Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 29
Tra Freud e racchette tesina Pag. 1 Tra Freud e racchette tesina Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tra Freud e racchette tesina Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tra Freud e racchette tesina Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tra Freud e racchette tesina Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tra Freud e racchette tesina Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tra Freud e racchette tesina Pag. 26
1 su 29
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi
fisica- cinematica, urti, leggi d'inerzia, fisica applicata al tennis
biologia-il sistema nervoso
chimica- A.T.P.
filosofia- Freud e la psicanalisi
Estratto del documento

(C.O.P.).

Il centro di percussione è il luogo, su un oggetto, in cui un impatto

perpendicolare ad esso produrrà forze di traslazione e rotazione

che si annullano a vicenda rispetto un asse fissato. Quando una

pallina colpisce una racchetta questa tende a ruotare sul suo asse e

a traslare trasmettendo alla mano che la impugna la risultante

(sommatoria) delle forze rototraslazionali. Il luogo dove il

risultante è nullo (ovvero dove le forze di traslazione e rotazione

sono uguali e opposte e quindi si annullano) è il C.O.P.. La sua

determinazione nelle racchette da tennis dipende dalla geometria,

dal materiale e dalla distribuzione dei pesi. Le case produttrici di

racchette da tennis progettano i loro telai in modo tale da far sì che

il centro di percussione sia localizzato nella zona dove viene

colpita con maggior frequenza la palla, in modo da limitare il Ci sono diversi punti su una

racchetta che offrono un diverso

contraccolpo al braccio del tennista e rendere il gioco più impatto sulla pallina

confortevole. Il C.O.P. si trova di qualche centimetro al di sotto del .

nodo vibratorio e non coincide con esso. Viene considerato uno sweet spot perché alla mano le

forze trasmesse sono pari a zero.

Contrariamente all'opinione popolare, lo sweet spot non coincide con il punto in cui la pallina

riceve la massima spinta! Quest'ultimo luogo viene invece definito “centro di massima

restituzione”. Esso è il luogo dove si ha il miglior rimbalzo sul piatto corde, e si trova ancora più in

basso rispetto sia al nodo vibratorio che al centro di percussione (vedi figura). Esso, seppur dal

punto di vista fisico non sia uno sweet spot, può essere considerato come tale in quanto il colpo

viene rilasciato dalla racchetta con il massimo “effetto fionda” delle corde.

Che rilevanza ha nel gioco?

Il momento di inerzia è il valore più importante per poter determinare la maneggevolezza di una

è maggiore più l’attrezzo risulta, durante il

racchetta durante il gioco. Più un momento di inerzia

gioco, ad esser pesante (aumento della fatica alla distanza) e meno maneggevoli rispetto racchette

con momento di inerzia più bassi ma di egual peso e centro di massa. In poche parole più lo

swingweight è alto e più la racchetta è difficile da manovrare. Due racchette di identico peso e

centro di massa possono avere differenti momenti di inerzia e pertanto offrire una differente

sensazione in quanto occorre capire la distribuzione dei pesi nel telaio. Una racchetta col peso

distribuito nei due estremi avrà un momento di inerzia massimizzato. Tuttavia, se il peso è distribuito nel

centro allora il momento di inerzia è minimizzato. Due racchette equilibrate in questo modo avranno

caratteristiche di gioco completamente differente pur essendo identiche in peso e punto di equilibrio.

Il centro di massima restituzione (ACOR): rappresenta un altro centro dove la pallina riceve dalle corde la

massima spinta.

E’ il luogo dove si ha il miglior rimbalzo sul piatto corde. Questo luogo si trova ancora più in basso rispetto

sia al nodo vibratorio che al centro di percussione. Questo punto può essere considerato come uno sweet spot

dal punto di vista empirico, ed infatti, il giocatore ha la sensazione che il colpo sia stato eseguito o colpito

bene, perché esce dalla racchetta con il massimo aiuto di spinta delle corde.

Il Dead spot: Questo è il punto morto. Nel punto morto, tutta l'energia della palla non viene restituito dalla

racchetta alla pallina stessa. Il motivo è che la massa effettiva della racchetta in quel punto è uguale alla

massa della pallina. La massa efficace è il rapporto tra la forza in quel punto per l'accelerazione in quel

punto. 10

Il cervello tennistico

1) Il sistema nervoso

Il sistema nervoso si suddivide in: S.N.C., S.N.P. e S.N.A. (centrale, periferico e autonomo).

Il SNC è costituito dall'encefalo (organi

dentro il cranio: cervello, cervelletto, tronco

encefalico, nuclei grigi basali) e dal midollo

spinale, il SNP dai nervi e il SNA dai gangli

dei sistemi ortosimpatico e parasimpatico.

Le funzioni fondamentali del SN sono: la

trasmissione degli impulsi elettrici, la

ricezione e rielaborazione degli stimoli che

provengono sia dall'esterno che dall'interno

dell'organismo, la programmazione e

l’esecuzione delle risposte.

Il cervello è costituito da due emisferi

caratterizzati da solchi e circonvoluzioni, a

determinate aree si possono assegnare il

controllo di funzioni quali la vista,

posteriormente nel lobo occipitale; l'udito,

lateralmente nel lobo temporale; le attività

del pensiero, associazione, memoria, ecc.,

Il sistema nervoso centrale e periferico anteriormente nel lobo frontale; la motricità e

la sensibilità, superiormente al centro nel

lobo parietale.

Esistono dunque un'area motoria e un'area sensitiva per ciascun emisfero che controllano il lato

opposto del corpo. Il comando infatti, parte dalle cellule motorie piramidali, percorre, sotto forma di

impulso elettrico, le fibre corrispondenti che a un certo punto del tronco encefalico (nel bulbo, detto

anche midollo allungato perché costituisce il primo prolungamento del midollo all'interno del

cranio) si incrociano per passare nel midollo spinale dal lato opposto. Raggiunto quindi il neurone,

che si trova all'incirca all'altezza del muscolo che si deve contrarre, fuoriesce dal midollo attraverso

i nervi spinali, che si assottigliano e ramificano sempre più fino a diventare fibra. Tale fibra si

collega ad una fibra muscolare, mediante una giunzione detta sinapsi neuro-muscolare e qui l'arrivo

dell'impulso determina la contrazione.

L'emisfero destro controlla la parte sinistra del corpo e viceversa.

L'impulso nervoso è una variazione di potenziale elettrico a cui si associano anche fenomeni

chimici. Infatti l'arrivo dell'impulso alla giunzione neuro-muscolare (detta anche placca motrice)

determina la liberazione dell'acetilcolina, nello spazio intermedio tra le fibre e quindi degli ioni

calcio, responsabili dell'aggancio tra i filamenti delle fibre muscolari, e così il muscolo si contrae.

All'interno del muscolo, dei tendini e delle articolazioni vi sono dei recettori collegati con delle

fibre, mediante cui vengono registrati il grado di tensione delle fibre, il grado di apertura delle

articolazioni e quindi la posizione dei nostri segmenti corporei nello spazio, sempre sotto forma di

impulsi che vengono trasmessi al cervello seguendo esattamente il percorso inverso a quello della

via motoria. Allora abbiamo una via motoria, discendente, dal cervello ai muscoli, e una via

sensitiva, ascendente, dai muscoli al cervello. 11

Il midollo spinale ha il compito di ricevere e trasmettere al cervello gli stimoli sensoriali, ricevere

dal cervello gli impulsi motori e trasmetterli ai muscoli; quindi si può dire che é una stazione di

d’origine dei movimenti riflessi. A livello di ciascuna vertebra o

passaggio, sennonché è la sede

meglio dallo spazio tra una vertebra e la sottostante fuoriescono una coppia di nervi, uno da un lato

e uno dall'altro, detti nervi spinali. Sono 33 paia di nervi, entro ciascuno troveremo sia fibre motorie

che sensitive; ciascuna fibra è isolata dalle altre perché avvolta da una guaina mielinica, cioè

costituita da mielina, una sostanza grassa color biancastro, la cui funzione è la stessa della guaina

che riveste i fili elettrici.

Il cervelletto ha il compito di regolare i movimenti, infatti presiede al senso dell'equilibrio e alla

coordinazione dei movimenti. In realtà l'organo dell'equilibrio viene situato nell'orecchio interno,

dove vi sono dei recettori, costituiti da tre canali semicircolari, disposti come tre anelli legati

insieme ed orientati nelle tre direzioni dello spazio, ripieni di un certo liquido che si muove in

direzione opposta ai nostri spostamenti.

Immerse in questo liquido vi sono delle ciglia. Nel momento i cui il liquido si sposta, si flettono ed

essendo collegate ad una fibra nervosa, mandano degli impulsi al cervelletto; questo, sulla base

delle informazioni ricevute, manda degli impulsi motori di correzione degli sbilanciamenti. In

pratica l'organo dell'equilibrio avvisa e il cervelletto provvede.

Il midollo allungato collega il cervelletto al midollo spinale ed è sede di importanti centri di

regolazione quali quelli del respiro e del ritmo cardiaco.

2) I movimenti e la loro coordinazione

I movimenti si dividono in volontari,

automatici e riflessi. La nostra esistenza

è regolata in ogni momento da fenomeni

riflessi, cioè di reazione ad uno stimolo.

Le posizioni che assumiamo, sono il

risultato di contrazioni riflesse dei nostri

muscoli. La forza di gravità tende a farci

cadere in avanti, procurando un modesto

stiramento dei muscoli nucali e della

schiena, a questo stimolo detti muscoli

reagiscono mantenendosi leggermente

contratti. Lo stato permanente di leggera

contrazione, che scompare quasi del

tutto mentre dormiamo, si chiama tono

muscolare.

I movimenti riflessi sono determinati Le diverse parti del cervello e il loro ruolo

dall'attività delle cellule del midollo

spinale e il percorso dell'impulso è quello di un arco: parte dalla fibra muscolare, dai recettori che

hanno registrato lo stiramento, va lungo la fibra sensitiva che ritorna al midollo attraverso il nervo

spinale, collegandosi con la cellula sensitiva del corno posteriore. Questa poi con un'altra fibra si

collega a una cellula motoria nel corno anteriore e da questa parte una fibra motoria che percorre lo

stesso nervo e così l'impulso giunge allo stesso muscolo da cui era partito: il muscolo allo

stiramento iniziale reagisce con una contrazione. 12

Per movimento volontario si intende quello che viene voluto e regolato nei dettagli da una

rappresentazione mentale cosciente, la quale pensa costantemente alle varie fasi, ai movimenti

parziali dell'intero gesto.

Il movimento automatico é quello che può essere eseguito con disinvoltura e perfezione, anche

pensando ad altro; inizialmente è volontario, dopo migliaia di ripetizioni si automatizza e viene

immagazzinato stabile nella memoria .

IL movimento volontario parte dalla corteccia, quello automatico da una zona più bassa del

cervello, alla sua base, detta dei nuclei grigi centrali e con la partecipazione del cervelletto.

In realtà è più giusto parlare di componenti volontarie, automatiche e riflesse del movimento,

perché in genere sono, in misura diversa, sempre presenti tutte e tre.

Nello sport, quando non si è mai

provato un movimento si procede per

tentativi e pensand

Dettagli
Publisher
29 pagine
6 download