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Tesi: LE INNOVAZIONI LETTERATURA:
Tesi: LE INNOVAZIONI LETTERATURA: LE AVANGUARDIE
La letteratura d’avanguardia è rappresentata da numerosi movimenti culturali
sorti in Europa a seguito della dissoluzione del simbolismo e dopo il fallimento dei
tentativi naturalistici e realistici, intesi come denuncia dell’oppressione instaurata
dalla società capitalistica e borghese.
I movimenti letterari, o i singoli scrittori che operarono nei periodi precedenti,
non si possono considerare d’Avanguardia sia perché gli intenti che essi si
prefissero, furono esclusivamente di ordine letterario o intellettuale, sia perché la
definizione d’avanguardia è propria della seconda metà del secolo scorso come
fenomeno politico e per i primi venticinque anni del nostro secolo, come
fenomeno artistico - letterario. L’intento dell’Avanguardia è quello di apportare un
radicale rinnovamento nell’arte sia attraverso la forma espressiva, sia attraverso
i contenuti, sia attraverso la stessa destinazione nuova e rivoluzionaria dell’opera
d’arte.
I primi movimenti d’Avanguardia di opposizione e denuncia di una società
oppressiva, sorsero quando il naturalismo e il realismo entrarono in crisi e
cominciarono ad offrire una rappresentazione sempre più limitata e tendenziosa
della realtà, escludendo volutamente larghe zone dell’esperienza umana e
mettendosi al servizio della società che volevano combattere e modificare, fino a
trasformarsi in merce di consumo del sistema capitalistico. Il realismo mostrò un
certo adattamento a uno stato di cose che sembrava impossibile o inutile mutare.
A questo punto si sentì la necessità di rompere col passato e con la tradizione,
con il capovolgimento del comportamento e della morale, per togliere a questa
rivoluzionaria letteratura, la possibilità di esser confusa. È quindi un’arte priva di
ogni immediatezza di comunicazione, lontano dal piacere e dallo svago per i
letterari, i quali reagirono con insofferenza e scherno. Questo periodo letterario,
fu un’antitradizionalista. Propose cioè “una negazione della storia, la decisione di
non inserirsi su nessun terreno concreto e limitato, o lavoro di una sperimentale e
inevitabile inesauribilità di linguaggi e di forme, senza preoccuparsi di nessuna
coerenza logica estrema, ma soltanto della verificabilità interna dei testi del tutto
autosufficienti, con i loro principi e i loro sviluppi. Al principio della
comprensibilità e della comunicazione, da parte dell’Avanguardia, si oppongono
l’asemanticità, la negazione dell’uso del linguaggio comune, accusato di portarsi
con sé gli elementi costruttivi della società, e ne ha fondato i nessi a propria
celebrazione e difesa, facendo credere che si trattasse di valori assoluti dell’unico
Tesi: LE INNOVAZIONI
linguaggio umano”. L’Avanguardia assunse così, posizioni di estremismo
anarchico.
Nel secondo dopoguerra, sempre per sfuggire all’utilizzazione per scopi industriali
e commerciali, essa si propose nuove tattiche di lotta, sia con fenomeni minori
degli “arrabbiati”
Tesi: LE INNOVAZIONI LETTERATURA: LE AVANGUARDIE
e dei “beats”, sia con esperimenti e moti molto più importanti, quali quelli della
neo-avanguardia, sorta a Milano. L’Avanguardia influì sulla letteratura, dando il
via ad una innovazione artistico-letteraria, sull’arte, sulla musica, sul cinema e
sul teatro (il teatro dell’assurdo).
Il Futurismo è l’unico movimento d’avanguardia nato in
Italia, che ottenne una notevole diffusione
internazionale. Sorse in Italia nel 1909 col Manifesto del
Futurismi, che Marinetti pubblicò sul quotidiano <<Le
figaro>>. A quel primo manifesto, ne fecero seguito
molti altri scritti per lo più da Marinetti, ma firmati da
altri intellettuali che andavano a coprire il ventaglio di
tutte le arti. Tipica del movimento futurista è l’assidua compagna di propaganda
e di aggregazione di gruppi d’intellettuali in tutta Europa, mediante lettere ai
generali, provocatorie serate e conferenze. Oltre alla produzione di Marinetti, si
ricorda il poemetto “Zang Tumb Tumb”.
Il 1905 è anche l'anno della nascita di Poesia, rivista internazionale fondata con
Sem Benelli e Vitaliano Ponti e della quale Marinetti diviene, l'anno dopo,
direttore unico. Marinetti deve confrontarsi con i tre grandi nomi della poesia
italiana: Carducci, Pascoli, D'Annunzio (gli ultimi due, come abbiamo visto,
suoi collaboratori). Le sue simpatie vanno ai due toscani, dei quali traduce alcuni
lavori per riviste francesi. Nei confronti di D'Annunzio, invece, muta
atteggiamento: dapprima favorevole, poi sempre più ironico e sarcastico,
soprattutto quando, in seguito alla morte del Carducci, il poeta pescarese si
autoproclama Vate nazionale. Una manifestazione di grandeur che Marinetti non
digerisce - forse perché in questo molto affine a D'Annunzio - e che gli fan
convogliare tutte le simpatie su Pascoli. Tramite la rivista Poesia, Marinetti
continua la battaglia in favore del verso libero, che però incontra un'ostilità
diffusa. Pascoli, cauto, indica come limite l'endecasillabo sciolto; D'Annunzio
non si pronuncia. Ad ogni modo, le dispute sul verso libero sono il sintomo di
un'inquietudine che anima Marinetti. Consapevole che il mondo sta diventando
un immenso spettacolo, egli comprende che il poeta non può limitarsi a comporre
versi ma deve trovare un suo ruolo nella società. Il fermento di quegli anni
genera, in ambito letterario, una crisi che sfocia in due direzioni: quella dei
crepuscolari, chiusi in un pessimismo che li relega ai margini della società; quelle,
opposta, di D’Annunzio, tutto azione e protagonismo.
Tesi: LE INNOVAZIONI
Marinetti fissò le norme del <<paroliberismo>>, precisando così in ambito
strettamente formale e letterario quelle innovazioni tecniche “futuriste” già
definite nel Manifesto del LETTERATURA: LE AVANGUARDIE
Futurismo (amore del pericolo; coraggio, audacia e ribellione; aggressività; il
mondo si è arricchito di una nuova bellezza, la “velocità”; il poeta deve
aumentare gli elementi primordiali; bellezza nella lotta; scorda il passato , vede il
futuro ; l’uomo che tiene il velocipiede; disprezza la donna; distrugge
biblioteche, tutto ciò che ricorda il passato; combattere contro il moralismo e il
femminismo) pubblicato nel 1909. Il manifesto Marinettiano, è u n manifesto per
lo più tecnico, dove si deve distruggere la sintassi, mettendo tutte le parole in
libertà; usare il verbo all’infinito; abolire l’aggettivo e l’avverbio; ogni sostantivo
deve avere il suo doppio; abolire la punteggiatura; analogia nel senso delle
parole.
Due scrittori inizialmente crepuscolari e simbolisti,
Govoni e Palazzeschi, divennero futuristi,
giungendo all’Avanguardia Marinettiana.
Interpretarono liberamente le regole del manifesto
Marinettiano come stimolo ad uscire dalle pastoie
delle convenzioni seriose e tradizionali del discorso
lirico. Govoni dedicò la raccolta “Rarefazioni e
parole in libertà” a Marinetti, meraviglioso
suscitatore di energie giovanili, propugnatore
infaticabile d’ideali nuovissimi, con la più grande
ammirazione. L’adesione al futurismo è
assolutamente canonica in questo libretto, composto interamente da poesie
visive e parole in libertà. Le “didascalie” di quest’originalissimo autoritratto,
rispondono ai canoni della poesia futurista: per esempio, il mito della macchina è
sotteso a <<si librano con l’aereoplano>>, <<fuggono col treno in fiamme>>,
ma anche a <<pompa elastica degli odori>> e <<macchina dattilografica delle
parole>>. È inoltre presente il consueto cromatismo: <<tromba>> d’oro suonata
dall’angelo bianco <<verso un mezzodì di mare>> azzurro. Si ha, quindi, una
disposizione delle parole semantica. Palazzeschi, scrisse “E lasciatemi divertire!”,
una canzonetta tratta dall’Incendiario. “Dopo Chi sono?” rappresenta un altro
scanzonato manifesto di poetica, ancore in direzione ludica, giocosa e divertente.
Palazzeschi si prende gioco della gravità e serietà della letteratura e attraverso
Tesi: LE INNOVAZIONI
modi e tecniche paradossali, scherzose, apparentemente ingenue, finisce con
l’esprimere un dastrico rifiuto della tradizione e dell’ordine in nome del principio
del divertimento e del piacere. Anche qui il poeta si raffigura nella figura del
"saltimbanco”, tanto che la supremazia sociale e culturale del suo ruolo è
esaurita.
Tesi: LE INNOVAZIONI LETTERATURA: LE AVANGUARDIE
E LASCIATEMI DIVERTIRE!
Tri tri tri, Aaaaa!
fru fru fru, Eeeee!
Iiii!
uhi uhi uhi, Ooooo!
ihu ihu ihu. Uuuuu!
A! E! I! O! U!
Ma giovinotto,
Il poeta si diverte, diteci un poco una cosa,
pazzamente, non è la vostra una posa,
smisuratamente. di voler con così poco
tener alimentato
Non lo state a insolentire, un sì gran foco?
lasciatelo divertire
poveretto, Huisc... Huiusc...
queste piccole corbellerie Huisciu... sciu sciu,
Sciukoku... Koku koku,
sono il suo diletto. Sciu
ko
Cucù rurù, ku.
rurù cucù,
cuccuccurucù! Come si deve fare a capire?
Avete delle belle pretese,
sembra ornai che scriviate in giapponese.
Cosa sono queste indecenze?
Queste strofe bisbetiche? Abì, alì, alarì.
Licenze, licenze, Riririri!
licenze poetiche. Ri.
Sono la mia passione. Lasciate pure che si sbizzarrisca,
anzi, è bene che non lo finisca,
Farafarafarafa, il divertimento gli costerà caro:
tarataratarata, gli daranno del somaro.
Paraparaparapa,
Laralaralarala! Labala
falala
Sapete cosa sono? falala...
Sono robe avanzate, eppoi lala...
non sono grullerie, e lalala, lalalalala lalala.
sono la ... spazzatura
delle altre poesie. Certo è un azzardo un po’ forte
scrivere delle cose così,
che ci son professori, oggidì,
Bubububu a tutte le porte.
fufufufu
Friù! Ahahahahahahah!
Friù! Ahahahahahahah!
Ahahahahahahah!
Se d’un qualunque nesso Infine,
son prive io ho pienamente ragione,
perchè le scrive i tempi son cambiati,
quel fesso? gli uomini non domandano più nulla
dai poeti:
Bilobilobilobilobilo e lasciatemi divertire!
blum!
Filofilofilofilofilo
flum!
Bilobù. Filolù.
U.
Non è vero che non voglion dire,
voglion dire qualcosa.
Voglion dire...
come quando uno si mette a cantare
senza saper le parole.
Una cosa molto volgare.
Ebbene, così mi piace di fare.
Tesi: LE INNOVAZIONI DIRITTO:
Tesi: LE INNOVAZIONI DIRITTO:LA BANCA
La rivoluzione industriale, con la grande richesta di capitali, determinò la
graduale sostituzione della figura del banchiere (impossilitato a far fronte alla
crescita della domanda) con istituti bancari, in grado di realizzare una vasta e
catillare raccolta del risparmio e procedere quindi al finanziamento di tutte le
attività economiche. La banca è un’istituto di credito, che raccoglie il risparmio
monetario, che concede il denaro a prestito e in diverse operazioni finanziarie.
Essa, si orienta verso una funzione di intermediazione, per raccogliere alti capitali
e devolverli agli industriali nella quantità e per il termine da essi desiderato, e più
consoni alle esigenze dell’impresa da essi esercitata. La banca è quindi
un’impresa commerciale che raccoglie il denaro ed eroga il credito.
La banca (privata o pubblica) può esercitare attività bancarie sottoforma di
società per azioni, di società cooperative e da enti pubblici.
Per esempio, la società per azioni è una società di capitale sociale, il quale è
suddiviso in quote dette “azioni”, le quali sono dei titoli di credito che
rappresentano la quota del capitale sociale di una società emittente. Il possesso
della azioni attribuisce la qualità di socio con le connesse prerogative della
partecipazione agli utili e al diritto di voto nelle assemblee. Per le obbligazioni
sociali, che sono dei vincoli per il quale il debitore è tenuto a una prestazione di
dare, fare o di non fare nei confronti del creditore, invece, ne risponde solo la
società con il suo patrimonio. Esse sono dei titoli di credito a interesse fisso,
variabile o indicizzato, emesso da una società privata o da un ente pubblico per
ottenere prestiti a lungo termine.
Le banche svolgono diverse funzioni, come la funzione creditizia (prestiti,