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Sintesi
Introduzione Expo 2015 alimentazione, tesina


Una tesina interdisciplinare che si propone di trattare dello sviluppo della società che, sin dal diciannovesimo secolo, ha posto le proprie basi nei concetti di rivoluzione e cambiamento.

Collegamenti


Storia - La rivoluzione russa
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Spagnolo - la scoperta dell'America
Inglese - la storia dell'America
Musica - il jazz
Arte - la Pop art
geografia - il clima
tecnologia - combustibili fossili
scienze - l'evoluzione
letteratura - italo calvino e "Il visconte dimezzato"
Estratto del documento

Nel 1914, la Russia era lo Stato più arretrato d’Europa: era l’unico Stato governato da un re assoluto, lo zar, che reprimeva ogni forma

d’opposizione politica e perseguitava le minoranze etniche e religiose. Economicamente, la Russia non era minimamente integrata nel

commercio europeo, e aveva vissuto un periodo di innovazione tecnologica solo dal 1880, anche se solo le due città principali (San

Pietroburgo e Mosca) avevano partecipato a questa rivoluzione industriale avvenuta in ritardo. Il simbolo di questa innovazione fu la

Transiberiana, una linea ferroviaria che attraversava tutto il Paese, da Mosca a Vladivostok. C’era stato un tentativo di seguire gli Stati

europei nel fenomeno dell’Imperialismo, ma quando lo zarato tentò di invadere il Giappone perse miserabilmente, divenendo famoso

in tutta Europa per essere stata la prima potenza europea ad essere sconfitta da una nazione asiatica. Nonostante la repressione

attuata dallo zar, esistevano molti gruppi politici clandestini che si opponevano allo zarato.

La parola Le principali forme d’opposizione politica clandestine

“zar” I principali partiti che agivano clandestinamente per eliminare lo zarato erano tre: Il Partito costituzionale democratico

Non si è ben voleva instaurare in Russia una monarchia costituzionale, in modo da limitare il potere dello zar; Il Partito socialista

sicuri rivoluzionario voleva instaurare uno stato socialista che fosse attento soprattutto ai bisogni dei contadini; Il Partito

sull’etimologia

della parola socialdemocratico si rifaceva alla dottrina Marxista e mirava ad una rivoluzione.

“zar”, tuttavia Nel 1903, il Partito socialdemocratico si divise in due fazioni: i menscevichi rappresentavano la minoranza e

è molto credevano che, prima di poter iniziare una rivoluzione, bisognasse aspettare che la Russia si modernizzasse; i

accreditata bolscevichi rappresentavano la maggioranza e credevano che una rivoluzione fosse possibile sin da subito, ma con un

l’ipotesi partito politico che facesse da leader molto ben organizzato e che fosse capace di coinvolgere anche le masse

secondo cui il contadine e operaie.

nome

dell’imperatore La prima insurrezione che riuscì a modificare il sistema governativo

Cesare Una grande vittoria per gli operai e i soldati è l’insurrezione del 1905. Era stata da poco repressa violentemente una

(Caesar) sia protesta a San Pietroburgo, e poco tempo prima c’era stata l’umiliante sconfitta che la Russia subì a vantaggio del

stata Giappone, quindi ci furono moltissime agitazioni tra i soldati e gli operai. Nonostante le varie insurrezioni furono

modificata

prima in “C' represse, lo zar Nicola II (ultimo zar di Russia) dovette in parte assecondare la popolazione. Per questo, fondò la

zar” e poi in Duma, un parlamento che si sarebbe occupato di controllare le decisioni del sovrano. Tuttavia, quest’ultimo aveva la

“zar”. possibilità di sciogliere la Duma in qualunque momento, quindi la Duma aveva un valore più simbolico che concreto.

2.2. La rivoluzione di febbraio e la rivoluzione d’ottobre

8 La rivoluzione di Febbraio

Le cause

Nel 1917, le condizioni della Russia erano pessime: lo zarato aveva

perso circa due milioni di soldati e molti territori e non c’erano

abbastanza fondi statali per finanziare una guerra tanto lunga. Lo zar

divenne quindi sempre meno popolare all’interno del suo stesso

impero, tanto che persino la Chiesa ortodossa che aveva sempre

appoggiato l’Impero iniziò a criticarlo.

L’Insurrezione

Questa situazione causò una grande serie di proteste che vengono

convenzionalmente raggruppate tutte nella cosiddetta “Rivoluzione di

Febbraio”, in quanto il tutto avvenne nel Febbraio 1917 del calendario

giuliano. Nell’8 marzo 1917 (secondo il calendario gregoriano,

utilizzato nel mondo occidentale) molte lavoratrici organizzarono

proteste, in occasione della Giornata internazionale della donna:

furono loro ad iniziare la Rivoluzione di febbraio. Infatti, fino al 13

marzo 1917, ci furono molte altre proteste organizzate dagli operai e

Rappresentazione artistica della Rivoluzione di Febbraio

dai soldati che non furono represse dallo zar perché molti soldati, condividendo le idee di coloro che organizzavano le proteste, si

rifiutavano di obbedire agli ordini. Il giorno sopra citato in cui terminarono queste rivolte, lo zar fece alcune concessioni alla

popolazione.

Le conseguenze

Nel 13 Marzo 1917 lo zar abdicò e venne fondato un governo repubblicano provvisorio. Esso era considerato di tipo provvisorio in

quanto mancava di una costituzione e aveva due principali obiettivi: la riforma agraria e la gestione della partecipazione alla Prima

Guerra mondiale. I contadini, infatti, volevano che fossero assegnate loro delle terre da coltivare, e uno dei principali motivi per cui ci

fu la rivoluzione di febbraio era proprio il rifiuto della guerra. 9

La rivoluzione d’Ottobre

Le cause

I capi del governo provvisorio non avevano alcuna intenzione di cambiare il

sistema sociale ed economico della Russia, tuttavia la popolazione continuava a

chiedere la riforma agraria e la fine della partecipazione alla guerra. Per questo, i

lavoratori delle fabbriche, dei campi e dell’esercito formarono organizzazioni

autonome elettive che si occupavano di rappresentare un determinato gruppo di

lavoratori, chiamate soviet. La prima conseguenza delle manifestazioni organizzate

da questi gruppi fu il cambiamento del governo provvisorio; tuttavia, il governo

continuava ad ignorare le richieste popolari. Le terre, quindi, furono occupate dai

contadini e ci furono scioperi in massa. I bolscevichi, vedendo come i soviet

fossero influenti e popolari, decisero di allearsi con essi. Lenin, capo del partito

bolscevico, adottò lo slogan “Tutto il potere ai soviet”, che lo rese molto popolare.

Davanti la popolarità del partito bolscevico, che si opponeva al governo

provvisorio, la repubblica non seppe reagire, per cui tentò di reprimere in tutti i

modi possibili le azioni svolte dal partito bolscevico.

L’insurrezione

Assalto del Palazzo d’Inverno, 1917. Nell’aprile 1917, i soviet erano formati prevalentemente da bolscevichi, come non

era mai successo: per questo, Lenin decise che era giunto il momento di prendere il potere. Il 25 ottobre del calendario giuliano (7

novembre nel calendario gregoriano) occuparono il Palazzo d’Inverno a Pietrogrado, sede del governo provvisorio.

Le conseguenze

Lenin distrusse il governo provvisorio e fondò il Consiglio dei commissari del popolo, unico organo governativo del paese, capeggiato

dai bolscevichi. Vennero avviate molte riforme: prima di tutto, la popolazione fu assecondata e ci furono la riforma agraria e

l’armistizio. Dopodichè, la Russia fu resa uno Stato socialista, con la nazionalizzazione delle banche, la consegna delle fabbriche ai

soviet, la confisca delle terre e il riconoscimento dell’uguaglianza di tutti i popoli russi. Venne inoltre fondata l’Assemblea costituente,

che però si riunì una sola volta perché fu immediatamente sfasciata dai bolscevichi.

10

2.3. La guerra civile russa

L’inizio della guerra civile (cause)

Lenin, salito al potere dopo la rivoluzione d’ottobre, instaurò un grande regime totalitario: istituì la Ceka, una polizia politica che aveva

il compito di reprimere tutti i gruppi che venivano considerati controrivoluzionari, e persino i soviet persero molto potere. Per questo,

nella primavera del 1918, i bolscevichi si trovarono a combattere contro le armate bianche (forze di

opposizione che volevano ricostruire lo zarato), le altre forze politiche di sinistra che avevano

partecipato alla rivoluzione di febbraio e alcuni eserciti stranieri, intimoriti dalla possibilità che le idee

rivoluzionarie della Russia si diffondessero anche negli altri paesi europei.

1918-1921: La guerra civile russa

La guerra civile russa fu particolarmente violenta, con frequenti fucilazioni di massa e molte

rappresaglie. A scontrarsi furono due bandi: le Armate rosse (i bolscevichi; le loro azioni venivano

raggruppate a formare il concetto di “terrore rosso”) e le Armate bianche (i controrivoluzionari, gli

altri partiti di sinistra e i Paesi europei; provocavano il “terrore bianco”). I bolscevichi, dopo aver

ucciso la famiglia reale nel 1918, sembravano destinati alla sconfitta: riuscirono a mantenere il

controllo solo di una piccola parte della popolazione e dovettero addirittura spostare la capitale da

Pietrogrado a Mosca, perché le Armate bianche erano sul punto di conquistare Pietrogrado.

Tuttavia, la guerra civile finì con la vittoria dei bolscevichi, che fondarono il Partito comunista russo.

Le cause della vittoria bolscevica

L’inaspettata vittoria bolscevica si deve a due fattori principali: Manifesto propagandistico delle Armate

 Il comandante delle Armate rosse, Lev Trotskij, era molto rigido: ignorava totalmente i soviet dei bianche. Qui, Lev Trotskij viene raffigurato

come un demonio rosso (colore simbolo del

soldati e, pur di avere un buon esercito, chiamò alle armi anche alcuni ufficiali allontanati a comunismo), mentre distrugge una città che

seguito della rivoluzione d’ottobre. simboleggia l’intera Russia.

 Venne introdotto il comunismo di guerra: l’intera economia russa veniva controllata dal governo,

che lasciava ai lavoratori lo stretto necessario per la sopravvivenza e utilizzava i soldi così guadagnati per finanziare le Armate

rosse.

La totale vittoria si avrà nel 1921, quando anche la Polonia si ritirerà dalla guerra contro la Russia.

11

2.4. L’URSS fino all’ascesa di Stalin

Il sistema economico, politico, sociale dell’URSS

Nel 1922 venne proclamata la nascita dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, o Unione Sovietica, spesso abbreviato in

URSS. Era uno Stato federale formato da, oltre la Russia, stati come la Georgia e l’Ucraina. A capo dell’URSS c’era il partito socialista

bolscevico, che dalla nascita dell’URSS diventerà Partito Comunista Russo, che esercitava un potere dittatoriale, controllando ogni

aspetto della vita del Paese limitando molto le libertà di pensiero, parola, espressione e detenendo tutti gli avversari politici. Il

comunismo di guerra fu abbandonato in favore della Nep, “Nuova politica economica”, che prevedeva una nazionalizzazione delle

grandi industrie e delle banche. I contadini, invece, possedevano a tutti gli effetti i terreni da loro coltivati e potevano creare piccole

imprese. Grazie alla Nep, il Paese si risollevò dalla grande crisi economica che lo affliggeva, soprattutto in campo agricolo.

Il comportamento dell’URSS verso l’Europa

La nascita di un primo Stato che si dichiarava socialista e che dichiarava di essere dalla parte dei lavoratori ebbe reazioni molto

diverse in Europa nelle varie classi sociali. I lavoratori e le forze socialiste europee accoglievano con entusiasmo la nascita dell’URSS

e si proponevano di compiere una rivoluzione analoga nel loro Paese, mentre le classi sociali agiate temevano la possibilità di altre

rivoluzioni socialiste in Europa e cercavano di eliminare con ogni mezzo possibile le idee socialiste che si andavano diffondendo. La

situazione si complicò ancor più nel 1919, quando fu fondata la Terza internazionale, una associazione internazionale di lavoratori a

carattere socialista. Vi parteciparono tutti i partiti comunisti europei e, nonostante teoricamente tutti i partiti che

formavano la terza internazionale erano uguali, l’associazione era de facto controllata dal Partito comunista

russo. L’obbiettivo della Terza internazionale era di guidare la rivoluzione nel resto del mondo. Tuttavia, fino al

periodo della guerra fredda e della decolonizzazione in cui la Russia spingerà Paesi appena dichiaratisi

indipendenti a diventare comunisti, l’URSS rimase l’unico Paese socialista europeo.

L’ascesa di Stalin

Dal 1922 al 1924 Lenin fu molto malato fino a morire, per cui c’era bisogno di decidere chi avrebbe comandato

l’URSS. Le due principali figure che si batterono furono Trotskij, comandante delle Armate rosse, e Stalin,

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