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Sintesi
Storia: la guerra di secessione

Diritto: la previdenza sociale

Inglese: Toni Morrison

Scienze sociali: Taylorismo e Fordismo
Estratto del documento

2. LA GUERRA DI SECESSIONE AMERICANA

Uno dei momenti storici/culturali più importanti della storia americana è

sicuramente la guerra di secessione. Il conflitto scaturì da uno dei principi

del sogno americano: la libertà dell’uomo. La schiavitù fu infatti una delle

cause della guerra: il Nord era apertamente democratico e anti-

schiavista, in contrapposizione al Sud, conservatore e fortemente

favorevole al mantenimento della schiavitù. Le conseguenze di questo

conflitto si ripercossero fino alla fine degli anni ’60, quando si

combatterono le battaglie in difesa dei neri d’America portate avanti da

personaggi illustri come John Fitzgerald Kennedy o Martin Luther King.

La guerra di secessione americana, o anche detta guerra civile

americana, fu combattuta dal 1861 al 1865; le due fazioni contrapposte

erano Stati Uniti d'America (NORDISTI) e Stati Confederati d'America

(SUDISTI).

Nel dicembre del 1860 nasce e si sviluppa una nuova congregazione di

Stati indipendenti: gli Stati Confederati d’America o CSA (Confederated

States of America). Questa nuova realtà comprendeva 11 stati:

Alabama, Florida, Georgia, Louisiana, Mississippi, Carolina del Nord e del

Sud ,Texas, Virginia, Arkansas, Tennessee, Missouri e Kentucky. Venne

nominato un presidente confederato, Davis Jefferson (a sinistra), un

congresso provvisorio e nel febbraio 1861 venne dichiarata la scissione

dagli USA. In risposta, il neo eletto Presidente degli Stati Uniti d'America

Abraham Lincoln (a destra), dichiarò guerra alla Confederazione. Dopo

quattro lunghi

anni di guerra

civile la

Confederazione si

arrese, riunendo

nuovamente tutti

gli Stati americani

sotto un'unica

bandiera.

La letteratura

americana ha

dedicato ampio

spazio al conflitto,

infatti la lotta tra Yankees (Nordisti) e Dixies (Sudisti) rappresentò un

puntò cruciale nella storia americana. 6

Davis Jefferson, presidente degli Stati Confederati Abraham Lincoln, Presidente degli Stati Uniti

Cause politiche ed economiche del conflitto

La guerra di secessione americana

nasce principalmente da un conflitto

ideologico/economico tra Nord e Sud

degli Stati Uniti; il Sud basava la

propria economia sull’ agricoltura

intensiva su larga scala,come grandi

piantagioni di cotone e tabacco; di

conseguenza l’utilizzo di schiavi neri

nel sistema economico locale era

fondamentale per lo sviluppo del Sud.

Nel Nord iniziarono a svilupparsi i primi

centri produttivi industriali come

industrie di legname ed i centri urbani

nascono in larga scala; la mancanza di mano d’opera a basso costo era

un grosso problema per il Nord, avendo vietato la schiavitù in molti stati

già dall’inizio dell’800. Da un punto di vista ideologico la schiavitù negli

Stati Uniti era un concetto che andava contro ogni ideale americano, sia

costituzionale che morale; la guerra civile fu causata dal principio che

portò i padri fondatori ad andarsene dall’Europa: la libertà dell’uomo.

Così nel 1860 il Presidente Abraham Lincoln vietò definitivamente la

schiavitù sul suolo americano. Da queste parole scaturì la rabbia dei

grandi latifondisti sudisti, che portò alla dichiarazione di secessione ed al

conflitto armato.

La legittimità della secessione sudista

Le motivazioni giuridiche su cui si basavano

le due parti, Stati Uniti da un lato e Stati

Confederati dall’altro, vengono tratte dalla Costituzione Americana,

definita anche la “legge suprema dello Stato”; la Costituzione Americana

nasce dall’accordo delle prime 13 colonie americane sorte sulla costa Est

degli Stati Uniti dopo la guerra di Indipendenza dalla madrepatria

Inghilterra. Entra in vigore nel 1789 e da allora è stato esempio di

democrazia ed uguaglianza per tutti, infatti molti stati di nuova creazione

7

specialmente del Sud America, hanno preso esempio dalla Costituzione

Americana per redigere la propria.

Gli Stati Confederati sostenevano la legittimità della loro secessione in

base ad un articolo della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti

d'America, precisamente:

...queste Colonie Unite sono, e per diritto devono essere, Stati liberi e indipendenti; ... e che, come

Stati liberi e indipendenti, essi hanno pieno potere di far guerra, concludere pace, contrarre

alleanze, stabilire commercio e compilare tutti gli altri atti e le cose che gli stati indipendenti

possono a buon diritto fare.

( Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d'America; punto 13, ultimo capoverso)

In contrapposizione gli Stati Uniti denunciavano l’incostituzionalità della

secessione, appellandosi al primo comma della Sez. 10 dell'Art. I, della

Costituzione, violato a loro parere dai Sudisti:

Nessuno Stato potrà partecipare a trattati, alleanze o patti confederali.

(Costituzione Americana, primo comma della Sez. 10 dell'Art. I)

Svolgimento della guerra

Stati Uniti e Stati Confederati avevano due obbiettivi ben diversi per la

conclusione della guerra, infatti gli Sati Confederati avevano l’unico

obbiettivo di farsi riconoscere e di conseguenza si predisponevano ad

una guerra di sfinimento delle truppe statunitense; gli Stati Uniti

dovevano non solo attaccare le truppe confederate, ma anche

riconquistare i territori del Sud. Questa differenza favorì inizialmente gli

Stati Confederati, che avevano dalla loro parte anche il sostegno della

popolazione.

La causa della vittoria Nordista fu la dissestata economia della

Confederazione. L’inflazione fu da subito altissima, il commercio con

l’Europa fu presto tagliato e le pessime condizioni di vita dei civili fecero

perdere consensi alla nuova nazione. La guerra si concluse nel 1865, con

la riannessione dei territori del Sud agli Stati Uniti. Appena dichiarata la

fine della guerra furono liberati dai nordisti gli schiavi neri molti dei

quali, come ipotizzato da Lincoln, andarono a lavorare nelle fabbriche del

nord. Le condizioni di vita dei neri non migliorò, ma anzi fu l’inizio di un

epoca segnata da atti di razzismo legali al dissenso popolare verso o

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cosiddetti Negros. Il fenomeno dell’ apartheid,

ovvero la segregazione degli afro americani,

scomparve negli anni ’60 del ‘900, con il

contributo alla lotta in difesa dei neri di personaggi

di spicco come Martin Luther King e J.F. Kennedy.

Già nel 1865 nasce e si sviluppa un organizzazione

KU KLUX KLAN

terroristica/razzista americana, il ,

principalmente composto da ex secessionisti, i

quali si rifacevano della guerra persa sulla

popolazione civile di colore. Il KKK come lo

conosciamo oggi, ovvero con cappucci bianchi e croci infuocate, nasce

nella prima metà del ‘900 e alla fine degli anni ’20 contava ben

4.000.000. di iscritti in tutto il paese!

Con il passare degli anni l’America è cambiata e la popolazione di colore

si è emancipata fino a raggiungere l’apice nel 2008, con l’elezione a

Presidente degli Stati Uniti d’America un politico di colore, Barack

Obama (a sinistra). Forse colui che incarna al meglio il sogno americano

è proprio lui, il cosiddetto “ self-made man” ovvero chi si è fatto una

carriera ed una posizione sociale da solo, arrivando dove nessun altro

prima di lui era mai arrivato, con la fatica, il duro lavoro e un pizzico di

fortuna è riuscito a sensibilizzare gli Stati Uniti ed a farsi eleggere

Presidente. Il sogno americano è interpretato al meglio da persone come

lui, che sono riuscite a rompere schemi e idee fino a prima in obiettabili.

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Durante la prima metà del ‘900 la segregazione razziale dei neri

d’America ha portato alla nascita di gruppi xenofobi, come il già citato Ku

Klux Klan ma anche di movimenti pacifisti per il riconoscimento dei diritti

civili e politici dei neri. In netto contrasto con i valori costituzionali

americani, ovvero uguaglianza e libertà, fino agli anni ’60 la distinzione

tra “White” e “Negros” era sostanziale. Ai neri era fatto divieto di

accedere a strutture pubbliche, scuole, ospedali e negozi che erano

riservati esclusivamente ai bianchi, vietando perciò deliberatamente

l’accesso a cittadini americani. Un affronto alla Costituzione! Questo

sentimento discriminatorio era maggiormente sentito negli ex stati

sudisti come Alabama, Louisiana e Virginia dove l’odio per la popolazione

di colore causò non poche vittime tra la popolazione civile.

nella foto: esponenti del KU

KLUX KLAN a Matamoras, Pennsylvania 1953

Il personaggio che cominciò a sensibilizzare le masse e professò

l’uguaglianza fu sicuramente il pastore protestante Martin Luther

King(nella foto), attivista e politico statunitense in difesa dei diritti civili

dei neri d’America. La sua dedizione all’uguaglianza gli fece vincere il

Nobel per la pace nel 1964.

“I

Nel famosissimo discorso

have a dream” tenuto dal

pastore il 28 Agosto 1963 al

Lincoln Memorial,

Washington , King sottolinea

l’uguaglianza e la fine delle

discriminazioni razziali; nel

discorso viene ribadito come

questi principi siano alla base

del vero sogno americano: 10

“I say to you today, my friends, so even though we face

the difficulties of today and tomorrow, I still have a

dream. It is a dream deeply rooted in the American

dream…that all men are created equal.” .[E perciò,

amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le

asperità di oggi e di domani, io ho sempre davanti a

me un sogno. E’ un sogno profondamente radicato nel

sogno americano… che tutti gli uomini sono creati

uguali.]

I have a dream that my four little children will one day

live in a nation where they will not be judged by the

color of their skin but by the content of their character.I have a dream today! [ Io ho davanti a me

un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno

giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho davanti a me un

sogno, oggi!]

(Martin Luther King, 28.08.1963 ,discorso per la marcia per il lavoro e la libertà ,Washington,

English version by Michael E. Eidenmuller, Published by McGraw-Hill,2008)

La letteratura americana affronta il problema della situazione dei neri

d’America sotto molti punti di vista, ma la scrittrice che interpreta

maggiormente la questione è sicuramente l’afro-americana Toni

Morrison. La sua letteratura coinvolge non solo la questione razziale, ma

anche la condizione della donna durante il periodo schiavista nel Sud

degli Stati Uniti. La mancanza di sicurezza e l’ impotenza di reagire alla

volontà del padrone fa scaturire nella sua letteratura un senso di

compassione nelle vicende narrate, coinvolgendo il lettore nelle tragiche

esperienze che hanno vissuto queste povere genti. Questo nuovo tipo di

letteratura le ha fatto vincere il premio Nobel per la letteratura nel 1993,

Playing in the Dark

con l’opera (Giochi al buio).

TONI MORRISON

3. (CHLOE ANTHONY WOFFORD) 11

Toni Morrison , pseudonym of Chloe Anthony Wofford, is one of the

most important exponent of Afro-American literature. Born in 1931 in

Lorain (Ohio), daughter of a black

working-class family , she is the

second of four children . Already

when she was young she

expressed her interest in literature.

Through her poems she represents

the condition of life of black

people during the slavery period in

the USA and the lost of identity in

this life condition. She looks not

only to the horrible life situation of

the slaves, but in particularly to the

females submission conditions .

One of the most famous and

important novel written by Toni

Beloved

Morrison is published in

1987; with this book not only did

she win the Pulitzer Award but also

she had the possibility to begin teaching at Princeton University. This

moment was important not only in a literary sphere, but also in a

social/cultural way, because Toni Morrison was the first black woman to

won the Nobel Prize for literature. During her Nobel Lecture she

underlined the main characters of her literature and the woman’s

condition in the 20 century society; very expressive is the first part of

th

the Lecture:

"Once upon a time there was an old woman. Blind but wise. Or was it an old man? A guru,

perhaps. Or a griot soothing restless children. I have heard this story, or one exactly like it, in the

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