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La mia tesina rispecchia direttamente la nostra realtà di ogni giorno perchè ha come tema centrale il femminicidio.
italiano- libro "ferite a morte" di serena dandini
inglese- amnesty international
diritto- diritti delle donne
ec.politica-welfare delle donne
storia-movimenti femministi
matematica- la statistica dei femminicidi
ec.aziendale-le ONLUS
AMNESTY INTERNATIONAL
Amnesty International is a not governmental independent
association, a community that defends human rights and
recognizes the principles of international solidarity. The association
was founded in 1961 by an Englishman called Peter Benenson,
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who launched a campaign for the amnesty of conscience’s
prisoners. It currently has more than two million supporters and
donors in more than 150 countries.
For many years this organization has been in favor of women
because violence towards them is considered a scandal against
human rights. The “Stop Violence Against Women” campaign,
launched in May 2004, deals about the various violations of the
women rights that goes from domestic violence to trafficking, from
rapes during conflicts to genital mutilation. According to the
international law of human rights, all governments have the
responsibility to prevent, investigate and punish acts of violence
against women occurred anywhere: at home, at the workplace, in
the community or in the society, while the armed conflicts.
It is essential that governments are committed to empower women,
ensuring their economic independence and protecting their
fundamental rights. A.I. aim at them
asking if the international human
rights treaties are ratified and realized
everywhere.
In this battle for human rights, is also
essential the solidarity from men and
their involvement in the campaign "Stop Violence Against Women".
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Il lavoro e il welfare della donna
Il lavoro e il welfare delle donne sono temi spesso al centro dello
scontro politico. È successo anche in occasione del recente
dibattito parlamentare per l’approvazione della norma proposta dal
governo che ha elevato nel solo pubblico impiego, l’età
pensionabile delle donne da 60 a 65 anni. L’iniziativa del governo
prendeva a pretesto una procedura di infrazione aperta dall’Unione
Europea all’Italia per il differente trattamento pensionistico tra
uomini (che vanno in pensione a 65 anni) e donne (che andavano
in pensione a 60 anni) e chiedeva all’Italia di uniformare la
normativa. Oggi in Italia l’occupazione femminile supera di poco il
40%, ed è quasi del 20% inferiore alla media dei paesi europei più
avanzati. Inoltre gli stipendi delle donne sono in media del 20-25%
inferiori a quelli degli uomini nel settore privato:ciò è dovuto al fatto
che lo Stato “scarica” sui privati (donne e imprese) il costo sociale
della maternità e del ruolo che la donna svolge all’interno della
famiglia. Rendendo meno conveniente per l’impresa l’assunzione di
personale femminile. Con i risparmi derivanti dall’innalzamento
dell’età pensionabile è invece ancora possibile istituire, sul modello
di paesi come Germania, Francia e paesi del Nord uno stato
sociale che accompagni la famiglia nella fase della maternità.
Misure come assegni familiari e contributi lavorativi per le donne
avrebbero effetti straordinari sia sulle famiglie sia sull’economia del
paese. Porterebbero molte più donne a lavorare , nascerebbero più
figli risollevando una curva demografica che nel nostro paese è
miseramente piatta, creerebbero più crescita e più occupazione e
tenderebbero a ridurre le differenze salariali tra uomo e donna. Si
tratterebbe insomma non solo, come oggi, di riconoscere un
vantaggio a quella minoranza di donne che ha lavorato, ma di
creare un vero e proprio investimento sociale a vantaggio di tutte le
donne e della società italiana nel suo complesso.
Il nuovo welfare dovrebbe caratterizzarsi
come welfare delle opportunità, perché
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prima le donne erano esattamente i “grandi dimenticati” dalle
politiche sociali tradizionali centrate sul maschio adulto lavoratore.
Le opportunità da realizzare, più precisamente, concernerebbero il
diritto al lavoro per donne, oggi oberate dalle responsabilità di
cura.Il richiamo ad un welfare per le donne ha certamente molto di
condivisibile. Nel 2011, il tasso di occupazione delle donne italiane
era pari al 46,5% contro una media dell’Unione Europea del 58,5%
. Il differenziale di occupazione a danno degli uomini italiani era,
invece, solo 2,5 punti. La stragrande maggioranza dei non occupati
disponibili a lavorare è costituita da donne.
ONLUS(organizzazione non lucrativa di utilità
sociale)
ONLUS è un particolare tipo di associazione .
sono organizzazioni non lucrative che rispondono
a bisogni di rilevanza pubblica. Esse hanno
forma privatistica , in quanto possono assumere
la forma giuridica di: associazioni, comitati,
fondazioni, società cooperative.Le Onlus
svolgono attività socialmente rilevanti,
come: assistenza sociale e socio-sanitaria,
beneficenza, istruzione, tutela e valorizzazione della natura o di
beni artistici... Le ONLUS sono gestite da manager con criteri di
efficienza, al pari di qualsiasi impresa privata. Operano quindi con
il vincolo della copertura dei costi, ma non distribuiscono profitti
ai proprietari.
Le onlus beneficiano di numerose agevolazioni fiscali come:
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esenzione Iva per le prestazioni ospedaliere, di cura,
educative e di formazione e prestazioni socio sanitarie in generale;
esenzione dell'imposta di bollo e dell'obbligo di emettere
scontrino fiscale (solo per le attività istituzionali di utilità sociale);
esenzione delle tasse di concessione governativa;
esenzione dell'imposta di successione e donazione;
esenzione dell'imposta sull'incremento del valore degli
immobili;
esenzioni in materia di tributi locali;
agevolazioni in materia di imposte di registro;
esenzione dell'imposta sugli spettacoli e intrattenimenti;
agevolazioni per l’organizzazione di lotterie, tombole, pesche e
banchi di beneficenza.
Inoltre, le Onlus potranno beneficiare dei contributi derivanti
dall'iscrizione alle liste del 5x1000, una quota dell’imposta IRPEF
che lo stato ripartisce per dare sostegno agli enti che svolgono
attività socialmente rilevante(attività non profit) . La procedura di
accesso a questo beneficio ha inizio con l’iscrizione telematica
dell’ente, entro un termine annualmente stabilito, nelle liste tenute
presso l’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima inserisce la Onlus in
un elenco pubblico di enti che hanno fatto domanda d’iscrizione.
Successivamente, entro un termine stabilito, la Onlus dovrà
inviare la dichiarazione sostitutiva di atto che attesti la presenza
dei requisiti per accedere al 5X1000. Successivamente a tale
procedura, vengono pubblicati gli elenchi definitivi dei soggetti
ammessi a godere del beneficio. Le quote delle somme raccolte da
destinarsi ai vari settori di attività ammessi al beneficio sono
calcolate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sulla base
delle scelte effettuate dai contribuenti. Il pagamento delle somme
viene effettuato dal ministero mediante accredito su conto corrente
postale o bancario. Le Onlus ammesse al beneficio hanno l’obbligo
di redigere, entro un anno dalla ricezione delle somme, un apposito
rendiconto dal quale risulti in modo chiaro e trasparente la
destinazione degli importi incassati, anche attraverso una relazione
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illustrativa che specifichi gli interventi posti in essere, con
l’indicazione dei relativi costi.
Un esempio di queste organizzazioni è
l’associazione “doppia difesa” di Michael
Hunziker che si occupa della violenza sulle
donne. Doppia Difesa nasce da un incontro
casuale fra due donne, Michelle Hunziker e
Giulia Bongiorno, Scoprono quasi subito,
di avere in comune molti tratti caratteriali:
una incontenibile voglia di fare, un entusiasmo contagioso, una
tenacia ferrea.
Date queste premesse, era naturale che si stabilisse un rapporto di
amicizia e di stima. Giulia e Michelle parlano, scambiano idee,
opinioni, e da queste conversazioni emerge che entrambe hanno
lo stesso sogno nel cassetto: aiutare tutti coloro che hanno subito
sul lavoro o fra le pareti domestiche discriminazioni, violenze e
abusi ma non hanno il coraggio, o le capacità, di intraprendere un
percorso di denuncia. Giulia e Michelle capiscono che, insieme,
possono svolgere un’attività di sostegno e assistenza attraverso un
percorso non convenzionale; possono, forti della notorietà e della
credibilità acquisite negli anni, usare la loro immagine per
sensibilizzare l’opinione pubblica e portare alla ribalta le
problematiche che spesso queste donne-vittime si trovano ad
affrontare da sole, in un clima di isolamento ideologico e sociale.
Comprendono insomma l’importanza di accendere i riflettori su
quelle migliaia di casi che, nel silenzio e nell’indifferenza generali,
crescono sino a diventare una vera e propria emergenza sociale.
Ecco come è nato il desiderio di dar vita alla Fondazione Doppia
Difesa, la cui prima finalità è quella di aiutare le vittime a uscire dal
silenzio. 17
In Italia sono moltissime le donne che
decidono di non denunciare discriminazioni,
violenze e abusi: questa scelta è dovuta in
parte alla mancanza di strumenti e alla
impossibilità materiale di procedere alla
denuncia stessa, ma in parte anche alla
mancanza di consapevolezza del proprio
status di vittime. In molti casi gioca, inoltre,
un ruolo determinante la paura di affrontare
da sole il giudizio della comunità di cui si fa
parte. Ultime, ma non meno importanti, le lungaggini della
macchina giudiziaria, che impone tempi di attesa tali da rendere la
denuncia inutile. Il cyberstalking
con la nascita dei social media è
cambiato il modo di parlare di sé. Siamo
portati a raccontare molto di più i fatti
personali e, con la geo-
localizzazione, facciamo sapere
pubblicamente dove siamo in tempo
reale. Il computer, poi, ci trasmette un
senso di falsa sicurezza. Lo usiamo da
casa o nei luoghi a noi familiari e anche per questo ci sentiamo
protetti. E spesso non ci accorgiamo che le informazioni che
condividiamo sulla nostra vita sono l’appiglio migliore per gli
attacchi di chiunque sia intenzionato a infastidirci, spiarci o
molestarci. La tecnologia ci consente di fare cose che solo un
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decennio fa erano impensabili. Oggi, grazie alla tecnologia, è
possibile chiacchierare con qualcuno che si trova nella stanza
accanto o in un altro paese con la stessa facilità. È tutto molto
semplice e sorprendente. La stessa tecnologia che ha semplificato
le nostre vite, però, è anche responsabile dei problemi che alcune
persone devono affrontare per