Anteprima
Vedrai una selezione di 9 pagine su 38
Fiabe come specchio di vita, tesina Pag. 1 Fiabe come specchio di vita, tesina Pag. 2
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Fiabe come specchio di vita, tesina Pag. 6
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Fiabe come specchio di vita, tesina Pag. 11
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Fiabe come specchio di vita, tesina Pag. 16
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Fiabe come specchio di vita, tesina Pag. 21
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Fiabe come specchio di vita, tesina Pag. 26
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Fiabe come specchio di vita, tesina Pag. 31
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Fiabe come specchio di vita, tesina Pag. 36
1 su 38
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi

Introduzione Fiabe come specchio di vita, tesina



Per definizione con il termine “fiaba” si intende un racconto fantastico in prosa di origine popolare,generalmente di lunghezza media-breve. In principio nella tesina mostro come le fiabe venivano tramandate oralmente e solo in un secondo momento ebbe luogo una loro trasposizione scritta. In ogni caso il genere fiabesco, nonostante si distingua in varie forme particolari come tutti i generi letterari, è identificabile sulla base di alcuni punti fondamentali.
I. L’indeterminatezza di personaggi, epoche e luoghi che raramente vengono descritti nel dettaglio o puntualizzati. Riguardo al tempo possiamo affermare inoltre che, oltre ad essere astorico (ossia a non essere posizionato specificatamente in un periodo storico), presenta una successione degli eventi irregolare, non assimilabile quindi al tempo scandito dalla lancetta di un orologio.
II. L’inverosimiglianza, in quanto i fatti che coinvolgono i personaggi sono inesistenti nella quotidianità e mediati da elementi fantastici, in primo luogo la magia.
III. Un dualismo morale che vede contrapporsi forze benigne e forze maligne, senza sfumature intermedie. Di conseguenza di solito i personaggi sono statici, nel senso che non cambiano durante la narrazione (chi è buono rimane buono e viceversa), e si assiste così alla stereo tipizzazione di certe figure.
IV. La ripetizione di alcuni motivi che addirittura si ritrovano in più fiabe.
V. L’apoteosi finale con cui i personaggi buoni vedono i loro sogni coronati e quelli cattivi vengono sconfitti una volta per tutte.
VI. Lo scopo didattico che, in maniera più o meno esplicita, mira a impartire una lezione etica e morale sul comportamento da condurre in una società. Capita poi di confondere la fiaba con la favola, ma in realtà sono due generi particolarmente diversi: infatti la favola, rispetto alla fiaba, è decisamente più breve, ha per protagonisti animali dai tratti antropomorfi e si basa su canoni realistici, eliminando la presenza di elementi fantastici.
Oggigiorno, quando pensiamo alla fiaba, ci viene spontaneo pensare al mondo dell’infanzia, quando i nostri genitori cercavano di farci addormentare raccontandoci di come Cenerentola riuscì a conquistare il suo principe o il Gatto con gli Stivali sconfisse l’orco cattivo. È un collegamento effettuato nella tesina di maturità, quello tra fiaba e infanzia, del tutto naturale, ma allo stesso tempo errato. In pochi sanno che la maggior parte delle fiabe che conosciamo sono in realtà nate per tutt’altre ragioni che intrattenere dei bambini. In molti si stupirebbero nel pensare che sono numerose le fiabe che sono state scritte come strumento di analisi e critica della società. L’esempio calzante, e che a parer mio si può considerare uno dei maggiori esponenti del genere fiabesco, è indubbiamente il francese Charles Perrault (1628-1704), che si dedica alla stesura di una raccolta di fiabe proprio con l’obbiettivo di rappresentare la Francia di Luigi XIV, noto anche come Re Sole. Ovviamente, affinché il pubblico di lettori sia il più vasto possibile, Perrault decide di trattare l’argomento inserendo nella narrazione elementi fantastici: in questo modo la lettura risulta innanzitutto piacevole e il lettore viene comunque messo a parte della realtà in cui vive, pregi e difetti inclusi.

Collegamenti


Fiabe come specchio di vita, tesina



Letteratura inglese - George Bernard Shaw.
Letteratura spagnola - Silvina Ocampo.
Filosofia - Sigmund Freud.
Letteratura italiana - Italo Calvino.
Estratto del documento

Nel 1663, periodo in cui Perrault inizia ufficialmente la sua carriera politica a fianco di

Colbert, quest’ultimo inaugura l’Académie des Inscriptions et Belles-Lettres,

accademia di letterati in cui l’autore viene accolto come segretario. Nel 1667, invece,

partecipa insieme al fratello Claude alla progettazione della facciata del Louvre.

Nel 1672 Perrault viene nominato cancelliere dell’Acedémie e in via del tutto

eccezionale tale incarico gli verrà riconfermato l’anno seguente. Inoltre l’1 maggio,

all’età di quarantaquattro anni, si sposa con Marie Guichon, facoltosa fanciulla di

diciannove anni. Avrà quattro figli, l’ultimo dei quali provocherà la morte della moglie,

ponendolo nelle condizioni di doversi curare della famiglia da solo.

Nel 1683 Colbert muore, ma già in precedenza i suoi rapporti con Perrault si erano

incrinati. In ogni caso il nome dell’autore viene cancellato dalla lista degli stipendiati

dello stato, nonostante venga retribuito parzialmente di alcuni anni di attività a corte.

Abbandonata una volta per tutte la carriera politica, adesso è libero di concentrarsi

sull’educazione dei propri bambini.

Il Secolo di Luigi il Grande

Nel 1687 inaugura con il poema la cosiddetta querelle des

anciens et des modernes, disputa che mette a confronto autori della classicità e autori

moderni. In particolare Perrault prende una posizione anticlassicista, sottolineando la

superiorità dei Moderni, e per ciò verrà aspramente criticato.

Pelle d’Asino

È al 1694 che risale la sua prima fiaba, , ed è proprio grazie ai suoi

racconti che Perrault verrà riaccolto sotto l’ala di Luigi XIV. Nel 1697 arriva alla

Storie o Racconti del tempo che fu

pubblicazione della sua raccolta, , firmata con il

nome del figlio minore, Pierre Darmancour (pseudonimo per Pierre Perrault), e

dedicata a Mademoiselle, ossia Élisabeth-Charlotte d’Orléans, nipote del sovrano.

Le motivazioni della firma e della dedica sono le seguenti. Pierre aveva partecipato a

una rissa durante la quale aveva ucciso un giovane coetaneo; Perrault sperava dunque

di poter riabilitare la figura del figlio dedicandola a un membro della famiglia reale. Ma

pure lo stesso pseudonimo scelto potrebbe essere un modo per “ripulirlo” dalla

pesante condanna penale che gravava su di lui. Dal punto di vista fonetico, infatti,

darmancour d’armes en cour

potrebbe essere letto come , cioè uomo d’arme alla corte,

alludendo simbolicamente a qualcuno schierato a difesa della corona 5 .

Perrault muore nel 1703 nella sua abitazione parigina.

Fiabe

5 In (Perrault), pag. 123. 4

Perrault: LE FIABE

Storie o Racconti del tempo che fu Racconti di Mamma

(più nota in seguito come

Oca ) è la raccolta di fiabe che Perrault pubblica nel 1697, firmata a nome del figlio

Pierre Darmancour e dedicata a Mademoiselle.

Le varie fiabe, ciascuna delle quali corredata di una morale, rielaborano con genialità

un antico repertorio fiabesco, ma la loro peculiarità è che non sono state scritte con lo

scopo di essere lette da dei bambini, bensì per rappresentare e criticare la società

dell’epoca, motivo per cui di fatto alla fine Perrault diventerà famoso.

I riferimenti alla società francese a cavallo tra Seicento e Settecento sono sparsi in tutti i

racconti, cosicché risulta complicato coglierli per chi non è esperto della materia o ha

approfondito l’argomento nel dettaglio. Ragione per cui ne riporterò alcuni io stesso.

Barbablù Cenerentola o La Scarpetta di Vetro

Sia in che in , sono presenti delle

allusioni al colbertismo, la politica economica intrapresa da Colbert. Infatti, da una

parte la moglie di Barbablù, dall’altra le sorellastre di Cenerentola si specchiano in

degli specchi che le ritraggono per intero: questi specchi non esistevano in Francia, ma

era stato proprio Colbert a importarli da Venezia, dove l’idea era stata coniata 6 .

Barbablù

Sempre in , molto probabilmente Barbablù è il nome fittizio di un facoltoso

gentiluomo della Bretagna, Gilles de Rais, vissuto circa due secoli prima della stesura

del racconto, tra il Quattrocento e il Cinquecento. Gilles de Rais è conosciuto, oltre

che per la sua carriera militare, come un pedofilo dell’epoca, un seviziatore di

bambini 7 . Inoltre i fratelli della moglie sono uno moschettiere, l’altro dragone. Ciò si

riferisce alle due categorie di combattenti esistenti all’epoca, ossia moschettieri (neri o

grigi a seconda del colore della gualdrappa che ricopriva i loro cavalli) e dragoni, che si

distinguevano dai primi per un particolare berretto di pelliccia la cui coda ricadeva

sull’orecchio

8 .

Cenerentola

In , poi, grazie alle sorellastre che si preparano per partecipare al ballo

viene descritta la moda parigina tipica di quel periodo. Era una moda di ispirazione

Fiabe

6 In (Perrault), pag. 128.

Fiabe

7 In (Perrault), pag. 127-128.

Fiabe

8 In (Perrault), pag. 129. 5

italiana, fatta di nei finti e pezzettini di stoffa o velluto nero che le dame erano solite

mettersi sul viso come semplice ornamento o per far risaltare il loro incarnato 9 .

Cappuccetto Rosso

Ancora più lampante è l’esempio di , specialmente la scena finale,

caratterizzata da una forte ambiguità. In effetti si dice che quando la fanciulla giunge a

casa della nonna per farle visita si spoglia ed entra nel suo letto, ma l’azione dello

spogliarsi non è specificata. Per di più viene descritta la posizione del lupo su di lei

poco prima di divorarla e ovviamente tutto ciò richiama in modo molto chiaro alla

sfera sessuale. È la morale poi a far luce sul significato metaforico della fiaba poiché

mette in allerta le ragazze francesi da pedofili e stupratori di quel tempo.

Questi sono solo alcuni degli svariati esempi che possiamo rintracciare con occhio

acuto nelle fiabe di Perrault, ma sono sufficienti per comprendere come questi

racconti, oggi associati erroneamente al mondo dell’infanzia, siano in realtà frutto di un

progetto ben più complesso: quello, cioè, di costruire a parole degli specchi di vita, dei

ritratti che raffigurino una società tanto luminosa quanto immersa nell’oscurità.

Fiabe

9 In (Perrault), pag. 132. 6

MUSE ISPIRATRICI

La popolarità delle fiabe di Perrault è stata tale che esse hanno funto da muse

ispiratrici per molte opere letterarie dei secoli successivi.

In particolare farò riferimento alla letteratura del Novecento e, per dimostrare il

successo che questi racconti fantastici hanno ottenuto a livello mondiale, analizzerò le

opere di due autori stranieri: l’irlandese George Bernard Shaw (1856-1950) e

l’argentina Silvina Ocampo (1906-1993).

George Bernard Shaw is born in Dublin, Ireland, in 1856. He has a difficult childhood

due to his father’s problems with alcohol and he rejects most of the schools he is

supposed to attend: then he moves to London in order to live with his mother and

sister. He tries unsuccessfully to become a writer and joins the socialist cause by

founding the Fabian society, a socialist organization. He gets close to theatre in 1892,

10

influenced by the Norwegian dramatist Henrik Ibsen , and he marries a heiress,

Charlotte Payne-Townsend, despite all his extramarital relationships. In 1925 he wins

the Nobel Prize for Literature but he refuses it. He dies very old, at the age of 94, in

1950.

Shaw is a typical Victorian though he harshly criticizes his society focusing especially on

domestic problems and women, which makes him a feminist. As he thinks that

discriminations ruin any communities he tries to include humble people in his works.

Besides he gives a great importance to the language which he considers one of the most

important means to evolve: everyone should have the right to learn English, then he

simplifies it and creates a grammar where too difficult expressions are erased.

Shaw’s theatre is known as a theatre of ideas since he puts the concept above the form.

Theatre is now a vehicle for communicating ideas and moral teachings, for attacking

Victorian institutions and prejudices through a satirical style.

Pygmalion

Shaw’s masterpiece is undoubtedly (1913), a play dealing with different

themes such as class distinction, middle-class morality and differences between men

and women. In its preface the author points out the difficulties of English

10 Henrik Ibsen (1828-1906), Norwegian playwright considered one of the founders of Modernism in

theatre. 7

pronunciation and how good or bad pronunciation reveals whether a person belongs to

a high social class. Metamorphoses

The title alludes to the Roman myth of Pygmalion from Ovid 11 ’s . In

the myth Pygmalion is a young artist who falls in love with an ivory female statue he has

made himself. Venus, goddess of beauty, love and sex, decides to crown this

impossible relationship by turning the statue into a real woman so that the two lovers

can wed 12 . In Shaw’s play Pygmalion is metaphorically professor Higgins who aims at

transforming a florist, Eliza, into a lady. The big difference is that “Pygmalion” does not

really fall in love with his creation.

The story starts with a bet made up by two friends, professor Higgins, a bachelor expert

in phonetics, and Colonel Pickering. The bet consists in that: if Mr Higgins manages to

educate a rough florist, Eliza Doolittle, during the period of three months and pass her

off as a duchess, he will get a large amount of money. Mr Higgins really succeeds in his

aim but he treats Eliza as a useless creature, reason which leads her to marry Freddy,

Mr Higgins’s friend, and set up a flower shop with him. In the end Eliza becomes a

true lady but remains poor because Freddy is not so rich as Mr Higgins.

Pygmalion

The inspiration lying under this play is rather clear. Someway follows the

pattern of a “rags-to-riches” story as it depicts the transformation of a simple flower girl

into a noble lady. The same happens to Perrault’s Cinderella who from a humble

servant becomes a princess.

Silvina Ocampo nace en 1903 en Buenos Aires y estudia música y dibujo en París con

Giorgio de Chirico

13 , no obstante escribará siempre en español. En 1933 conoce a

Antología de la

Adolfo Bioy Casares con el que se casará en 1940 y publicará la

literatura fantástica , preparada junto al amigo común Jorge Luis Borges 14 . Después de

una intensa vida de producción literaria, principalmente poemas y cuentos breves

gracias a los que gana numerosos premios nacionales, se muere en 1994 en su ciudad

natal, víctima de la enfermedad de Alzheimer. Metamorphoses

11 Publius Ovidius Naso (43 BC-AD 17/18), Roman author best known for the , one

of the major sources of classical mythology.

Metamorphoses

12 In , pag. 398-401.

13 Giorgio de Chirico (1888-1978), pintor y escritor italiano juzgado el principal exponente de la

pintura metafísica.

14 Jorge Luis Borges (1899-1986) fue un autor argentino y una de las personalidades más influyentes

en la literatura del siglo XX. Su éxito se debe tanto a su cuentos fantásticos como a su amplio

repertorio poético. 8

Mujer tímida y reservada, despreciativa de cualquiera catalogación de su persona, su

fama está ligada sobre todo a sus cuentos fantásticos que con crueldad y sin escrúpulos,

y además ironía, logran minar la confianza en la banal realidad de su país. La

“crueldad” de los cuentos de la Ocampo es evidente considerando el acercamiento al

hórrido, mientras que el tema de lo fantástico surge en la descripción de la realidad, es

decir la argentina, no en sus aspectos contingentes, sino en situaciones anómalas,

paradójicas, ambiguas, de pesadilla.

Temas recurrientes en sus obras, y más en general en lo fantástico argentino, son las

metamorfosis, la reencarnación, las visiones y el doble (que simboliza el surgir de un

lado de nuestra personalidad que se encuentra en cada uno de nosotros de manera

reprimida).

Podemos afirmar que los cuentos de la Ocampo, a menudo con protagonistas

femeninos, siguen la idea por la que lo insólito no es menos real que lo sólito y lo

extraordinario no es menos verdadero que lo cotidiano. Lo imaginario no es luego

Dettagli
38 pagine
4 download