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Filosofia: Walter Benjamin
Psicologia/sociologia: I mass-media ed il ruolo delle immagini
Scienze: La mimica facciale ed i muscoli pellicciai
Storia dell'arte: Salvador Dalì
Anno scolastico: 2011-2012
Nome del candidato: Angelica Trinco
Classe: VSB
Indirizzo: Psicopedagogico
L’eleganza della persona:
La fotografia di moda.
L’eleganza della persona: La fotografia di moda.
Indice:
Introduzione.
1. (pag. 2)
La storia della fotografia di moda.
2. (pag. 4-17)
Walter Benjamin.
3. (pag. 18-20)
I mass-media.
4. (Pag. 21-24)
La mimica facciale.
5. (Pag. 25-37)
Salvador Dalì.
6. (Pag. 38-41)
Bibliografia.
7. (Pag. 42)
1. Introduzione ~ 1 ~
L’eleganza della persona: La fotografia di moda.
Quando ho scelto l’argomento principale su cui verterà la mia tesina la paura
che più mi ha assalita è stata che il contenuto risultasse frivolo, o addirittura
superficiale. La fotografia può essere considerata arte? Ma soprattutto: la
fotografia di moda può essere considerata fotografia a tutti gli effetti? La mia
domanda ha trovato risposta in una citazione di Edward Weston: “È arte la
fotografia? Chi lo sa? e chi se ne importa? Mi piace!” La fotografia è amore.
Provoca in me una serie di emozioni indescrivibili. In tal senso io la considero
arte.
Dedicherò una parte della mia tesina alla storia della fotografia di moda, a come
essa nacque quasi per caso, per poi evolversi ed arrivare alle immagini sempre
più elaborate dei giorni nostri.
Dopo di che prenderò in considerazione il pensiero di W. Benjamin riguardo la
sua visione dei mass media, della riproduzione dell’arte e di come
l’atteggiamento del pubblico e degli artisti sia cambiato nei confronti di essa.
Per quanto riguarda gli aspetti psicologici cercherò di analizzare come la
fotografia di moda sia ogni giorno davanti ai nostri occhi grazie ai mass media.
Riguardo l’arte collegherò la fotografia all’eccentrico quanto geniale pittore
Salvador Dalì e prenderò in considerazione il contributo che egli diede alla moda
e le idee che prestò ad Elsa Schiapparelli e a Christian Dior.
Infine porterò alcuni esempi della mimica facciale delle modelle e dei muscoli
che ne fanno parte.
Sinteticamente cos’è la fotografia:
~ 2 ~
L’eleganza della persona: La fotografia di moda.
La parola “Fotografare”, tradotta letteralmente dal greco, significa "scrivere con
la luce". La fotografia è infatti strettamente collegata con la luce. La luce che si
riflette su una scena crea un' immagine. A otturatore aperto, la luce entra
attraverso l' obiettivo della macchina e impressiona l' emulsione sensibile alla
luce della pellicola. Poi questa viene sviluppata in bagni chimici e diventa un
negativo (o un positivo nel caso di diapositive). Quando si proietta il negativo su
uno schermo sensibile alla luce si forma un' immagine e nasce una stampa a
colori o in bianco e nero.
2. La storia della fotografia di moda:
~ 3 ~
L’eleganza della persona: La fotografia di moda.
la fotografia di moda acquista un suo mercato e una
sua specificità con la nascita dei giornali e delle riviste
illustrate, per poi diffondersi attraverso gli altri canali
della pubblicità: spot, manifesti, presentazioni di
collezioni.
Le prime riviste di moda
nacquero in America e
furono Harper's Bazaar,
Prima copertina di Vogue fondata nel 1867, e Vogue,
del 17 Dicembre 1892. fondata nel 1892, che
inizialmente utilizzava i disegni di Christian
Berard and Georges Lepade e fu anche la prima a
lanciare grandi fotografi.
Nel primo decennio del secolo lavorò per Vogue anche
il barone Adolphe de Meyer, che viene considerato il Copertina di Harper’s Bazaar
primo fotografo di moda. del 1965.
Non esisteva però una vera linea di demarcazione: i fotografi che lavoravano per
la moda facevano anche ritratti o reportages. Ancora
oggi moda e pubblicità confinano spesso l'una con
l'altra e molti dei grandi fotografi di tutti i tempi si
sono dedicati, magari temporaneamente o per caso,
alla moda.
Comunque tutto cominciò a Berlino che,
Adolphe de Meyer, Vogue "durante la Repubblica di Weimar, diventò il più
1910 importante centro tedesco per la stampa, con
innumerevoli giornali e riviste. Contemporaneamente si sviluppò una ricca
produzione di moda: sia il pret-à-porter di alta qualità che i vestiti di sartoria per
il mercato internazionale erano disegnati e prodotti in città. Questi due settori
economici fecero sempre più uso della fotografia, e la fotografia di moda,
~ 4 ~
L’eleganza della persona: La fotografia di moda.
stabilitasi a Berlino sin dal 1905, divenne un ramo
molto importante della fotografia professionale."
Così leggiamo nella presentazione di una mostra
tenutasi recentemente a Villa Ciani, Lestans (Pn) che
raccoglieva immagini della collezione conservata alla
Lipperheidesche Kostumbibliothek del Museo di Berlino.
"Nel 1930, [a Berlino] più di una dozzina di fotografi di Horst P. Horst: Mainbocher
Corset.
ambo i sessi si erano specializzati nel settore della moda
e collaboravano con gli stilisti, le agenzie di pubblicità, le agenzie di fotografia e
gli staff di redazione delle riviste. Molti di loro svilupparono uno stile personale:
stile che deve essere visto nell'ambito della varietà artistica dell'arte fotografica,
dalla fotografia di ritratto alla fotografia di soggetto.”
[dalla presentazione citata sopra]
Ma il centro dell'alta moda era Parigi e lo rimase per
tutti gli anni Trenta. Fu qui che si trasferirono molti
fotografi tedeschi e qui che si incontrarono George
Hoyningen-Huene e Horst P. Horst.
Nato vicino a Weimar, Horst era venuto nella capitale
francese per studiare architettura con Le Corbusier,
ma l'incontro con Huene, già a capo dei fotografi di
Vogue per la redazione parigina, diede un'altra
Foto di George Hoyningen-
Huene. impronta alla sua carriera; i due lavorarono insieme
per tutta la vita. Nel 1935 Horst prese il posto di Huene a Vogue e dopo
l'occupazione di Parigi si trasferì in America.
Tra i grandi fotografi di quest'epoca che lavorarono
anche nel campo della moda troviamo i nomi di
artisti come Man Ray, Hamilton, Edward
Steichen e Cecil Beaton. ~ 5 ~
L’eleganza della persona: La fotografia di moda.
Cecil Beaton (1904-1980)
Nata a Londra da una ricca famiglia di commercianti di legno, si trasferì a New
York, dove lavorò per Vogue e Vanity Fair e frequentò il mondo dell'arte e dello
spettacolo. Nel 1964 vinse il secondo Oscar per i costumi di Audrey Hepburn
in My Fair Lady; il primo l'aveva vinto nel 1958 con "Gigi". Nella sua lunga
carriera scrisse anche diversi libri, tra cui il migliore è forse The Glass of Fashion,
1954, affettuoso ritratto di un'epoca e dei suoi protagonisti.
"La conquista del potere da parte di Hitler provocò Cecil Beaton, Audrey Hepburn
durante “My Fair Lady”.
radicali cambiamenti anche nel campo della
fotografia di moda. Gli editori dovettero cambiare i loro caporedattori, le case di
moda e i fotografi ebrei subirono le crescenti misure
di repressione, molti di loro abbandonarono la città."
[La fotografia di moda a Berlino negli anni Trenta]
Molti scelsero l'America. Così, da Berlino e Parigi, il
centro della moda si spostò a New York.
Fra questi fotografi c'era l'ungherese Martin
Munkacsi, che era nato nel 1896 in un piccolo paese
che oggi appartiene alla Romania e, dopo
qualche esperienza come fotografo a Budapest, si era
Martin Munkacsi, Fred Astaire on
his Toes, 1936. trasferito a Berlino. Qui lavorò soprattutto per il
Berliner Illustrierte Zeitung, realizzando reportages in tutto il mondo. In America
trovò la fama nel campo della moda e fu il primo a introdurre il movimento nelle
fotografie, che fino a quel momento erano in pose stereotipate.
Anche Erwin Blumenfeld era riuscito a emigrare in America dopo essere stato
rinchiuso in un campo di concentramento. Nato a
Berlino e legato alle avanguardie artistiche
dell'epoca, aveva iniziato la carriera di fotografo a
Parigi, lavorando per Vogue e Harper's Bazaar.
~ 6 ~
L’eleganza della persona: La fotografia di moda.
Negli anni Quaranta, epoca in cui la moda americana imponeva il suo stile di vita
anche in Europa, una delle fotografe di moda più famose fu Louise Dahl-Wolfe.
Nata a San Francisco nel 1895, aveva studiato come pittrice prima di approdare
ad Harper's Bazaar, diretto da Alexei Brodovitch. Tra le prime fotografe a
utilizzare la luce naturale per i servizi di moda e a scegliere
Louise Dahl-Wolfe, Panorama of
Paris, Suzy Parker in Jacques Fath locazioni esotiche, dal Sudamerica all'Africa, fu anche una
Gown, 1953. pioniera del colore.
Tra le sue modelle preferite ci fu Lauren Bacall.
Dopo la guerra, la moda riprende alla grande; nomi come Christian Dior lanciano
un nuovo stile, immortalato dalle
immagini di artisti come Irving Penn, Richard
Avedon, Norman Parkinson, Bert
Sterns, Clifford Coffin. Quest'ultimo
fotografò lo stilista in occasione della sua prima
sfilata che ne determinò il successo.
Irving Penn (1917- 2009).
Irving Penn, Lisa Fonssagrives-
Proveniente da una Penn, Harlequin Dress, 1950.
formazione artistica,
iniziò come fotografo presso Condè Nast
e divenne famoso per i suoi ritratti.
Nel 1950 sposò la famosa modella , che ritrasse in numerose foto
Lisa Fonssagrives
divenute ormai delle icone, come quella qui a lato.
Più che un fotografo di moda, è considerato un maestro dello "Still Life" e le sue
foto sono oggi nei maggiori musei americani ed
europei.
Ancora giovanissimo, Norman
Parkinson (1913-1990) aveva aperto uno studio
a Londra, specializzato in ritratti; lavorò quindi
per Vogue, Queen, Town and Country e fu tra i
primi a scattare dei servizi di moda all'aperto,
~ 7 ~
L’eleganza della persona: La fotografia di moda.
ambientandoli per le strada di Londra.
A lui è attribuita la frase:
"A photographer without a magazine behind him is like a
Norman Parkinson, Barbara Mullen,
New York. farmer without fields".
Bert Stern iniziò giovanissimo
nella pubblicità ma, come
accadde ad altri fotografi, fu Vogue
a lanciarlo ai vertici della carriera, nei
primi anni Sessanta.
A questo contribuì non poco
il servizio Bert Stern, Marilyn Monroe, June 2nd, 1962.
su Marilyn
Monroe, scattato nel 1962, poche settimane prima della sua morte.
Si dedicò anche al cinema, firmando la regia di Jazz on a Summer's Day, sul
festival Jazz di Newport del 1958.
Nel 1968 ha aperto un negozio a New York - On First, nella First Avenue - dove
sono in vendita oggetti quotidiani disegnati da famosi artisti pop.
Richard Avedon, Nato nel 1923 a New York, lasciò gli studi per arruolarsi come
fotografo nella Marina Mercantile. Profondamente colpito dalle foto di Mukancsi,
al suo ritorno in America cominciò a lavorare per Harper’s Bazaar, Vogue e Look.
Celebri i suoi ritratti di artisti e personaggi famosi, ma anche le serie scattate
alla gente comune e all’interno di un ospedale psichiatrico.
A partire dagli anni Cinquanta anche l’Italia
cominciò ad esportare il suo stile e ad attirare
acquirenti dal resto d’Europa e dall’America.
Come si legge nel sito di Messori:
Erano tre le città campione italiane:
- Napoli con i suoi guapi e con il suo stile
vistoso,
~ 8 ~
Richard Avedon, Dovina with Elephants,
dress by Dior, Paris, Auguste 1955.
L’eleganza della persona: La fotografia di moda.
- Milano conosciuta per la sua discrezione e per i sarti stile inglese come
Agostino, Caraceni, Baratta, Pozzi e via dicendo,
- e Roma, dove era locata la più raffinata scuola di moda italiana, l’’Accademia
per Sarti’. Lo stile romano, meno appariscente di quello napoletano ma più
innovativo di quello milanese, dominò la scena degli anni ’50 con sarti come
Brioni, Cucci, Caraceni, del Rosso, e fu il meeting-point per un elite
internazionale tra Yinecittà e via Veneto, teatro della ‘Dolce vita’. […] Le sfilate
si moltiplicarono e il festival di moda maschile, datato 1952 a San Remo,
presentò 70 sarti che realizzarono i loro modelli esclusivamente in tessuti italiani
da “Lo stile italiano” – Messori
Fu anche la ripresa dei servizi di moda sulle riviste illustrate e il centro di questa
editoria fu Milano.
La moda non si era fermata del tutto neppure durante la guerra , come ricorda
Antonia Monti in un’inchiesta intitolata
“Fotografare la moda”, pubblicata nel 1947 sul
settimanale Oggi.
Non si lavorò molto in pace – ricorda la giornalista
– perché, di lì a poco, suonò il piccolo allarme che