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Tesina - Premio maturità 2008
Titolo: Giocare con l'arte
Autore: Rosy Aloise
Descrizione:
Materie trattate:
Area: umanistica
Sommario:
Indice
Paragrafo Contenuto Pagina
Introduzione Introduzione alla Tesina 3
Paragrafo 1 Bruno Munari 4
1.1 La vita 4
1.2 Il concetto di fantasia 5
1.3 La creatività 6
1.4 Il metodo 7
1.5 Da cosa nasce cosa: “Libri Illeggibili” 11
1.6 I “Prelibri” per l’infanzia 13
1.7 I laboratori munariani 15
Paragrafo 2 Il Disegno
2.1 Orientamenti del 1991 per la scuola materna 18
2.2 Definizione di disegno 20
William Blake 21
Paragrafo 3 Life and education 21
3.1
3.2 Works and dual vision of life 22
3.3 Imagination 22
3.4 Interest in children 23
3.5 Conclusion 24 2
Introduzione alla tesina
Per il centenario della nascita di Bruno Munari ci sono tuttora numerose mostre in corso; una tra
queste si è tenuta a Milano nella Rotonda di via Besana, una vecchia chiesa sconsacrata, dal 24
ottobre 2007 al 10 febbraio 2008. Sono venuta a conoscenza di questo artista grazie alla mia
professoressa di educazione all’immagine che mi ha consigliato di approfondire l’argomento.
Seguendo il suo consiglio, prima di recarmi alla mostra, mi sono documentata su libri scritti da
Munari. L’argomento ha destato in me curiosità e interesse. Alla mostra, dedicata a Munari, ho
potuto osservare la sua manualità e la sua creatività. Ho deciso di dedicare la tesina a un
personaggio come Munari, perché si è interessato al tema dell’infanzia cercando di attuare un
metodo che stimoli fantasia sia nei più piccoli che nei più grandi. Il primo paragrafo della tesina è
dedicato alla vita dell’autore; parlando delle sue numerose invenzioni di stampo futurista, viene
fatta una breve introduzione su cos’è il futurismo e dove si sviluppa principalmente.
Successivamente verrà approfondito il concetto di fantasia secondo Munari, portando alcuni esempi
ideati da lui e realizzati secondo la mia immaginazione sul modello dell’artista. Nel terzo paragrafo
verrà analizzato il concetto di creatività e dell’importanza di un metodo adeguato da trasmettere ai
bambini con lo scopo di ampliare la loro fantasia. Il quarto paragrafo è tutto dedicato al metodo di
Munari: egli si rivolge a bambini di quattro, cinque, sei anni. Inoltre l’autore fa uno studio
approfondito sulla struttura del libro; realizza libri senza parole scritte ma che lasciano spazio
all’immaginazione dei bambini. Questi “prelibri” per l’infanzia, hanno lo scopo di stimolare i sensi
del bambino con l’esperienza pratica. A questo proposito verrà fatto un breve collegamento
all’attivismo pedagogico, riferendomi in particolare a Dewey il quale punta tutto sull’esperienza
pratica e quindi “sull’imparare facendo”. Infine verrà approfondito uno dei tanti laboratori per
l’infanzia realizzato da Bruno Munari e alcune attività svolte dai bambini all’interno di esso. La mia
tesina è accompagnata da alcuni elaborati pratici realizzati da me secondo il metodo dell’autore;
verrà fatta quindi una breve distinzione tra i vari materiali utilizzati; ne esistono quattro tipi:
materiali strutturati, semi-strutturati, non strutturati e di recupero. Il tutto sarà collegato alla
grafomotricità poichè alcuni materiali stimolano la coordinazione e la precisione della mano
sviluppandone la manualità fine. Un altro collegamento di pedagogia è il disegno. Nei suoi
laboratori Munari fa ampio uso del disegno ma rivolge delle critiche all’attuale metodo con il quale
le maestre insegnano ai bambini disegnare nelle scuole materne. L’ultimo collegamento è dedicato a
William Blake, ai suoi disegni e all’interesse per l’infanzia. 3
Bruno Munari: Giocare con l’Arte
1.1 Vita dell’autore
Munari nato a Milano il 24 ottobre del 1907 è stato uno dei massimi protagonisti dell’arte, del
design e della grafica del XX secolo. Egli ha dato contributi fondamentali in diversi campi
dell’espressione visiva, come la scultura e la pittura, ma anche in quella non visiva, come la
scrittura, la poesia ma specialmente la didattica con una ricerca pedagogica sul tema del gioco,
dell’infanzia e della creatività.
Nel Novecento Munari è stato una delle figure italiane più importanti. Contribuisce pienamente al
movimento futurista inventando nel 1930 le “macchine aeree” e nel 1933 le “macchine inutili” cioè
oggetti appesi dove tutti gli elementi sono in rapporto armonico tra loro, per misure, forme e pesi. Il
futurismo è stato il movimento artistico italiano del XX secolo che influenzando la pittura, la
letteratura e la musica ha proposto valori quali l’amore per la velocità e per la tecnologia.
Intorno al 1940 Bruno Munari lavorò come grafico presso l’editore Mondadori e
contemporaneamente iniziò ad appassionarsi al tema dell’infanzia scrivendo libri dedicati a suo
figlio Alberto. Negli anni Sessanta diventano sempre più frequenti i viaggi in Giappone da cui
ricava insegnamenti importanti per la sua didattica.
Nel 1974 Munari collaborando con due architetti milanesi, fu il coordinatore del marchio della
regione Lombardia che ha origine da un’incisione rupestre.
Nel 1977 grazie al suo interesse costante verso il mondo dell’infanzia, crea il primo laboratorio per
bambini in un importante museo di Milano: la Pinacoteca di Brera. Dopo vari e importanti
riconoscimenti in onore alle sue opere numerosissime, Munari muore a 91 anni nella sua città
natale.
Oggi si può conoscere meglio il pensiero di questo autore grazie all’iniziativa di alcuni
collaboratori, seguaci di Munari, che hanno deciso di istituire delle mostre in suo ricordo. 4
1.2 Il concetto di fantasia secondo Munari
La fantasia ci induce a considerare come ogni cosa può essere vista anche in altri modi; per esempio
se si osserva una comune forchetta, la si può considerare come una piccola mano con le sue dita, il
palmo e l’avambraccio fino al gomito.
Un’altro oggetto realizzato da
Munari per “far giocare” la fantasia è la Pennellessa: se si esamina attentamente l’immagine si può
facilmente immaginare che i peli lunghi siano capelli, accompagnati lateralmente da due treccioline
con un piccolo nastro colorato; inoltre la femminilità della pennellessa è data anche dal manico, le
cui linee sinuose ricordano i fianchi di una donna.
La pennellessa
Nella sua vita, Munari, si occupa soprattutto d’infanzia, fondando degli appositi laboratori nei quali
i bambini potevano esprimere pienamente il loro pensiero creativo. 5
1.3 Il concetto di creatività
La creatività, come uso finalizzato della fantasia e dell’invenzione, si forma e si trasforma
continuamente. Secondo Munari essa esige un’intelligenza pronta e flessibile, una mente libera da
stereotipi e da preconcetti, che sappia modificare le proprie opinioni qualora se ne presenti una
migliore. Un individuo creativo, aggiorna e allarga continuamente le proprie conoscenze in ogni
campo, è in continuo progresso, riceve e trasmette la propria creatività alla comunità. Noi siamo
responsabili in prima persona della crescita culturale della collettività perché tutto dipende da quello
che noi diamo alla comunità.
Munari, al quale sta molto a cuore il tema dell’infanzia, si preoccupa della società in quanto in essa
crescono e si formano i bambini, importante risorsa per il futuro della comunità: è giusto quindi che
i bambini crescano con una mente creativa, libera da stereotipi, poiché tutto ciò che un fanciullo
memorizza resterà nella sua mente e formerà la sua personalità. L’individuo in età infantile, non
deve essere soffocato da imposizioni e neppure costretto a copiare dei modelli.
Secondo Munari, uno dei modi che impedisce al bambino di sviluppare la propria creatività,
consiste nel far fare un disegno su un tema uguale per tutti, da realizzare con strumenti uguali per
tutti come tempere o pennarelli. Talvolta la maggior parte delle insegnanti forniscono del materiale
ai loro alunni, non ne danno nessuna spiegazione sull’utilizzo e senza alcun aiuto permettono ai
bambini di farne uso libero. Secondo la pedagogia munariana, il metodo adottato da queste
insegnanti, basato sull’assoluta libertà, non permette innanzitutto ai bambini di allargare le proprie
conoscenze ma specialmente non sviluppa e non stimola la fantasia. Infatti, quasi tutti i bambini di
tutto il mondo, dipingono le stesse cose utilizzando tecniche simili.
Munari sente il bisogno di ideare un metodo che aiuti i bambini a stimolare la creatività: il metodo
si basa su dei giochi attraverso i quali bambini possano imparare qualcosa di nuovo, possano
impadronirsi di tecniche nuove e possano capire le regole del linguaggio visivo. Ogni opera d’arte
contiene un messaggio: Munari non si preoccupa di recepirne il messaggio ma vuole estrapolare
dall’opera stessa le tecniche e le regole su cui si basa; queste regole, semplificate da Munari,
verranno trasmesse ai bambini con lo scopo di ampliare la fantasia di ogni singolo individuo. 6
1.4 Il metodo
Munari si è impegnato assiduamente nella continua ricerca di un metodo che stimoli attivamente la
creatività del bambino. Ecco alcuni esempi:
9 Il primo consiste nel fornire al bambino dei fogli di carta di misure e di forme molto diverse
come quadrate, triangolari, ovali, irregolari, romboidali e di ogni forma strana che si possa
ottenere strappando della carta; possono essere fogli grandi, grandissimi e piccoli o piccolissimi.
I bambini scelgono il foglio preferito e disegnano o dipingono con qualsiasi mezzo, quello che
la forma del foglio suggerisce loro. Secondo alcuni esperimenti effettuati in Italia e in altri
paesi, questo esercizio sembra stimolare molto la produzione di immagini diverse dal solito.
Effettivamente può essere evidente come un foglio stretto e lungo, visto orizzontalmente dal
bambino, possa far venire in mente tutto ciò che assomiglia a quella forma: un serpente, un
treno, un viale alberato… mentre lo stesso foglio preso verticalmente suggerisce immagini come
un missile, una torre, un grattacielo. Dalla didattica utilizzata da Munari, molti bambini che
prima non avevano mai disegnato sono stati invogliati a disegnare, ma specialmente hanno
raffigurato cose che mai avrebbero rappresentato su di un foglio normale. Le insegnanti che
vorrebbero far utilizzare questo metodo a bambini di quattro, cinque, sei anni, devono fornire al
bambino sempre nuove tecniche sottoforma di gioco: dalle tempere, alle spugne, ai timbri..
9 Un secondo metodo utilizzato da Munari per aiutare il bambino alla precisione è la tecnica degli
origami: con questa tecnica l’artista si rivolge a bambini delle elementari. Questo metodo
consiste nel creare delle figure geometriche, di animali o fiori, piegando e ripiegando senza tagli
dei foglietti di carta colorata.
9 Una delle metodologie più innovative che può interessare i bambini, è quella delle proiezioni
dirette di materie. Mentre con le matite colorate o i pennarelli ci vuole tanto tempo per finire un
disegno, con questo mezzo il risultato si vede subito: il lavoro del bambino compare
grandissimo e luminoso. Per eseguire questa tecnica è necessario avere a disposizione un
proiettore fisso da diapositive, dei vetrini e del materiale come una piuma, un pezzo di garza, la
7
pelle della cipolla, una foglia secca, piccoli semi... Il bambino che sa di aver messo nel vetrino
una piccola piuma vede proiettato un enorme albero, la pelle della cipolla fa degli effetti molto
curiosi, un pezzettino di garza ricorda la rete di un pescatore: ogni materiale da suggerimenti
alla fantasia e produce immagini nuove. Inizialmente il bambino deve scegliere uno dei tanti
materiali messi a disposizione dall’insegnante, metterlo nel vetrino che successivamente verrà
proiettato sul muro. Questo fatto permette a tutti i bambini di partecipare, anche a quei bambini
che hanno paura di sbagliare quando disegnano: è un gioco nel quale ogni complesso
d’inferiorità sparisce.
9 Uno degli elementi più importante della didattica munariana è il gioco creativo dell’albero.
Munari studiando la struttura schematica dell’albero si è ispirato ad un’analisi di un’opera di
Leonardo da Vinci.