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Sintesi

Trattasi di un'analisi approfondita della Grande Crisi che colpì in pieno gli USA degli "anni ruggenti" con l'ausilio, fra l'altro, di alcune tecniche dell'analisi degli andamenti tuttora utilizzate dagli economisti. Una di esse, nella fattispecie, è un.

Materie trattate: Storia, Filosofia, Matematica.

Estratto del documento

Sommario

Il “surplus problem”...............................................................................................................................5

Domanda e offerta ................................................................................................................................6

Cenni di economia classica ....................................................................................................................6

L'economia classica e gli Stati Uniti .......................................................................................................7

Taylorismo e fordismo: scienze dell'offerta.............................................................................................7

Una domanda inarrestabile....................................................................................................................8

Le conseguenze in borsa ........................................................................................................................8

Cronaca di un disastro annunciato ......................................................................................................10

Il giovedì nero .....................................................................................................................................11

Dalla crisi nominale alla crisi reale .......................................................................................................12

Il ruolo del liberismo ..........................................................................................................................13

Il giovedì nero e l'analisi tecnica ..........................................................................................................13

Introduzione alla teoria di Elliott.........................................................................................................13

La serie di Fibonacci ............................................................................................................................14

L’inconscio collettivo ...........................................................................................................................15

Le onde di Elliott ................................................................................................................................16

Interpretazione psicologia delle onde ...................................................................................................17

Le onde di Elliott - II ..........................................................................................................................17

Il calendario di Fibonacci ....................................................................................................................20

Onde di Elliott e calendario di Fibonacci: conclusioni.........................................................................21

Medie mobili: semplicità ed efficienza .................................................................................................21

Medie mobili: esito..............................................................................................................................23

Considerazioni ....................................................................................................................................24

2

«To the Congress of the United States:

No Congress of the United States ever assembled, on surveying the state of the Union, has met with a more pleasing

prospect than that which appears at the present time. [...] The great wealth created by our enterprise and industry, and

saved by our economy, has had the widest distribution among our own people, and has gone out in a steady stream to

serve the charity and the business of the world. The requirements of existence have passed beyond the standard of

necessity into the region of luxury. Enlarging production is consumed by an increasing demand at home and an

expanding commerce abroad. The country can regard the present with satisfaction and anticipate the future with

optimism.»

«Al Congresso degli Stati Uniti:

Nessuna assemblea del Congresso degli Stati Uniti, convocata per esaminare lo stato dell'Unione, si è mai

trovata dinanzi a una situazione così favorevole com'è quella odierna [...] La grande ricchezza, creata dal nostro

spirito d'iniziativa e dalla nostra industriosità e salvaguardata dal nostro risparmio, è stata distribuita tra il nostro

popolo nel modo più ampio ed è uscita dalle nostre frontiere per beneficare e far progredire tutto il mondo. I

consumi quotidiani hanno oltrepassato la soglia del bisogno per entrare nella regione del lusso. Una produzione

in crescita è consumata da una domanda interna sempre più alta e da un commercio estero in espansione. Il paese

può guardare al presente con soddisfazione, e al futuro con ottimismo.»

Il presidente C. Coolidge al Congresso, 4 dicembre 1928

. . .

investor buys General Motors at $100, sells to another at $150, who sells it to a third at $200. Everyone makes

“One

money”

“Un investitore compra General Motors [s'intende ovviamente una azione, NdA] a 100$ e la vende ad un altro

a 150 $, che – a sua volta – la rivende ad un terzo a 200 $: tutti ci guadagnano.”

W. Payne al “World's Work” di gennaio 1928

3

. . .

wife of a Long Island broker shot herself in the heart; a utilities executive in Rochester, New York, shut himself

«The

in his bathroom and opened a wall jet of illuminating gas; a St. Louis broker swallowed poison; a Philadelphia

financier shot himself in his athletic club; a divorced in Allentown, Pennsylvania, closed the doors and windows of her

home and turned on a gas oven. In Milwaukee, one gentleman who took his own life left a note that read, “My body

should go to science, my soul to Andrew W. Mellon, and sympathy to my creditors.”»

«La moglie di un intermediario si è sparata al cuore; un dirigente pubblico di Rochester, New York, si è chiuso

nel bagno ed ha aperto un tubo del gas; a St. Louis un broker si è avvelenato; a Philadelphia un finanziere si è

sparato al circolo di atletica; un divorziato di Allentown, Pennsylvania, ha chiuso le porte e le finestre della sua

casa ed ha aperto il gas della cucina. Nel Milwaukee, un gentiluomo che si è tolto la vita ha lasciato un biglietto

1

che recita: “Il mio corpo dovrà andare alla scienza, la mia anima ad Andrew W. Mellon e la mia compassione ai

miei creditori.”» 1929: The Year of the Great Crash

W. K. Klingaman, (1989)

1 Ministro del Tesoro probabilmente ritenuto concausa del disastro, per tormentarlo. 4

Il secolo breve “Nell'abisso

Come Hobsbawm, che ha pittorescamente intitolato un capitolo intero de

economico”, ampia ed esaustiva è la storiografia circa le cause che hanno prodotto un dissesto giudicato

incomparabile dall'economia ufficiale solo quando è stato definitivamente superato. 2

is the time to buy stocks.», pretty intelligent people are now buying stocks...»

«This «Some ; «Il declino è nei valori

nominali, non nei servizi tangibili e nel benessere... L'America è ora negli otto anni di prosperità, come previsto

3

commercialmente.» ; «La caduta di Wall Street non significa che ci sarà una generale, seria crisi degli affari. [...] Il

commercio ritornerà a fare il suo lavoro, provvidenzialmente libero come il vento, finanziariamente più forte che

4

mai.» ; di frasi del genere erano a quanto pare ricolme le più autorevoli testate giornalistiche del tempo, e tali

furono ancora per mesi e mesi dopo il crollo di dicembre, mentre la caduta, di fatto, rimaneva inarrestabile.

Anche le autorità accademiche tradivano un diffuso ottimismo: la Società Economica di Harvard giudicava

“improbabile” un'altra seria depressione all'indomani nel novembre 1929 (appena un mese prima del completo

tracollo, insomma) e profetizzava un risanamento borsistico già per la primavera ventura. In realtà la parola “fine”

al disastro poté essere posta solo nel 1932 e, alle conseguenze che determinò, solo anni più tardi.

IL “SURPLUS PROBLEM”

In realtà i problemi non erano del tutto assenti come sembravano suggerire questi pomposi pronosticatori,

tanto che lo stesso Coolidge, nel discorso al congresso del 1928, paragrafi e paragrafi dopo gli euforici annunci

problem”.

tipici degli “anni ruggenti” ne tocca uno di fondamentale importanza: il “surplus

While these developments in fundamental research, regulation, and dissemination of agricultural

«[...]

information are of distinct help to agriculture, additional effort is needed. The surplus problem demands

attention. As emphasized in my last message, the Government should assume no responsibility in normal times

for crop surplus clearly due to overextended acreage. The Government should, however, provide reliable

information as a guide to private effort; and in this connection fundamental research on prospective supply and

demand, as a guide to production and marketing, should be encouraged. Expenditure of public funds to bring

in more new land should have most searching scrutiny, so long as our farmers face unsatisfactory prices for crops

and livestock produced on land already under cultivation.»

«[...] Mentre questi sviluppi in fondamentale ricerca, regolazione e diffusione dell'informazione agricola

sono ciascuno d'aiuto all'agricoltura, è necessario un ulteriore impegno. Il problema della

sovrapproduzione richiede attenzione. Come sottolineato nel mio ultimo messaggio, in tempi normali il

Governo non dovrebbe assumersi alcuna responsabilità per la sovrapproduzione agricola, chiaramente

dovuta ad un eccessivo aumento della superficie coltivata. Il governo deve, però, fornire anche affidabili

informazioni che guidino gli sforzi privati in prospettiva della domanda e dell'offerta, della produzione e

della vendita. L'impiego di fondi pubblici per rendere coltivabili nuove terre deve essere più minuziosa,

se non altro per evitare le facce insoddisfatte dei nostri agricoltori che guardano ai prezzi del il raccolto e

della vendita del bestiame prodotto su terre già coltivate.»

Nonostante il tono particolarmente conciliante, questo estratto deve aver lasciato di stucco più d'uno nella

platea: Coolidge, conosciuto come “Cal il silenzioso” per via della sua abitudine a parlare solo quando veramente

faire” boom

necessario, era uno di quei zelanti repubblicani difensori del “laissez che aveva contribuito al

economico di quegli anni. Ora, invece, Cal parlava “addirittura” di «informazioni guida» per il mercato.

La sovrapproduzione, insomma, doveva davvero essere davvero straordinaria.

E, in effetti era così: questo squilibrio cronico tra domanda e offerta continuò ad acutizzarsi sino a determinare

2 R. W. McNeel, analista di mercato, New York Herald Tribune, 22 ottobre 1929;

3 S. Chase, economista ed autore, New York Herald Tribune, 1 novembre 1929;

4 Business Week, 2 novembre 1929. 5

di lì a poco il crepuscolo del liberismo.

DOMANDA E OFFERTA

Ma cosa vuol dire sovrapproduzione? Ogni mercato, com'è noto, è dominato dal principio della domanda e

dell'offerta: in un sistema perfetto la domanda sarebbe uguale all'offerta, e i guadagni sarebbero massimi perché

ogni sforzo ad “offrire” sarebbe senz'altro ripagato. Nella realtà, però, questo “incontro” tra domanda e offerta è

chimerico perché la domanda non è mai prevedibile con esattezza; per questa ragione l'obiettivo

dell'imprenditore (sia esso un industriale o un agricoltore) è quello di vendere, se non altro, “più o meno” quanto

produce, mettendo in conto già dall'inizio un certo margine di invenduto.

CENNI DI ECONOMIA CLASSICA

Poiché, come appena detto, quello della domanda e dell'offerta è il meccanismo elementare di ogni mercato,

tale legge è stata oggetto di studio sin dalla nascita della scienza economica; si potrebbe dire, addirittura, che la

stessa scienza economica nasce come studio della rapporto tra le due.

Il grande padre dell'economia A. Smith (1723-1790), infatti, se ne occupò già in quella che è considerata

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