Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Sintesi Geosintetici e funzione di rinforzo tesina
Con la presente tesina, si è voluto unicamente evidenziale che nel mondo della geotecnica e della progettazione stradale, da circa 25-30 anni sono avvenuti dei cambiamenti sostanziali nelle tecniche costruttive. I geosintetici, con le loro caratteristiche geomeccaniche, hanno introdotto importanti innovazioni nell'ambito del rinforzo dei terreni e della sempre maggiore durabilità delle opere e del loro esercizio. L'introduzione di materiale geosintetico di rinforzo nei lavori stradali, a livello economico (costi delle opere), seppur impegnando i committenti ad offrontare lievi incrementi dei costi realizzativi, può, di contro, favorire i gestori dei tratti stradali nell'investimento di minore denaro per le mautenzioni che, come risaputo, sono frequenti e particolarmente onerose. La tesina di maturità permette anche dei collegamenti con due materie scolastiche come Topografia e Costruzioni.
Collegamenti
Geosintetici e funzione di rinforzo tesina
Topografia - I geositetici.
Costruzioni - I geosintetici.
corpo stradale in rilevato)
2 ALLA BASE DEL RILEVATO (sempre quando sia necessario progettare il corpo stradale in
rilevato)
3 SULLE SCARPATE DEL RILEVATO (sempre quando sia necessario progettare il corpo
stradale in rilevato)
4 ALLA BASE DELLA FONDAZIONE STRADALE o del CASSONETTO STRADALE (anche in caso di
corpo stradale poggiato direttamente sui terreni di fondazione e quindi non sui terreni del
corpo rilevato)
5 FRA BINDER E TAPPETO D'USURA NEL PACCHETTO DEL NERO STRADALE.
Ciascun caso sarà esaminato di seguito nel suo dettaglio. Successivamente sarà presentata
2
l'analisi di una progettazione come da caso .
RINFORZO NEI TERRENI DI FONDAZIONE
5.2 CASO 1 DEL CORPO STRADALE
E' un caso che nella nostra realtà italiana non sempre è da affrontarsi, dato che in questa
situazione il tracciato stradale deve inevitabilmente attraversare terreni soffici ed
estremamente soffici di tipo torboso e/o semipaludoso. L'analisi geotecnica dei terreni deve
aver dato valori di resistenza al taglio inferiori o uguali a 20° di angolo d'attrito, valori di
coesione non drenata (c') prossimi allo 0 kN/mq e peso specifico dei terreni inferiore ai 18
kN/m3, tanto per rendere l'idea.
La letteratura classica in merito agli interventi di questo tipo, propone tecniche di bonifica del
terreno che vengono eseguiti asportando il terreno a cattive condizioni geomeccaniche per
sostituirlo con terreni a migliore portanza. Altrimenti si propone di procedere con l'esecuzione
di pali tradizionali ma con costi elevati ed oparazioni lunghe e altrettanto dispendiose specie
per la posa in opera. In ogni caso gli interventi di tipo classico prevedano che il rilevato
stradale si realizzi a step di altezze note prima di arrivare all'altezza definiva, al fine di far
assestare naturalmente i terreni sotto il carico crescente dei rilevati stradali. Anche questa
tecnica ha come svantaggio l'esecuzione del rilevato stradale in tempi molto lunghi e
con dispendio di notevoli risorse economiche.
La più recente sperimentazione messa a punto dalla ditta tedesca HUESKER, viene
incontro a questa problematica con il palo RINGTRAC in geotessile tessuto ad
elevato modulo e prodotto senza realizzare cuciture longitudinali che potrebbero
presentare punti di debolezza nel palo.
Questo tipo di palo si esegue praticando il foro, inserendo una camicia guida nel terreno. Nel
tubo che fa da camicia si inserisce il palo in geotessile tessuto , dopo di che si procede al
riempimento con materiale sabbioso, mentre si sflia la camicia con movimenti in alto ed in
basso della camicia per far assestare la sabbia all'interno del palo. Il palo che ne deriva è un
palo in sabbia a tutti gli effetti.
I vantaggi nell'utilizzo di questi tipi di pali si traducono in:
- Velocizzazione dei tempi di costruzione e di carico del palo appena questo viene realizzato,
- Il sistema è flessibile e si auto equilibra a differenza dei sistemi rigidi che si comportano
come un corpo estraneo nel terreno,
- Utilizza materiali facilmente reperibili come la sabbia o la ghiaia.
Non è richiesto l’uso dell’acciaio di armatura e non si parla di "tempi di maturazione" come
nel calcestruzzo gettato in opera,
- Il geotessile del Ringtrac agisce come armatura e come filtro e separatore, quindi la sabbia
confinata mantiene le sue caratteristiche portanti ed idrauliche nel tempo.
Il Rigtrac è un palo in geotessile tessuto continuo ed utilizza come polimeri il
poliestere e il polivinilalcol , ha resistenza annullare variabile da 100 a 400 kN/m e
si segue con diametri nominali variabili da 40 cm a 100 cm.
5.3 CASO 2 RINFORZO ALLA BASE DEL RILEVATO DEL CORPO STRADALE
In situazione molto analoga alla precedente ma con terreni fondali che siano più portanti ma
non sufficentemente tali da evitare che rifluiscano sotto il peso dei rilevati stradali da
realizzre su di essi manifestando quindi problemi di stabilità globale alle verifiche di
stabilità in fase di progettazione, è possibile utilizzare geosintetici di rinforzo (geotessili
tessuti e geogriglie) per incrementare la resistenza al taglio del terreno di fondazione.
Con l'utilizzo di geosintetici di rinforzo alla base dei rilevati è possibile evitare la realizzazione
di pali di fondazione del rilevato stradale o di effettuare bonifiche del terreno fondale ad
sempio con le tecniche del jet grouting.
RINFORZO ANTIPUNZONAMENTO
5.3.1 ALLA BASE DEL RILEVATO DEL CORPO STRDALE
Per concludere questo argomento, a corredo di quanto sopra definito, qualora la
progettazione di un rilevato stradale preveda necessariamente la realizzazione di una
palificata di fondazione tradizionale, i geosintetici di rinforzo posso svolgere un importante
funzione strutturale ad integrazione del sistema di fondazione per prevenire problemi connesi
all'utilizzo di tale tipo di fondazione.
Il palo in cemento armato infatti potrebbe provocare effetti di punzonamento nel corpo del
rilevato stradale per effetto della diversità dei comportamenti fra la palificata
(comportamento rigido) ed il corpo del rilevato (comportamento flesibile).
Per tale tipo di intervento possono essere utilizzate sia geogriglie ad elevata resistenza che
geotessili tessuti sempre ad altra resistenza e basso allungamento al carico di rottura.
La foto sopra inserita è riferita ad un campo prova effettuato prima della realizzazione di un
lavoro nel Nord Europa. Sono visibili le simulazioni dei pali, della testa dei pali e del
comportamento della geogriglia sopra di essi. Ovviamente, per ragioni di esecuzione dei test,
è assente il terreno che avrebbe circondato i palo stessi.
La foto sopra mostra invece la sequenza operativa di posa pali, strati di terreno alternati con
strati di geogriglia di rinforzo (Fortrac). La sequenza operativa non è altro che la metodologia
da utilizzare per questa tecnica costruttiva.
Il lavoro è delle ferrovie tedesche PAULINENAUE e le geogriglie utilizzate sono da 200 kN/m
(tensione di rottura) sia nella direzione longitudinale che nella direzione trasversale
(geogriglie bidirezionali).
5.4 CASO 3 RINFORZO SULLE SCARPATE DEL RILEVATO DEL CORPO STRADALE
In casi particolari di lavori stradali, sempre restando nell'ambito delle opere viarie in rilevato, i
geosintetici di rinforzo possono intervenire per contribuire, con una corretta progettazione ed
una altrettanto corretta posa in oopera, a:
- dare più solidità alle scarpate stradali, annullando i rischi di instabilità (anche a lungo
termine) delle scarpate stesse
- aumentando gli angoli di scarpata dei rilevati sull'orizzontale.
In riferimento a questo secondo punto un campo applicativo della tecnica costruttiva in
questione, è dato dalla risoluzione di problemi di esproprio o di vicinanza del corpo stradale
costruendo a altre opere, manufatti, edifici con i quali non è possibile interferire e dai quali
bisogna mantenere le opportune distanze. Infatti la tecnica in questione permette di portare
gli angoli di scarpata dei rilevati dai soliti 30°-40° sull'orizzontale ai 60°/65°/70°, mantenendo
condizioni assolute di stabilità.
Quella di cui si parla è la tecnica costruttiva delle TERRE RINFORZATE come illustrate da
figura.
In descrizione molto sintetica, tale tecnica prevede che il terreno sia "ingabbiato" da una
serie di goesintetici di rinforzo (generalmente geogriglie), poste planarmente, a intervalli
regolari l'una dall'altra e con estensioni verso l'interno del rilevato (code di ancoraggio) e
con resistenza a trazione nominale di ciascuna geogriglia che compone il pacchetto che sono
terreni di
calcolate da opportuni software, sulla base delle caratteristiche geotecniche dei
fondazione, riempimento a tergo geometria (sezione)
di ed del blocco in terra rinforzata, della
dell'intervento, carichi applicati presenza di una falda idrica.
dei in superficie e della
Quella raffigurata in figura sopra è una terra rinforzata realizzata per un rilevato stradale di
attacco ad una spalla di ponte.
La figura di sopra mostra invece l'output grafico di un un calcolo strutturale di una terra
rinforzata. Sono visibili le informazioni delle lunghezze delle code di ancoraggio per ciascun
strato, le resistenze nominali e quelle di progetto delle geogriglie di rinforzo. Le colorazioni
rappresentano le diverse tipologie di terreno (rilevato e fondazione in questo caso).
La tipologia di terra rinforzata vista sopra è quella conosciuta come TERRA RINFORZATA A
PARAMENTO RINVERDIBILE (o MURO VERDE). Tale tecnica costruttiva è realizzabile con
inclinazioni della scarpata dai 60° ai 70°.
Esiste anche la possibilità di realizzare terre rinforzate a paramento a blocchi di calcestruzzo:
TERRA RINFORZATA A PARAMENTO A BLOCCO che, come angolo si scarpata può essere
realizzata a 83° ed 89° sull'orizzontale. Tale tecnica, per il minor impatto economico, per la
maggiore velocità realizzativa, per la messa in opera istantanea del rilevato, è andata a
sostituire, con approvazione della Dirazione Lavori, i muri in calcestruzzo e le opere in TERRA
ARMATA (diverse dalle terre rinforzate) o le opere di contenimento a gabbionata.
Nelle foto si nota la fase di assemblaggio del muro in blocco splittato e delle geogriglie di
rinforzo a tergo e il risultato della terra rinforzata a paramento a blocco realizzata (Passante
di Mestre - Svincolo Preganziol). L'ultima novità in tecnica costruttiva, sempre nell'ambito
delle terre rinforzate, è la tecnica MURALEX, ideata in Germania ed applicata da meno di un
decennio. MURALEX fase 1: Terra rinforzata con casseratura mobile
MURALEX fase 2: applicazione di rete zincata posata con distanziatori
MURALEX fase 3: posa pietrame a pezzatura omogenea nell'intercapedine
Tale tecnica potrebbe rappresentare un'alternativa architettonica ai muri in calcestruzzo, ai
muri a blocco o ai muri realizzati con gabbioni.
5.5 CASO 4: RINFORZO ALLA BASE DELLA FONDAZIONE STRADALE
"Salendo più in alto" nel corpo stradale, lasciato il rilevato o, in caso di sua assenza
(fondazione stradale fondato direttamente nei terreni in posto) a contatto con i terreni "in
posto", la progettazione di un tratto stradale può prevedere (in dipendenza dalle conoscenze
del progettista, dalle condizioni che si trovano nei terreni, dai budget disponibili) l'utilizzo di
materiali di rinforzo alla base della fondazione stradale (torna a fig. 1).
5.5.1 COME AGISCE IL RINFORZO ALLA BASE DELLA FONDAZIONE STRADALE
Vediamo sommariamente i 4 effetti che l'apporto dell'utilizzo di geosintetici di rinforzo ha alla
base della fondazione stradale.
Quello di figura in alto è l'effetto membrana. La presenza di un geosintetico di rinforzo
produce, al carico ciclico del passaggio dei veicoli, la mobilitazione delle componenti verticali
opposte alle tensioni di carico superficiale che poi vanno a distribuirsi orizzontalmente nel
geosintetico che oppone resistenza.
La figura in alto mostra l'effetto confinamento del materiale del pacchetto stradale. Il
materiale del pacchetto stradale, infatti, sempre per effetto delle tensioni cicliche del carico
stradale, se non avesse "un freno", tenderebbe a scorrere e spostarsi orizzontalmente. La
presenza di un geosintetico di rinforzo invece, opponendo al fluimento orizzontale del
materiale una forza uguale e contraria, "tiene" il materiale frenato, ingabbiato, ovverosia
confinato (chiuso fra confini).
La figura in alto mostra invece l'effetto aumento della capacità portante. I carichi
veicolari possono produrre nel pacchetto stradale superfici di taglio (superfici di Bishop,
Jambu, ecc..) che potrebbero attraversare il pacchetto di fondazione stradale, scendere nei
terreni di fondazione e far rifluire tutto il materiale lateralmente alle scie di traffico, verso i
bordi stradali. Con un geosintetico di rinforzo, invece, il carico veicolare si ridistribuisce nel
pacchetto stradale in materiale grossolano che, per sua definizione, viene posato appunto e
deve funzionare per dissipare le tensioni indotte dal traffico. In questo senso l'aiuto viene
dato al terreno di fondazione (Subbase oo Subgrade in figura) a livello di interfaccia
fondazione/terreno di appoggio.
Non meno inportante è l'effetto risparmio in materiale pregiato di fondazione