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Introduzione Have a dream tesina
La seguente tesina di terza media parte dal celebre discorso I have a dream di Martin Luther King, per collegarsi alle varie materie scolastiche: in Antologia l'analisi de "Io ho un sogno" e "Amare i propri nemici", in Cittadinanza e Costituzione Il "No!" di Rosa Parks, in Inglese Slavery in America, in Geografia L'Africa equatoriale e i diritti negati dei bambini nella Repubblica Democratica del Congo, in Storia la fine della Guerra Fredda, la grande trasformazione sociale, i nuovi movimenti di protesta e le trasformazioni della società, in Tecnologia la bomba atomica, in Letteratura Giuseppe Ungaretti: "In memoria" (biografia autore,analisi e descrizione del protagonista), in Testo Poetico - "A te" di Walt Whitman e "Jim Crow" di Langston Hughes (biografia autori e analisi), in Musica il Jazz e Louis Armstrong, in Arte e Immagine la Pop Art, Roy Lichtenstein e Andy Warhol, in Scienze la genetica di Mendel e le sue tre leggi, in Scienze Motorie Messico 1968, un pugno nero nella storia, in Francese Nelson Mandela.
Collegamenti
Have a dream tesina
Antologia - Analisi de "Io ho un sogno" e "Amare i propri nemici".
Cittadinanza e Costituzione - Il "No!" di Rosa Parks.
Inglese - Slavery in America.
Geografia - L'Africa equatoriale e i diritti negati dei bambini nella Repubblica Democratica del Congo.
Storia - La fine della Guerra Fredda, la grande trasformazione sociale, i nuovi movimenti di protesta e le trasformazioni della società.
Tecnologia - La bomba atomica.
Letteratura - Giuseppe Ungaretti: "In memoria" (biografia autore,analisi e descrizione del protagonista).
Testo Poetico - "A te" di Walt Whitman e "Jim Crow" di Langston Hughes (biografia autori e analisi).
Musica - Il Jazz e Louis Armstrong.
Arte e Immagine - Pop Art, Roy Lichtenstein e Andy Warhol
Scienze - La genetica di Mendel e le sue tre leggi
Scienze Motorie - Messico 1968, un pugno nero nella storia
Francese - Nelson Mandela
Il “No!” di Rosa Parks Cittadinanza e Costituzione
Quella che raccontiamo è la storia di Rosa Parks, una donna afroamericana
nata nel 1913 in Alabama. Negli Stati Uniti la schiavitù era stata abolita nel
1865, ma la condizione dei neri era rimasta
ovunque critica: le popolazioni bianche erano
convinte della propria superiorità rispetto ai neri.
Qui all’inizio del XX secolo vigeva ancora il
regime della segregazione, per il quale bianchi e
neri non potevano frequentare gli stessi luoghi. In Alabama era inoltre attiva
una setta, il Ku Klux Klan, i cui membri incendiavano le case dei neri e ne
aggredivano gli abitanti. Da bambina Rosa aveva passato molte notti seduta
sul pavimento accanto al nonno materno, che dormiva in una sedia vicino al
focolare con accanto un fucile, pronto a sparare contro i membri del Ku Klux
Klan, nel caso questi avessero fatto irruzione in casa. Grazie all’esempio del
nonno, Rosa imparò a ribellarsi alle ingiustizie che vedeva ogni giorno
attorno a sé e a difendere i propri diritti.
Rosa si impegna per i diritti degli Afroamericani
Nel 1943 Rosa si iscrisse alla NAACP, l’Associazione nazionale per il progresso
delle persone di colore. Rosa divenne segretaria del presidente della NAACP
di Montgomery e tra i suoi compiti vi era la registrazione di tutti gli episodi di
discriminazione ai danni dei neri. Nel maggio 1954 la Corte Suprema, il
massimo organo della giustizia statunitense, decise che le scuole separate
per bianchi erano contrarie alla Costituzione e
che quindi dovevano cessare di esistere. Ma la
NAACP si domandò subito: se la segregazione è
illegale nelle scuole, allora è illegale in tutte le
situazioni, anche nei locali pubblici e sugli
autobus?
Rosa dice “No!” e inizia il boicottaggio degli autobus
Il 1° dicembre 1955 Rosa Parks, uscita dal lavoro, salì
sull’autobus. C’era un posto libero nelle file intermedie e
lei si sedette. Poi iniziarono a salire molti bianchi e uno
di loro si trovò in piedi. Gli altri neri seduti accanto a lei
si alzarono. Anche Rosa avrebbe dovuto lasciare il suo
posto, ma decise di rimanere seduta. L’autista allora si alzò e le disse:
<<Guarda che se non ti alzi ti faccio arrestare>> e Rosa rispose: <<Si, lei può
farlo>>. Così Rosa fu arrestata. In risposta, la popolazione afroamericana
decise che era giunto il momento di reagire e per il giorno del processo, il 5
dicembre, fu organizzato il boicottaggio degli autobus. Il boicottaggio si rivelò
un trionfo: gli autobus rimasero vuoti, quasi tutti gli Afroamericani erano
rimasti a terra! Davanti al palazzo di giustizia una folla di persone accolse
l’arrivo di Rosa. Ma, all’interno, i giudici, bianchi, la condannarono al
pagamento di un’ammenda di dieci dollari. Sembrò una sconfitta, ma in
realtà presto si sarebbe rivelata una vittoria.
La Corte suprema abolisce la segregazione
A questo punto si rivelarono decisive le parole
pronunciate in una riunione da Martin Luther King
che sarebbe diventato uno dei leader della lotta per i
diritti degli Afroamericani, sostenendo che il
boicottaggio doveva continuare fino alla vittoria
finale. Il boicottaggio andò avanti compatto per più di un anno. Gli avvocati
di Rosa portarono il caso della segregazione sugli autobus davanti alla Corte
Suprema americana con l’accusa di incostituzionalità. Il verdetto definitivo si
ebbe il 20 dicembre 1956: la segregazione dell’autobus venne abolita per
legge. Fu una vittoria per tutta l’umanità. Inglese
L’Africa Equatoriale
Dopo le grandi scoperte geografiche del XV e XVI secolo, l’Africa Equatoriale divenne un vero
e proprio “serbatoio” di schiavi diretti verso le Americhe per poi essere venduti ai latifondisti
e ai proprietari terrieri per essere impiegati nelle piantagioni di cotone, tabacco, caffè e canna
da zucchero.
Ambienti e Paesaggi
L’Africa Equatoriale si affaccia ad ovest sul Golfo di Guinea ed è attraversata dalla linea
dell’Equatore. Il territorio è occupato da un ampio bassopiano delimitato dai seguenti rilievi:
il Rwenzori e il Karisimbi; il massiccio della Adamaoua e i rilievi Nord-Equatoriali a nord; i
Monti Mitumba e l’altopiano del Katanga a sud; l’altopiano del Gabon ad ovest. La regione è
ricca di corsi d’acqua e il fiume principale è il Congo, secondo fiume africano per lunghezza. Le
coste sono basse e diventano paludose in corrispondenza delle foci dei fiumi. Il clima è di tipo
equatoriale e tropicale, è caratterizzato da intense precipitazioni e temperature elevate. Il
paesaggio è costituito dalla foresta pluviale, mentre le zone settentrionali sono occupate
dalla savana.
Gli Stati della Regione
La regione è divisa in sette Stati: Sao Tomé e Principe, Camerun, Repubblica Centrafricana,
Guinea Equatoriale, Gabon, Congo e Rep. Dem. Del Congo
Popoli e culture
L’Africa Equatoriale ha avuto un processo di popolamento molto lento. La sua densità
abitativa è tra le più basse del continente. La maggior parte della popolazione vive in villaggi
rurali, ma recentemente lungo la costa occidentale si è sviluppato il fenomeno
dell’urbanizzazione, particolarmente rilevante in Gabon. Nella regione vive la popolazione
originaria dei Pigmei accanto ai gruppi Bantu e Sudanese. L’idioma più diffuso è il Bantu ma le
lingue ufficiali degli Stati sono quelle europee.
Risorse e sviluppo
La regione può contare su una ricchezza e abbondanza di risorse del sottosuolo come oro,
uranio, gas naturale, petrolio e diamanti e anche di una ricchezza forestale. Nonostante tale
disponibilità non vi è stato uno sviluppo socio economico uguale per tutti gli Stati, infatti solo
il Gabon, il Camerun e il Congo godono di una situazione migliore grazie alla diversificazione
delle attività produttive, infatti qui lo sfruttamento delle miniere, dei giacimenti petroliferi e
delle risorse forestali (da cui si ricavano legnami pregiati) si affianca alla coltivazione di
prodotti di piantagione (caffè, arachidi, cacao, cotone e canna da zucchero, frutta tropicale),
alla pesca e al turismo. La maggior parte della popolazione della regione si dedica alla
pastorizia e all’agricoltura di sussistenza (riso, mais, sorgo, manioca, miglio).
Repubblica Democratica del Congo e i suoi problemi
Nell’Africa equatoriale, lo Stato più esteso è la Repubblica Democratica del Congo
che, nonostante la presenza di risorse minerarie pregiate, vive da ormai quattro
decenni una situazione di crescente abuso dei diritti umani. Sin dall’indipendenza,
la popolazione congolese ha subito forti restrizioni delle proprie libertà civili.
Uccisioni extragiudiziarie, arresti, detenzioni arbitrarie, tortura e altre vessazioni
da parte delle forze di sicurezza e di altri gruppi armati sono all’ordine del giorno.
I belligeranti fanno uso dello stupro sistematico delle donne che catturano per
mantenere lo stato di paura tra la popolazione. Alcune zone del Paese, vivono
una grave crisi umanitaria con l’assenza totale del governo centrale e la
popolazione lasciata alla mercè di milizie locali violente. I soldati delle Nazioni
Unite presenti nel Paese, per sostenere il cammino verso la pace hanno venduto
armi e munizioni ad alcuni gruppi di ribelli. Gli sfollati interni sono oltre il milione
e mezzo, a cui vanno aggiunti mezzo milione di profughi nei Paesi confinanti. La
libertà di espressione non è gradita. Molti giornalisti sono stati picchiati e
torturati dalle forze di polizia, molte donne impegnate nella difesa dei diritti
umani sono state stuprate e costrette ad assistere alle violenze contro le figlie. Sul
fronte giudiziario, il governo è stato riluttante ad agire contro i militari, colpevoli
di violazioni dei diritti umani, mentre al livello internazionale, i capi delle milizie
godono di varie coperture e appoggi internazionali, anche se varie denunce sono
state presentate contro di loro. In questo clima di violenze, corruzioni e instabilità
politica, desidero evidenziare che in questo territorio, i diritti dei bambini sono
pesantemente negati. Si parla di bambini soldato, bambini schiavi e vengono a
loro attribuiti una “stregoneria” inesistente. Chi sono i bambini-soldato? Sono
bambini rapiti e addestrati per diventare soldati e sono esposti a gravi
conseguenze di carattere sanitario, psicologico e
sociale. Molti di loro riportano ferite anche gravi
o mutilazioni; contraggono malattie come
l’AIDS; spesso sono denutriti. Le atrocità che
hanno commesso o di cui sono stati spettatori
continuano a perseguitarli con incubi e un
costante senso di ansia e di panico. L’unico valore della vita che hanno conosciuto
è la violenza, e ciò rende estremamente difficoltosa l’accettazione dei nuovi
standard morali e di comportamento di una società civile in stato di pace. Le
ragazze, dopo essere state nell’esercito, non vengono accettate come spose e non
viene loro permesso di lavorare, sono così condannati a una vita di elemosina o di
prostituzione.
Chi sono i bambini schiavi? I bambini schiavi sono quei bambini
strappati dalle loro famiglie o venduti per andare a lavorare
come schiavi nelle piantagioni di altri Paesi. Lavorano tutto il
giorno, vengono pagati poco e non si lamentano. Oltre al duro
lavoro fisico, non ricevono nessun tipo di istruzione e
nemmeno un affetto familiare. Dopo una decina d’anni di lavoro sono considerati
troppo logorati e vecchi per continuare a lavorare, e vengono mandati via. La
maggior parte non ritornano a casa, e vive la sua vita per strada, ingrossando la
folla dei poveri. La stessa condizione tocca alle bambine, destinate ai lavori
domestici, nelle case dei ricchi. Ogni mese 650 bambini finiscono in strada, e molti
sono accusati di stregoneria. Per essere sospettati di essere “stregoni” basta
poco: lo stomaco gonfio, il sonno agitato, un comportamento avventato, una
disabilità o addirittura una malattia. Le famiglie schiacciate da povertà,
disoccupazione, malattia e morti affidano i loro bambini a predicatori che
individuano in loro il male. Questi predicatori sono dei pseudo preti che operano
in pseudo chiese. La confessione dei bambini viene storta a forza, con vere e
proprie torture: lunghi digiuni, purghe, bruciature con cera rovente. Poi si
procede con l’esorcismo. La purificazione viene eseguita incidendo dei tagli
simbolici tramite un machete. Il prete aspira il “maligno” dal ventre del bambino
con le labbra, e sputa pezzi di carne che aveva nascosto precedentemente in
bocca. I rituali usati sono molteplici e sconvolgenti, ma serve ben poco elencarli
tutti, bisogna invece intervenire e liberare i bambini e le loro famiglie da queste
orribili credenze. Purtroppo, nella Repubblica Democratica del Congo l’accusa di
stregoneria è illegale. A Kinshasa è stata istituita una Commissione per far
rispettare la Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo. Un Tribunale che
fino a questo momento è rimasto del tutto inattivo. Intanto “una moltitudine di
piccoli dannati” è condannata a vivere nel terrore.
BOMBA ATOMICA
La realizzazione delle bombe nucleari è dovuta a
numerosi scienziati e a una catena di successive scoperte,
iniziate da Enrico Fermi nel 1934. L' idea di sviluppare la
tecnologia atomica fu suggerita da alcuni fisici
preoccupati che l' industria tedesca riesca a realizzare la
bomba atomica.
Molti scienziati tedeschi, per evitare le persecuzioni
naziste, si erano trasferiti negli Stati Uniti. Anche in Italia
la politica razziale del regime fascista aveva costretto
all'esilio molti intellettuali e scienziati, fra questi, il fisico
E. Fermi. Qui si costituì una comunità di scienziati
d'altissimo livello che mise a disposizione del governo le
proprie conoscenze in materia di scienza applicata
all'industria bellica e alla guerra. Albert Einstein, altro
fisico tedesco emigrato, indirizzò una lettera al presidente
Roosevelt con la quale lo informava della possibilità di
costruire un nuovo tipo di bomba basata sulla fissione
nucleare. Con l'ingresso in guerra degli Stati Uniti nel
dicembre del 1941, prese avvio il programma nucleare
denominato "Progetto Manhattan".