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Introduzione Follia e Irrazionalità, tesina
Il motivo che mi ha spinto a trattare il tema della ragione che se addormentata provoca follia, parte proprio dal titolo della tesina stessa: “il sonno della ragione genera mostri”, una delle più celebri opere di Francisco Goya. E’ stata proprio questa incisione la fonte d’ispirazione che mi ha affascinata e motivata ad approfondire le conseguenze di una ragione che, colta nel sonno, abbandonata e “messa da parte”, è in grado di creare “mostri” e generare follia. La follia e l’irrazionalità sono le due matrici di questa tesina, le quali si fondono e hanno la capacità di muovere pensieri insensati nella mente delle persone.
Collegamenti
Follia e Irrazionalità, tesina
Arte - Goya, Il sonno della ragione genera mostri
Storia - le folli teorie esposte nel "Mein Kampf"
Tedesco - Hitlers Wahnsinn
Francese - Les annèes folles
Inglese - Waiting for godot, Beckett il teatro dell’assurdo
Italiano - Pirandello, Il treno ha fischiato
Prefazione
Il motivo che mi ha spinto a trattare il tema della ragione che se addormentata provoca
follia, parte proprio dal titolo della tesina stessa: “il sonno della ragione genera mostri”,
una delle più celebri opere di Francisco Goya. E’ stata proprio questa incisione la fonte
d’ispirazione che mi ha affascinata e motivata ad approfondire le conseguenze di una
ragione che, colta nel sonno, abbandonata e “messa da parte”, è in grado di creare
“mostri” e generare follia. La follia e l’irrazionalità sono le due matrici di questa tesina, le
quali si fondono e hanno la capacità di muovere pensieri insensati nella mente delle
persone. 1
Spesso, l’immaginario collettivo è solito definire la follia come il contrario della “normalità”,
il contrario di ciò che è convenzionale. Non c’è, però, una definizione univoca al termine
follia.
Chi può stabilire cosa è “normale” e cosa non lo è?
Dire che cosa sia realmente la follia è un impresa piuttosto ardua per chiunque, eppure in
tanti hanno provato a dare un valido significato a questo termine. É possibile stabilire che
essa abbia un volto diverso secondo il contesto in cui la si considera: cosi la ritroviamo
come espressione del male di vivere in artisti e scrittori come Goya e Samuel Beckett,
come estraniazione dalla realtà in Pirandello, come voglia di evadere dagli schemi: una
rivolta all’ordine della vita sociale per dare sfogo alle passioni come successo nei
cosiddetti “anni folli” in Francia, come espressione delle idee che si trasformano in “culto
popolare” come successo in Germania con Adolf Hitler. 2
Il sonno della ragione genera
mostri.
“Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtue e canoscenza” disse l’ulisse
di Dante ai suoi uomini e ripetè Primo Levi a un suo compagno di prigionia in un Lager, in
un tempo in cui un’idea malata aveva trionfato grazie al sonno della ragione.
Con una linea tagliente come un graffio sulla superficie della nostra sensibilità, Francisco
Goya ci ricorda che la ragione non deve mai dormire e l’uomo non deve seguir logiche
insensate e perdere così ciò che lo distingue dagli altri esseri viventi.
L’artista nei suoi caprichos denunciava il male che affliggeva la sua società: il sonno della
ragione, quindi l’irrazionalità e la perdita del senno.
Nell’incisione n. 43 dei caprichos, intitolata il sonno della ragione genera mostri, creature
della notte e dell’incubo circondano un uomo, forse il pittore stesso, che si è
addormentato seduto su una sedia, con la testa china sulle braccia incrociate appoggiate
sul piano di un tavolo.
Abile incisore, Francisco Goya utilizza la linea per dare vita a figure che si confondono e
si perdono nell’atmosfera oscura che circonda lo sfondo, o sono descritte nei loro
particolari più inquietanti come gli occhi di gatti e civette spalancati nella notte che
sembrano interrogare l’inconscio di chi li osserva. 3
la follia di un epoca storica:
Hitler sulla scena politica
Esempi di follia sono riscontrabili anche nella storia: fu in Germania che la follia si
espanse maggiormente e più atrocemente. Il popolo tedesco vide in Adolf Hitler il suo
più grande esponente (il fuhrer), la guida che avrebbe portato il popolo ariano alla propria
glorificazione, con la fondazione dei Terzo Reich, il terzo Impero tedesco.
La politica antisemita, l'orrore dell'olocausto, e la persecuzione anticomunista facevano
parte di un programma il cui tentativo era quello di disumanizzare questi uomini, spogliarli
della loro libertà e dignità, renderli schiavi della superiorità tedesca, ed infine privarli della
vita stessa. E proprio in questo "progetto di annientamento" che consiste la lucida follia di
Hitler.
Questo programma era già stato delineato in gran parte nel "Mein Kampf" ('la mia
battaglia"), scritto e pubblicato intorno al 1925; le teorie esposte si articolavano in cinque
punti fondamentali:
• Il concetto di razza: i Tedeschi avevano il diritto di affermare la superiorità della razza
tedesca, discendente di quella ariana e per questo la più pura.
• La difesa della razza: essendo la "razza padrone", i Tedeschi dovevano dominare il
mondo e le "razze schiave",e dovevano inoltre perseverare la purezza della razza; venne
quindi instaurato era concessa l’unione soltanto tra persone di razza ariana; ed in più
furono sterminati i malati di mente, le persone deboli, gli infermi e chiunque fosse un
portatore di handicap.
• La comunità razziale: lo Stato nazista doveva espandersi sino a creare una comunità
che abbracciasse tutti i tedeschi puri nel mondo.
• Il culto della personalità: il Fuhrer era l'incarnazione di tutte le virtù e dei principio di
autorità, per cui bisognava sottostare ai suoi ordini.
• Lo spazio vitale: i Tedeschi avevano il diritto di espandersi e di conquistare l’Europa,
fino ad estendersi verso est in Polonia, Cecoslovacchia e Russia. Questi territori
dovevano essere occupati, e i "sottouomini" slavi dovevano servire il 'popolo dominatore".
Hitler costruì l’ideologia del nazismo su pochi e semplici concetti, tali da fare rapidamente
presa sulle masse
La persecuzione antisemitica degli anni Trenta anticipò lo sterminio degli ebrei attuato dal
nazismo durante la Seconda guerra mondiale, in un crescendo di violenza: si passò dalla
semplice “esclusione” degli ebrei alla loro “concentrazione etnica”, e infine alla
“purificazione” razziale, l’eliminazione fisica nei Lager. 4
Hitlers Wahnsinn
Beispiele von Wahnsinn findet man auch in der Geschichte : in Deutschland hat sich der
grausame Wahnsinn von Adolf Hitler entwickelt. Hitlers Wahnsinn besteht in dem
Wunsch, eine einzigartige Rasse zu erstellen, die besser als alle andere Rassen ist: die
arische Rasse. Das deutsche Volk sah Hitler als sein Führer, und war stolz auf seine
Idee, die arischen Menschen, d.h. die Deutschen mit blonden Haaren und hellblauen
Augen zu schuetzen und verherrlichen.
1933 hat Hitler sogar mit demokratischen Wahlen die Macht erreicht und hat sofort das
antisemitische Rassenschutzgesetz gegen die Juden annehmen lassen. (1)
1938 wurden in der sogenannten Kristallnacht viele jϋdische Geschäfte und Synagoge
zerstört. Die Scherben auf den Strassen haben wie Kristalle geglitzert .Daher kommt der
Namen der Nacht (2)
1939 wurden die Konzentrationslager gebaut, die für verschiedene Zwecke verwendet
wurden: zur Zwangsarbeit, als Zwischenstationen und für die Beseitigung der Juden, der
Zigeuner, der Omosexuellen…. (3)
[1] 5
[2]
[3] 6
Les années folles
en France, nous avons un aspect différent de la folie: le désir d'échapper à les habitudes:
une révolte de l'ordre de la vie sociale pour donner libre cours aux passions
À Paris, pendant la Première Guerre mondiale, la population n'a pas perdu l'art de
s'amuser. On fit la fête au début pour se moquer de l'ennemi et se donner du courage : il
allait prendre une belle raclée qui laverait l'affront de 1870 et ferait oublier la honte de
l'affaire Dreyfus pour l'armée française disait-on. On poursuivit la fête ensuite, pour
distraire les permissionnaires. Puis, quand trop d'horreurs eurent enlevé aux « poilus »
l'envie de rire, la fête continua pour se consoler.
Après la fin du conflit, une génération nouvelle rêve d'un monde nouveau et proclame «
Plus jamais ça ! ». On s'empresse de lui proposer de nouvelles griseries sur fond de
musique. Venu d'Amérique avec les Alliés, le jazz fait son apparition mais également la
danse, la radio et les sports, les industries avec les électroménagers etc, sur fond de très
forte croissance économique...
L'utopie positiviste du XIXe siècle et son crédo progressiste font place à un individualisme
déchaîné et extravagant. André Gide et Marcel Proust donnent le ton littéraire de cette
tendance qui s'exacerbe et croît avec le mouvement dada dont Tristan Tzara publie le
manifeste. Le surréalisme d'André Breton n'est pas loin. L'Art nouveau foisonnant, fauché
par la guerre, cède la place aux épures précieuses de l'Art déco. 7
8
The theatre of the absurd
Marc Esslin ( literary critic) applied the term “absurd” to the works of a group of dramatist
who emerged in 1950s: Samuel beckett, Adamov and Ionesco.
they did not form a school, since each playwright regarded himself as an outsider.
The theatre of the absurd is described as something that is devoid of purpose cut off from
religious, metaphysical and transcendental roots, man is lost: all his action become
senseless, absurd, useless.
The main features of the theatre of absurd are:
- absence of a real story or a plot
- the value of langue is reduced: in fact, what happens on the stage transcends, and
often contradicts, the words spoken by the characters.
- vagueness about time, place, characters
- extensive use of pauses, silences which reflect a sense of anguish
- incoherent babbling makes up the dialogue.
Samuel becket (1906-89) was an Irish novelist, playwright, theatre director and poet.
He began his literary career as a short-story writer and a novelist, however his
international reputation was established by his plays. He was one of a group of dramatist
who developed the “Theatre of the Absurd”, with the common belief that
-man’s life appears to be meaningless and purposeless
-humans cannot communicate and understand each other . 9