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Questa tesina prende in esame il fungo Ganoderma Lucidum. I funghi sono importantissimi componenti dell’ecosistema; si nutrono di sostanze di scarto, animali o vegetali, riciclano minerali e molecole organiche, che vengono così rimessi a disposizione degli organismi viventi. Nonostante ci siano molte malattie animali e vegetali riconducibili ai funghi, essi possono essere estremamente utili all’uomo: vengono usati per produrre vino, pane, birra.
Grazie ai funghi si sono ottenuti gli antibiotici, inoltre sono da sempre noti all’uomo per la loro importanza alimentare e il loro potere terapeutico. Tra tutti i funghi usati in medicina, il più interessante è il Reishi o Ling-Zhi o Ganoderma Lucidum. Il primo utilizzo documentato risale a circa 4000 anni fa: da sempre la medicina tradizionale cinese lo considera uno dei rimedi di livello più alto dal punto di vista curativo, sia per il corpo che per la mente.
Questo fungo non è considerato commestibile a causa della sua consistenza legnosa e del suo sapore amaro. Al Ganoderma Lucidum sono state attribuite moltissime proprietà terapeutiche, tra cui: antitumorali, adattogene, antiallergiche, antiipertensive, antidiabetiche, antiossidanti. La tesina di maturità inoltre permette dei collegamenti con le varie discipline di studio.
Storia- La medicina tradizionale cinese.
Biologia e Fitopatologia- La carie del legno.
Coltivazioni- Tecniche di coltivazione del fungo.
Chimica- La liofilizzazione.
GANODERMA LUCIDUM
TESINA D’ESAME
di Pasetto Giacomo
Classe V^A a.s. 2012/2013
Mappa Concettuale
Tecniche di La medicina
coltivazione del tradizionale
fungo cinese
GANODERMA
LUCIDUM La
La carie del liofilizzazione
legno Introduzione
I funghi sono importantissimi componenti dell’ecosistema; si nutrono di
sostanze di scarto, animali o vegetali, riciclano minerali e molecole
organiche, che vengono così rimessi a disposizione degli organismi viventi.
Nonostante ci siano molte malattie animali e vegetali riconducibili ai
funghi, essi possono essere estremamente utili all’uomo: vengono usati
per produrre vino, pane, birra…
Grazie ai funghi si sono ottenuti gli antibiotici, inoltre sono da sempre
noti all’uomo per la loro importanza alimentare e il loro potere tarapeutico.
Reishi o Ling-Zhi
Tra tutti i funghi usati in medicina, il più interessante è il
o Ganoderma Lucidum.
Il primo utilizzo documentato risale a circa 4000 anni fa: da sempre la
Medicina tradizionale cinese lo considera uno dei rimedi di livello più alto
dal punto di vista curativo, sia per il corpo che per la mente.
Questo fungo non è considerato commestibile a causa della sua
consistenza legnosa e del suo sapore amaro.
Al Ganoderma Lucidum sono state attribuite moltissime proprietà
terapeutiche, tra cui: antitumorali, adattogene, antiallergiche,
antiipertensive, antidiabetiche, antiossidanti…
Naturalmente oggi è stato possibile capire le motivazione che
portano questo fungo ad avere queste proprietà.
Sono stati isolati infatti alcuni composti che spiegano molte di
tali proprietà; fra questi vi sono: beta-glucani, polisaccaridi e
glicoproteine con attività immunomodulante e antitumorale,
triterpeni, vitamine A, E, B, molti minerali tra cui il Germanio
organico.
Oggi questo fungo viene prevalentemente consumato insieme a
bevande come caffè, tè, cioccolato… Entrambi gli alimenti sono in
genere liofilizzati e contenuti in apposite bustine, per poter essere
commercializzate in tutto il mondo.
Naturalmente questo fungo non deve essere considerato la
salvezza da tutti i mali, tuttavia i dati sulle sue proprietà sono
documentati da lavori scientifici condotti non solo in Cina, ma
anche in Giappone, Regno Unito e Stati Uniti.
Carie del legno
IDENTIFICAZIONE E SINTOMI
La carie del legno è un processo patologico a carico dei
tessuti legnosi, che porta alla degenerazione ed alla
disgregazione dello xilema, dovuta al micelio di funghi
basidiomiceti, che si sviluppa nel legno. Le specie che
possono causare questa malattia possono essere varie, tra
Ganoderma Lucidum.
queste vi è la
L’effetto più grave della Carie è dato dalla
disgregazione e degenerazione dei tessuti legnosi ,
che portano ad una alterazione
della consistenza e
resistenza meccanica degli organi colpiti.
Le conseguenze di questa malattia sono particolarmente
gravi sia nelle piante coltivate che nelle piante di interesse
forestale e paesaggistico.
In quest’ultimo caso possono rappresentare , oltre che una
diminuzione dell’effetto estetico, un pericolo per la sicurezza di
chi frequenta il verde urbano. L’identificazione precoce è
molto difficile in quanto i sintomi veri e propri (deperimento,
evoluzione esterna delle degenerazioni, formazione dei corpi
fruttiferi) si ha quando si è già instaurata l’infezione e i tessuti
interni sono già stati compromessi.
Questo fungo dà origine ad una carie bianca ,
spugnosa e friabile. Viene definita bianca in quanto
c’è un attacco prevalente
della lignina ed una assunzione
di tonalità chiare da parte del legno;
è spugnosa e friabile in quanto i suddetti aggettivi
caratterizzano le proprietà fisiche del legno ammalato.
Dà origine ad un carpoforo caratteristico con cappello di
medie dimensioni (10-30 cm), parte superiore lucida, di
colore rossastro, con margini molto chiari.
CICLO BIOLOGICO
Il processo infettivo si instaura su lesioni dei tessuti legnosi che
possono essere causate da: tagli di potatura, fitofagi xilofagi
oppure attrezzature varie utilizzate dall’uomo.
Spesso i funghi agenti di carie sono parassiti secondari in quanto
attaccano con più facilità piante già debilitate e sofferenti .
La diffusione può avvenire attraverso i vasi conduttori, in cui il
micelio si insinua e si lascia trasportare, inoltre possono essere
diffusi da insetti.
La riproduzione nei basidiomiceti può essere asessuata, anche se
nei macrofunghi non avviene, o sessuata. Essa comporta la
produzione di spore formate all’interno di un particolare sporangio,
munito di quattro appendici (sterigmi), che sorreggono le spore.
Il ciclo inizia con la germinazione delle basidiospore, che sono dotate
di differente polarità sessuale. Le spore germinano producendo un
micelio primario aploide. Quando due ife di due miceli di diversa
polarità vengono a contatto, si fondono originando un micelio
secondario. Le cellule delle due ife mescolano i citoplasmi, senza
però fondere i nuclei (plasmogamia).
Il micelio secondario, formato da cellule dicariotiche,
costituisce il micelio vegetativo del fungo e può vivere per
parecchi anni, continuando ad accrescersi e ad organizzarsi
per formare il micelio terziario. Quest’ultimo è dato da una
serie di corpi fruttiferi costituiti sempre da ife dicariotiche
intrecciate tra loro. Il micelio terziario è formato da un
gambo e da un cappello. Nelle cellule terminali di molte ife
della parte ventrale del cappello, avviene la fusione dei due
nuclei ( cariogamia) seguita dalla meiosi. Si origina così il
basidio, che porta quattro basidiospore.
LOTTA
In genere è di tipo preventivo, per eliminare il danno è infatti
necessario rimuovere l’organo colpito.
Le procedure di prevenzione consistono nel limitare il numero
di ferite sui tronchi, nell’eliminazione di piante già colpite da
carie in modo da limitarne la diffusione. Nella progettazione
del verde pubblico è opportuno evitare distanze d’impianto
tali da imporre frequenti potature, soprattutto quando la
pianta assumerà dimensioni considerevoli.
Nel caso non fosse possibile rispettare queste distanze si
cercherà di limitare l’uso di piante più a rischio come
pioppo, tiglio, bagolaro…
Durante le operazioni di potatura si cercherà operare tagli
lisci, senza slabbrature della corteccia; per diminuire le
infezioni è buona norma eseguire una disinfezione periodica
degli strumenti da taglio e allontanare il legname infetto.
La liofilizzazione
La liofilizzazione è una tecnica di conservazione degli alimenti che
consiste nella disidratazione per sublimazione di alimenti
precedentemente congelati.
Con questa tecnica si ottengono alimenti in polvere con un
contenuto in acqua molto basso, il che permette un lungo tempo
di conservazione.
In passato non ha riscosso molto successo in quanto risultava
essere abbastanza costosa, tuttavia l’innovazione tecnologica ha
permesso il contenimento dei costi e la diffusione su larga scala.
In ambito alimentare questa tecnica viene usata per molti alimenti
come ad esempio frutta, verdura, tè solubile, minestroni, caffè,
funghi, ecc.
Nella liofilizzazione è necessario tenere presente due
conseguenze che derivano da questo processo:
• Quando il ghiaccio diventa vapore, l’espansione del volume
sarà enorme; sarà quindi necessario asportarlo per evitare
che la liofilizzazione si fermi o che il vapore congeli sugli
alimenti.
• Il vapore per formarsi ha bisogno di assorbire una certa
quantità di calore, che porterà a raffreddare l’alimento. Si
renderà necessario fornire calore durante questa fase.
FASI DEL PROCESSO
Le operazioni del processo industriale sono essenzialmente
cinque: preparazione del prodotto, precongelamento,
essiccamento primario, essiccamento secondario ,
confezionamento
1. Preparazione. Consiste nella pulizia, cernita, mondatura dei
prodotti alimentari. I prodotti liquidi vengono preconcentrati, gli
alimenti solidi vengono ridotti ad elementi di piccola pezzatura
in modo da esporre la maggior superficie possibile a contatto
con l’ambiente, in modo da ridurre i tempi del processo.
2. Precongelamento. Viene eseguito un congelamento rapido o
ultrarapido, con temperature molto basse ( - 50 °C) che
permettono la formazione di microcristalli che una volta
sublimati lasciano l’alimento spugnoso e facilmente reidratabile.
3. Essiccamento primario. L’alimento congelato viene posto in
vassoi tra piastre e dunque in autoclavi ad una temperatura
inferiore o uguale a -20 °C e vuoto medio basso P = 133-13
Pa. La sublimazione ha inizio con formazione di grandi nubi di
vapore (aspirate insieme ai gas da pompe e recuperate
sottoforma di ghiaccio in condensatori) e sottrazione di calore
dall’alimento che viene comunque mantenuto ad una
temperatura vicina a -20 °C mediante riscaldamento delle
piastre. Viene così eliminata tutta l’acqua libera
4. Essiccamento secondario. In questa fase l’alimento viene privato
di buona parte dell’acqua legata. Ciò si può fare spingendo il
vuoto fino a 0,13 Pa e riscaldando con le piastre fino a 20-40 °C.
5. Confezionamento. È un’operazione molto delicata, in quanto
l’imballaggio deve garantire la tenuta ermetica è l’assoluta
impermeabilità ai vapori. Il prodotto finale tenderà infatti ad
assorbire acqua dall’ambiente, rendendo vano il processo.
Materiali adatti a questo scopo possono essere, plastica, alluminio.
Il confezionamento può essere sotto vuoto o sotto
azoto.
VANTAGGI E SVANTAGGI
Questo tipo di conservazione fornisce molti vantaggi:
• gli alimenti liofilizzati possono essere conservati a
temperatura ambiente ( eliminazione della catena del
freddo) e per lungo tempo
• gli alimenti perdono fino al 90% di peso e si riducono di
molto i volumi. (vantaggi nel trasporto)
• Una volta reidratati i cibi mantengono gran parte delle
caratteristiche organolettiche e del valore nutrizionale di
partenza.
Svantaggi:
• costi, anche se oggi sono stati ridotti di molto
• igroscopicità dei prodotti, risolta con imballaggi appropriati
Tecniche di coltivazione
Questo fungo cresce in tutto il mondo in zone tropicali e temperate.
Le condizioni ottimali di crescita sono:
• temperatura tra i 18 e 30 °C
• umidità tra l’85 e il 95%
Nel 1970, un tecnico di nome Yukio Naoi iniziò la sua coltivazione,
per fare in modo che sempre più persone potessero godere dei
benefici del fungo.
Le principali tecniche di coltivazioni possono essere generalmente
classificate in tre categorie: crescita naturale, coltivazione capsulata,
coltivazione in ceppi di legno.
1. Crescita naturale. Il Ganoderma viene coltivato in natura, è
conosciuto come Ganoderma selvaggio; di solito si trova in zone
montane. La sua efficacia è in genere molto bassa in quanto non vi
è un’osservazione attenta dell’evoluzione del fungo data
l’estensione della coltivazione, non vi è inoltre alcuna garanzia che
il fungo sia sicuro dato che il legno potrebbe essere contaminato.
2. Coltivazione capsulata. È il metodo più comune. Un
miscuglio di segatura di legno e sostanze chimiche sono
racchiuse in una sorta di capsule in materiale plastico. Con
questo metodo il fungo riesce a crescere in circa due mesi.
Si riescono a fare quasi sei cicli di produzione all’anno. Il
prodotto risulterà morbido, sciolto, inoltre non possono
essere estratte le spore.