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Italiano - Futurismo
Storia - Crittografia nella Seconda Guerra Mondiale
Processi - Calcolatori nei processi chimici industriali
Impianti - Calcolatori nella depurazione delle acque reflue
Inglese - Air and Water pollution
Biotecnologie - Ingegneria genetica
Microbiologia - Qualità alimentari
Chimica-Fisica - Carattere elettromagnetico-ondulatorio della Luce
Indice delle materie
Matematica……………………………………………………
………………….pag.2
Italiano……………………………………………………………
……………………pag.5
Storia……………………………………………………………
……………………pag.8
Processi…………………………………………………………
…………………..pag.14
Impianti…………………………………………………………
…………………..pag.15
Inglese……………………………………………………………
………………….pag.15
Biotecnologie..
…………………………………………………………………..p
ag.18
Microbiologia……………………………………………………
……………….pag.20
Chimica-
Fisica………………………………………………………………
…….pag.22 VI
VII
1.Introduzione
Lo sviluppo tecnologico ha portato, negli anni, alla nascita di
computer
apparecchiature conosciute con il nome di (o
calcolatori). Questi apparecchi hanno concesso una crescita
impressionante in molti settori, permettendo un veloce sviluppo
anche di fette di mercato prima addirittura inesistenti.
computer
Nonostante i siano adesso presenti quasi ovunque e
riempiano quasi ogni spazio della società odierna, la loro effettiva
nascita risale a pochissimo tempo fa e, affinché possano essere
diventati così come noi li conosciamo oggi hanno dovuto subire
diverse modificazioni e ottimizzazioni nel tempo.
Il presente elaborato espone i principali eventi storici che hanno
caratterizzato questa crescita, andando ad analizzare soprattutto,
gli effetti che hanno, fin da subito, avuto sul nostro sistema
sociale, tecnologico e scientifico.
La scelta dell’argomento è stato concepito in base alla passione
che il sottoscritto dimostra nei confronti della tematica,
appassionato fin dalla tenera età alle materie informatiche in
generale.
L’elaborato attraversa tutte le materie affrontate nel corso
dell’ultimo anno di studi al corso di chimico-biologico e cerca di
analizzare nello specifico i vari argomenti scelti per ciascuna
disciplina, mantenendo sempre in primo piano l’argomento che fa
da ponte tra le stesse.
Buona lettura! Luca Lobefaro
1
1. ”Preistoria” dei calcolatori
Le origini del termine “calcolatore” sono da ricondursi agli albori
della storia dell’uomo. Basti pensare che l’uso di calcoli matematici
e la necessità di strumenti che, ricevuta una variabile di input,
producessero una variabile di output attraverso regole dettate da
una legge matematica o logica è sempre stata presente nei campi
quali astronomia o navigazione marittima. E’ grazie a
strumentazioni come l’astrolabio, il regolo calcolatore o il
computer,
Pascalino, ritenuti i progenitori dei moderni che durante
tutto l’Ottocento si ebbe un forte
sviluppo nell’evoluzione del calcolatore.
Partendo dalla macchina analitica di
Charles Babbage nel 1833 (il primo
calcolatore programmabile) e passando
dai primi “programmi” di Ada Byron si
giunge fino alla invenzione del codice
binario e dell’algebra Booleana da macchina analitica
parte di George Boole che permise di
semplificare la velocità di calcolo, il primo vero passo verso la
nascita dei moderni calcolatori.
Tale codice binario consisteva nella codifica di informazioni
utilizzando il sistema numerico binario. Già proposto nel lontano
‘600 da Juan Caramuel e riscoperto da Boole nel 1847 il sistema
numerico binario consiste in un sistema numerico posizionale che
utilizza una base di sole due cifre: 0 e 1, a differenza del sistema
decimale che utilizza le dieci cifre comprese tra 0 a 9. I numeri
espressi nel sistema numerico binario sono detti, appunto, numeri
binari e possono essere espressi da una sequenza di cifre
bit.
denominate
Essendo il sistema binario un sistema numerico posizionale ogni
posizione numerica è collegata alla posizione vicina da un
moltiplicatore chiamato base del sistema di numerazione.
n
Mentre nel sistema decimale ogni cifra in posizione (contate da
destra verso sinistra iniziando da zero) si considera moltiplicata per
n n
10 , nel sistema binario si considera moltiplicata per 2 .
Come per i numeri decimali, le cifre binarie possono essere messe
in relazione attraverso operazioni aritmetiche. Le quattro operazioni
eseguibili sono: somma, sottrazione, moltiplicazione e divisione ed
avvengono con regole simili a quelle valide per le operazioni
decimali tenendo conto delle regole del posizionamento delle cifre
prima citato.
Quindi è possibile determinare i risultati delle seguenti operazioni:
0+1=1 2
1-1=0
1+1=10
0×0=0
0×1=0
1×1=1
Un'unica differenza di metodo è presente nella divisione. Tale
operazione viene eseguita rispettando la regola:
D = Q × d + R
Dove D sta per dividendo, d per divisore, Q per quoziente ed R
per resto. Tenendo conto di questo si può procedere tramite il
metodo tradizionale in cui si procede per sottrazioni successive tra
D
il dividendo e il divisore d fino a che il risultato diventi inferiore al
R)
divisore. Il risultato finale rappresenta il resto ( mentre il numero
Q).
di sottrazioni rappresenta il quoziente (
Ultimo concetto importante da tenere a mente quando si ha a che
fare con un numero binario è la sua conversione in numero
decimale. Tale conversione viene effettuata secondo la seguente
formula:
d 2 + d 2 + … + d 2 + d 2 = N
n n-1 1 0
n n-1 1 0 10
n
dove con d si indica la cifra in posizione all’interno del numero,
n
contate da destra verso sinistra iniziando da 0. Possiamo quindi fare
riferimenti all’esempio:
1001 = 1 ∙ 2 + 0 ∙ 2 + 0 ∙ 2 + 0 ∙ 2 = 9
3 2 1 0
2 10
L’utilizzo dei numeri binari non è ristretto esclusivamente a numeri
interi positivi o negativi ma, grazie allo standard IEEE 754 per
l’utilizzo di numeri a virgola mobile, è possibile appunto esprimere
in binario i numeri razionali. Questo standard, conosciuto anche
come IEC 60559:1989 (che fa riferimento al termine inglese
Binary floating-point arithmetic for microprocessor systems)
è il più diffuso nel campo del calcolo automatico da parte dei
microprocessori e definisce, come già
detto, il formato per la
rappresentazione dei numeri in virgola
mobile ed un set di operazioni
effettuabili su questi.
Il sistema binario quindi, grazie
all’utilizzo del minor numero di cifre
possibili (esclusivamente 0 e 1),
permise ai calcolatori automatici una
rapidità di calcolo eccezionale. Un unico problema andava, però, via
via accrescendosi: i risultati ottenuti dalle operazioni binarie
necessitavano di essere memorizzati nel momento in cui fossero
stati in enorme quantità. Herman Hollerit,
nel 1889, rimediò con l’ideazione delle schede perforate, supporti
di memorizzazione in grado di memorizzare cifre
esempio di scheda perforata
binarie.
Successivamente, nel 1932, Vennevar Bush
comprese la potenzialità dei calcolatori di poter
cifrare qualsiasi tipo di dato in codice binario,
dando la possibilità di elaborare qualsiasi
informazione utile per l’uomo a velocità
straordinaria. Sfruttando l’invenzione di Herman Hollerit giunse
personal computer:
all’ideazione del primo vero antenato del il
Memex.
Anche se mai realmente realizzato, il progetto di Bush può essere
concettualizzato come un estensione della sua
memoria. Lo strumento in questione consisteva in un sistema nel
quale un singolo individuo poteva registrarci i propri libri, archivi o
Progetto del Memex
comunicazioni personali ed accederci con estrema velocità e
versatilità.
Il Memex, però, non è da considerarsi come una vera e propria
rivoluzione ingegneristica poiché mai concretamente realizzata,
bensì come una rivoluzione nel concetto stesso dell’uomo che si
serve di uno strumento come estensione del proprio essere.
Questo concetto di servirsi di uno strumento, di una macchina, per
“potenziare” ciò che è stato creato dalla natura è alla base della
rivoluzione sociale che il calcolatore ha portato con sé ed è da
ricondursi proprio a questo periodo “prenatale” del moderno
computer. 2. Prime influenze sociali dello 4
sviluppo tecnologico
Siamo agli inizi del Novecento e alle scoperte
sopracitate si aggiungo le affini nascite del
telegrafo senza fili, le automobili, le radio, tutti
strumenti in grado di “abbreviare le distanze”
nel mondo. Questo portò nella società una
nuova concezione dello spazio-tempo incentrata
più sulla velocità.
Questa nuova idea di velocità spinse un gruppo di artisti, quali
pittori, scultori, poeti, a portare alla luce un nuovo movimento: il
Futurismo.
Esso incentrava le sue basi sui principi dettati nel Manifesto
Futurista scritto da Filippo Tommaso Marinetti il 20 Febbraio
1909 e pubblicato sulla rivista francese “Le Figarò”. Esso fu uno dei
primi esempi di come lo sviluppo tecnologico riuscì a portare
innovazioni su tutti i piani sociali. Non solo dal punto di vista
prettamente economico-finanziario della società, bensì anche a
livello intellettuale.
Col termine futurismo si voleva intendere un distacco netto col
passato, uno scatto immediato verso il futuro che si lasciava il
Filippo Tommaso Marinetti passato alle spalle, senza alcun tipo di ripensamento.
Proprio per questi motivi il Futurismo, insieme al Dadaismo e al
Surrealismo, si colloca nel grande gruppo delle “Avanguardie
storiche”, poiché con queste ultime si proclama una netta e
violenta rottura degli intellettuali con il passato remoto ( il mondo
antico) e recente ( la cultura della fine dell’Ottocento).
Tale pesante rifiuto si manifesta per certe condizioni oggettive che
si erano già delineate nel secondo Ottocento ovvero la
trasformazione del prodotto letterario e artistico in merce che si
vende, si compra e si scambia. Fino ad allora
il pubblico era sempre stato costituito da
una ristretta élite, colta, raffinata e ricca, e
l’artista si sentiva libero di creare e
sperimentare prodotti nuovi e diversificati:
ora invece il pubblico è sempre più vasto,
anonimo, di mediocre livello culturale,
suggestionato dalle mode o dallo scandalo
più che dalla qualità autentica. Ciò che
l’industria culturale concepisce per i suoi
utenti è qualcosa di convenzionale, prodotto
in serie e con le stesse tematiche e
linguaggi di ciò che ha ottenuto
precedentemente successo.
Le Avanguardie storiche si oppongono a questa mercificazione e
riduzione dell’arte a dettami fissi e stereotipati: non vogliono creare
prodotti seriali svuotati della loro vitalità e respingono
l’asservimento ad una industria culturale che degrada, livella e
appiattisce. I poeti e artisti non accettano di essere operai, ma si
5
ergono a veri e propri intellettuali dotati di unicità. Il loro rifiuto
estremo e violento per i codici culturali correnti li spinge a
sperimentare linguaggi mai usati, abitudini per tutti incomprensibili
e stravaganze, spesso in forme scandalose, feroci e sconcertanti. Il
tutto con un atteggiamento di sprezzo e odio per le masse.
I futuristi prendono il più possibile le distanze dai valori morali,
politici e culturali della mentalità del passato: bollano come vecchia
e imbalsamata la cultura dei musei, delle biblioteche e delle
accademie e la rifuggono come se fosse la morte, andando invece
in cerca della vita, del movimento e
dell’azione. La loro arte e la stessa esistenza
coincidono con l’azione, energica, frenetica, audace, quasi
la letteratura
spavalda: dice infatti il punto 3 del Manifesto che “
esaltò fino ad oggi l’immobilità pensosa, l’estasi e il sonno. Noi
vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il
Edizione storica della rivista "Le
Figarò" in cui fu pubblicato il
passo da corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno ”.
manifesto Futurista
Non soltanto si invoca a gran voce la bellezza del pericolo e
dell’energia: si passa addirittura dal piano concettuale dello slancio
a quello più specificamente ginnico - sportivo, fino a sfociare
nell’esaltazione dell’aggressività e della violenza. Il Futurismo
celebra infatti la lotta e la guerra, considerate ricettacolo di tutte