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Introduzione Hopper e il cinema, tesina
La seguente tesina di maturità liceo artistico, indirizzo multimediale, analizza le reciproche influenze tra le opere del pittore americano Edward Hopper e la settima arte, descrivendo inoltre il contesto culturale e sociale che gravitava intorno. I collegamenti che permette di sviluppare questa tesina artistica sono:
Storia dell'arte - Edward Hopper
Storia del cinema - Alfred Hitchcock, Wim Wenders, Jim Jarmush, David Lynch, Fratelli Coen, Woody Allen
Tecniche dei materiali - i colori ad olio
Storia della musica - il Jazz
Letteratura - Francis Scott Fitzgerald
Nel portafoglio conservava sempre questa massima di Goethe:
"Principio e fine di ogni attività letteraria è la riproduzione del mondo che mi circonda
attraverso il mondo che è in me, in modo che tutte le cose siano afferrate, raccordate,
ricreate, plasmate e ricostruite in forma personale e originale"
Edward Hopper nacque il 22 luglio 1882 a Nyack, un paesino sulle sponde del fiume
Hudson, non lontano da New York.
Durante l'infanzia il giovane Hopper amava molto trascorrere i pomeriggi ad osservare le
barche che transitavano sul fiume, dimostrando un precoce interesse per il disegno e per
l'ingegneria navale, una passione che permarrà per tutta la vita.
Quando Hopper manifestò la volontà di intraprendere la carriera artistica, i genitori non si
opposero, indirizzandolo però verso la strada più sicura dell'illustrazione pubblicitaria.
Frequenta dal 1900 la scuola di Arti Applicate di New York, dove rimarrà fino al 1906 e nella
quale apprende le tecniche dell'illustrazione commerciale.
I suoi maestri qui furono William Merritt Chase, Kenneth Hayes Miller e Robert Henri.
Quest’ ultimo fu l'insegnante più amato da Edward, il quale influenzerà moltissimo la visione
artistica del giovane e gli trasmetterà la passione per i grandi maestri d'oltreoceano.
Henri era portatore di una visione dell'arte che tentava di liberarsi dal peso delle regole
accademiche. Questi spinse i suoi allievi a smettere di copiare "brocche d'acqua e banane”
e a concentrarsi invece sulla vita della metropoli e sui propri sentimenti di fronte ad essa.
Fu anche grazie alla sua influenza che Hopper iniziò a ritrarre la realtà cogliendone così
magistralmente il lato malinconico e il senso della solitudine.
+ Dal 1900 studia alla
New York School of Art,
dove apprende le tecniche
dell’illustrazione commerciale
Stairway at 48 rue de Lille Paris
nude crawling into bed Le prime opere
+ 1903-1906
Nella prima fase della sua ricerca pittorica
predominano le tinte scure. Hopper
dipinge molti ritratti di persone a lui vicine
e ad autoritratti.
Nelle opere di questo periodo la figura
illuminata emerge con forza sullo sfondo
scuro. Le espressioni sono poco
comunicative e non pare esserci
introspezione psicologica.
Autoritratto
Fu questo, per il giovane Edward, un periodo di ricerche, tese allo sviluppo della propria
identità pittorica.
Diplomatosi, lavorò come illustratore in un’agenzia di pubblicità e con il denaro guadagnato,
partì nell'ottobre del 1906 per Parigi.
Qui, a differenza di molti connazionali, non rimase particolarmente affascinato dal clima
d'Avanguardia che vi si respirava. Apprezzò invece le opere di Sisley, Renoir, Pisarro, Monet,
Degas, nonostante la corrente a cui appartenevano, l'Impressionismo, fosse considerata
ormai superata.
Solo un anno più tardi il maggiore rappresentante del Cubismo, Pablo Picasso, infatti
avrebbe dipinto la celebre Les demoiselles d'Avignon (1907).
Hopper ritornò altre due volte nella capitale francese, nel 1909 e nel 1910.
Se si confrontano i suoi primi dipinti, quasi monocromatici e in cui predominano le tinte
scure, con quelli realizzati durante o dopo il soggiorno parigino, è notevole come sia
cambiata in breve tempo la sua tavolozza. In questo periodo della sua produzione artistica
sono già visibili alcuni tratti essenziali che caratterizzeranno lo stile più maturo dell'artista.
Realizzate in questo periodo sono le opere Le pont des Arts, Le parc de Saint-Cloud, Le
bistrot e Summer interior.
Durante l'estate del 1907 visitò Londra, Amsterdam, dove ammirò La ronda di notte di
Rembrandt, che considerò l'opera più bella che avesse mai visto; visitò anche Bruxelles e
Berlino.
Nel 1913 partecipò all'Armony show, la grande mostra di importanza storica, che
rappresentò il punto di svolta nella diffusione dell'arte moderna in America. Per la prima
volta furono presentate negli USA più di mille opere di artisti europei e americani
contemporanei e della seconda metà del XIX secolo, tra le quali vanno ricordate opere di
Cézanne, Gauguin, Duchamp, e per l’arte americana le opere dei membri del gruppo degli
Otto (The Eight).
+ Nell’ottobre del 1906 si reca a Parigi
Qui non rimane particolarmente affascinato dal clima d'Avanguardia che si
respirava, preferisce le opere degli impressionisti, in particolare quelle di
Degas, Pisarro, Renoir, Monet e Sisley Boulevard Montmartre: Matin, Pissarro, 1897
L’assenzio, Degas, 1876 Moulin de la Galette, Renoir, 1876
+ L’influenza dell’Impressionismo
Le pont des arts
Summer interior Le parc de Saint-Cloud
Nel 1920 Hopper poté esporre i propri lavori nella sua prima mostra presentando al pubblico
sedici opere, tra le quali Soir bleu, dipinto nel 1914, il cui titolo è tratto da un verso della
poesia Sensation di Arthur Rimbaud.
Come Courbet, aveva cercato di rappresentare un' allegoria del reale nell’ “Atelier
dell’artista” così Hopper vuole, in quest’opera rappresentare il ruolo dell'artista nella società
del tempo.
Nel 1922 rincontrò Josephine Nivison, una pittrice conosciuta durante gli anni di studio e
che diverrà la sua compagna di vita.
Con Jo, così da lui soprannominata, trascorse l'estate del 1923 a Gloucester e spinto da lei
ricominciò a dipingere con la tecnica dell’acquerello, un anno più tardi alcuni di questi lavori
furono esposti esposti in una mostra che ebbe molto successo e Hopper venne finalmente
notato.
La fortuna critica e il successo di pubblico diedero una significativa svolta alla sua carriera:
l’esposizione segnò la definitiva affermazione dell’artista anche a livello commerciale.
Da quel momento s’intensificarono le esposizioni e le recensioni al suo lavoro.
A quarantadue anni poté finalmente consacrarsi alla sua arte e convogliare a nozze con
Josephine Nivinson.
Nel 1925 dipinge House by the Railroad, mentre risalgono al 1927 Automat, La città e
Eleven A.M. Il primo è una sorta di emblema della solitudine umana, una donna ascolta
solitaria l'inquietante silenzio in un ristorante automatizzato.
Gli Automat erano locali privi di personale, in cui i clienti acquistavano direttamente
bevande e alimenti da distributori automatici.
Nel 1928 mentre Piet Mondrian sta dipingendo Composizione in rosso, giallo e blu, Hopper
iniziò a dipingere Night Windows.
Il 1933 fu per lui un anno importante, il MoMA gli dedicò la prima personale, la quale
riscontrò un notevole successo di pubblico.
+ Soir bleu 1914 Gli acquerelli
dipinti a
+ Gloucester
+ 1927
Automat, The city, Night Windows, Eleven A.M
Tra le opere di maggior rilievo in questo periodo vi sono Hotel Room, House at dusk e Room
in New York. In quest’ultima l’artista riflette sullo stereotipo della felicità coniugale.
Mentre un uomo legge il giornale, la donna con aria meditativa sfiora i tasti del pianoforte. Il
tempo ha scavato un solco d’indifferenza tra i protagonisti, come è avvenuto nel suo
matrimonio. Come lui stesso dichiara ciò che vuole descrivere è il suo mondo interiore "Il
mio interiore è un immenso e fluttuante oceano".
Sono datati al1940 Gas e Office at night.
Risale al 1942 una delle sue opere più conosciute: Nightawks (Nottambuli).
Come se stesse guardando dentro un acquario, lo spettatore assiste a dei momenti di vita
qualsiasi, quotidiani, e viene contemporaneamente condotto verso un processo di
introspezione psicologica che capovolge lo sguardo dalla superficie del dipinto verso la
propria interiorità. Il Barman, la coppia e il signore seduto di spalle sono persone riunite
nello stesso locale ma isolate, assorte nei loro pensieri o nelle loro solitudini, a
dimostrazione che anche in una grande metropoli come New York ci si può sentire soli.
Nei primi anni del dopoguerra si creò una profonda scissione tra le Avanguardie e la pittura
figurativa. Hopper, affezionato alla pittura tradizionale, si unì ad un gruppo di artisti realisti
che polemizzavano contro l'egemonia delle Avanguardie nel panorama artistico, soprattutto
su quella dell’arte Astratta e partecipò alla pubblicazione della loro rivista, “Reality”.
Nonostante questa forte polemica nei confronti dell’Avanguardia, Hopper dipinge un quadro
profondamente surrealista Rooms by the sea (1951).
Interessato alla luce solare, Hopper cercava di catturare la luce senza eliminarne la forma
originale, voleva dipingere “la luce del sole allo stato puro.”*, come ha lui stesso dichiarato.
*(Ho avuto il piacere di vedere, nel 2010, una mostra a lui dedicata e allestita a Milano all’interno di Palazzo Reale. La
visione delle sue opere su qualsiasi supporto cartaceo o multimediale, non rende assolutamente giustizia alla meravigliosa
intensità della luce emanata dai suoi dipinti visti dal vero.
+ Nighthawks 1942
(Nottambuli)
Gli anni cinquanta furono per Hopper anni di densi successi e riconoscimenti, in cui l’artista
raggiunse l’apice della sua carriera, interrotta di li a breve da gravi problemi di salute.
La sua ultima opera Two Comedians, datata 1966, può essere considerata come un vero
e proprio testamento artistico: sulla scena di un teatro, due attori in costume che hanno
le fattezze del pittore e di sua moglie Jo si inchinano a salutare gli spettatori.
Hopper usò questo singolare modo di congedarsi insieme alla sua musa dal pubblico
e di paragonare la vita ad una commedia, nella quale ognuno interpreta il proprio ruolo.
L’artista si spense nella sua casa-studio di New York il 15 maggio del 1967.
Rooms by the sea Two Comedians
L’interesse di Hopper per il cinema
Tra i pittori la cui carriera si è sviluppata in parallelo all'evoluzione del cinema, nessun altro
ha avvertito quanto Edward Hopper l'impatto di questo mezzo di comunicazione.
Molte lettere, interviste e diari possono confermare l’amore di Hopper per questo veicolo
espressivo. L’artista era appassionato soprattutto di cinema francese, dimostrando che
l’interesse per questa cultura, conosciuta e apprezzata già in gioventù, non si era mai
placata. Allo stesso tempo pochi altri pittori hanno avuto una così incisiva influenza sulla
settima arte. Hopper non ha solo influenzato i registi dalla sua epoca fino a giungere alla
nostra, ma si è lasciato lui stesso condizionare ed ispirare dal cinema, che subì una svolta
radicale con l'avvento del sonoro negli anni Trenta.
Prima di allora infatti la consuetudine era quella di accompagnare la pro