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Sintesi
Italiano - Biancaneve: La matrigna e l'ossessione per la bellezza (estetismo)

Filosofia - Cenerentola e il desiderio (Schopenhauer)

Matematica e fisica - Alice nel paese delle meraviglie

Storia - Mulan: il ruolo delle donne nella guerra
Estratto del documento

Biancaneve

La storia ha inizio quando una bimba dalla carnagione così chiara da meritarsi il nome di , si

Grimilde

trova a dover vivere nel castello della sua matrigna , donna tanto bella quando perfida e vanitosa.

Grimilde, per paura che la bellezza della fanciulla oscuri la propria, la fa vestire di stracci per svolgere tutti i

lavori più umili al castello. La matrigna, nel frattempo, consulta regolarmente uno specchio magico al quale

chiede chi sia la donna più bella del reame, ricevendo sempre la conferma di essere lei. Un bel giorno però

specchio

lo sentenzia che la donna più bella del regno è ora Biancaneve. Grimilde, non vedendoci più

cacciatore

dall’invidia, incarica il suo fidato di condurre la ragazza nel bosco e di ucciderla, ma l’uomo, non

volendo ubbidire agli ordini, alla fine la fa scappare.

Biancaneve si incammina tra gli alberi fino a trovare una casetta; dopo aver bussato, decide di entrare e la

trova in assoluto disordine; con l’aiuto dei suoi amici animaletti conosciuti nel bosco, pulisce e riordina

sette nani

tutto, poi, sfinita, si mette a dormire. La casetta appartiene a : Dotto, Mammolo, Pisolo,

Gongolo, Eolo, Brontolo e Cucciolo, minatori di diamanti. Una volta tornati a casa e dopo i primi momenti di

paura e perplessità, i sette nani accolgono Biancaneve e la invitano a restare con loro.

Consultando lo specchio magico, Grimilde viene però a sapere che Biancaneve è ancora viva e decide di

trovarla e ucciderla da sola; con un incantesimo di trasforma in una vecchina e porta con sé un cesto di

mele avvelenate ; giunta alla case di Biancaneve le offre una mela che fa cadere la ragazza in un sonno

mortale.

Nel frattempo, i sette nani avvisati dagli animaletti del bosco, corrono in soccorso di Biancaneve e

inseguono la strega che, nel tentativo di lanciare loro addosso un masso, cade in un burrone. Credendo che

Biancaneve sia ormai morta, i nanetti la pongono in una bara di vetro nel bosco per il funerale; proprio in

principe

quel momento passa di lì un che si ferma a darle un bacio. Biancaneve allora si sveglia e vissero

insieme felici e contenti. 5

La bellezza: il cardine dell'estetismo

L'ossessione di bellezza e perfezione della matrigna si può ritrovare nel movimento artistico e letterario

denominato Estetismo. L'estetismo si sviluppa in Europa nella seconda metà dell’Ottocento, come effetto e

implicazione del Decadentismo.

Con l’Estetismo assume un'importanza fondamentale la forma esteriore: l’arte e l’esperienza del Bello

costituiscono il valore supremo della vita, o meglio, l’unico valore autentico, proprio come per la matrigna.

Aspirazione dell’esteta, del dandy, è:

“fare la propria vita, come si fa un’opera d’arte”

(G. D’Annunzio, Il Piacere)

L'esteta mostra un marcato disprezzo verso il mondo, involgarito

dallo sviluppo industriale, dalla democrazia e dal ruolo crescente

delle masse urbane, e si rifugia in un sogno di bellezza; l’unico

modo per combattere la volgarità consiste cioè nel trasformare

ogni esperienza in un’esperienza estetica, in una vissuta

partecipazione al Bello, in una subalternità della vita rispetto

all’arte. A rebours

Il primo modello romanzesco dell’Estetismo, “ ”, di Karl

Huysmans, viene pubblicato nel 1884. Il protagonista è il trentenne

duca Jean Des Esseintes, ultimo discendente di una ricca e nobile

famiglia avviata a un’inesorabile decadenza. Disgustato dalla

volgarità di un mondo sempre più dominato dal denaro, Des

Esseintes ha cercato di rendere sopportabile la vita dedicando tutte

le proprie energie a “una sola passione, la donna”, ma ne ricava Figura 1. Tipico abbigliamento

una nuova delusione. Decide allora di vivere il resto della sua da Dandy di fine Ottocento

vita in solitudine, dedito al culto della bellezza, in una casa che

risponda ai suoi gusti raffinatissimi. Tuttavia, questa ricerca di perfezione estetica non farà che

peggiorare la nevrosi e il medico gli consiglierà di tornare fra la gente.

Gabriele D'Annunzio

In Italia, l'Estetismo è rappresentato al meglio da .

Il percorso poetico di D'Annunzio comincia precocemente con "Primo vere" pubblicato nel 1879 e ispirato

alle opere carducciane. Successivamente in "Canto novo" si iniziano a delineare alcune componenti

essenziali della sua arte: la capacità di assimilare e rielaborare in forme del tutto personali le suggestioni e

gli stimoli provenienti sia dalla storia e dalla mitologia sia dalle correnti letterarie e filosofiche

predilige

contemporanee; una visione vitalistica e sensuale della realtà; l'elaborazione di un linguaggio che

il significante a scapito del significato . Tali componenti saranno ulteriormente sviluppate e

approfondite nelle raccolte poetiche successive e in particolare nelle Elegie romane, del 1892, e nel

romanzo “Il piacere” del 1889. Quest'ultimo, considerato uno dei suoi capolavori, è un romanzo

autobiografico, in cui descrive il modo di vivere da Dandy.

6

TRAMA de "IL PIACERE" di Gabriele D'Annunzio

Andrea Sperelli

Il protagonista è un giovane aristocratico di nome . Sin da bambino, riceve insegnamenti

dal padre di vivere la vita come un'opera d'arte, di non avere alcun rimpianto, senso di colpa, di vivere

all'insegna della libertà assoluta. L'Idea fondamentale è quella di “avere” e di non essere posseduto.

Ricco, aristocratico, intenditore di cose d'arte ed egli stesso poeta ed incisore, Andrea giunge a Roma

nell'ottobre 1884. A Roma è arrivato, attratto dal fascino della grande tradizione barocca della città , una

Elena Muti

sera di Novembre, a una cena, conosce la contessa , una giovane vedova. I due in breve si

innamorano e vivono un'intensa relazione che dura fino al marzo 1885, quando Elena inaspettatamente,

annuncia ad Andrea la sua intenzione di porre fine alla relazione e, senza un motivo apparente lo lascia e

parte da Roma.

Il giovane reagisce al brutto colpo ricevuto, dandosi ad una

vita depravata, passando di donna in donna, alla ricerca di

un particolare che rievocasse Elena in ognuna di esse. Nel

maggio, cercando di sedurre Donna Ippolita Albonico entra

in conflitto con Giannetto Rutolo, che lo sfida a duello e lo

ferisce gravemente.

Durante la convalescenza nella villa della cugina Francesca

Maria Ferres

D'Ateleta, Andrea conosce , in vacanza con

la figlioletta Delfina e, affascinato dalla bellezza spirituale

della donna ben presto se ne innamora. Anche Maria

ricambia l'amore di Andrea, ma tutti i suoi tentativi di

resistergli risultano inutili. Alla fine di ottobre Maria lascia

la villa e poco dopo parte anche Andrea.

Di ritorno a Roma, il giovane si lascia riprendere dalla

corruzione dell'ambiente e si abbandona ancora una volta

ai piaceri della vita mondana. Sempre a Roma, il 30

dicembre, Andrea rincontra Elena, tornata dall'Inghilterra

Figura 2. Copertina originale del romanzo. e ormai sposata con un nobile inglese che non ama ma

Edizione del 1889

mol molto ricco.

Egli vorrebbe riprendere la relazione con la donna, che non ha mai smesso d'amare, ma ella lo respinge.

Andrea si propone di riconquistare la donna, ma nel frattempo giunge a Roma anche Maria, ed egli

sentendosi attratto da ambedue decide di farle sue entrambe.

Elena non cede, quindi Andrea decide di dedicarsi soltanto a Maria, con la quale riesce finalmente ad

instaurare un'intensa relazione. L'uomo, però, non riesce a dimenticare Elena e alla fine, proprio quando

Maria avrebbe più bisogno di Andrea, perchè il marito è stato coinvolto in uno scandalo, egli in un

momento di smarrimento, distrutto dal fatto che Elena avesse un nuovo amante, la chiama con il nome

dell'altra. Maria, sconvolta, scappa via senza dire una parola e lo lascia per sempre.

7 Lady Tremaine

Cenerentola è l'amatissima figlia unica di un aristocratico che, rimasto vedovo, sposa , una

Genoveffa e Anastasia

donna fiera e sicura di sé, con due figlie . Dopo la morte del padre di Cenerentola,

Cenerentola

Lady Tremaine e le sue figlie cominciano per gelosia ad abusare e maltrattare , che fa amicizia

con gli animali che vivono dentro e intorno al castello.

Nel frattempo al palazzo reale, il re è angosciato perché suo figlio non ha intenzione di sposarsi e decide

quindi di invitare le dame del regno ad un ballo. Cenerentola riceve l'invito al ballo ma quando indossa

indossa il vestito, preparatole ai suoi amici topini, le sorellastre invidiose le distruggono l'abito,

costringendo Cenerentola a rimanere a casa mentre sorellastre e matrigna vanno al ballo reale. Quando

Fata Smemorina

Cenerentola è sul punto di perdere le speranze, la appare e dona a Cenerentola un

vestito blu con scarpette di cristallo, e trasforma una zucca e vari animali in una carrozza con i cavalli, un

mezzanotte

cocchiere e un valletto, avvertendola che l'incantesimo si romperà allo scoccare della . Al

ballo, il principe rifiuta ogni ragazza finché non vede Cenerentola e la invita a ballare. A mezzanotte

scarpette di

Cenerentola fugge verso la sua carrozza, facendo cadere inavvertitamente una delle sue

cristallo . Dopo che il Duca ha riferito al Re dell'accaduto, i due programmano di trovare Cenerentola con la

scarpetta che hanno recuperato nel corso della sua uscita.

Il re proclama che il granduca visiterà ogni casa del regno per trovare la ragazza che riuscirà a calzare la

principe

scarpetta di vetro, in modo che lei si possa sposare con il . Dopo aver scoperto che Cenerentola è

la ragazza che ha ballato con il principe, Lady Tremaine blocca Cenerentola nella sua camera da letto.

Mentre il granduca si prepara ad andarsene dopo che le sorellastre provano senza successo la scarpetta,

Cenerentola, aiutata a scappare dai suoi amici animali, appare e chiede di provarla. Il granduca fa scivolare

la scarpetta sul suo piede, che si adatta perfettamente. Poco dopo, Cenerentola e il principe celebrano il

loro matrimonio, circondati da coriandoli gettati dal re, dal granduca e dai topi.

8

Cenerentola: il desiderio come possibilità di riscatto

Cenerentola, come sostiene lo stesso autore, è una servetta insignificante e sudicia. Tale descrizione però è

imprecisa in quanto coinvolge solo le caratteristiche esteriori della fanciulla. In realtà, racchiude al suo

interno una forza d'animo che le permette di reagire al mondo esterno e non cancellare il desiderio di

essere qualcosa di migliore. Proprio questo contrasto fra l'umiliazione esteriore e la forza interiore

determina il personaggio di Cenerentola.

Cenerentola incarna il mistero di una persona che continua a credere nella propria

grandezza perfino quando gli altri cercano di annientarla.

Il desiderio di Cenerentola non deve essere erroneamente interpretato come il sogno di diventare tutto ciò

che si vuole se solo lo si desidera; al contrario, la fiaba fa emergere come l'incontro con un'altra persona

(nel caso di Cenerentola e il principe) possa far erompere il vero Io in tutta la sua grandezza, bellezza ed

autenticità. Erroneamente a volte la critica ha interpretato tale fiaba come un sogno narcisistico di essere

insuperabili o irresistibili ma, al contrario, essa descrive la storia di una donna che riesce a non perdere mai

la sua dignità anche nella disgrazia; essa ci dice che, nonostante tutte le contrarietà, un giorno riusciremo a

realizzarci e a essere apprezzati per quello che siamo.

Schopenhauer: il desiderio come sofferenza "cos'è il mondo?"

Schopenhauer intende diffondere la verità sulla domanda che vedendolo da una

duplice prospettiva:

 scientifica

quella secondo cui il mondo è una mia

rappresentazione;

 filosofica

quella secondo cui il mondo è volontà di vivere.

La volontà di vivere produce nell'uomo bisogni che richiedono

soddisfazione: desideri. Difficilmente però tutti i desideri si

realizzano e la mancata realizzazione di alcuni di essi causa

sofferenza

un'ulteriore, più acuta . Ma, anche quando un desiderio

viene soddisfatto, il piacere che ne deriva risulta essere solo di

natura negativa, soltanto, cioè, un alleviamento della sofferenza

provocata da quel prepotente bisogno iniziale. E quando pure

l'uomo non viva nel bisogno fisico e nella miseria, quando nessun Figura 3. Ritratto di Arthur

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