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Sintesi
Scienze Sociali:Opinioni-Impressioni-Stereotipi
Italiano:Le maschere di Luigi Pirandello
Filosofia:La contrapposizione tra realtà e apparenza di Schopenhauer
Francese:Jean Paul Sartre et L’existentialisme
Latino: Petronio con La cena di Trimalcione
Storia:La figura di Mussolini
Scienze motorie:Lo sviluppo Fisico e Sociale
Matematica:Teorema di Rolle
Estratto del documento

La società costituisce una sorta di trappola in cui

esprimere la propria essenza diventa sempre più difficile,

creando intorno a sé un mondo in cui l’unica aspirazione

dell’individuo risulta quella di essere per qualche istante

una persona diversa da quella che è in realtà.

Anche Pirandello sosteneva che l’uomo non può fare a meno di una maschera che

quello che si è,

gli doni un ruolo o un apparenza. È impossibile mostrarsi agli altri per

e neanche noi stessi riusciamo a capirlo.

Rapportando Pirandello ai giorni nostri, mi sono resa conto di come i suoi pensieri

fossero moderni, in quanto egli li basava sul contrasto tra Vita e Forma, maschera e

volto, apparire ed essere. La vita è vista come continuo movimento,una continua

trasformazione da uno stato all’altro e tutto ciò che non rientra in questa realtà

tende a morire. La Forma è una maschera che noi stessi ci imponiamo o che ci

impone il contesto sociale ,sotto questa maschera non c’è un volto definito ma un

individuo in continua trasformazione. Queste “forme”sono sentite come una

“trappola”,come un “carcere”in cui l’individuo si dibatte,lottando invano per

liberarsi. La società gli appare come una costruzione artificiosa e fittizia che conduce

l’uomo alla morte anche se egli apparentemente continua a vivere. Le principali

trappole della vita sociale per Pirandello sono la famiglia e il lavoro e l’unica via di

salvezza per la propria liberazione è la fuga nell’immaginazione che trasporta verso

un altrove fantastico,dove è possibile sopportare l’oppressione, la perdita d’identità

e la follia che rappresenta il modo più coscienzioso per scappare dalle convenzioni

sociali. (volontà) (rappresentazione)

La contrapposizione tra realtà e apparenza è stata analizzata da

“Il mondo come volontà e rappresentazione”.

Schopenhauer nella sua più grande opera: La

rappresentazione è ciò che noi vediamo, non ha alcun fondamento oggettivo quindi quello che noi

velo di Maia:

riteniamo che sia la realtà è una semplice illusione. La rappresentazione è come il Maia

era una divinità buddista che utilizzava il velo come strumento per far credere reali delle semplici

illusioni. Schopenhauer vuole fuoriuscire dalla dimensione illusoria strappando il velo di Maia per

castello circondato dall’acqua con il ponte

giungere alla realtà. Per strapparlo, egli usa l’immagine del

levatoio sollevato: il viandante può osservare il castello da tutti i lati ma ne rimarrà sempre fuori. Allo

stesso modo noi possiamo esaminare la realtà da tutti i lati ma ne rimaniamo sempre fuori. Ciò che ci

il nostro corpo,

consente di andare al di là delle illusioni è l’unica realtà che non ci è data solo come

immagine poiché noi viviamo il nostro corpo anche dall’interno. La corporeità è il modo per andare al

di là della rappresentazione e afferrare l’essenza delle cose. Schopenhauer non è interessato

all’introspezione ma utilizza il corpo solo come un mezzo metafisico per arrivare alla realtà.

Percorrendo questa strada si individua la volontà di vivere, che ha un valore universale.

La volontà di vivere è una forza tragica apportatrice di dolore,è la vera essenza delle cose. Essa

presenta quattro caratteristiche:

• è inconscia: non riguarda solo le creature dotate di coscienza ma riguarda tutto il mondo animato e

inanimato;

• è unica perché si colloca al di là della categoria dello spazio

• è eterna perché è oltre il tempo, c’è sempre stata e sempre ci sarà;

• è senza scopo: non ha né una causa né un fine.

Da ciò ne deriva che Schopenhauer ha un pensiero irrazionalistico: egli nega la presenza di

qualunque realtà nelle cose,ed afferma che la razionalità non è in grado di cogliere la realtà. Per

afferrare la conoscenza bisogna fuoriuscire dal campo della razionalità.

Dalla concezione di Shopenhauer della volontà di vivere emerge un certo pessimismo: la volontà

volere desiderare,

di vivere produce sofferenza perché significa cioè mancare di qualcosa.

Alcuni desideri possono essere soddisfatti ma il soddisfacimento del desiderio è momentaneo

perché poi si trasforma in noia, quindi si arriva alla medesima condizione di sofferenza a causa della

dolore.

noia. Ne consegue che il fondamento dell’esistenza è il

Ciò che insiste sul valore specifico dell'esistenza individuale umana è

l’esistenzialismo,di cui il più grande esponente è Sartre.

Sartre nait en 1905 dans une famille de la grande bourgeoisie .

Etudiant brillant , il obtient l'agregation de philosophie . Sartre abandonne

l'enseignement pour se consacrer a ses oeuvres philosophiques ou litteraires . Il y a

etè influencè par la philosophie allemande et le marxisme et sont existentialisme

prande forme . Sartre pose les problemes qui l’angoissent : comment echapper a

l’absurde del’existance , comme rencontrer l’autre . Dans la Nausèe et les Chemins

de la Libertè mettent en place le probleme de l’existance . En outre Sartre s'interroge

sur la fonction de l'ecrivain , et il conclut qu'ecrire doit etre un engagement . C'est

pourquoi sartre a jouè un role politique important. En 1964 il se voit attribuer le Prix

Nobel qu'il refuse.Depuis la guerre jusq’à sa mort Sartre a etè le point de reference

des intellectuales , des militants de gauche et des jeunes .

Son oeuvre:

La Nausee est le degout pour l’existance . Antoine Raquentin est le protagonist . Il

trouver la solution attravers l’art mais Sartre prendra con science du poids de la

realitè , rekettera l’idee d’un art repliè sur lui-meme ou profit d’un art engagè.

Son Theatre:

Sartre a ecrit beaoucup pour le theatre , par lui la scene est un lieu privilegiè pour

incarner la reflexion philosophique et proposer des solutions .

Il on ecri Les Mouches , qui proposent une reflexion sur la libertè qui sera au coeur

de la philosophie de Sartre et en particulier sur l’art s’exprime la libertè individuelle

a une valeur sociale dans la liberation de l’oppression.

Huis Clos:

Sartre demontre d’une part que l’homme existe uniquement sous le renard de

l’outre part , les hommes se jougent à leurs actions et non à leurs intentions

Una forma di apparenza è possibile ritrovarla anche nel Satyricon di

Petronio in particolare nella cena di Trimalcione. Il Satiricon è

un’opera d’argomento erotico e avventuroso mista di prose e versi

pervenutaci in forma largamente incompleta. E’ stata definita dai

critici un genere romanzesco avvicinabile allo stile greco ma in realtà

non lo rispecchia a pieno dal momento in cui il romanzo greco ha per

protagonisti giovani innamorati eterosessuali. E’ possibile definire

realistici i personaggi che animano la narrazione del Satyricon poiché

ognuno di loro si esprime a seconda della classe sociale di

appartenenza. Questo è particolarmente evidente nella cena di

Trimalcione in cui sono presenti termini del latino volgare che in

genere non venivano usati nelle opere letterarie.

Il protagonista del romanzo è Encolpio che in prima persona racconta

le avventura accadutegli durante un viaggio in Italia assieme

all’amato Gitone ed Ascito. Dopo diverse vicende i tre ricevono

l’invito per un banchetto a casa del liberto arricchito Trimalcione. La

scena si svolge lungo esibizioni di cattivo gusto dalla varietà di cibi

abbondanti, bizzarre scenografie, varie esibizioni tutto

accompagnate dalla bassezza morale dei loro discorsi. Attraverso

quest’ostentata ricchezza emerge dai loro discorsi un’ansia collettiva

causata dalla paura della morte. Ciò appare nell’atteggiamento di

Trimalcione il quale tenta di esorcizzare la paura di tornare ad essere

povero e la paura di morire. Quindi anche se sembra apparentemente

un personaggio comico e forte è in realtà un uomo fragile che ha

bisogno di essere costantemente rassicurato dai suoi commensali.

Importanza d’apparire diverso da com’era, aiutò non poco Mussolini nel

diventare capo del governo, anzi della dittatura, la sua ambiguità deriva

dalla sua volontà di conquistare il potere,così egli,come conveniva mutava i

suoi piani politici.

I trascorsi politici di Mussolini lo vedono militante nelle file socialiste,

neutralista ed interventista a seconda dell’opportunità politica, ed infine,

dopo la guerra, sempre più ostile ai socialisti e vicino ai nazionalisti.

Creato il movimento fascista, egli formò anche un piano politico, il

programma di San Sepolcro, programma alquanto ambiguo ma che puntava

essenzialmente al decentramento ed alla diminuzione del potere degli

aristocratici e degli industriali, a vantaggio della media borghesia e del

proletariato.

Già quando il movimento divenne partito si ebbero primi rovesciamenti di

pensiero, in quanto il suo “movimento d’azione” accettava con logicità il

trattato di Rapallo, a discapito dei piani dannunziani.

Mussolini aveva capito che il potere doveva essere acquisito con la

legalità e così decise di battere il chiodo sulla controrivoluzione socialista,

che gli diede l’appoggio inoltre dell’alta borghesia.

Le più grandi incoerenze si ebbero al momento della dittatura fascista,

con la volontà di pace di Mussolini, acquisita tramite gli squadristi, e le

corporazioni che tolsero la voce alle libertà dei lavoratori tanto esaltate nel

San Sepolcro.

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