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Biologia: la genetica
Le origini della teoria
L’evoluzione quantica è
una teoria esposta integralmente
per la prima volta nel 2000 da
Johnjoe McFadden,
docente di genetica
molecolare all’università di Surrey.
Caratteri generali
• L’applicazione delle leggi
quantistiche alla genetica
• Manifestazioni dei fenomeni quantici
nell’evoluzione di un essere vivente
• La cellula come misuratrice quantica
• Essa non mira a sostituire la teoria
classica ma solo a colmarne i buchi
I buchi della teoria classica
L’origine della prima proteina
•
autoreplicante
Le evoluzioni adattive
• L’origine della proteina autoreplicante
Il brodo primordiale può
spiegare
la comparsa dei primi
aminoadici, ma NON quella
della prima proteina in
grado di replicarsi.
Le probabiltà che essa
si sia formata
casualmente sono:
1 su 10⁴¹ *
* Fonte: http://www3.surrey.ac.uk/qe/O5.htm
Le evoluzioni adattative
La teoria neo-darwiniana dell'evoluzione è
basata sull'ipotesi fondamentale che le
mutazioni avvengano in maniera casuale.
L’esperimento di Cairns ha
però
posto dei dubbi.
Il 2% di una colonia di
*
E.Coli,
sprovvisto di enzima
digeritore di
Un’evoluzione così rapida è impossibile.
lattosio è riuscito a digerlo
in
The origin of Mutants Nature
*Fonte: John Cairns, , 335, 142 - 145
Qui entra in
scena
l’evoluzione
quantica
Nozioni base di meccanica
quantistica
Per capire i punti chiave della teoria
esposta, è necessario conoscere
almeno a grandi linee:
• La doppia natura delle particelle
subatomiche
• L’esperimento della doppia fenditura
• Il principio di indeterminazione di
doppia natura delle particelle subatomic
Dagli studi ed esperimenti
di Planck e Einstein fu necessario
attribuire ad una
qualsiasi radiazione
elettromagnetica
la duplice natura di onda e
corpuscolo. Il primo ad esprimere tale
concetto tramite una legge fu de Broglie
che associò le caratteristiche dell’onda a
Esperimento della doppia
fenditura
Le particelle “sparate” (fig.1) si comporta
come un onda (fig.2),
creando interferenze.
Fig.1
Se il fenomeno è misurato, Fig.2
“quantificato”, si nota
come la particella cambi natura (fig.3),
comportandosi come un corpuscolo.
Fig.3
Il principio di indeterminazione
Non è possibile conoscere simultaneamente posizione e
quantità di moto di un dato oggetto con precisione
arbitraria. (Werner Heisenberg)
Questo poiché misurare vuol dire perturba
Come abbiamo visto nell’esperimento, il so
osservare ha cambiato la natura della
particella.
Finchè non avviene l’osservazione la partic
sbatomica è sia onda sia corpuscolo.
Queste particelle esistono sotto forma di
potenziale
Meccanica quantistica ed evoluzione
utti questi fenomeni avvengono anche all’interno del
ellula.
a capacità della cellula vivente di
isurare le posizioni dei protoni
l'interno della doppia elica del DNA
arà determinata dalla composizione
ol suo ambiente, nel
aso dell’esperimento di Cairns, con
resenza di lattosio.
La cellula: strumento di misura quantica
cellula, influenzata dall’ambiente, diventa l’osservat
l’esperimento della doppia fenditura.
eguendo una fitta serie di misure sulla posizione dell
si del DNA che turba le dinamiche
questi protoni, si aumentano quindi
assi di mutazione.
misurazione quantistica può dunque
mentare il tasso di mutazioni
nefiche, ossia mutazioni adattive.
Non c’è contraddizione
Sono le cellule stesse che dirigono la
mutazione, reagendo all’ambiente e
condensando il potenziale in cui si tro
i protoni del DNA, per adattarvisi me
Poi entra in gioco la selezione
naturale Darwiniana, per
preservare tale mutazioni.