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Sintesi
italiano: "uno, nessuno ,centomila" luigi pirandello
matematica: john nash
storia: hitler - l'ideologia del regime nazista e le persecuzioni raziali
filosofia: Freud: la realtà dell' inconscio e gli studi sulla nevrosi
latino: seneca - il "furor" inteso come manifestazione di follia in Fedra
educazione fisica: la follia dell'ambizione nello sporti - il doping
pedagogia: anna freud e la nascita della psicoanalisi infantile.
Estratto del documento

TESINA: GENIO O FOLLIA?

La scelta di questo argomento dipende dal fatto che sono rimasta attratta da ciò che

poteva nascondersi dietro l’aspetto del genio e dietro quello del folle. L’uomo è

sempre stato affascinato da ciò che non conosce, dagli aspetti oscuri dell’esistenza, ha

cercato di dare delle risposte, di scoprire, di fare luce e quindi di conoscere, allora mi

sono chiesta chi è il folle? Chi è il genio? Tutti noi possediamo un pizzico di follia e di

genialità; ma chi è al di là di quel confine tra “normalità” e follia, cosa vede? Cosa

sente? Sia il genio che il folle hanno la capacità di vivere le cose in maniera diversa

rispetto al resto delle persone considerate “normali”. Sbagliata a mio parere è la

concezione di considerare il genio in chiave positiva e il folle in chiave negativa,infatti,

il folle è colui che vive secondo le proprie regole,che non si lascia intrappolare dalle

apparenze, dai giudizi, da una società che mette gli uomini l’uno contro l’altro; il genio,

invece, è succube della società perché si adopera con fatica nel trovare le soluzioni

per migliorarla. Tra il genio e il folle vi è una sottile differenza che si potrebbe

individuare nel fatto che il genio possiede l’innata abilità di presentarsi alla realtà in

modo tale da farsi accettare in un primo momento, e ammirare per la sua visione della

realtà , in un secondo. La figura che in sé detiene entrambi gli aspetti è quella di Adolf

Hitler. Egli, uomo di grande intraprendenza e astuzia, si inserì nell’ambito della

politica tedesca, in crisi per la disastrosa fine della Prima Guerra mondiale. Nel 1919

Hitler dette vita ad un nuovo movimento politico denominato “nazionalsocialista”, che

ben presto ottenne il consenso della maggioranza. L’abilità di Hitler inoltre lo portò ad

occupare le maggiori cariche nella politica tedesca, tanto che alle elezioni del 1933

riuscì a rivestire il ruolo di presidente. Da quel momento ebbe inizio la politica del

terrore. L’idea cardine del nazismo consiste in una trasposizione sul piano sociale delle

teorie darwiniane; Come i darwinisti, infatti, essi credevano che gli esseri umani

potessero essere classificati collettivamente in "razze", ognuna delle quali possedeva

caratteristiche specifiche trasmesse geneticamente. Queste qualità ereditarie

riguardavano non solo l'aspetto esteriore e la struttura fisica, ma davano anche forma

alla vita interiore e mentale, ai modi di pensare, alle abilità creative e organizzative, ai

gusti e ai valori culturali, oltre che alla forza fisica e al coraggio. I nazisti adottarono

anche la visione del darwinismo sociale sulla teoria evolutiva della conquista del

territorio necessario al mantenimento e al sostentamento della crescente popolazione.

Inoltre, essi consideravano fondamentale la salvaguardia della purezza del proprio

patrimonio genetico, in modo da preservare le caratteristiche "razziali" uniche delle

quali la "Natura" li aveva dotati e che avrebbero permesso loro di prevalere nella lotta

per la sopravvivenza. Siccome ogni "razza", nella visione nazista, cercava di crescere e

svilupparsi, e siccome lo spazio sulla terra non è infinito, la lotta per la sopravvivenza

finiva "naturalmente" per sfociare nel confronto militare e nella conquista violenta. Si

venne così a creare l’idea di una razza superiore, la cosiddetta “razza ariana”, l’unica

degna di vivere e governare anche per mezzo della violenza. I Nazisti consideravano

gli Ebrei una "razza" a sé. Ma pur considerando gli Ebrei i loro principali "nemici", le

teorie ideologiche della razza elaborate dal Nazismo presero di mira anche altri gruppi,

destinandoli alla persecuzione, alla prigionia e alla distruzione totale, tra i quali gli

zingari, i disabili, i Polacchi, i prigionieri di guerra sovietici, e gli Afro-Tedeschi. I Nazisti

consideravano nemici e/o minacce per la sicurezza anche i dissidenti politici, gli

omosessuali e gli individui definiti asociali e in particolare, persone con handicap

mentali o fisici, criminali abituali e recidivi, persone che avevano "comportamenti

socialmente devianti" in quanto queste categorie si opponevano apertamente al

regime nazista e avevano comportamenti che non rientravano nella percezione nazista

della norma sociale. I Nazisti cercarono di eliminare sia chi non si conformava alla loro

visione, sia quelli che essi consideravano una minaccia per la purezza della razza. I

Nazisti credevano che una razza superiore non avesse soltanto il diritto ma anche

l'obbligo di sottomettere e persino sterminare quelle inferiori. Mantenere la purezza

genetica era importante, secondo Hitler e secondo altri, perché mischiare le varie

etnie avrebbe alla fine portato alla bastardizzazione e alla degenerazione della razza,

al punto da causare la perdita dei suoi caratteri unici e quindi anche della capacità di

difendersi in modo efficace. L'acquisizione di nuove terre era dunque vitale, insisteva

Hitler, per permettere l'espansione della popolazione. In un primo momento il

tentativo di creare uno stato completamente “puro” portò a spingere gli ebrei

all’emigrazione. L’espansione dello stato nazista cominciata con l’invasione della

Cecoslovacchia che portò alla rapida acquisizione di una popolazione ebraica superiore

a quella che si era riusciti a far emigrare mise in luce l’inefficacia di quel piano. Lo

scoppio della guerra chiuse poi definitivamente la via dell’emigrazione come soluzione

al “problema ebraico”. Con l’invasione della Polonia il 1 settembre del 1939 iniziò una

nuova fase della persecuzione razziale. Alla popolazione ebraica polacca fu quasi

immediatamente imposto di indossare la stella gialla . Seguirono poi una serie di leggi

che diedero il via a una vera e propria persecuzione. Tramite una lunga serie di leggi e

circolari vennero,infatti, rapidamente ridotti gli ambiti nei quali gli ebrei potevano

operare. Essi furono privati dell’accesso all’istruzione, furono impoveriti, venendo

allontanati da molte professioni e dagli impieghi, venendo costretti a cedere le loro

attività imprenditoriali a non-ebrei. Vennero isolati dal resto della comunità con il

divieto di detenere apparecchi radiofonici, di avere il proprio nome sull’elenco

telefonico, di recarsi in località di villeggiatura, di partecipare ad associazioni culturali

o sportive, o di frequentare biblioteche pubbliche. A partire dal 1940 gli ebrei furono

radunati e rinchiusi nei ghetti appositamente istituiti nelle città più importanti:

ammassati in condizioni igieniche pessime, malnutriti e sfruttati come manodopera a

bassissimo costo molti morirono di stenti. Con il 1941 e l’invasione della Russia la

politica antiebraica dei nazisti maturò una drammatica svolta. La conquista della

Russia implicava l’acquisizione di una popolazione di circa 5 milioni di ebrei e questo

portò a rinunciare definitivamente alla politica delle espulsioni in favore di una politica

di eliminazione fisica degli ebrei. Di questo furono incaricati delle unità speciali con la

collaborazione di forze ausiliarie per eliminare gli ebrei e i nemici del Reich nei territori

sottratti all’URSS. I massacri seguivano un copione predeterminato: in genere

avvenivano lontano dai centri abitati presso cave o trincee abbandonate dove le

vittime venivano trasportate con l’inganno. Una volte giunte sul posto le vittime erano

private dei loro beni, venivano poi fatte allineare lungo le fosse o fatte distendere sul

fondo delle stesse, dopodiché venivano massacrate con le armi da fuoco. Alla fine

dell’operazione i corpi si trovavano ordinatamente disposti nelle fosse pronte per

essere ricoperte. Si trattava di un sistema considerato poco efficace anche perché

metteva a dura prova il morale delle truppe. Fu così che si elaborò un nuovo sistema

per sterminare gli ebrei basato sull’utilizzo di camere a gas già sperimentate per

l’eliminazione di quei cittadini del Reich considerati un peso per la società quali i

malati di mente o gli handicappati (cosiddetta operazione eutanasia). L’operazione

Aktion T4 Programma nazista di eutanasia

eutanasia o l' fu il nome dato al che

sotto responsabilità medica prevedeva la soppressione di persone affette da malattie

genetiche, inguaribili o da più o meno gravi malformazioni fisiche. Verso la fine

del 1938 la Cancelleria del Führer ricevette una richiesta da parte della famiglia di un

bambino di nome Knauer affetto da gravi malformazioni fisiche e definito «idiota»

affinché Hitler desse il suo assenso per un'«uccisione pietosa». Hitler inviò il suo

medico personale Brandt presso la clinica dell'Università di Lipsia per verificare con i

medici che avevano in cura il bambino se realmente egli fosse un caso disperato e, in

tal caso, autorizzarne l'uccisione che alla fine avvenne. In seguito al «caso Knauer»

Hitler autorizzò la creazione del Comitato del Reich per il rilevamento scientifico di

malattie ereditarie e congenite gravi .Nell'agosto 1939 il Ministero degli Interni ordinò

che i dottori e le ostetriche che lavoravano negli ospedali tedeschi riferissero tutti i

casi di bambini nati con gravi malformazioni, ufficialmente per creare un «archivio

scientifico», ma con il chiaro intento di operare le necessarie «uccisioni pietose».

Dovevano essere segnalati «tutti i bambini di età inferiore ai tre anni nei quali sia

sospetta una delle seguenti gravi malattie ereditarie: idiozia e sindrome di

Down ,macrocefalia; idrocefalia; malformazioni di ogni genere specialmente agli arti;

inoltre le paralisi, incluse le condizioni spastiche». Le segnalazioni venivano valutate

da una speciale commissione composta da tre membri che dovevano raggiungere il

consenso unanime prima di procedere all'uccisione.Nello svolgimento del

Aktion T4

programma si utilizzarono numerosi metodi di dissimulazione; molti genitori,

soprattutto dell'area cattolica, erano, per ovvi motivi, contrari. I genitori venivano

informati che i loro figli sarebbero stati portati in «sezioni speciali» di centri pediatrici

dove avrebbero potuto ricevere migliori ed innovative cure. I bambini inviati presso

questi centri venivano tenuti «in osservazione» per alcune settimane e poi uccisi con

iniezioni letali; i certificati di morte riportavano come causa del decesso «polmonite».

Normalmente venivano effettuate autopsie ed erano asportate alcune parti

del cervello a scopo di ricerca scientifica. Nel campo di chalmno costruito nel dicembre

del 1941 venne inaugurato il nuovo sistema che costituista la “soluzione finale del

problema ebraico”; qui le vittime venivano asfissiate con il gas di scarico prodotto da

camion speciali.Nell’ambito di questa operazione furono progettati i campi di Belzec,

Sobibor e Treblinka I tre campi della morte furono costruiti su di un progetto comune:

in mezzo alla foresta e collegato alla ferrovia, vi era un campo recintato diviso in tre

settori. Il primo settore conteneva gli alloggi e i laboratori per il lavoro forzato, il

secondo era adibito a deposito per i beni sequestrati ai deportati, il terzo era destinato

allo sterminio ed era collegato al secondo da un breve passaggio cintato; qui vi erano

le camere a gas e le fosse comuni.Il sistema di distruzione di massa fu ulteriormente

perfezionato nel campo di Auschwitz che fu il centro dove vennero condotti ebrei

provenienti da tutta l’Europa eccettuati i territori russi.Inoltre, a partire dal 4 luglio

1942, si diede inizio alla pratica della “selezione iniziale”, volta a sfruttare i deportati

abili al lavoro. Una percentuale di deportati che variava dal 25% al 35% di ogni

convoglio veniva immatricolata all’arrivo e utilizzata come manodopera schiava.

Coloro che passavano la prima selezione erano costretti a vivere in uno stato di

privazione assoluta, malnutriti e malvestiti erano soggetti quotidianamente a vere e

proprie torture; erano poi sottoposti a selezioni periodiche per fare spazio ai nuovi

arrivi. Un’altra importante figura che incarna sia l’aspetto del genio che quello del folle

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