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Sintesi

Sintesi Illusione dell'essere tesina



La seguente tesina di maturità descrive l'illusione dell'essere .
Il tema del doppio è stato ampliamente trattato durate l’anno scolastico in diverse materie, per questo motivo ho deciso di svilupparlo come argomento della mia tesina. Chi siamo noi? È la domanda che in continuazione l’uomo si pone senza mai arrivare a una definita risposta.
Ogni individuo crede di essere unico, ma in realtà, siamo solo noi a percepirci come tali poiché esistono in noi più persone. Tutti noi siamo in continuo mutamento, a causa degli eventi che ci mutano facendo in modo che la nostra personalità si evolva attimo dopo attimo. A seconda del contesto l’uomo si crea un Alter Ego per poter affrontare le numerose difficoltà delle differenti situazioni. Possiamo considerarci unici , ma con mille sfaccettature da usare a seconda della situazione , della compagnia e dei sentimenti.
Inoltre sono stata affascinata dalla patologia del doppio poiché un mio amico soffre di disturbo bipolare. Così ho voluto avvicinarmi a questa malattia per conoscere più a fondo cosa egli provasse e cosa capitava a causa di questa , così da sapere nel momento del bisogno come fare ad aiutare una persona a me cara. Grazie al’approfondimento che ho fatto sono riuscita a immergemi nella patologia e così a comprendere lui e i suoi stati d’animo.

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Illusione dell'essere tesina



Italiano: Pirandello.
Scienze sociali: Disturbo bipolare.
Filosofia: Freud.
Inglese: Oscar Wilde.
Arte: Surrealismo.
Estratto del documento

ISTITUTO SUPERIORE

“LICEO CAMILLIO GOLGI”

BRENO

“Ciascuno di noi si crede “uno” ma non è vero:

è “tanti”, signore, “tanti”, secondo tutte le

possibilità d’essere che sono in noi: “uno” con

questo, “uno” con quello…

……….diversissimi!

LAINI VERONICA

Classe 5^B indirizzo Scienze sociali

Anno Scolastico 2013-2014

E con l’illusione, intanto, d’esser sempre “uno

per tutti”, e sempre “quest’uno” che ci

creiamo, in ogni nostro atto.

Non è vero!”

[Pirandello: “Sei personaggi in cerca d’autore”]

SOMMARIO:

MAPPA.………………………………………………………………………………

2

PREMESSA…………………………………………………………………………

…3

LA CRISI DELL’UOMO E LA SUA DOPPIA NATURA IN

PIRANDELLO…………4

BIOGRAFIA……………………………………...................

…………………………4

FLUSSO E FORMA….…………………………...……………………….……………

6

“IL FU MATTIA PASCAL”….………………...

………………………………………..7

THE GHOST OF A NEW MAN: OSCAR WILDE……………….…….

…………..10

OSCAR WILDE’S BIOGRAFHY.......…………….……………………..……………

10

THE IDEA OF

AESTHETICISM..............................................................................11

“THE PICTURE OF DORIAN

GRAY”...................................................................12

IDENTITA’, IO, DOPPIO ……………......…………………………..

…………….14

2

DISTURBO BIPOLARE E LE SUE FASI….…….....…………………………………..14

CAUSE E CONSEGUENZE..................................................................................17

TERAPIE.............................……......………………………………………………..18

ALCUNE TESTIMONIANZE..................................................................................19

LE PULSIONI CHE GOVERNANO L’UOMO: FREUD......

…………………........20

MODELLO STRUTTURALE DELLA MENTE............................................................20

ISTINTI FONDAMENTALI: EROS E THANATOS……...……....……………………21

GLI ISTINTI NELLA SOCIETA’…………………………........……………………….22

IL REALE DEFORMATO DALL’IRRAZIONALE: IL

SURREALISMO.....................23

LA ROTTUIRA COL PASSATO…………………….…………………………..…....23

TECNICHE ED ESPONENTI SURREALISTI…………….….…………..…………….24

RENE’ MAGRITTE……….…………...……….……………………..……………….25

IL DOPPIO SEGRETO (R.M)................................................................................26

BIBLIOGRAFIA e

SITOGRAFIA.......................................................................27

3

4

PREMESSA:

Il tema del doppio è stato ampliamente trattato durate l’anno scolastico in

diverse materie. Chi siamo noi? È la domanda che in continuazione l’uomo si

pone senza mai arrivare a una definita risposta.

Ogni individuo crede di essere unico, ma in realtà, siamo solo noi a percepirci

come tali poiché esistono in noi più persone. Tutti noi siamo in continuo

mutamento, a causa degli eventi che ci mutano facendo in modo che la nostra

personalità si evolva attimo dopo attimo. A seconda del contesto l’uomo si crea

Alter Ego

un per poter affrontare le numerose difficoltà delle differenti

situazioni. Possiamo considerarci unici , ma con mille sfaccettature da usare a

seconda della situazione , della compagnia e dei sentimenti.

Inoltre sono stata affascinata dalla patologia del doppio poiché un mio amico

soffre di disturbo bipolare. Così ho voluto avvicinarmi a questa malattia per

conoscere più a fondo cosa egli provasse e cosa capitava a causa di questa ,

così da sapere nel momento del bisogno come fare ad aiutare una persona a

me cara. Grazie al’approfondimento che ho fatto sono riuscita a immergemi

nella patologia e così a comprendere lui e i suoi stati d’animo.

La crisi dell’uomo e la sua doppia natura in Pirandello

5 Biografia:

Luigi Pirandello nacque il 28 giugno

1867 nei pressi di Girgenti (oggi

Agrigento). Dopo gli studi liceali

compiuti a Palermo, si iscrive prima

all'università di Palermo, poi passa

alla Facoltà di Lettere dell'università

di Roma, ma a causa di un contrasto

con il preside, Onorato Occioni, si

trasferisce all'università di Bonn,

dove nel 1891 si laurea in Filologia

romanza con una tesi dialettologica.

Intanto ha già esordito come poeta.

Nel '92 si stabilisce a Roma, dove

conosce e stringe amicizia con Luigi

Capuana, che lo spinge verso il

campo della narrativa.

Compone così le prime novelle e il suo primo romanzo, uscito nel 1901 con il

titolo L'esclusa. Nel 1894 sposa a Girgenti, con matrimonio combinato tra le

famiglie, Maria Antonietta Portulano, figlia di un ricco socio del padre.

Inizia una fitta collaborazione con diversi giornali e riviste letterarie, sulle quali

pubblica una ricca e vasta produzione narrativa che trova consensi presso il

pubblico ma indifferenza da parte della critica. Nel 1903 alla famiglia

Pirandello cade in un grave dissesto economico. In seguito alla notizia

dell'improvviso disastro finanziario, Antonietta, già sofferente di nervi, cade in

una gravissima crisi che durerà per tutta la vita.

Nel 1904 Il fu Mattia Pascal, pubblicato a puntate sulla «Nuova Antologia»,

riscuote un successo tale che uno dei più importanti editori del tempo, decide

di occuparsi della pubblicazione delle sue opere. Nel 1908 pubblica due volumi

saggistici Arte e scienza e L'Umorismo, grazie ai quali ottiene la nomina a

professore universitario. Nel 1909 inizia la sua collaborazione, che durerà fino

alla morte, al «Corriere della Sera», su cui appaiono via via le sue novelle. Nel

6

1911 esce il romanzo Suo marito. Nel 1915-'16 inizia la sua prodigiosa e

intensa attività teatrale, che darà vita a dibattiti e discussioni in Italia e

all'estero.

Nel 1918 esce il primo volume delle Maschere nude, titolo sotto cui raccoglie i

suoi molteplici testi teatrali. Nel 1920 il teatro pirandelliano si afferma

pienamente, e dall’anno successivo raggiunge il grande successo

internazionale con il capolavoro Sei personaggi in cerca d'autore. La sua

produzione teatrale prosegue con Enrico IV e Vestire gli ignudi (1922), L'uomo

dal fiore in bocca (1923), Ciascuno a suo modo (1924), Questa sera si recita a

soggetto (1930).

Nel 1924 s’iscrive formalmente al partito fascista, da cui ottiene appoggi e

finanziamenti per la compagnia del Teatro d'Arte di Roma che, sotto la

direzione dello stesso Pirandello, porta per tre anni (fino al 1928) il teatro

pirandelliano in giro per il mondo. Nel 1926 esce in volume il romanzo Uno,

nessuno e centomila, intessuto d’interrogativi che il protagonista rivolge

direttamente al lettore, per coinvolgerlo in una vicenda "universale", un

riepilogo di tutta l’attività, narrativa e teatrale dell'autore. Nel 1934 riceve il

premio Nobel per la letteratura.

Muore il 10 dicembre 1936.

Il relativismo filosofico:

Sia nelle opere teatrali sia nei romanzi di Pirandello si può trovare una perdita

d’identità da parte dei personaggi principali. Questa è fortemente legata al

relativismo filosofico, ovvero una concezione secondo la quale non esisterebbe

nessuna verità assoluta, sia che essa sia dettata dalla scienza che dalla

religione.

I temi pirandelliani riflettono una visione amara della vita che si presenta

difficile da interpretare e rappresentare, perché sono in crisi tutti i valori

ottocenteschi.

È l’epoca di Freud, che mette in crisi le certezze razionali dell’uomo affermando

che nell’individuo domina il subconscio, (fatto da pulsioni, contrasti ed

emozioni nascoste). 7

È l’epoca di Einstein che rivoluziona i principi della fisica affermando che gli

eventi mutano in relazione al proprio punto di vista per cui non vi è nulla di

assolutamente certo, ma è tutto relativo.

Flusso & Forma:

Secondo Pirandello ogni persona è divisa in Flusso/Vita e Forma.

La Vita rappresenta un flusso La Forma è il ruolo che

continuo indistinto, incoerente e in artificialmente assumiamo nella

perenne mutamento , un insieme di società, è un aspetto parziale di ciò

istinti che non possono essere che siamo e di ciò che perceiamo di

rappresentati all’interno della qualsiasi evento. Essa è una

società e vengono quindi personalità indotta (maschera) e

abbandonati e ricoperti dalla Frorma, costruita per creare il nostro ruola

una maschera. nella società.

Per questo Pirandello sosteneva che non esistono persone , ma solamente

“personaggi” , dove la Forma prende il sopravvento, gettandoci in una vita

ocietà è un’enorme Pupazzata”,

illusoria. L’autore sostiene che la “S poiché così

come in teatro le marionette vengono mosse dal marionettista, così noi siamo

mossi dalla società che ci isola e ci allontana dallo slancio vitale portando alla

8

morte la vera persona. Il teatro viene quindi riconosciuto da Pirandelo come la

forma espressiva più adatta alla rappresentazione del contrasto fra realtà e

finzione. I personaggi devono, nelle sue opere, essere autonomi sia dall’autore

che dall’attore stesso, in modo da ridurre al minimo la razionalità e trovando

così nell’irrazionale la via di uscita dalla trappola.

Il Fu Mattia Pascal:

>

Il più famoso romanzo di Pirandello uscì a puntate nel 1904 sulle pagine della

rivista La Nuova Antologia. Nel 1910 uscì in volume presso l'importante casa

editrice Treves di Milano; in quello stesso anno il romanzo fu pubblicato in

francese, a Ginevra e a Parigi. Era il primo libro di Pirandello a godere di una

discreta fortuna.

L'edizione definitiva del Fu Mattia Pascal uscì nel 1921 presso l'editore di

Firenze.

Il racconto è svolto in prima persona: l'io narrante è lo stesso protagonista,

Mattia Pascal, che riepiloga quanto gli è accaduto. Bibliotecario in un piccolo

paese ligure, ha trovato l'occasione di fuggire dalla famiglia opprimente e da

un lavoro monotono e può conquistare finalmente la libertà. Assume così il

nuovo nome, da lui inventato di Adriano Meis e cambia vita.

Egli deve però dolorosamente constatare che nemmeno questa nuova identità

gli consente di raggiungere la felicità, anzi egli raggiunge la solitudine, che si è

fatta ancora più inesorabile. Non possiede documenti che dimostrino

9

formalmente la sua identità: di fatto non esiste. La sua evasione si conclude

con un deludente fallimento. Il protagonista decide allora di recuperare la

vecchia identità di Mattia Pascal e torna al paese natale, ma scopre di essere

stato del tutto dimenticato.

Di lui rimane solo la tomba, dove è stato erroneamente sepolto il cadavere di

uno sconosciuto suicida. Mattia Pascal è dunque ormai solo il “fu Mattia Pascal”,

un essere alienato ed emarginato, un individuo che non ha e non è più nulla

nemmeno il proprio nome.

Trama:

>

Mattia Pascal vive in un paese ligure, Miragno, dove il padre gli ha lasciato in

eredità alla moglie e ai due figli una discreta fortuna.

A gestire l'intero patrimonio è un avido e disonesto amministratore, Batta

Malagna, la cui nipote, Romilda, è messa incinta da Mattia. Egli è costretto a

sposare Romilda e a convivere con la suocera vedova che non manca di

manifestare il suo disprezzo per il genero che considera inetto.

Tramite l'amico Pomino, Mattia ottiene un lavoro come bibliotecario ma, infelice

per il lavoro che trova umiliante e per il matrimonio che si è rivelato sbagliato,

decide di fuggire e di tentare l'avventura in Francia.

Arrivato a Montecarlo e fermatosi a giocare alla roulette, in seguito ad una

serie di vincite fortunate, diventa ricco. Deciso a ritornare a casa per riscattare

la sua proprietà e vendicarsi dei soprusi della suocera, un altro fatto muta il suo

destino.

Mentre è in treno legge per caso su un giornale che a Miragno è stato ritrovato

nella roggia di un mulino il cadavere di Mattia Pascal.

Sebbene sconvolto, comprende che, credendolo tutti ormai morto, può crearsi

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