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Sintesi

Tesina ipertestuale multidisciplinare

Il relativismo è qui inteso come la conseguenza di quelle rivoluzioni culturali che hanno cambiato profondamente il modo dell'uomo di vedere la propria esistenza.

Freud affermò che tali rivoluzioni furono delle umiliazioni inferte al "narcisismo universale, all'amor proprio dell'umanità ": la prima umiliazione fu quella cosmologica, quando Copernico scoprì che la terra, e quindi l'uomo, non è al centro dell'universo, la seconda fu quella biologica, conseguita dalle scoperte di Darwin sulle somiglianze tra l'uomo e l'animale, e la terza fu quella psicologica, in cui la psicoanalisi di Freud scoprì che l'uomo non è nemmeno padrone della propria psiche.

La relatività  di Einstein e la filosofia di Pirandello hanno avuto un ruolo simile nel Novecento, perchè, sebbene in termini diversi, mettevano in luce la decadenza dell'uomo con una forma simile, che rimanda al loro aspetto relativistico: lo scardinamento del sistema a loro contemporaneo.

La relatività  di Einstein nacque dall'esigenza di unificare le leggi fisiche della meccanica con quelle dell'elettromagnetismo. Dagli esperimenti effettuati in fisica elettromagnetica risultava che la luce si propagava ad una velocità  costante in tutti i sistemi di riferimento provati; ciò era in contrasto con le leggi della meccanica, che non prevedeva una velocità  assoluta. Einstein propose un nuovo modello formato da due postulati: 1) la velocità  della luce è uguale in tutti i sistemi di riferimento, 2) le leggi fisiche sono le stesse in tutti i sistemi di riferimento inerziali, ossia con moto rettilineo uniforme.

Bibliografia
A. Gianni - M. Balestreri - A. Pasquali, Antologia della letteratura italiana III (parte seconda), G. D'anna, Messina - Firenze, 1969.
F. Angelini, Il teatro del novecento da Pirandello a Fo, Laterza, Roma - Bari, 1990.
F. Mascialino, La letteratura italiana, Vannini, Brescia, 1955.
L. Pirandello, Liolà  - Così è (se vi pare), A. Mondadori, Milano, 1985.
E. Cecchi - N. Sapegna, Storia della letteratura italiana - Il Novecento, Garzanti, Milano, 1987.
Enciclopedia Italiana, Istituto della Enciclopedia italiana, Milano, 1936.
Dizionario Enciclopedico Italiano, Istituto della Enciclopedia italiana, Milano, 1959.
N. Abbagnano - G. Fornero, Dizionario di filosofia, Utet, Torino, 1998.
L. Geymonat, Storia del pensiero filosofico e scientifico - volume VI - Il Novecento, Garzanti, Milano, 1972.
M. Pantaleo e autori vari, Cinquant'anni di relatività , Giunti Barbèra, Firenze, 1980.
- Articolo di Rocco Vittorio Macrì sul pensiero debole.
- Novella "I pensionati della memoria" di Pirandello.

Estratto del documento

04/10/22, 00:45 Questo è il sito realizzato per la mia tesina, di grafica molto semplice. Si tratta di un paragone estetico tra alcuni aspetti basilari

Questo è il sito realizzato per la mia tesina, di grafica molto semplice. Si tratta di un paragone estetico tra alcuni aspetti basilari fisico-

fisico-matematici della relatività dell'Einstein e letterario-filosofici del pensiero del Pirandello. A dirla così può forse sembrare una

matematici della relatività dell'Einstein e letterario-filosofici del pensiero del Pirandello. A dirla così può forse sembrare una cosa un

cosa un po' elaborata, ma fondamentalmente non lo è. Il fatto è che sto scrivendo in modo serio, forse un po' troppo serio.

po' elaborata, ma fondamentalmente non lo è. Il fatto è che sto scrivendo in modo serio, forse un po' troppo serio. Perchè? Credo

Perchè? Credo che siano quei termini composti col trattino e l'articolo davanti ai due cognomi e i troppi punti. Entra nel sito.

che siano quei termini composti col trattino e l'articolo davanti ai due cognomi e i troppi punti. Entra nel sito.

file:///C:/Users/Acer/COPIA DATI/Fiverr/Conv_7/Archivi/Da rivedere/429433/relativismo/index.html 1/1

04/10/22, 00:45 index.html

:: Testo della tesina.

:: Trasformazioni di Lorentz.

:: Equivalenza tra massa ed energia.

:: Disgregazione dell'io.

:: Bibliografia.

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Il relativismo č qui inteso come la conseguenza di quelle rivoluzioni culturali che hanno cambiato profondamente il modo dell'uomo di vedere la propria esistenza.

Freud affermō che tali rivoluzioni furono delle umiliazioni inferte al "narcisismo universale, all'amor proprio dell'umanitā": la prima umiliazione fu quella cosmologica, quando Copernico

scoprė che la terra, e quindi l'uomo, non č al centro dell'universo, la seconda fu quella biologica, conseguita dalle scoperte di Darwin sulle somiglianze tra l'uomo e l'animale, e la terza fu

quella psicologica, in cui la psicoanalisi di Freud scoprė che l'uomo non č nemmeno padrone della propria psiche.

La relativitā di Einstein e la filosofia di Pirandello hanno avuto un ruolo simile nel Novecento, perchč, sebbene in termini diversi, mettevano in luce la decadenza dell'uomo con una forma

simile, che rimanda al loro aspetto relativistico: lo scardinamento del sistema a loro contemporaneo.

La relativitā di Einstein nacque dall'esigenza di unificare le leggi fisiche della meccanica con quelle dell'elettromagnetismo. Dagli esperimenti effettuati in fisica elettromagnetica risultava

che la luce si propagava ad una velocitā costante in tutti i sistemi di riferimento provati; ciō era in contrasto con le leggi della meccanica, che non prevedeva una velocitā assoluta.

Einstein propose un nuovo modello formato da due postulati: 1) la velocitā della luce č uguale in tutti i sistemi di riferimento, 2) le leggi fisiche sono le stesse in tutti i sistemi di riferimento

inerziali, ossia con moto rettilineo uniforme.

[Trasformazioni di Lorentz.]

Il fatto che lo spazio-tempo di Minkowski non sia euclideo ma "pseudoeuclideo" e l'unificazione dello spazio-tempo nelle trasformazioni di Lorentz rappresentano il principio della nuova

impostazione realizzata da Einstein e dai suoi collaboratori, scardinando la concezione fisico-geometrica tradizionale.

In Pirandello si ha invece lo sgretolamento dei miti, dei luoghi comuni e della saggezza ufficiale.

La parola di Pirandello sul mondo rispecchia quel malessere intellettuale che si diffuse nella generazione postrisorgimentale in seguito alla crisi di vecchie convinzioni, sottoposte al vaglio

della scienza positiva, e allo scacco di una prassi diversa dalle aspettative. Il mondo dell'oggi appare scomposto, dissennato, malato e la crisi č percepita anzitutto come impossibile

assunzione di un punto di vista fermo e incrollabile.

Il momento pių drammatico del personaggio pirandelliano č al solito quello in cui si lacera la maglia delle convenzioni, delle opinioni ufficiali, e resta al di sotto il vuoto, il deserto.

E' il caso della novella "Quando si comprende", tratta da "Novelle per un anno", dal titolo emblematico dato che suggerisce un tono di disillusione netta e immediata.

Una madre prossima a salutare il suo unico figliuolo che parte per il fronte della prima guerra mondiale entra in un compartimento col marito; e di fronte a lei una maschera, quella

dell'uomo che ha sacrificato il figlio alla patria, e si č costruito della morte del figlio una mitologia ideale; e denuncia spietatamente l'errore grossolano di chi trasferisce i figli in se stesso,

laddove sono i genitori che riempiono appena un angolo del loro vivere, e non quello pių importante; anzi quello che viene dopo la cravatta e le sigarette e la ragazza; ed anche la patria,

sė, a vent'anni.. Ma basterā una interruzione involontaria, la domanda pių innocente ("Ma dunque... dunque il suo figliuolo č morto?"), perchč tutto il castello vada in rovina, e rimanga di

ogni parola solo il senso d'uno sfacelo irrimediabile, d'una angoscia assoluta.

E' da notare la descrizione che Pirandello fa di questo personaggio: "grasso e sanguigno, [..] grossi occhi chiari e acquosi e venati di sangue", proprio come una persona che trattiene

ossessivamente qualcosa dentro di sč, che č sulla via dell'esplodere.

In questa novella emerge bene il tentativo dei personaggi pirandelliani di nascondersi dietro le certezze e i valori sociali, che sono perō effimeri: "Lo spirito moderno č profondamente

malato, e invoca Dio come un moribondo pentito. Mi fa bensė meraviglia che si chiami Dio quel che in fondo č bujo pesto".

Nella rivoluzione di prospettiva che abbiamo sia in Einstein che in Pirandello si puō osservare una importantissima conseguenza per ognuno dei due modelli.

Dalla parte della teoria di Einstein viene dimostrato che la massa e l'energia non sono che due manifestazioni differenti dello stesso elemento fisico.

[Equivalenza tra massa ed energia.]

E' da notare nella dimostrazione che č proprio grazie alla visione d'insieme dello spazio-tempo che č stato possibile ricavare la suddetta semplice relazione.

In Pirandello la conseguenza č invece la comprensione che non sono solo i valori sociali a subire una disgregazione, ma anche la personalitā dell'individuo che ne fa necessariamente

parte.

Tramite il processo dell'umorismo Pirandello arriva, per mezzo delle sue riflessioni, a "sentire il contrario", cioč a sentire che una persona, dietro la sua moltitudine di "maschere" con cui si

relaziona con gli altri, č vuota.

L'io inteso come identitā dell'individuo non esiste, nella tradizione si pensava in generale che l'io fosse unico e che si rapportasse al mondo sociale in modo integrale: Pirandello attua una

disgregazione di questo presunto io in una serie di personalitā differenti a seconda del momento, della situazione e soprattutto di come gli altri ci vedono.

[Disintegrazione dell'io.]

Una novella che riflette bene questo tema č "I pensionati della memoria", tratta da "Novelle per un anno". Il protagonista č un becchino che racconta ai propri compaesani quanto loro

siano fortunati a non dover avere a che fare con tutti quei morti. Loro accompagnano il morto al cimitero, soffrono, ma poi č finita lė. Per lui invece le cose vanno diversamente perchč i

morti gli ritornano tutti, vivi pių di prima. Il becchino ha dei ricordi di loro, delle realtā incentrate su di essi, e finchč lui vivrā vivranno anche loro. In realtā, dice il becchino, i conoscenti

rimpiangono il morto perchč lui non puō pių dare a loro una realtā, perchč non gli dā pace quella sua assoluta insensibilitā.

Questo č un atto egoistico perchč i conoscenti gli hanno dato una realtā tutta fatta per loro, per l'illusione della loro vita, e ben poco per quella di lui.

E' interessante il fatto che questo secondo aspetto in Pirandello sia paragonabile al contrario della conseguenza sopra descritta della teoria di Einstein: infatti il letterato disintegrō l'io in

un'indeterminata quantitā di parti, mentre il fisico unificō la massa e l'energia in una relazione unica.

Dalla sostanza di questa breve analisi puō infine emergere un'affinitā ancora pių generale tra le due tesi: la differenza tra essere ed apparire, tra veritā e realtā, tra ragionato e immediato.

Einstein stesso affermō che "la dottrina generale dell'intuizione intesa come fonte infallibile di conoscenza č soltanto un mito", e Pirandello, nel dialogo della parabola teatrale

"Cosė č (se vi pare)", scrisse: "io sono colei che mi si crede. [..] Ed ecco o signori, come parla la veritā". : Blbliografia. :

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04/10/22, 00:45 txt.htm

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04/10/22, 00:46 lore.htm

Da questi due assiomi, tramite una dimostrazione matematica, si dedussero le seguenti trasformazioni:

Clicka qui per la dimostrazione.

Le trasformazioni di Lorentz erano rivoluzionarie perchè conglobavano spazio e tempo in un'unica struttura unitaria, senza possibilità di separazione. Da queste trasformazioni venne

successivamente dedotto lo spazio-tempo di Minkowski, ossia uno spazio quadrimensionale composto dalle tre dimensioni spaziali e quella temporale, esprimibile con l'equazione

dove ds rappresenta la quantità di spostamento quadrimensionale di un oggetto, e che rimane invariata anche cambiando sistema di riferimento. La particolarità della geometria di questo

spazio-tempo è che non è euclidea, infatti nella geometria euclidea l'equazione dello spostamento invariante è

Nel caso dello spazio-tempo di Minkowski abbiamo il quadrato dello spazio che è negativo, e ciò sconvolge completamente gli schemi classici della geometria euclidea.

: Torna al testo. :

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04/10/22, 00:46 ene.htm

Si consideri l'equazione dello spazio-tempo di Minkowski:

Dividendo entrambi i membri per il il tempo si ottiene:

Sostituendo ora il tempo, che corrisponde a quello relativo, con quello proprio

risulta l'equazione della quadrivelocità, ossia la velocità che ha per componenti le tre dimensioni spaziali e quella temporale, parallela allo spostamento invariante ds

Moltiplicando entrambi i membri per la massa al quadrato m^2 si ottiene la relazione tra le quantità di moto delle tre velocità:

da cui risulta che la quantità di moto della parte temporale è uguale alla somma vettoriale tra la parte spaziale e la parte quadrimensionale. Nella parte temporale la quantità di moto

rappresenta il quoziente tra l'energia e la velocità della luce, e da questa condizione è possibile ottenere la seguente relazione:

Clicka qui per lo sviluppo in serie

la quale corrisponde all'energia totale di un corpo in moto. Per v=0 l'energia diventa

che è chiamata energia della massa a riposo. : Torna al testo. :

: Torna all'indice. :

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