Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Tesina di maturità che descrive le geometrie non euclidee. Gli argomenti che vengono trattati nella tesina sono: le geometrie non euclidee, oltre Euclide, gli spazi curvi, la geometria ellittica e sferica.
Gli estremi di una linea sono due punti.
Definizione 3. Linea retta è quella che giace ugualmente rispetto ai punti su di essa.
Definizione 4. Superficie è ciò che ha soltanto lunghezza e larghezza.
Definizione 5. Estremi di una superficie sono linee.
Definizione 6. La superficie piana giace ugualmente rispetto alle rette su di essa.
Definizione 7. Angolo piano è l’inclinazione reciproca di due linee su un piano, le quali si
Definizione 8.
incontrino fra loro e non siano in linea retta.
Nelle definizioni 9-22 Euclide passa a definire le figure geometriche piane (triangoli, quadri-
lateri, cerchio), utilizzando le precedenti definizioni come base. Particolarmente significativa
è l’ultima definizione:
Le linee equidistanti, ovvero parallele, sono quelle collocate su una medesi-
Definizione 23.
ma superficie, e che prolungate da entrambe le parti non si intersechino, nemmeno se siano
prolungate all’infinito.
Con quest’ultima definizione Euclide sottintende che proprietà valide localmente siano
vere anche all’infinito: questa supposizione è però arbitraria, come vedremo.
1.2.2 Assiomi e postulati
La caratteristica fondamentale degli assiomi è l’essere In particolare distin-
considerati veri.
guiamo due tipi di assiomi: un è una formula valida in ogni modello, ad
assioma logico
esempio = x)
∀x(x
Questa affermazione è in ogni sistema formale, a prescindere dai valori che vengono
valida
assegnati alla variabile x. x potrebbe essere un numero naturale, un insieme, un segmento,
ma sarebbe comunque uguale a x. Di questi assiomi si può verificare la validità ma non si
possono dimostrare, infatti essi stessi stabiliscono le regole per le dimostrazioni formali.
Si potrebbe obiettare che, non potendo dimostrare x = x, questo assioma si possa anche
negare. In realtà non dobbiamo farci condizionare dal nostro linguaggio comune: questo
assioma si limita a dirci che l’oggetto x può essere messo in relazione con se stesso mediante
l’operatore =.
Euclide, pur mancando degli strumenti della logica matematica moderna, enuncia otto
proposizioni che svolgono all’incirca la funzione degli assiomi logici, da lui dette nozioni
comuni: Cose uguali a una stessa cosa sono uguali tra loro.
Nozione comune 1. Se a cose uguali si aggiungono cose uguali, i resti sono uguali.
Nozione comune 2. Se da cose uguali si tolgono cose uguali, i resti sono uguali.
Nozione comune 3. Se cose uguali sono addizionate a cose disuguali, le somme sono
Nozione comune 4.
disuguali. 3
I doppi di una stessa cosa sono uguali tra loro.
Nozione comune 5. Le metà di una stessa cosa sono uguali tra loro.
Nozione comune 6. Cose che coincidono tra loro sono uguali.
Nozione comune 7. Il tutto è maggiore della parte.
Nozione comune 8.
La 1 è l’enunciazione della proprietà transitiva, la quale stabilisce che se a = c e b = c,
allora necessariamente a = b. Le nozioni 2, 3, 4, 5, 6 equivalgono ai principi di equivalenza
delle equazioni. La nozione 7 può essere semplicemente interpretata come l’assioma logico
x = x, ma se trasposto in campo geometrico significa che figure sovrapponibili sono uguali,
in poche parole si tratta della definizione di Per sovrapporre le figure occorre
congruenza.
spostarle: questo assioma ci garantisce che spostare le figure nello spazio non altera le loro
caratteristiche.
Invece gli hanno validità limitata a singoli campi, come la teoria
assiomi non-logici
degli insiemi o l’algebra. Ad esempio, l’affermazione è un assioma
esiste un insieme vuoto
della teoria degli insiemi e afferma che esiste un insieme che non contiene elementi. Dato
che un insieme è un’entità astratta, non possiamo andare a cercare un insieme vuoto per
dimostrare che esiste: dobbiamo stabilirlo arbitrariamente. Gli assiomi non-logici quindi
contengono verità primitive che sono indispensabili per non cadere in fastidiose contraddizioni
nello sviluppo di una teoria formale. Non è importante che queste affermazioni siano vere,
perchè sono indimostrabili: è però necessario che le costruzioni successive (teoremi) siano
coerenti e dimostrabili con le premesse degli assiomi non-logici e con le regole imposte dagli
assiomi logici.
Euclide enuncia cinque di questi assiomi e li chiama Il termine postulare
postulati.
significa ma soprattutto Non è un caso che Niccolò Tartaglia, nella sua
richiedere, esigere.
traduzione degli Elementi, enunci i postulati introducendoli con Adimandiamo che ce sia
I postulati sono effettivamente qualcosa di concesso: non sono
concesso, che.... universalmente
necessari, bensı̀ necessari allo sviluppo di teoria. Quelli di Euclide, nello
localmente una
specifico, sono indispensabili per costruire la geometria euclidea. Essa, pur essendo coerente,
è solo un caso particolare, in quanto dedotta a partire da alcuni assiomi e non da altri.
Ora sappiamo che i cinque postulati sono indipendenti, cioè è impossibile dimostrarne uno
utilizzando solo gli altri. Per giungere a questo risultato, come vedremo in seguito, sono stati
necessari svariati secoli di dispute matematiche.
Da ogni punto a ogni altro punto è possibile condurre una e una sola linea
Postulato 1.
retta. Un segmento di linea retta può essere indefinitamente prolungato in linea retta.
Postulato 2. Attorno ad un centro scelto a piacere è possibile tracciare una circonferenza
Postulato 3.
con raggio scelto a piacere.
Tutti gli angoli retti sono uguali.
Postulato 4. Se una retta che taglia due rette determina dallo stesso lato angoli interni
Postulato 5.
minori di due angoli retti, prolungando le due rette, esse si incontreranno dalla parte dove i
due angoli sono minori di due retti. 4
1.2.3 Teoremi
Dopo aver finalmente posto le basi, Euclide introduce i teoremi, che lui chiama proposizioni.
Possiamo paragonare la geometria euclidea (cosı̀ come tutte le teorie matematiche) a una
casa: le definizioni costituiscono i materiali da costruzione e gli assiomi rappresentano le
fondamenta sulle quali si possono edificare infiniti teoremi. L’edificio, naturalmente, è solido
solo se poggia correttamente sulle propria fondamenta: infatti una dimostrazione rigorosa si
basa esclusivamente su deduzioni logiche che non contraddicano gli assiomi. Una volta che un
teorema è stato dimostrato in modo corretto, può essere usato per dimostrare altri teoremi,
cosı̀ come i mattoni di un edificio poggiano l’uno sull’altro.
Le proposizioni di Euclide sulla geometria piana sono 48: qui di seguito ne vengono elencate
alcune per dare un’idea del metodo dimostrativo.
Possiamo sopra una data retta costruire un triangolo equilatero.
Proposizione 1. C
!
A B
D
!
Avendo due punti A e B, per il postulato 1 possiamo tracciare una retta che
Dimostrazione.
contenga il segmento AB. Per il postulato 3 sappiamo che esiste una circonferenza con centro
in A e di raggio AB. Sempre per il postulato 3, possiamo disegnare un’altra circonferenza
con centro B e raggio AB.
Le due circonferenze si intersecano in due punti C e D: tra i due prendiamo il punto C
(ma la scelta è arbitraria) e congiungiamolo con A e B. Secondo il postulato 1 esistono quindi
due segmenti AC e BC, e anche il segmento AB.
Il punto A appartiene a entrambe le circonferenze, quindi AC e BC sono raggi. Le
circonferenze costruite hanno lo stesso raggio, pari ad AB. Tenendo presente la definizione
15 non citata precedentemente (Il cerchio è una figura piana contenuta da una sola linea,
detta circonferenza, in mezzo a essa vi è un centro, tutte le rette condotte dal centro alla
∼ ∼
AB BC AC.
), possiamo concludere che
circonferenza sono congruenti = =
Citando la definizione 20: delle figure di tre lati una è detta triangolo equilatero, quello
Dunque il triangolo ABC è equilatero.
contenuto sotto di tre lati congruenti.
Quindi, data una retta (quella passante per AB), è sempre possibile costruire un triangolo
equilatero sopra di essa.
Da un dato punto possiamo condurre segmento congruente a qualsiasi
Proposizione 2.
segmento dato. Dati due segmenti non congruenti, si può togliere al maggiore un segmento
Proposizione 3.
congruente al minore. 5
A differenza dei postulati, i teoremi non sono indipendenti. Solo le prime proposizioni
si possono ricondurre direttamente a definizioni e assiomi: i teoremi più complessi possono
basarsi anche sui teoremi precedenti, purchè questi siano stati dimostrati correttamente.
Bisogna tenere presente che i teoremi, posti i necessari assunti, sono conseguenze logiche
praticamente Una volta provato che discendono da definizioni e postulati, essi non
inevitabili.
possono più essere messi in dubbio. I postulati, al contrario, possono tranquillamente essere
negati, poiché sono dati a priori, senza alcuna dimostrazione. Togliendo o modificando un
postulato, però, è probabile che molti teoremi crollino: in questo modo si può creare una
nuova teoria fatta di nuovi teoremi, purchè siano coerenti con le nuove premesse.
6
Capitolo 2
Oltre Euclide
“Una geometria non può essere più vera di un’altra; può essere soltanto più comoda.”
Jules-Henri Poincaré
2.1 Il dibattito sul quinto postulato
Sin dalla prima stesura degli si è dubitato che il V postulato fosse effettivamente
Elementi
un assioma, forse per la sua forma più complessa e meno immediata degli altri quattro.
Euclide stesso deve aver nutrito qualche dubbio sulla legittimità del quinto postulato: infatti
lo enuncia per ultimo e dimostra le prime 28 proposizioni degli senza ricorrere
Elementi
ad esso. Queste proposizioni fanno parte della cosiddetta e quindi sono
geometria assoluta
valide anche nelle geometrie non-euclidee. Posidonio e Tolomeo, altrettanto scettici, cercano
di dimostrare il quinto postulato a partire dagli altri quattro; in realtà le loro dimostrazioni
non sono valide, perchè si basano su costruzioni geometriche che implicitamente accettano
il postulato. Un altro coraggioso tentativo viene intrapreso dal filosofo neoplatonico Proclo,
che nel 450 scrive: ‘Deve essere assolutamente cancellato dai postulati, perchè è un teorema’.
Nel suo commento agli Proclo evidenzia gli errori delle precedenti dimostrazioni,
Elementi
credendo di averne prodotta una corretta. Anche se la sua dimostrazione si è successivamente
rivelata errata, a Proclo va il merito di aver formulato l’enunciato di unicità della parallela,
logicamente equivalente al quinto postulato ma intuitivamente più comprensibile, tanto da
avere rimpiazzato il postulato originale in quasi tutti i trattati di matematica.
P
Data una retta e un punto esterno ad essa, esiste una e una sola
Unicità della parallela.
parallela alla retta data passante per quel punto.
L’equivalenza dell’unicità della parallela con il quinto postulato può sembrare strana, trat-
tandosi di due enunciati che apparentemente non hanno nulla in comune, tuttavia è possibile
verificarla dimostrando la doppia implicazione tra i due enunciati:
7
Il V postulato implica l’unicità della parallela.
Teorema 1.
Ipotesi.
t interseca la retta r nel punto P formando con essa l’angolo α.
• t interseca la retta s nel punto Q formando con essa l’angolo β.
• α + β è minore di un angolo piatto.
• r s = R
• ∩
R sta dalla stessa parte di α e β rispetto alla retta t.
• ′
Esiste ed è unica la retta s parallela a r.
Tesi. s’
Q
! !
β
t t’ s
α R
! !
! !
r
P
Per il V postulato, anche se variamo l’inclinazione delle rette r e s, si inter-
Dimostrazione. ◦1 ◦
secheranno comunque finchè α + β < 180 . Consideriamo il caso limite in cui α + β = 180 :
poichè α e β stanno dalla stessa parte rispetto a t, sono angoli coniugati interni. Nella propo-
sizione 27 si dimostra che, se due rette tagliate da una trasversale formano coniugati interni
supplementari, esse sono parallele: quindi esiste almeno una parallela a r passante per Q.
Supponiamo per assurdo che esista un’altra retta, detta u, passante per Q e parallela ad r:
dato che rette parallele a una stessa retta sono parallele tra loro (come dimostrato nella pro-
posizione 30), u dovrebbe essere parallela anche a s. Ma, dato che entrambe passano per Q,