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Sintesi
Italiano:
- Svevo, Pirandello
- Demolizione di certezze
- Italo Svevo
- Vita
- Caratteristiche letterarie
- Ideologia
- La coscienza di Zeno
- Luigi Pirandello
- Pirandello e follia
- Vita
- Influenze
- Genere letterario
- Follia e alienazione
- Enrico IV
- Commento

Latino:
- Lucio Anneo Seneca
- “Furor versus ratio”

Filosofia:
- Sigmund Freud
- Analisi della follia
- Vita
- I fondamenti della Psicoanalisi
- La scoperta della sessualità infantile
- L’interpretazione dei sogni
- Friedrich Nietzsche
- La vita di Nietzsche naufragata nella follia
- Il pensiero di Nietzsche
- Nietzsche al manicomio
- La nascita dell’ideologia nazista
- Il concetto di superuomo
- Scambio di lettere tra Einstein e Freud

Storia:
- Adolf Hitler
- Quando la follia si impossessa dell’uomo
- Ascesa politica
- Hitler e le persecuzioni razziali
- La follia del nazismo non è la follia di un capo ma è la follia di
un popolo

Inglese:
- Samuel Beckett
- Life
- “Waiting for Godot”
- George Orwell
- Life
- “1984”

Storia dell'arte:
- Edward Munch
- Vita
- “Il grido” Analisi
- Pittore dell’angoscia
- Vincent Van Gogh
- Van Gogh e follia
- Vita
- “Autoritratto con l’orecchio bendato”
- “Campo di grano con volo di corvi”

Fisica:
- Albert Einstein
- Introduzione
- Studio sulla relatività
- Albert Einstein e il pensiero filosofico
- I buchi neri
- Elementi perturbatori nella scienza
- Come si forma un buco nero?
- I buchi neri

Scienze:
- Vulcani, Terremoti
- La follia della natura
- Vulcani
- Introduzione
- Attività vulcanica
- Tipi di eruzione
- Fenomeni secondari del vulcanesimo
- Attività vulcanica italiana, rischio e prevenzione
- Terremoti
- Definizione ed elementi di un terremoto
- Vari tipi di onde
- I sismografi e la misurazione dei terremoti
- L’Intensità e la Magnitudo dei terremoti
- Cause dei terremoti
- Principali zone sismiche
- Previsione e difesa dei terremoti
Estratto del documento

Enrico IV

Enrico IV è una commedia in 3 atti scritta nel 1921.

E‟ uno studio sul significato della pazzia e sul tema caro all'autore del

rapporto, complesso e alla fine inestricabile, tra personaggio e uomo,

finzione e verità. Il protagonista di questa commedia pirandelliana “recita”,

da circa 20 anni la “parte” di Enrico IV di Germania in una villa adibita a

reggia, da folle per 12 anni e da folle-cosciente per 8 anni. Venti anni

prima infatti era stata organizzata, per una festa di carnevale, una

“cavalcata” in costume; a quel tempo egli, innamorato di una giovane

nobildonna di nome Matilde Spina, aveva scelto di mascherarsi da Enrico

IV, per poter “essere ai suoi piedi”. Durante la cavalcata in costume, per

un incidente provocato volontariamente da un rivale in amore, il barone

Tito Belcredi, Enrico, cadendo da cavallo, aveva battuto la testa e si era

“fissato” nel personaggio interpretato per gioco; dopo 12 anni si era

svegliato da quello stato di follia, si era reso conto che la sua caduta non

era stata accidentale, ma provocata dal suo rivale, che aveva poi sposato

la sua innamorata. Guardandosi intorno, si era reso conto che “tutto era

finito”: che egli era invecchiato senza aver vissuto la sua vita: che “era

arrivato con una fame da lupo ad un banchetto bell‟e sparecchiato” (gli amici lo avevano tradito, il suo

posto nel cuore della donna che amava era stato preso da un altro, ecc.); aveva allora deciso di

continuare quella finzione : “preferii restare pazzo e vivere con la più lucida coscienza la mia pazzia” per

vendicarsi della vita che lo aveva in qualche modo privato della sua, pazzo cosciente, in contrasto “con

chi vive agitatamente, senza saperla e senza vederla, la sua pazzia”, illudendosi di fermare il tempo sotto

“la maschera” del personaggio storico.

Un giorno erano giunti al suo castello i partecipanti a quella mascherata di venti anni prima, guidati da un

medico che, con la rievocazione di quella circostanza, voleva fare un tentativo di risanare “il pazzo”.

Quando Enrico vide Matilde ebbe un impulso di passione, ma fu ancor più soffocato dalla rabbia per la

giovinezza negatagli, quando vide Frida, la figlia di Matilde, perfettamente somigliante alla madre

vent‟anni prima.

Enrico fece per abbracciare la ragazza, ma poi si avventò su Belcredi e lo uccise, attuando finalmente la

sua vendetta.

Così Enrico si ritrovò solo con i servi e riprese la maschera della sua follia e si rinchiuse per sempre nella

sua disperata solitudine, non più per libera scelta, ma per sottrarsi alle leggi della società e sfuggire alla

giustizia.

Commento

Il personaggio di Enrico IV, del quale non ci viene mai svelato il vero nome, quasi a fissarlo nella sua

identità fittizia, è descritto minuziosamente da Pirandello.

Enrico è vittima non solo della follia, prima vera poi cosciente, ma dell'impossibilità di adeguarsi ad una

realtà che non gli si confà più, stritolato, nelle altrui vedute, nel ruolo fisso del pazzo.

La tragedia vera non è più tanto nella lucida volontà, da parte del protagonista, di chiudersi per sempre

sotto l‟apparenza della follia, quanto nel precedente “gioco” dell‟uomo (invecchiato ormai sotto “la corona

imperiale” che ha portato per venti anni) nell‟agghiacciante fissazione con cui egli non ha esitato a

ingannare se stesso, tessendo una tela i cui fili corrono tra realtà e finzione.

Con notevole anticipo sugli studi di psicoanalisi di Sigmund Freud, Pirandello trova sensatezza nella follia,

che diviene punto di rottura con la falsità della realtà: Enrico IV è personaggio del suo tempo, metafora

dell'uomo moderno con tutte le sue problematiche. Sebbene pazzo, lo si connota come personaggio

positivo, distruttore di verità fittizie ma, al contempo, è anche sinonimo di repressione volontaria, di senso

della rinuncia. Lucio Anneo Seneca

“Furor versus ratio”

Nel I° secolo a.C., la morte di Mecenate segna la fine di un glorioso

periodo letterario. Infatti in questo periodo diminuisce il potere del

dell‟Impero.

Senato e del popolo, mentre cresce il potere centrale I

mutamenti della vita religiosa, morale, politica e sociale incidono

sulla letteratura e ne determinano le trasformazioni: fino all‟età

augustea i letterati sono come isolati in ristrette cerchie. All‟inizio del

nuovo secolo si diffondono invece le pubbliche “recitationes”,

incontra fortuna la declamazione, larga concessione viene fatta al

gusto del pubblico e della massa. All‟imitazione greca subentra

l‟imitazione dei grandi esempi della poesia latina. La nuova età è

caratterizzata soprattutto dal dissidio tra l‟”io” e la società, tra reale e

ideale, tra ratio e furor e proprio di quest‟ultimo dualismo si occupa

uno dei più importanti letterati latini di questo secolo. Lucio Anneo

“filosofo”, per distinguerlo dall‟omonimo padre detto

Seneca, detto il

“il vecchio” o il “retore”, ebbe una buona educazione retorica e

filosofica in vista della futura carriera politica e a Roma iniziò la

carriera di oratore e avvocato nel foro.

Accusato di coinvolgimento in uno scandalo di corte, nel ‟41

venne condannato dall‟imperatore Claudio all‟esilio.

Fu richiamato a Roma per intercessione dell‟imperatrice Agrippina, madre di Nerone, che lo scelse

come tutore del figlio.

poi l‟imperatrice venne assassinata dal figlio, Seneca si ritirò gradualmente dalla scena per

Quando

dedicarsi agli studi. Nella primavera del ‟65, accusato di aver partecipato alla congiura pisoniana contro

l‟imperatore, venne costretto al suicidio.

Della vasta produzione di Seneca, numerose sono le opere di carattere filosofico, scientifico e politico.

Il “Corpus” delle tragedie di Seneca, costituisce l‟anello di congiunzione fra la grande tragedia greca e

quella dei tempi moderni. Al centro di tutte le tragedie di Seneca troviamo la rappresentazione dello

scatenarsi rovinoso di sfrenate passioni non dominate dalla ragione e dalle conseguenze catastrofiche

che ne derivano. In esse l‟autore parla infatti di uccisioni (anche se all‟interno del gruppo familiare o a

danno di amici), di incesti e parricidi, di rituali di magia nera, di maledizioni e di predizioni quanto mai

macabre, di cerimonie di sacrificio e di atrocità di ogni genere, di crisi d‟ira e di gesti incontrollabili, di

atti di cannibalismo e di azioni nefaste, di insane passioni e di un uso folle e spregiudicato della

violenza. Infatti Seneca scrive: “L‟ira è il momento di vera follia”.

Il significato pedagogico di quest‟opera, s‟individua nell‟intenzione di proporre esempi dello scontro

nell‟animo umano di impulsi contrastanti, positivi e negativi. Da un lato vi è la ragione, di cui si fanno

portavoce i personaggi secondari che cercano di dissuadere i protagonisti dai loro insani propositi;

dall‟altro vi è il “furor”, cioè l‟impulso irrazionale, la passione (amore, odio, gelosia, ambizione, sete di

potere, ira, rancore), presentata in accordo con la dottrina morale stoica, come manifestazione di

pazzia in quanto sconvolge l‟animo umano e lo travolge irrimediabilmente. In questa lotta tra furor e

razionalità, lo spazio dato dal “furor”, al versante oscuro, alla malvagità e alla colpa è senza dubbio

molto elevato. L‟interesse per la psicologia delle passioni che può apparire quasi morboso, sembra

talora far dimenticare al poeta le esigenze filosofico - morali. Inoltre è caratteristica delle tragedie

l‟accentuazione delle tinte più fosche e cupe, degli aspetti più sinistri, dei particolari più

senecane

atroci, macabri, raccapriccianti.

In poche parole Seneca enfatizza il pathos e dimostra la forza devastante della passione, indice di

disintegrazione della personalità interiore. I personaggi vengono analizzati in profondità: di essi

vengono messi in risalto i contrasti interiori, la morte della ragione, la bestialità umana.

Sigmund Freud,

analisi della follia

La follia in psicoanalisi

potrebbe essere definita come

una sovrapposizione della

parte istintuale su quella

razionale.

Secondo Sigmund Freud il

comportamento ordinario non

è altro che il risultato di un

continuo processo dialettico

tra la parte più selvaggia e

disorganizzata del cervello,

l'Es, e quella più pesata e

razionale, il Super-io.

Nel momento in cui una delle

due parti prevale in maniera

eccessiva sull'altra il

comportamento può apparire

irrazionale e privo di logica.

Friedrich W. Nietzshe

SECONDA TOPICA ISTINTO VITALE (EROS)

- ES

Nietzsche è stato uno dei maggiori filosofi contemporanei ed ebbe un‟influenza articolata e controversa sul

- PRINCIO DI PIACERE

pensiero filosofico del Novecento. Il pensiero di Nietzsche è considerato uno spartiacque della filosofia

REALTA‟

- PRINCIPIO DI

- IO

contemporanea ed è oggetto di divergenti interpretazioni.

La vita naufragata nella follia

- SUPER IO

Nietzsche nasce a Röcken,in Lipsia, nel 1844;nel 1849 muore il

padre, già affetto da disturbi psichici e la famiglia si trasferisce l‟anno

dopo a Naumburg dove Nietzsche inizia gli studi di lettere classiche e

religione. In famiglia apprende la musica e il canto e compone poesie. PULSIONE DI MORTE

Nel 1858 inizia a frequentare il ginnasio di Pforta e conclusi gli studi

PSICOANALISI (THANATOS)

secondari nel 1864,entra nell‟Università di Bonn come studente di

filologia. Durante una gita a Colonia avrebbe contratto, ma la notizia è

incerta, la sifilide, alla quale si fa risalire l‟origine della sua malattia

mentale. Nel 1865 si iscrive all‟Università di Lipsia per continuare a

seguire le lezioni di filologia classica. Nel 1869 ottiene la cattedra di

SESSUALITA’ INFANTILE

lingua e letteratura greca all‟Università di Basiliea. Allo scoppio delle

(COMPLESSO DI EDIPO) INTERPRETAZIONE DEI SOGNI

guerra franco-prussiana (1870/71), visto che la neutralità della

Svizzera gli impedisce di arruolarsi in reparti combattenti, chiede di

- FASE ORALE - CONTENUTO MANIFESTO

essere temporaneamente esonerato dall‟insegnamento per

partecipare come infermiere alla guerra. Dopo poche settimane al

- FASE ANALE - CONTENUTO LATENTE

fronte si ammala di difterite,viene catturato e congedato. Nel

- FASE FALLICA

frattempo scrive “La visione del mondo” ed abbozza “La tragedia e gli

spiriti liberi” ed un dramma intitolato “Empedocle” in cui vengono

anticipati con molta chiarezza molti temi che verranno in seguito

ripresi nelle opere della maturità. Nietzsche

w Nietzsche è stato uno dei maggiori filosofi

contemporanei ed ebbe un‟influenza articolata e

controversa sul pensiero filosofico del Novecento.

Il pensiero di Nietzsche è considerato uno spartiacque

della filosofia contemporanea ed è oggetto di divergenti

interpretazioni.

La nascita dell’ideologia nazista

Il nome di Nietzsche è stato associato, per lungo tempo, alla

cultura nazifascista, al punto che si è arrivati a parlare del nazismo

come di un “esperimento nietzscheano”. Voce che è stata agevolata

dalle operazioni della sorella Elisabeth, che ha contribuito a

diffondere l‟immagine di Nietzsche come teorico e propugnatore di

una palingenesi reazionaria dell‟umanità. Nel processo di nazificazione, Elisabeth ha le sue

responsabilità esemplificate anche dal noto episodio della visita di Hitler all‟Archivio-Nietzsche,

nel corso della quale, il dittatore, dopo aver ricevuto da Elisabeth un bastone appartenuto al

filosofo,esce tra due ali plaudenti di folla. Del pensiero dell‟illustre pensatore si appropriò

l‟ideologia nazista, anche a causa delle manipolazioni svolte dalla sorella Elisabeth sul materiale

inedito e postumo, in particolare sull‟opera edita come “La volontà di potenza”. Queste

manipolazioni furono in realtà soprattutto di tipo filologico, piuttosto che schiettamente

ideologizzate, ma favorirono l‟uso che il nazismo fece, successivamente, di alcuni concetti di

Nietzsche. Einstein - Freud

Friedrich W. Nietzshe

scambio

Nietzsche è stato uno dei maggiori filosofi contemporanei ed ebbe un‟influenza articolata e controversa sul

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