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Una tesina interdisciplinare che si propone di trattare dello sviluppo della società che, sin dal diciannovesimo secolo, ha posto le proprie basi nei concetti di rivoluzione e cambiamento.
Storia - La rivoluzione russa
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letteratura - italo calvino e "Il visconte dimezzato"
Nel 1914, la Russia era lo Stato più arretrato d’Europa: era l’unico Stato governato da un re assoluto, lo zar, che reprimeva ogni forma
d’opposizione politica e perseguitava le minoranze etniche e religiose. Economicamente, la Russia non era minimamente integrata nel
commercio europeo, e aveva vissuto un periodo di innovazione tecnologica solo dal 1880, anche se solo le due città principali (San
Pietroburgo e Mosca) avevano partecipato a questa rivoluzione industriale avvenuta in ritardo. Il simbolo di questa innovazione fu la
Transiberiana, una linea ferroviaria che attraversava tutto il Paese, da Mosca a Vladivostok. C’era stato un tentativo di seguire gli Stati
europei nel fenomeno dell’Imperialismo, ma quando lo zarato tentò di invadere il Giappone perse miserabilmente, divenendo famoso
in tutta Europa per essere stata la prima potenza europea ad essere sconfitta da una nazione asiatica. Nonostante la repressione
attuata dallo zar, esistevano molti gruppi politici clandestini che si opponevano allo zarato.
La parola Le principali forme d’opposizione politica clandestine
“zar” I principali partiti che agivano clandestinamente per eliminare lo zarato erano tre: Il Partito costituzionale democratico
Non si è ben voleva instaurare in Russia una monarchia costituzionale, in modo da limitare il potere dello zar; Il Partito socialista
sicuri rivoluzionario voleva instaurare uno stato socialista che fosse attento soprattutto ai bisogni dei contadini; Il Partito
sull’etimologia
della parola socialdemocratico si rifaceva alla dottrina Marxista e mirava ad una rivoluzione.
“zar”, tuttavia Nel 1903, il Partito socialdemocratico si divise in due fazioni: i menscevichi rappresentavano la minoranza e
è molto credevano che, prima di poter iniziare una rivoluzione, bisognasse aspettare che la Russia si modernizzasse; i
accreditata bolscevichi rappresentavano la maggioranza e credevano che una rivoluzione fosse possibile sin da subito, ma con un
l’ipotesi partito politico che facesse da leader molto ben organizzato e che fosse capace di coinvolgere anche le masse
secondo cui il contadine e operaie.
nome
dell’imperatore La prima insurrezione che riuscì a modificare il sistema governativo
Cesare Una grande vittoria per gli operai e i soldati è l’insurrezione del 1905. Era stata da poco repressa violentemente una
(Caesar) sia protesta a San Pietroburgo, e poco tempo prima c’era stata l’umiliante sconfitta che la Russia subì a vantaggio del
stata Giappone, quindi ci furono moltissime agitazioni tra i soldati e gli operai. Nonostante le varie insurrezioni furono
modificata
prima in “C' represse, lo zar Nicola II (ultimo zar di Russia) dovette in parte assecondare la popolazione. Per questo, fondò la
zar” e poi in Duma, un parlamento che si sarebbe occupato di controllare le decisioni del sovrano. Tuttavia, quest’ultimo aveva la
“zar”. possibilità di sciogliere la Duma in qualunque momento, quindi la Duma aveva un valore più simbolico che concreto.
2.2. La rivoluzione di febbraio e la rivoluzione d’ottobre
8 La rivoluzione di Febbraio
Le cause
Nel 1917, le condizioni della Russia erano pessime: lo zarato aveva
perso circa due milioni di soldati e molti territori e non c’erano
abbastanza fondi statali per finanziare una guerra tanto lunga. Lo zar
divenne quindi sempre meno popolare all’interno del suo stesso
impero, tanto che persino la Chiesa ortodossa che aveva sempre
appoggiato l’Impero iniziò a criticarlo.
L’Insurrezione
Questa situazione causò una grande serie di proteste che vengono
convenzionalmente raggruppate tutte nella cosiddetta “Rivoluzione di
Febbraio”, in quanto il tutto avvenne nel Febbraio 1917 del calendario
giuliano. Nell’8 marzo 1917 (secondo il calendario gregoriano,
utilizzato nel mondo occidentale) molte lavoratrici organizzarono
proteste, in occasione della Giornata internazionale della donna:
furono loro ad iniziare la Rivoluzione di febbraio. Infatti, fino al 13
marzo 1917, ci furono molte altre proteste organizzate dagli operai e
Rappresentazione artistica della Rivoluzione di Febbraio
dai soldati che non furono represse dallo zar perché molti soldati, condividendo le idee di coloro che organizzavano le proteste, si
rifiutavano di obbedire agli ordini. Il giorno sopra citato in cui terminarono queste rivolte, lo zar fece alcune concessioni alla
popolazione.
Le conseguenze
Nel 13 Marzo 1917 lo zar abdicò e venne fondato un governo repubblicano provvisorio. Esso era considerato di tipo provvisorio in
quanto mancava di una costituzione e aveva due principali obiettivi: la riforma agraria e la gestione della partecipazione alla Prima
Guerra mondiale. I contadini, infatti, volevano che fossero assegnate loro delle terre da coltivare, e uno dei principali motivi per cui ci
fu la rivoluzione di febbraio era proprio il rifiuto della guerra. 9
La rivoluzione d’Ottobre
Le cause
I capi del governo provvisorio non avevano alcuna intenzione di cambiare il
sistema sociale ed economico della Russia, tuttavia la popolazione continuava a
chiedere la riforma agraria e la fine della partecipazione alla guerra. Per questo, i
lavoratori delle fabbriche, dei campi e dell’esercito formarono organizzazioni
autonome elettive che si occupavano di rappresentare un determinato gruppo di
lavoratori, chiamate soviet. La prima conseguenza delle manifestazioni organizzate
da questi gruppi fu il cambiamento del governo provvisorio; tuttavia, il governo
continuava ad ignorare le richieste popolari. Le terre, quindi, furono occupate dai
contadini e ci furono scioperi in massa. I bolscevichi, vedendo come i soviet
fossero influenti e popolari, decisero di allearsi con essi. Lenin, capo del partito
bolscevico, adottò lo slogan “Tutto il potere ai soviet”, che lo rese molto popolare.
Davanti la popolarità del partito bolscevico, che si opponeva al governo
provvisorio, la repubblica non seppe reagire, per cui tentò di reprimere in tutti i
modi possibili le azioni svolte dal partito bolscevico.
L’insurrezione
Assalto del Palazzo d’Inverno, 1917. Nell’aprile 1917, i soviet erano formati prevalentemente da bolscevichi, come non
era mai successo: per questo, Lenin decise che era giunto il momento di prendere il potere. Il 25 ottobre del calendario giuliano (7
novembre nel calendario gregoriano) occuparono il Palazzo d’Inverno a Pietrogrado, sede del governo provvisorio.
Le conseguenze
Lenin distrusse il governo provvisorio e fondò il Consiglio dei commissari del popolo, unico organo governativo del paese, capeggiato
dai bolscevichi. Vennero avviate molte riforme: prima di tutto, la popolazione fu assecondata e ci furono la riforma agraria e
l’armistizio. Dopodichè, la Russia fu resa uno Stato socialista, con la nazionalizzazione delle banche, la consegna delle fabbriche ai
soviet, la confisca delle terre e il riconoscimento dell’uguaglianza di tutti i popoli russi. Venne inoltre fondata l’Assemblea costituente,
che però si riunì una sola volta perché fu immediatamente sfasciata dai bolscevichi.
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2.3. La guerra civile russa
L’inizio della guerra civile (cause)
Lenin, salito al potere dopo la rivoluzione d’ottobre, instaurò un grande regime totalitario: istituì la Ceka, una polizia politica che aveva
il compito di reprimere tutti i gruppi che venivano considerati controrivoluzionari, e persino i soviet persero molto potere. Per questo,
nella primavera del 1918, i bolscevichi si trovarono a combattere contro le armate bianche (forze di
opposizione che volevano ricostruire lo zarato), le altre forze politiche di sinistra che avevano
partecipato alla rivoluzione di febbraio e alcuni eserciti stranieri, intimoriti dalla possibilità che le idee
rivoluzionarie della Russia si diffondessero anche negli altri paesi europei.
1918-1921: La guerra civile russa
La guerra civile russa fu particolarmente violenta, con frequenti fucilazioni di massa e molte
rappresaglie. A scontrarsi furono due bandi: le Armate rosse (i bolscevichi; le loro azioni venivano
raggruppate a formare il concetto di “terrore rosso”) e le Armate bianche (i controrivoluzionari, gli
altri partiti di sinistra e i Paesi europei; provocavano il “terrore bianco”). I bolscevichi, dopo aver
ucciso la famiglia reale nel 1918, sembravano destinati alla sconfitta: riuscirono a mantenere il
controllo solo di una piccola parte della popolazione e dovettero addirittura spostare la capitale da
Pietrogrado a Mosca, perché le Armate bianche erano sul punto di conquistare Pietrogrado.
Tuttavia, la guerra civile finì con la vittoria dei bolscevichi, che fondarono il Partito comunista russo.
Le cause della vittoria bolscevica
L’inaspettata vittoria bolscevica si deve a due fattori principali: Manifesto propagandistico delle Armate
Il comandante delle Armate rosse, Lev Trotskij, era molto rigido: ignorava totalmente i soviet dei bianche. Qui, Lev Trotskij viene raffigurato
come un demonio rosso (colore simbolo del
soldati e, pur di avere un buon esercito, chiamò alle armi anche alcuni ufficiali allontanati a comunismo), mentre distrugge una città che
seguito della rivoluzione d’ottobre. simboleggia l’intera Russia.
Venne introdotto il comunismo di guerra: l’intera economia russa veniva controllata dal governo,
che lasciava ai lavoratori lo stretto necessario per la sopravvivenza e utilizzava i soldi così guadagnati per finanziare le Armate
rosse.
La totale vittoria si avrà nel 1921, quando anche la Polonia si ritirerà dalla guerra contro la Russia.
11
2.4. L’URSS fino all’ascesa di Stalin
Il sistema economico, politico, sociale dell’URSS
Nel 1922 venne proclamata la nascita dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, o Unione Sovietica, spesso abbreviato in
URSS. Era uno Stato federale formato da, oltre la Russia, stati come la Georgia e l’Ucraina. A capo dell’URSS c’era il partito socialista
bolscevico, che dalla nascita dell’URSS diventerà Partito Comunista Russo, che esercitava un potere dittatoriale, controllando ogni
aspetto della vita del Paese limitando molto le libertà di pensiero, parola, espressione e detenendo tutti gli avversari politici. Il
comunismo di guerra fu abbandonato in favore della Nep, “Nuova politica economica”, che prevedeva una nazionalizzazione delle
grandi industrie e delle banche. I contadini, invece, possedevano a tutti gli effetti i terreni da loro coltivati e potevano creare piccole
imprese. Grazie alla Nep, il Paese si risollevò dalla grande crisi economica che lo affliggeva, soprattutto in campo agricolo.
Il comportamento dell’URSS verso l’Europa
La nascita di un primo Stato che si dichiarava socialista e che dichiarava di essere dalla parte dei lavoratori ebbe reazioni molto
diverse in Europa nelle varie classi sociali. I lavoratori e le forze socialiste europee accoglievano con entusiasmo la nascita dell’URSS
e si proponevano di compiere una rivoluzione analoga nel loro Paese, mentre le classi sociali agiate temevano la possibilità di altre
rivoluzioni socialiste in Europa e cercavano di eliminare con ogni mezzo possibile le idee socialiste che si andavano diffondendo. La
situazione si complicò ancor più nel 1919, quando fu fondata la Terza internazionale, una associazione internazionale di lavoratori a
carattere socialista. Vi parteciparono tutti i partiti comunisti europei e, nonostante teoricamente tutti i partiti che
formavano la terza internazionale erano uguali, l’associazione era de facto controllata dal Partito comunista
russo. L’obbiettivo della Terza internazionale era di guidare la rivoluzione nel resto del mondo. Tuttavia, fino al
periodo della guerra fredda e della decolonizzazione in cui la Russia spingerà Paesi appena dichiaratisi
indipendenti a diventare comunisti, l’URSS rimase l’unico Paese socialista europeo.
L’ascesa di Stalin
Dal 1922 al 1924 Lenin fu molto malato fino a morire, per cui c’era bisogno di decidere chi avrebbe comandato
l’URSS. Le due principali figure che si batterono furono Trotskij, comandante delle Armate rosse, e Stalin,