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Nella mia tesina di maturità ho deciso di analizzare il mio libro preferito, Harry Potter. Ho conosciuto il maghetto più famoso del mondo all'età di otto anni, mese più mese meno, grazie a mia sorella, che mi aveva quasi costretta a leggere il primo libro della serie, "Harry Potter e la Pietra Filosofale". Trascinata dai suoi racconti mi lasciai poi convincere, divorandolo letteralmente. Fino a quel momento non ero mai stata una grande lettrice di libri, divoravo chili su chili di fumetti, ma di libri non molti. La storia però di quel ragazzino introverso, mi conquistò da subito.
Venni letteralmente risucchiata dal mondo senza tempo lì descritto, ma che allo stesso tempo è così reale anche se
popolato di ragazzini e magie, di strane creature e paura. Anche con gli altri libri della saga fu amore a prima vista, l'azione aumentava, i protagonisti crescevano come crescevo anche io, era un susseguirsi di sorprese e di insegnamenti importanti. Poi, mentre aspettavo l'uscita del sequel, ecco approdare la saga al cinema! Il film fu un successo planetario, sia per la critica che per il pubblico, era quindi ufficialmente iniziata la Harry Potter mania. Con la lettura del quarto e del quinto libro, stavo assistendo alla trasformazione definitiva di quello che sarebbe stata la saga da quel momento in avanti: i disegni sparivano dagli incipit dei vari capitoli, i sentimenti si complicavano, i personaggi morivano e i lettori soffrivano con coloro che rimanevano. Mentre io leggevo, immersa in quel mondo fantastico, la stessa gente che si era appassionata al film e alla "moda da essi scaturita", non mi capiva perchè considerava HP come una saga per bambini. Quando lessi della morte di Silente, uno dei personaggi principali e intorno a cui ruota gran parte del finale, mi sentii un po' morire dentro anche io. Ero furiosa, volevo spaccare tutto dato che in quel momento anche io sentivo di avere perso una figura paterna.
Mai nessun altro strumento culturale è riuscito a farmi immedesimare in quel modo. Sono del parere che ancora oggi
nessun'altra generazione come quella dei miei coetanei potrà mai avere un'esperienzadi simile crescita con dei personaggi
di una saga, e di maturazione con degli attori con cui ormai siamo convinti di aver "giocato". E' stato come se tutto quello che stavo studiando sul romanzo di formazione ora lo potessi capire davvero: apprendevo in questo modo, grazie alla
lettura spontanea, quanto è importante la cultura e quanto si può crescere leggendo. Conoscere Harry Potter è sapere che
esiste uno sport chiamato Quidditch; è sperare sempre di trovare caramelle con strani effetti magici tipo le "Gelatine tutti i gusti +1 " o le "Cioccorane" nei nostri negozi di dolciumi più tradizionali; è pensare ad un componente della famiglia Weasley quando si conoscono persone dai capelli rossi. Ma è anche sognare di volare in groppa ad un Ippogrifo sopra la propria scuola, urlando l'onnipotenza della bellezza della vita; è sapere che la morte non va temuta, in quanto parte della vita; è sapere che l'amore può vincere su qualsiasi dolore; sapere che gli amici sono sempre lì anche se non li vedi o non credi più in loro. Questo è quello che è stato per me, e per moltissimi miei coetanei: un modo di crescere, un modello irripetibile per affrontare la mia crescita e la mia adolescenza per più di dieci anni.
Nella mia tesina ho però effettuando anche dei collegamenti con i seguenti argomenti: il Fanciullino di Giovanni Pascoli, il nazismo in Storia, il sito web in Informatica e in Inglese ho trattato The Making of Harry Potter.
Italiano - Il Fanciullino di Giovanni Pascoli.
Storia - Nazismo.
Informatica - Il sito Web.
Inglese - The Making of Harry Potter.
intelligente ma dal carattere spiccatamente so-tutto-io; quello che diventerà il suo migliore amico, Ron Weasley, rosso di
capelli, proveniente da una famiglia povera e numerosa (tutti con i capelli rossi e lentiggini); Fred e George Weasley, due
gemelli vivaci, ribelli e burloni, fratelli maggiori di Ron; Neville Paciock, un ragazzo piuttosto smemorato e pasticcione che
possiede un rospo; e infine quello che diventerà il suo peggior nemico, Draco Malfoy, un ragazzo pallido e biondo,
appartenente a una ricca famiglia e convinto che il suo denaro lo ponga al di sopra di tutti. Una volta arrivati a Hogwarts,
un castello antico e imponente, Harry e i suoi compagni del primo anno vengono sottoposti al giudizio di un cappello
magico, il Cappello Parlante, che ha il compito di smistare i nuovi studenti nelle quattro diverse case della scuola:
Grifondoro (dove finiscono gli studenti più coraggiosi), Corvonero (che predilige gli studenti intelligenti), Tassorosso (che
accoglie gli studenti leali e gran lavoratori) e Serpeverde (casa degli studenti ambiziosi e anche culla di molti maghi
malvagi). Harry, Ron, Hermione e Neville sono tra gli studenti assegnati a Grifondoro, di cui ha fatto parte tutta la famiglia
di Ron, tra cui i gemelli e il fratello Percy, tuttora a scuola; Malfoy invece è assegnato a Serpeverde, insieme ai suoi sgherri
Tiger e Goyle, robustissimi e forzuti ma assai poco intelligenti. Così inizia la carriera scolastica magica di Harry, che a
Hogwarts impara come la magia sia ben più complicata di come lui pensava e articolata in numerose materie: Incantesimi,
Trasfigurazione, Pozioni, Erbologia, Astronomia, Storia della Magia, Difesa contro le Arti Oscure e Volo sui manici di scopa
(per il quale Harry si scoprirà particolarmente dotato). Insieme alle nuove materie Harry conosce anche il personale di
Hogwarts, tra cui la prof.ssa McGranitt, insegnante di Trasfigurazione e severa direttrice della casa di Grifondoro, il prof.
Raptor, balbuziente e costantemente impaurito insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, con la testa sempre coperta da
un turbante, il prof. Vitious, minuscolo insegnante di Incantesimi, Argus Gazza, scontroso e antipatico custode del castello,
e il prof. Piton, insegnante di Pozioni ma che da sempre ambisce alla cattedra di Difesa contro le Arti Oscure, che dimostra
fin dall’inizio un’incredibile antipatia nei confronti di Harry. Conosce inoltre il preside Albus Silente, un mago molto anziano,
ma energico ed estremamente intelligente. Harry stringe subito una grande amicizia con Ron, e in seguito alla
collaborazione che li porta a riuscire ad abbattere un enorme troll di montagna infiltratosi nel castello, anche con
Hermione. Diventa anche grande amico dell’enorme guardiacaccia Hagrid, ingenuo e di buon cuore, ma con una terribile
passione per le bestie pericolose, al punto che nel corso del libro riesce addirittura a procurarsi illegalmente un uovo di
drago, da cui nascerà un cucciolo che darà non pochi problemi a Harry, Ron e Hermione. Inoltre nel corso dell’anno Harry si
guadagna un posto nella squadra di Quidditch (lo sport dei maghi, giocato a
cavallo di manici di scopa) della casa di Grifondoro, nel ruolo di Cercatore
(che non era assegnato ad uno studente del primo anno da molti decenni) e
apprende numerosi segreti del castello di Hogwarts grazie ai suoi numerosi
giri notturni, che sono assolutamente contro le regole della scuola e
permessi a lui da un Mantello dell’Invisibilità ricevuto in eredità dal padre
James e consegnatogli da Silente a Natale. È proprio durante uno di questi
giri notturni che Harry e i suoi amici si ritrovano in una sezione del castello
chiusa agli studenti, dove scoprono la presenza di un enorme e feroce cane
a tre teste a guardia di una botola. Col passare dei mesi i tre scoprono che il cane appartiene ad Hagrid (che lo ha chiamato
Fuffi) e che sorveglia la pietra filosofale, un oggetto dagli enormi poteri magici creata da a Nicholas Flamel, un alchimista
amico di Silente. Alla protezione della pietra hanno inoltre collaborato altri professori, con numerosi incantesimi e prove da
superare. La pietra sembra essere al sicuro, ma Harry, Ron e Hermione scoprono che qualcuno sta cercando di rubarla.
Quel qualcuno sembra essere Piton, sorpreso dai tre a tentare di superare Fuffi e a intimorire il prof. Raptor, probabilmente
per scoprire quale fosse il suo contributo nella protezione della pietra. Un’esperienza nella Foresta Proibita che circonda la
scuola (per punizione, essendo stati scoperti in giro di notte) porta però Harry ad incontrare una figura incappucciata che
sta bevendo del sangue di unicorno, gesto che serve a mantenersi in vita anche se si è ad un passo dalla morte, anche se
profondamente impuro. Questo incontro scatena un forte dolore alla cicatrice sulla fronte, cosa che permette a Harry di
capire che sotto quel cappuccio si trova Voldemort. Sfuggitogli per un soffio grazie all’aiuto del centauro Fiorenzo, Harry
capisce che Piton sta cercando di rubare la pietra filosofale non per se stesso, ma per Voldemort, che grazie all’Elisir di
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lunga vita prodotto dalla pietra potrebbe tornare in vita e con tutti i suoi poteri. Verso la fine dell’anno scolastico Harry,
Ron e Hermione scoprono che Piton ha finalmente trovato il modo per superare Fuffi. Vorrebbero parlarne con Silente, ma
il preside non si trova a scuola in quel momento, per cui i tre ragazzi decidono di tentare di salvare da soli la pietra
filosofale. Si trovano così ad affrontare una serie di prove dopo Fuffi: il Tranello del Diavolo (una pianta che strangola gli
sfortunati avventori), la ricerca di una chiava magica volante tra altre 100, una partita a scacchi con pezzi giganteschi e
una sciarada con una serie di pozioni. Solo Harry, grazie all’aiuto dei suoi due compagni di avventura, riesce ad arrivare in
fondo a queste prove ed entrare nella stanza finale. Qui però si trova di fronte non Severus Piton, ma il timido Raptor, che
gli racconta la verità (senza balbettare): è lui che ha tentato per tutto l’anno di rubare la pietra, mentre Piton cercava di
impedirglielo, per donarla al suo padrone Voldemort. Questi è ormai senza forma corporea propria, e ha preso possesso del
corpo di Raptor in attesa dell’Elisir di lunga vita. Quando il professore si toglie il turbante, si vede infatti il mostruoso viso di
Voldemort sbucargli dalla nuca. Voldemort, usando Harry, riesce a trovare l’oggetto del suo desiderio: la pietra filosofale.
Voldemort ordina a Raptor di uccidere Harry, ma dopo che questi si avventa sul ragazzo, non riesce a toccarlo senza
ritrovarsi le mani incenerite. Harry sfrutta questa possibilità inaspettata e riesce a difendersi dal professore, che rimane
ucciso bruciato nel tentativo e lascia nuovamente Voldemort senza un corpo, che non può fare altro che fuggire. Harry si
risveglia in infermeria con il professor Silente. Questi gli spiega che Voldemort (e anche chi è posseduto da Voldemort,
come Raptor) non può toccarlo perché è protetto da una potente magia lasciatagli sulla pelle da sua madre Lily, quando si
è sacrificata per cercare di salvarlo da Voldemort. Si rifiuta inoltre di spiegargli perché questi tentò di ucciderlo quando era
solo un bambino, e lo informa infine del fatto che il suo amico Nicholas Flamel ha deciso di distruggere la pietra per evitare
che corra nuovamente il rischio di cadere nelle mani sbagliate, e che quindi non sarà più immortale e morirà. A Harry e ai
suoi amici, durante il banchetto di fine anno, vengono assegnati numerosi punti per le loro imprese eroiche, punti che
permettono alla casa di Grifondoro, che era ultima, di superare Serpeverde e vincere la Coppa delle Case, lasciandoli più
felici che mai. Harry torna infine a casa degli zii Babbani, ma con la gioia di sapere che all’inizio del nuovo anno scolastico
tornerà a Hogwarts, che ora considera come la sua vera casa.
Harry Potter e la camera dei segreti
2. A Privet Drive, durante le vacanze estive, Harry Potter sta passando il peggior compleanno
della sua vita: i suoi amici non gli hanno scritto per tutta l’estate, i Dursley non gli hanno
fatto neppure gli auguri e oltretutto zio Vernon ha invitato a cena un importante cliente e
sua moglie, sperando di concludere con lui un grosso affare, e così ha ordinato a Harry di
starsene in camera sua in silenzio. Ma i guai sono appena iniziati: infatti Harry, salito nella
sua camera, vi trova un elfo domestico di nome Dobby, che afferma di essere venuto per
avvertirlo che non deve tornare a Hogwarts, perché c’è un complotto e qualcuno attenterà
alla sua vita. L’elfo si lascia anche sfuggire che in realtà è stato lui ad intercettare e
nascondere le lettere degli amici di Harry, in modo da fargli credere che si fossero
dimenticati di lui, sperando che così non avrebbe più avuto voglia di ritornare ad Hogwarts.
Ma Harry, molto arrabbiato, non ha nessuna intenzione di non tornare a quella che ormai
considera la sua vera casa, e così quando si rifiuta di promettere di non tornare ad Hogwarts, Dobby esegue una magia in
casa Dursley, facendo spiaccicare a terra una torta preparata per gli ospiti, e poi scompare. Il gesto di Dobby ha delle
conseguenze immediate: un gufo (mezzo normale per il recapito della posta dei maghi) irrompe nel salotto dei Dursley
portando a Harry una lettera ufficiale del Ministero della Magia nella quale gli viene ricordato il divieto per i maghi
minorenni di effettuare magie al di fuori della scuola e lo si avverte che se farà ancora una magia fuori dalla scuola verrà
espulso. Il cliente di zio Vernon e la moglie, spaventati ed offesi, se ne vanno e così l’affare salta. Approfittando della
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scoperta che Harry non può fare magie fuori dalla scuola, zio Vernon gli dice che non
gli permetterà mai più di tornare ad Hogwarts e lo rinchiude nella sua stanza,
bloccando la finestra con delle inferriate. Fortunatamente una notte i giovani Weasley
arrivano davanti alla finestra di Harry a bordo di una vecchia Ford Anglia volante, lo
liberano scardinando le sbarre e lo portano a casa Weasley (detta la Tana), dove il
giovane Harry viene accolto come un figlio dai genitori dell’amico Ron. Il primo
settembre, tentando di raggiungere il binario 9 ¾ per prendere l’Espresso per
Hogwarts, Harry e Ron stranamente non riescono ad attraversare la barriera magica
tra i binari nove e dieci e vanno a sbattere. Perso il treno, decidono di raggiungere Hogwarts con la vecchia auto volante,
ma vengono visti da sei o sette Babbani, rischiando così di rivelare il mondo dei maghi ai Babbani, cosa vietatissima.
Arrivati ad Hogwarts trovano ad attenderli il Professor Piton che a causa dell’accaduto ha tutte le intenzioni di farli
espellere; tuttavia il Professor Silente e la Professoressa McGranitt, sebbene molto contrariati, decidono di limitarsi a
punirli. Così, i ragazzi iniziano il secondo anno. A sostituire il defunto Professor Raptor nell’insegnamento di Difesa contro le
Arti Oscure c’è il Professor Gilderoy Allock, un uomo vanesio e narcisista, che continua a parlare di sé e a vantarsi delle
proprie eroiche imprese, da lui narrate nei suoi numerosi libri; nondimeno, si dimostra alquanto mediocre come mago
quando deve dare delle dimostrazioni pratiche. Ben presto ad Hogwarts iniziano a verificarsi fatti inquietanti. Una sera
Harry, mentre si trova con Hermione e Ron, sente una strana e perfida voce che gli altri due non riescono a udire, e quando
la segue per cercarne la provenienza, i tre amici trovano Mrs Purr, la gatta del custode Argus Gazza, appesa ad una torcia e
pietrificata. Vicino a lei, sul muro, c’è la scritta “La camera dei segreti è stata aperta, temete, nemici dell’erede”. Tutti sono
sconvolti e naturalmente gli studenti cercano di scoprire che cos’è la Camera dei Segreti. Su richiesta di Hermione, il
Professor Rüf accetta di parlarne. Tutto ebbe inizio circa 1000 anni prima, quando la scuola di Hogwarts venne fondata dai