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STORIA - SECONDA GUERRA MONDIALE
PROGETTAZIONE - PROGETTO PADIGLIONE ITALIA
TOPOGRAFIA - LE STRADE
GESTIONE E SICUREZZA DEL CANTIERE - MACCHINE DA CANTIERE
ESTIMO - ESPROPRIO PER PUBBLICA UTILITA'
INGLESE - VICTORIAN AGE
IL PENSIERO
La concezione tragica e dolorosa della vita, porta Verga a pensare che tutti gli uomini
sono sottoposti a un destino impietoso e crudele, che li condanna non solo all’infelicità
e al dolore, ma anche ad una condizione di immobilismo nell’ambiente familiare,
sociale ed economico. Per il poeta gli unici conforti che gli uomini possono avere nella
vita risultano essere:
Il primo, il sentimento della grandezza e dell’eroismo umano;
Il secondo, la fede in alcuni valori che sfuggono alle leggi del destino e sono gli
affetti familiari, la dedizione al lavoro, la fedeltà della parola data ecc.;
Il terzo, la saggezza che ci viene dalla coscienza dei nostri limiti e ci aiuta a
sopportare le delusioni;
L’attività letteraria di Verga la si può suddividere in tre periodi:
Il primo è quello dei romanzi giovanili;
Il secondo è quello dei romanzi romantico-passionali;
Il terzo è quellodell'adesione al verismo al quale appartengono i romanzi “ i
Malavoglia”, ”Mastro Don Gesualdo” e le novelle;
NATURALISMO E VERISMO
Il Naturalismo, come movimento letterario nasce in Francia alla fine dell’ottocento.
Esso, riflettendo in letteratura l’influenza del pensiero scientifico, basa la conoscenza
sull’osservazione, sulla sperimentazione e sulla verifica. I principali esponenti francesi
del Naturalismo furono Èmile Zola e i fratelli Goncourt. Essi scegliendo il romanzo
come forma espressiva, rappresentano in modo oggettivo i problemi del ceto
proletario.
In Italia il Verismo si ispira agli stessi criteri, e vede in Verga il suo massimo esponente.
Il verista sceglie come argomento principale le miserie e i drammi dei ceti umili.
L’autore rappresenta le vicende in modo oggettivo e impersonale, riportando i fatti in
modo naturale. Il verista descrive luoghi e personaggi in modo minuzioso e oggettivo,
con stile realistico e attraverso forme popolari e gergali; adotta la forma del romanzo
popolare, narrando vicende svolte nel presente per mettere in evidenza problemi reali.
LE OPERE
“I Malavoglia”
Il romanzo, scritto nel 1881, fa parte della raccolta “il Ciclo dei vinti”, e narra le
vicende della famiglia Toscano, detta i Malavoglia, che abita il piccolo paese di
Acitrezza da diverse generazioni. Il nucleo familiare, di tipo patriarcale, è composto,
dal nonno, Padron ‘Ntoni, dal figlio Bastianazzo e dalla moglie Maruzza, ed infine dai
nipoti: ‘Ntoni, Luca, Mena, Alessi e Lia. La famiglia ha come uniche ricchezze la “casa
del nespolo” , da loro abitata, e la barca chiamata “Provvidenza”, unica fonte di
reddito. Le difficoltà per i Malavoglia, cominciano con la partenza alle armi di ‘Ntoni, e
quindi con la mancanza di due forti braccia per il lavoro sulla “Provvidenza” . Per
colmare le difficoltà economiche, Padron ‘Ntoni si convince ad acquistare a credito un
carico di lupini che, mediante la Provvidenza, deve far giungere a Riposto. Ma, a
causa di una violenta tempesta, la Provvidenza naufraga, va perduto il carico di lupini
e con esso anche la vita di Bastianazzo. La famiglia Malavoglia è sconvolta dal dolore,
ma non si rassegna e per far fronte al debito dei lupini decide di lavorare per Padron
Cipolla. Dopo il rientro di ‘Ntoni, questa volta è Luca a intraprendere il servizio di leva,
ma con risvolti tragici, poiché morirà nella battaglia di Lissa. La famiglia è di nuovo in
ginocchio , anche perché gli viene sottratta a causa dei debiti la casa del nespolo e per
porre rimedio alle precarie condizioni economiche, è costretta a vendere la barca, da
poco pronta per il mare. Nonostante il dolore enorme di Padron ‘Ntoni, è ‘Ntoni ad
incrementarlo ancora di più. Egli, infatti, mira a ben altra vita da quella che per lui,
invece, riserva la tradizione di famiglia. Ma le sue ambizioni vengono presto vanificate,
poiché frequentando cattive compagnie si da al contrabbando e finisce in galera ed in
più sua madre, muore di colera. Ma le disgrazie dei Malavoglia non sono ancora
giunte al termine, infatti Lia, travolta da uno scandalo, fugge di casa e finisce col
diventare una prostituta. Anche Mena a causa delle vicende familiari è costretta a
rinunciare al matrimonio con l’amato “compare” Alfio. Infine l’agonia della famiglia
termina con la morte per malattia di Padron ‘Ntoni. Sarà Alessi a riscattare la casa del
nespolo, gesto che non servirà a nulla poiché la famiglia Malavoglia è ormai distrutta.
Nel romanzo si scontrano due concezioni della vita:
La concezione di chi, come padron ‘Ntoni, si sente legato alla tradizione e
riconosce la saggezza dei valori antichi, quali il culto della famiglia, il senso
dell’onore, la dedizione al lavoro, la rassegnazione al proprio stato;
La concezione di chi, come il giovane ‘Ntoni, si ribella all’immobilismo
dell’ambiente in cui vive, ne rifiuta i valori e aspira ad uscirne con il miraggio di
una vita diversa;
Il titolo "I Malavoglia" soprannome della famiglia protagonista del romanzo,
rappresenta l'esatto contrario dello spirito di questa famiglia: infatti i Malavoglia erano
dei grandi lavoratori, sin dai loro più antichi discendenti. il soprannome è antifrastico,
come spesso avviene nell'uso popolare, indica cioè il difetto opposto alla qualità
posseduta. Nel romanzo Verga riuscì a creare una prosa parlata e popolare incentrata
sul dialetto e sui modi espressivi popolari.
“Mastro Don Gesualdo”
Il romanzo, scritto tra il 1881-1882 e pubblicato nel 1889, narra la vicenda di un uomo
Mastro Don Gesualdo, che da muratore, con fatica, costanza e sacrificio riesce ad
accumulare terre e ricchezze fino a diventare un ricco proprietario terriero. Il suo
grande desiderio era di mescolarsi tra i ricchi e i potenti, che però lo vedranno sempre
come “mastro” e non come “don” per le sue umili origini. Tenta il salto di qualità
sposando una giovane decaduta, Bianca Trao, la quale in questo modo copre con le
nozze la sua illegittima gravidanza, avuta dalla relazione con un cugino. Nascerà
Isabella. Ma il matrimonio si rivelerà un fallimento soprattutto dal punto di vista
affettivo, infatti l’ormai “don Gesualdo” rinnega la sua figlia illegittima costringendola
solo successivamente a sposare il duca di Leyra, che oltre a rendere molto infelice
Isabella, distrugge anche tutto ciò che faticosamente Mastro Don Gesualdo aveva
accumulato. Alla fine il duca morirà a causa del cancro nel palazzo della figlia.
Questo romanzo ha tutte le caratteristiche del Verismo ovvero:
L’impersonalità, il poeta lascia il commento ai personaggi o a un narratore
esterno;
La focalizzazione interna e il discorso diretto libero;
L’uso del linguaggio prettamente italiano ma che sa lasciare il posto al dialetto
siciliano che dà colore e idea ad un romanzo che sembra essere scritto da sé;
Il messaggio che si ricava dal brano e che compensa il pensiero del Verga è il
desolante tentativo di uscire dalla condizione sociale ed economica nella quale il
destino ci pone, e che comporta sofferenze maggiori. Meglio rassegnarsi e
vivere per quei valori che, da soli, costituiscono gli unici conforti alle sofferenze
della vita;
SECONDA GUERRA MONDIALE
La Seconda guerra mondiale è stata il più grande e
disastroso conflitto della storia umana. Durò quasi sei
anni, dal 1939 al 1945, e provocò enormi
devastazioni umane e materiali. Fu combattuta da un
insieme assai ampio di Stati stretti attorno alla
Germania, all'Italia e al Giappone da un lato, e alla
Gran Bretagna e poi (a partire dal 1941) agli Stati Uniti e all'Unione Sovietica dall'altro,
che risultarono infine le potenze vincitrici. Ancor più della Prima guerra mondiale fu
una vera e propria guerra totale. La sua conclusione, con il bombardamento atomico
del Giappone, segnò l'inizio di una nuova era delle relazioni internazionali,
caratterizzata dall'egemonia bipolare degli Stati Uniti e dell'Unione Sovietica.
Le cause della Seconda guerra mondiale:
La Seconda guerra mondiale ebbe inizio il 1° settembre
1939 con l'invasione della Polonia da parte della Germania
di Hitler e terminò tra il maggio e il settembre del 1945 con
la completa occupazione della Germania da parte delle
truppe angloamericane e sovietiche e con il bombardamento atomico delle città
giapponesi di Hiroshima e Nagasaki da parte degli Stati Uniti.Le premesse di questo
conflitto ‒ che provocò oltre 50 milioni di morti e immense distruzioni ‒ sono
riconducibili per diversi aspetti ai duri equilibri che le potenze vincitrici imposero alle
potenze sconfitte, e in particolare alla Germania, all'indomani della Prima guerra
mondiale (1914-18).Le cause vere e proprie della guerra vanno tuttavia ricercate nella
politica aggressiva, espansionistica e militaristica che la Germania nazista, l'Italia
fascista e quindi il Giappone imperiale misero in atto nel corso degli anni Trenta in
Europa e in Asia. Questa politica maturò senza che Gran Bretagna e Francia riuscissero
a costruire un'efficace strategia di contenimento della Germania hitleriana, la quale,
con l'Asse Roma-Berlino (ottobre 1936), con il Patto anti-Comintern (novembre 1936) e
con il Patto d'acciaio (maggio 1939) riuscì a rinsaldare definitivamente l'alleanza con
l'Italia e il Giappone.
I caratteri essenziali del conflitto:
La Seconda guerra mondiale fu una guerra totale ancor più della guerra del 1914-18.
Essa fu combattuta su tutti i continenti per terra, in mare e nei cieli con una
spettacolare mobilitazione di uomini e mezzi. Fu condizionata, e in ultima analisi
decisa, dalla potenza industriale ed economica degli Stati belligeranti. In essa giocò un
ruolo essenziale la mobilitazione delle opinioni pubbliche attraverso forme diverse di
propaganda, dalla stampa alla radio. Due dati segnarono per molti aspetti un salto di
qualità rispetto alla Prima guerra mondiale. Il primo fu il coinvolgimento della
popolazione civile nel conflitto attraverso i bombardamenti aerei delle città, i rapidi
spostamenti dei fronti, l'occupazione militare, la guerra partigiana. Il secondo fu il
netto carattere ideologico che la guerra venne ad assumere. Essa, infatti, divenne
assai presto una lotta all'ultimo sangue tra due mondi radicalmente contrapposti:
quello delle potenze nazifasciste e del Giappone, decise a instaurare un nuovo ordine
mondiale fondato sui principi della forza, della gerarchia e della razza, e quello delle
potenze alleate, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica.
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