare con un
umano e nel contempo gestire dei robot che sono al suo comando. Ma se
un’intelligenza si ribella a un’altra? Beh, questa è la trama di un film recentemente
uscito nelle sale, ovvero Avengers : Age of Ultron. E’ ormai classico, e forse un po’
troppo scontato, trovare nei film uno o una serie di Robot che si ribellano alle tre 4
Intelligenza artificiale: dalla pascalina agli automi Stefano Scarpellini 5AIN
famose leggi della robotica di Asimov. Forse ci gustiamo la scena senza sapere
neanche a quale legge sono scappati. Per curiosità, vengono riportate di seguito:
« 1- Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a
causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno.
2- Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali
ordini non contravvengano alla Prima Legge.
3- Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non
contrasti con la Prima o con la Seconda Legge. » 2
In un suo libro, “Il robot scomparso”, Asimov riduce le tre leggi della robotica a una
sola legge “Un robot non può recare danno a un essere umano.”.
In questo modo i robot potevano lavorare a fianco degli esseri umani anche quando
questi erano sottoposti a piccole dosi di radiazioni: non pericolose, ma considerato
"danno" secondo la Prima Legge. La
formulazione originaria della Prima Legge
obbligava quindi i robot ad intervenire,
ma essendo questi più vulnerabili degli
esseri umani alle radiazioni,
invariabilmente si danneggiavano. Nel
tipico stile di Asimov, questa modifica
portò a vari problemi sulla cui soluzione si
basa la trama del racconto. Copertina di Robot Vision di Isaac Asimov
Figura 2 5
Intelligenza artificiale: dalla pascalina agli automi Stefano Scarpellini 5AIN
Si potrebbe pensare, dopo questa
premessa, che le intelligenze artificiali
sono solo robot? Per nulla! Ogni cosa che
ci circonda, anche se non lo sappiamo, è
un’intelligenza artificiale.
Utilizzo di Google Nav tramite smartphone
Figura 3
Una lavatrice, un cellulare, il navigatore satellitare sono tutti esempi di IA. Non il
genere di intelligenza che siamo abituati a pensare, cioè autonomamente, riuscendo
a imparare dai propri errori. Il navigatore satellitare, impostata una destinazione,
calcola la strada o le strade più veloci o più corte. Con il navigatore di Google, viene
completato anche l’indirizzo, o corretto se è sbagliato, modifica i suggerimenti e a
seconda che si usino i mezzi pubblici, o le auto o anche andando a piedi e riporta in
tempo reale aggiornamenti sul traffico.
Ci sono molti ambiti in cui, come già detto, è presente l’intelligenza artificiale. L’I.A.
si basa su fondamenta solide nelle più diverse discipline, come filosofia, la
matematica, l’economia, le neuroscienze, la psicologia, l’ingegneria informatica, la
cibernetica e la linguistica. Tutti questi ambiti hanno a che fare di fatto con
l’intelligenza artificiale.
Finora si è trattato di cosa si pensa sia o di cosa si considera che sia un’intelligenza
artificiale. Ma si può dare una definizione più scientifica? si può rispondere a
domande come “Cosa è un’IA?”, “Da
dove viene il termine Intelligenza
Artificiale?”, “Ci sono differenze tra
diversi tipi di Intelligenza
Artificiale?”. Andando con ordine
cerchiamo, per quanto possibile, di Figura 4 Schema di interazione di un agente con l'esterno 6
Intelligenza artificiale: dalla pascalina agli automi Stefano Scarpellini 5AIN
“insieme di studi e tecniche che tendono alla
definire l’Intelligenza Artificiale come
realizzazione di macchine, specialmente calcolatori elettronici, in grado di risolvere
problemi e di riprodurre attività proprie dell’intelligenza umana” . Può essere
3
questa una definizione abbastanza corretta, anche se non completa. La locuzione
“intelligenza artificiale” è un evidente ossimoro, in quanto attribuisce
all’“artificiale” qualcosa che è essenzialmente “naturale”, in quanto è la prerogativa
più gelosa della natura umana: l’intelligenza.
A sostegno di questa teoria si ritrovano online tabelle come quella sotto riportata
dove le definizioni di intelligenza artificiale sono ben 8.
Tabella 1 Alcune definizioni di IA
Ma chi ha coniato il termine IA, dall’inglese Artificial
Intelligence? Qui la risposta è più sicura: Siamo nell’anno 1956
a Dartmouth, Stati Uniti d’America, dove viene organizzato un
workshop di due mesi da parte di John McCarthy e nel
manifesto di questa iniziativa si trova appunto la parola Figura 5 John McCarthy, ideatore
del termine "Intelligenza
Artificiale"
intelligenza artificiale. 7
Intelligenza artificiale: dalla pascalina agli automi Stefano Scarpellini 5AIN
Si può intuire che l’intelligenza artificiale abbia molte tipologie così come molte
definizioni. Essenzialmente si può dividere l’intelligenza artificiale in due macro-
teorie: IA debole e IA forte.
La teoria dell'IA forte si basa sulla convinzione che le macchine possano
• effettivamente essere intelligenti.
La teoria dell'IA debole, invece, in modo più realistico e pragmatico, pensa
• che le macchine possano comportarsi come se fossero intelligenti.
Nel primo caso si paragona la mente umana ad un calcolatore con alta capacità di
calcolo, mentre la seconda teoria esprime che un calcolatore potrà solo simulare il
cervello umano, ma non migliorarlo. Nell’ambito dell’intelligenza artificiale si
possono distinguere alcune sotto-aree principali che prendono il nome di
applicazioni di primo livello dell’IA:
Comprensione del linguaggio naturale
o parlato e scritto;
Manipolazione di oggetti;
o Visione e riconoscimento delle forme;
o Giochi;
o Figura 6 ICub, il robot italiano che si sviluppa come un
Dimostrazioni di teoremi matematici non bambino
o banali;
Scrittura automatica di programmi per l’elaborazione delle informazioni.
o
Praticamente tutte queste funzionalità sono eseguite oggi da robot o programmi, ma
di questo tratterò verso la fine di questa tesina. Ma non divagando troppo dalla
linea temporale degli eventi legata all’IA si deve viaggiare con la mente nel tempo
arrivando a ciò che ha poi permesso la creazione della scienza e della filosofia
dell’intelligenza artificiale e dei suoi sviluppi. 8
Intelligenza artificiale: dalla pascalina agli automi Stefano Scarpellini 5AIN
2. Pre IA
2.1. Gli albori
Così come una buona casa inizia dalle fondamenta appoggiate su un terreno idoneo,
anche tutto ciò che oggi è stato definito come intelligenza artificiale parte da una
base solida. E proprio solida si può definire una macchina che
non ha un programma che esegue dei passi programmati, ma,
come un orologio, funziona a ingranaggi. Essa è la Pascalina,
una macchina inventata nel 1641, a diciotto anni da Blaise
Pascal, scienziato,
scrittore e filosofo
Figura 7 Blaise Pascal francese. Essa era in
grado di eseguire automaticamente addizione
e sottrazione; questa “macchina aritmetica”
fu la capostipite dei calcolatori ad ingranaggi. Ed Figura 8 La pascalina
esattamente 182 anni dopo, il 14 giugno 1822, in piena età
vittoriana, Charles Babbage presentò alla Royal Astronomical
Society un articolo dal titolo &ldq