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Arte inglese: Picasso (Guernica);
Italiano: Elio Vittorini (Uomini e no);
Letteratura Inglese: George Orwel (Nineteen Eighty - Four), Smith come Piton;
Storia dell'arte: Giorgio De Chirico (la pittura Metafisica e l'ambientazione potteriana);
Catalogazione: Museologia (la casa museo di De Chirico);
FIsica: le bacchette e l'elettrizazione per strofinio.
Se vuoi sapere
com’è un uomo
guarda bene
come tratta i suoi
inferiori,
non i suoi pari..
nella società
contemporanea:
tra totalitarismi ed altre
esperienze storico, artistiche,
letterarie
di Teodoro Ludovica VB
, la scuola di magia
L'opera è divisa in sette libri, tanti quanti sono sono gli anni di studio a Hogwarts . La
, il preside della scuola, il mago più potente del mondo,
storia inizia con Silente che è costretto
ad affidare Harry ai suoi zii materni, Vernon e Petunia Dursley. Le angherie subite da Harry per colpa loro e
del cugino Dudley riempiono la sua vita, fin quando, ad undici anni, apprende di essere un mago e inizia a
frequentare Hogwarts, la Scuola di Magia e Stregoneria. Prosegue i suoi studi per sei anni, fino allo scontro
finale con Lord Voldemort, il più grande mago oscuro di tutti i tempi, responsabile dell'assassinio dei genitori
di Harry e di altre innumerevoli morti. I due sono legati da una profezia secondo cui Harry è l’unico mago al
mondo che pùo sconfiggere il signore oscuro; profezia che si rivelerà esatta, infatti nella battaglia finale
Harry sconfigge Lord Voldemort. Personaggi secondari ma di spicco sono: i due amici di Harry, Ron e
Hermione; la futura moglie di Harry e sorella di Ron, Ginny; la famiglia di questi, i Weasley; i Mangiamorte, i
seguaci di Lord Voldemort; il tanto odiato Professor Piton, mangiamorte, innamorato della madre di Harry,
ostile al ragazzo ma in realtà pronto a tutto per proteggerlo; i fedeli all’Ordine della Fenice, il gruppo anti-
Voldemort che ha come scopo proteggere Harry Potter.
Un canone classico è la crescita interiore ed emotiva dei protagonisti attraverso le prove più o meno
pericolose che il destino ha loro riservato: in Harry Potter i protagonisti non vivranno un'esperienza magica
limitata all'infanzia o all'adolescenza per poi tornare nel mondo reale ordinario, ma diverranno adulti nel
mondo magico come le persone comuni. Dagli aspetti prettamente adolescenziali, si passa ad elementi
molto più maturi.
La dittatura di Hitler e la dittatura di Lord Voldemort
Dal 1930 al 1933 la Germania fu investita da una profonda crisi ed in questo modo ebbe fine la Repubblica
di Weimar nata il 9 novembre 1918. Negli stessi anni governarono i cattolici, fin quando dopo frequenti
elezioni il partito nazionalsocialista divenne il più forte, nel 1932. Industriali, banchieri ed agrari decisero di
sostenere Hitler che nel 1933 divenne cancelliere. Il potere fu centralizzato, i sindacati e il Partito
socialdemocratico furono sciolti, e il solo partito legalmente riconosciuto fu la NSDAP. Gli oppositori furono
internati nei campi di concentramento i cosiddetti Lager; il nuovo regime riuscì ad assicurarsi il potere
attraverso una serie di organi repressivi. Nell’aprile del 1933 fu creata la Gestapo (la polizia segreta di stato),
ad essa si affiancavano le milizie del partito, le SA (squadre d’assalto, create nel 1921) e le SS (reparti di
difesa, nati nel 1925). Hitler creò un nuovo stato governato secondo il Fuhrerprinzip (il principio del capo); la
sua volontà divenne legge nel 1934 con la creazione della Corte suprema x i crimini di tradimento. Solo gli
apparati burocratici e l’esercito rimasero gli stessi della repubblica di Weimar. La notte del 30 giugno 1934 (la
cosiddetta “notte dei lunghi coltelli”) le SS, obbedendo agli ordini di Hitler ed Himmler (capo delle SS e della
Gestapo), uccisero molti dirigenti delle SA. Gli argomenti utilizzati nella propaganda hitleriana furono il
nazionalismo, il razzismo, fondato sulla superiorità della “razza ariana”, e l’anticomunismo. L’antisemitismo
era diffuso presso la popolazione perché gli ebrei che vivevano in Germania appartenevano, di solito, alla
borghesia agiata, cosa che suscitava invidia e rancore nei tedeschi; servì ad Hitler per indicare ai tedeschi
un capro espiatorio cui attribuire tutte le difficoltà.
Nonostante alcune prese di posizione neopagane assunte da Hitler e nonostante la propaganda
antireligiosa, non ci fu un duro scontro con la Chiesa; le uniche tensioni nacquero per i limiti che il regime
imponeva all’organizzazione ecclesiastica, al proselitismo e al culto, libertà conservate con il Concordato del
1933; in seguito l’attività di Hitler fu condannata esplicitamente solo da Pio XI.
Contro gli ebrei furono diretti i primi provvedimenti del governo in materia razziale; la persecuzione non si
limitò all’esclusione da cariche pubbliche o all’obbligo di portare una stella gialla sugli abiti, perché le SS e le
SA impiegarono contro gli ebrei anche la violenza: l’episodio più rilevante fu la devastazione di migliaia di
negozi e centinaia di sinagoghe, con l’uccisione di molti ebrei, nella cosiddetta “notte dei cristalli” (8
novembre 1938).
Nel primo gli industriali godettero di autonomia e si giovarono della proibizione degli scioperi e dell’abolizione
dei sindacati liberi; dopo il 1936, con il Piano quadriennale, i rappresentanti dell’industria furono esclusi dalle
decisioni politiche; inoltre le fabbriche dovettero lavorare maggiormente, su ordinativi del governo, nel settore
degli armamenti. Gli uomini d’affari sostennero il governo nazionalsocialista per i vantaggi immediati che
ricavavano, per la prospettiva di conquista di nuovi grandi mercati e per l’organizzazione del tempo libero.
Un esempio l’ XI Olimpiade di Berlino del 1936, che servì ad Hitler per dimostrare al mondo le capacità del
regime.
Nel 1935 Hitler diede inizio al rafforzamento dell’esercito, violando il Trattato di Versailles (firmato il 28
Giugno 1919) e rioccupando militarmente la Renania nel 1936; l’Italia, la Francia e la Gran Bretagna non
reagirono. La guerra d’Etiopia di Mussolini ebbe come conseguenza l’uscita dell’Italia dalla Società delle
Nazioni e il suo avvicinamento al Terzo Reich, con cui nell’ottobre del 1936 fu concluso un accordo definito
Asse Roma-Berlino; i rapporti con Francia e Gran Bretagna divennero difficili. Il 12 marzo 1938 l’esercito
tedesco entrò in Austria senza incontrare resistenza, anzi fu accolto da folle entusiaste e l’annessione fu
approvata. A seguito del Patto d’Acciaio con Mussolini nel 1939, Hitler voleva impadronirsi di Danzica e del
“corridoio polacco”, che univa la Polonia al mare e impediva le comunicazioni tra Prussia e Germania.
Inizialmente la reazione dei paesi occidentali fu debole, perché convinti che Hitler non volesse arrivare ad
una guerra, ma solo modificare i trattati di pace; egli invece riteneva che la Polonia avrebbe accettato le sue
richieste, ma quando questa le respinse ordinò alle armate tedesche di prepararsi segretamente ad un
attacco alla frontiera polacca. Voleva però evitare di affrontare contemporaneamente anche l’Unione
Sovietica e propose allora a Stalin un patto di non aggressione, firmato il 23 agosto 1939. Il primo settembre
1939 l’esercito tedesco diede inizio all’invasione della Polonia, che fu affiancata il 3 settembre da Gran
Bretagna e Francia, mentre l’Italia dichiarò la “non belligeranza”. Il 17 settembre anche le truppe sovietiche
entrarono in Polonia, che fu così oggetto di una spartizione tra Unione Sovietica e Germania. In ottobre Hitler
propose trattative di pace, ma i governi di Gran Bretagna e Francia le respinsero, convinti che Hitler avrebbe
avanzato nuove rivendicazioni.
Gli eserciti rimasero trincerati nelle due linee fortificate lungo la frontiera francese, Maginot, e tedesca,
Sigfried, fin quando il 30 novembre 1939 l’Unione Sovietica attaccò la Finlandia; nell’aprile del 1940 le truppe
tedesche sbarcarono in Norvegia e Danimarca conquistandole velocemente, infatti gli inglesi non furono in
grado di trasportare in tempo un corpo di spedizione in difesa dei due paesi. Il 10 maggio l’esercito tedesco
penetrò in Olanda e Belgio prendendo alle spalle i francesi, che chiesero l’armistizio il 17 giugno. I tedeschi
avevano preparato per l’invasione dell’Inghilterra un piano chiamato Leone Marino, che ebbe inizio con una
battaglia aerea chiamata “battaglia d’Inghilterra”, in cui i tedeschi bombardarono Londra e altre città senza
però colpire gli aeroporti, di conseguenza gli inglesi riuscirono anch’essi ad abbattere un gran numero di
bombardieri tedeschi e a colpire poi la stessa Germania.
Il 27 settembre 1940 Germania, Italia e Giappone stipularono il Patto Tripartito, con il quale stabilirono le
rispettive zone d’influenza, preparando progetti per il “nuovo ordine”. Nell’agosto del 1941 Roosevelt e
Churchill firmarono la Carta Atlantica anch’essi per un “nuovo ordine internazionale”. Il 22 giugno 1941 le
truppe tedesche invasero l’URSS, ma le truppe sovietiche opposero una resistenza inattesa, cosi l’esercito
tedesco non riuscì a conquistare nemmeno Leningrado, che poté solo assediare; Stalin aveva fatto appello
infatti all’idea di patria mobilitando l’intera popolazione.
Il 7 dicembre 1941 la flotta giapponese si avvicinò a Pearl Harbor, la grande base navale statunitense del
Pacifico, e iniziò il bombardamento che catapultò gli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale. Nel giugno
del 1942 la flotta e l’aviazione degli Stati Uniti arrestarono l’avanzata dei giapponesi in Oriente e le truppe
alleate ripreso l’offensiva raggiungendo Stalingrado. Qui la controffensiva dell’Armata rossa fu sferrata
all’improvviso il 19 novembre e colse di sorpresa l’esercito tedesco; gli inglesi sferrarono la controffensiva
anche sul fronte egiziano e, dopo avere battuto le forze dell’Asse ad El-Alamein, avanzarono conquistando
tutta l’Africa settentrionale. Nel Pacifico gli americani proseguivano la controffensiva iniziata con la battaglia
di Midway.
Nel giugno del 1942 arrivò ai servizi segreti anglo-americani la notizia che Heisenberg riteneva possibile
l’impiego militare dell’energia atomica. Roosevelt allora autorizzò la realizzazione del progetto Manhattan per
la costruzione di una bomba atomica.
Nel marzo del 1943 scoppiarono grandi scioperi nelle città dell’Italia settentrionale, perché il malcontento era
cresciuto; il colpo decisivo al regime fu inferto dallo sbarco degli anglo-americani in Sicilia che ebbe inizio il
10 luglio 1943. La notte tra il 24 e il 25 luglio si riunì il Gran Consiglio, che voleva salvare il fascismo
liquidando Mussolini che, il 25 luglio, si recò dal re Vittorio Emanuele III per comunicargli la decisione, ma
questo lo fece arrestare. Il 3 settembre fu firmato l’armistizio con gli anglo-americani a Cassibile.
Nel novembre del 1943, a Teheran, si svolse una conferenza cui presero parte Roosevelt, Churchill e Stalin;
decisero che il secondo fronte sarebbe stato aperto nella primavera del 1944 e che l’Unione Sovietica dopo
aver sconfitto la Germania avrebbe attaccato il Giappone. Roosevelt enunciò qui la dottrina dei “quattro
poliziotti”, secondo cui Stati Uniti, Unione Sovietica, Gran Bretagna e Cina avrebbero dovuto mantenere la
pace nel mondo.
I sovietici sferrarono l’attacco decisivo a Berlino, che assediarono, mentre Hitler chiuso in un bunker
ordinava la resistenza; si suicida il 30 aprile. Il 24 aprile gli anglo-americani erano passati all’offensiva anche
nelle linea Gotica italiana, sull’Appennino tosco-emiliano. Il 25 aprile i partigiani riuscirono a liberare le grandi
città del nord prima dell’arrivo degli alleati e Mussolini fuggì verso il confine svizzero, dove fu catturato dai
partigiani e fucilato il 28 aprile.
Intanto il Giappone era deciso a battersi ancora utilizzando i kamikaze, e l’Unione Sovietica l’avrebbe voluto
attaccare in Manciuria, ma gli americani decisero per l’impiego della loro nuova arma; così il 6 agosto un
aeroplano statunitense sganciò una bomba atomica su Hiroshima e il 9 agosto su Nagasaki. L’11 agosto il
Giappone dichiarò la resa.
Nel novembre del 1945 a Norimberga ebbe inizio il processo contro i nazionalsocialisti, accusati di
cospirazione, di crimini di guerra, contro la pace e l’umanità. Il tribunale avanzò anche l’accusa di genocidio,