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Tesina - Premio maturità 2009
Titolo: Il sogno e linfluenza della psicoanalisi nella c
Autore: Buratti Simone
Descrizione: presentazione del sogno freudiano e influenza della psicanalisi nel mondo culturale di inizio '900 in particolare in svevo e in dalì
Materie trattate: Filosofia, Italiano, Storia Dell'arte
Area: umanistica
Sommario: FILOSOFIA: Sigmund Freud -Linterpretazione dei sogni (Freud, fondatore della psicoanalisi, analizzando il sogno, scopre una zona nascosta e quasi irraggiungibile della psiche: linconscio). ITALIANO: Italo Svevo - La coscienza di Zeno (Primo romanzo psicologico del 900, Svevo fu influenzato dalla psicoanalisi. Nato come forma terapeutica suggerita da un medico, lauto-racconto del protagonista, Zeno, percorre le tappe di una vita malata). ARTE: Salvador Dalì - Sogno causato dal volo di un'ape intorno a una melagrana, un attimo prima del risveglio (La rappresentazione del sogno nellarte avviene con la corrente del SURREALISMO; in particolare la psicoanalisi influenzò le opere di Salvador Dalì).
INTRODUZIONE:
Il sogno, appagamento (camuffato) di un desiderio (rimosso), è una produzione
psichica che ha luogo durante il sonno ed è caratterizzata da immagini, che si
svolgono in maniera irreale o illogica.
È una realtà diversa, che in qualche modo ci fa vivere sensazioni ed emozioni, forti e
vere quanto è vera l’esistenza del nostro corpo, che nel sonno sente le musiche e le
voci, che vede i colori e gli spazi senza mura né confini.
Il primo studio sistematico sull’argomento risale al 1900, quando Freud pubblica
“L’interpretazione dei sogni”.
SIGMUND FREUD
(1856-1939)
1856-1885
•
Sigmund Freud nacque nel 1856 da una famiglia ebraica. Nel 1860 il padre Jacob si
trasferì a Vienna con tutta la famiglia; ciò provocò dei traumi al piccolo Sigmund, il
quale, abituato a uno stile di vita rurale, si trovò catapultato in una nuova realtà
cittadina.
Si laureò in medicina nel 1881 e, dal 1882, si dedicò alla professione medica,
specializzandosi in neurologia. In seguito iniziò a frequentare un laboratorio di
neurofisiologia, dove ebbe occasione di conoscere il medico Josef Breuer; questi gli
rese nota la storia clinica di Anna O., fondamentale per la nascita della psicanalisi.
Successivamente divenne assistente nel reparto psichiatrico diretto dal dott. Meynert
(il più grande anatomista del cervello di quel tempo) presso l’ospedale di Vienna. Nel
1885, grazie ad una borsa di studio, si recò all’ospedale della Salpetriére di Parigi,
presso cui insegnava il grande esperto dell’isteria Jean-Martin Charcot.
3
1886-1901
•
L’anno seguente tornato a Vienna, sposò Marta Bemays, e iniziò a diffondere le idee
del maestro parigino. Nel decennio dal 1886 al 1896 acquisì una vasta clientela alto-
borghese, che si rivelò ottimo campione di studio delle nevrosi. Nel 1896, la morte
del padre, gli causò acute sofferenze, che superò non senza difficoltà, grazie
all’autoanalisi, una particolare tecnica psicoanalitica nella quale si ricorre allo studio
delle associazioni d’idee e dei sogni . Al 1900 risale la pubblicazione della sua opera
“L’interpretazione dei sogni”.
più importante e rivoluzionaria:
1902-1937
•
Nel 1902, la fama e i suoi successi, lo portarono ad ottenere la nomina di professore
all’Università di Vienna. Fu proprio in questo periodo che formò un gruppo di
studiosi, interessato ai temi della psicanalisi, le cui riunioni avevano luogo ogni
mercoledì sera a casa Freud. Ebbe così inizio il movimento psicanalitico.
Nel 1908 (con un Freud ormai famoso in tutto il mondo) si tenne il primo Congresso
Internazionale della psicanalisi.
La fortuna fu breve: l’avvento del nazismo mise al bando Freud e la sua scienza; le
sue opere furono bruciate; le sue teorie censurate; il regime lo accusò di «indebolire
la gioventù ariana con le sue teorie giudaiche degenerate».
1938-1939
•
Quando nel 1938 i nazisti occuparono Vienna, Freud, quasi contro la sua volontà, fu
portato a Londra dai suoi familiari.
La morte lo colse nel 1939, provocata, probabilmente, da un tumore alla mascella,
procuratogli dall’accentuato tabagismo. Prima di morire, egli riuscì comunque a
imporre di non eseguire alcuna funzione religiosa, coerentemente con i suoi principi
filosofici.
“L’interpretazione dei sogni”
«Nelle pagine che seguono proverò che esiste una tecnica psicologica la quale
rende possibile l’interpretazione dei sogni e che, se tale metodo viene seguito, ogni
sogno appare come una struttura psichica con un preciso significato, inseribile in
un punto da individuarsi nell’attività mentale della vita da svegli».
4
Così Freud aprì l’opera più famosa ed importante da lui pubblicata:
(1900); è con questo scritto che getterà i fondamenti
“L’interpretazione dei sogni”
dello studio di quell’incredibile fenomeno psichico rappresentato dall’attività onirica.
Freud, premettendo che i sogni sono precisi atti mentali, affermò che è possibile dare
loro un’interpretazione e, mediante un’approfondita analisi, anche un senso. Tuttavia
questo tipo d’indagine è alquanto complesso, poiché non sempre i sogni si prestano a
un’interpretazione semplice e lineare.
Il medico austriaco, analizzando i propri sogni e quelli dei suoi pazienti, si rese conto
che essi presentavano un e un Il primo, era la
contenuto manifesto contenuto latente.
scena onirica vissuta dal soggetto: la storia e gli elementi del sogno per come
venivano espressamente ricordati dal sognatore; il secondo, era il significato
del sogno, il messaggio, ciò che era nascosto in esso, il quale mascherato dalla
coscienza.
censura interna normalmente rifiutava di arrivare alla Infatti, la censura
della coscienza durante il sonno s’indeboliva e ciò permetteva ai contenuti
dell'inconscio di riversarsi nei sogni. Questo non avveniva, però, in modo diretto, ma
tramite immagini simboliche, maschere, amplificazioni, finzioni che avevano l'unico
scopo di rendere accettabile alla coscienza il mondo rimosso o il desiderio del
sognatore.
Per Freud il sogno è un fenomeno del tutto naturale, una sorta di prodotto umano che
nasce da meccanismi ben comprensibili; il sogno, ha origine dall'inconscio, ma è
sostenuto da una sua logica, se pur diversa da quella propria della razionalità
“diurna”.
Nei sogni ogni aspetto della vita del sognatore può tradursi in una rappresentazione
visiva; desideri o istinti, pensieri e conflitti, delusioni, attrazioni, assumono una forma
sostitutiva, simbolica, secondo regole ben precise. Alla comprensione del sogno si
arriverà tenendo presenti le regole da Freud stesso codificate, e il sogno svelato si
rivelerà un insieme chiaro ed estremamente logico di pensieri, bisogni e desideri di
matrice infantile, sessuale o ambedue le cose. Freud, a riguardo, sostiene il
determinismo della vita psichica: nelle manifestazioni della psiche non vi è nulla di
arbitrario e casuale. In genere, secondo Freud, i desideri rimossi dalla coscienza non
si annullano completamente, ma continuano ad agire nella parte inconscia della
psiche. Tali desideri sono per la maggior parte di carattere sessuale, volti cioè alla
ricerca del piacere.
Teoria della sessualità
Prima di Freud la sessualità era identificata con la genitalità, quindi era ricondotta
solo in rapporto alla riproduzione. Freud ribalta questa concezione, e interpreta la
5
sessualità come finalizzata esclusivamente al raggiungimento del piacere, escludendo
l’idea di matrice positivistica di conservazione della specie.
L’aspetto più evidente di questo cambiamento è l’estensione della sessualità
all’infanzia, un’idea che i positivisti avevano rigettato,in forza della considerazione
che nei bambini l’apparato riproduttore non è ancora sviluppato. Freud, invece, dà del
bambino la definizione di “essere perverso polimorfo”. “Perverso” perché persegue il
piacere indipendentemente da scopi riproduttivi e, “polimorfo” perché usa diversi
organi corporei per raggiungere questo piacere.
Secondo Freud, la sessualità infantile consta di tre fasi:
ORALE (dai primi mesi di vita sino a 1 anno e ½ ):
1- vede l'interesse sessuale
del bambino spostato sul piacere ricavato dalla stimolazione della mucosa della
bocca. Da questa pulsione nascerebbe l'abitudine infantile di succhiare il proprio
pollice, il ciuccio e, in generale, tutto ciò che capita a portata di mano.
ANALE (da 1 anno e ½ ai 3 anni):
2- l’interesse si sposta sull’ano. La fase è
collegata alle funzioni escrementizie (che darebbero piacere e interesse al bambino).
GENITALE o FALLICA (inizia dalla fine del terzo anno):
3- in cui il
bambino comincia a provare piacere erotico nella stimolazione dell'organo genitale,
cominciando a notare le differenze che intercorrono tra quello maschile e quello
femminile e dimostrando i primi dubbi circa il ruolo dei genitori nel concepimento di
un figlio. Questi dubbi sfociano in una serie di teorie infantili che poi, col passare
degli anni, vengono inesorabilmente abbandonate.
Le prime due fasi hanno una connotazione di autoerotismo, nel senso che il bambino
vede se stesso come oggetto della pulsione; nell'ultima fase, viceversa, il baricentro
dell'interesse sessuale si sposta su un'altra persona, come per esempio il genitore di
sesso opposto. E' in questo contesto che Freud formula le sue teorie circa il
complesso di Edipo o di Elettra.
Stabilito che la maggior parte della vita mentale si svolge non nella coscienza, ma al
di fuori di essa, in particolare nell’inconscio, Freud definisce con precisione la
la coscienza,
struttura della psiche, che gli appare organizzata in tre regioni distinte:
il preconscio e l’inconscio. 6
Conscio: parte della psiche legata tramite la percezione alla realtà esterna al soggetto.
Il cosciente opera secondo il principio di realtà (tenendo conto cioè dei costi e dei
benefici della soddisfazione immediata cui la pulsione inconscia tende; ciò è legato al
processo psichico primario).
Preconscio: parte della psiche che costituisce l’anticamera della coscienza; è la sede
di quei contenuti psicologici latenti, ma di cui l’Io consapevole può divenire in ogni
momento esplicitamente padrone.
Inconscio: parte della psiche costituita da fatti psichici ed esperienze traumatiche che
potrebbero essere dolorose e quindi pericolose per l’individuo. Dall’inconscio tali
esperienze non possono più riaffiorare nel preconscio e nel conscio se non sottoforma
onirica (sogni) o sintomatica (patologie psichiche come la nevrosi).
Scoperto l’inconscio, Freud passa a studiare la scomposizione della che,
personalità
secondo lui, si articola in tre istanze:
L’Es è la parte pulsionale e istintiva della vita psichica; è l’inconscio, la parte scura
della personalità. Non conosce né il bene, né il male, né la moralità (non ha un’etica)
ma obbedisce solo al principio del piacere (come i neonati).
Super-io
Il è l’istanza psichica che svolge una funzione di controllo nei confronti
dell’Io e deriva dall’interiorizzazione delle norme impartite dai genitori nei primi
anni di vita e dalla società negli anni successivi.
L’Io è il mediatore tra Es, Super-io e mondo esterno. L’Io deve equilibrare, tramite
opportuni compromessi, passioni disparate e in contrasto tra loro, deve stabilire
l’armonia tra le forze e gli impulsi che agiscono in lui e su di lui.
Nell’individuo “normale” l’Io riesce abbastanza bene a padroneggiare la situazione
(fornisce parziali soddisfazioni all’Es), ma senza violare le proibizioni del Super-io.
L’interpretazione psicoanalitica dei sogni consiste dunque nel ripercorrere a ritroso il
processo di traslazione del contenuto latente in quello manifesto, al fine di cogliere i
messaggi segreti dell’Es. 7
LA “PSICOANALISI”
psicoanalisi
La è la scuola psicologica che ha esercitato il peso maggiore nella
cultura del ’900. Ha influito sulla letteratura (es.: Pirandello, Svevo, Joyce), sull’arte
(Surrealismo, Mirò, Dalì, Magritte, Ernst), sulla sociologia, sull’antropologia
culturale e sulla filosofia.
Da più comunemente "mente", e analisi della mente, la
psico-,psiche, anima, -analisi:
teoria dell'inconscio su cui si fondano una prassi e
PSICOANALISI è innanzitutto la
una disciplina psicoterapeutiche. Nell'indagine dell'attività mentale umana essa si
rivolgeva soprattutto a quei fenomeni psichici che risiedevano al di fuori della
coscienza; teoria che Freud rielaborò da un punto di vista descrittivo, sulla base delle
esperienze acquisite con Jean-Martin Charcot. In secondo luogo, la psicoanalisi è
prassi terapeutica.
una Nello specifico è cura dei disturbi mentali, all'origine,
e, successivamente, dei fenomeni psicopatologici chiamati nevrosi.
dell'isteria
Inizialmente, Freud, attuò questa terapia attraverso l’uso dell’ipnosi: i pazienti
venivano ipnotizzati e successivamente lo psicoanalista cercava di cancellare tutti i
brutti episodi. Trattandosi di un metodo inibitorio, però, non sempre aveva effetto,
poiché bloccare tutti i ricordi, non dà effetti positivi. In seguito Freud e Breuer
definirono il che consisteva in una scarica emotiva che liberava il