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Effetti dei mass media, tesina
Effetti dei mass media, tesina
Arte - Pop Art
Inglese - Propaganda politica nei lavori di Orwell
Latino - Propaganda politica dall'età augustea agli antonini
Italiano - L'ultimo Montale in Satura
Filosofia - Popper "cattiva maestra televisione" - Bauman, la crisi degli individui nella società moderna "comunità guardaroba"
Storia - Crisi Ucraina e situazione in Crimea
Geografia Astronomica - La formazione delle rocce sedimentarie ed i combustibili fossili
Introduzione.
La tematica che ho scelto per terminare il percorso intrapreso cinque anni fa in questo
liceo, mette in mostra la mia continua ricerca di notizie oggettive. In questi anni, oltre il
semplice orario scolastico, ho iniziato a creare una certa autonomia di pensiero davanti
ad una notizia letta su un giornale o magari trasmessa in televisione, più in generale
diffusa dai mass media, operando una vera e propria ricerca di tutti quegli elementi
dissonanti rispetto la realtà. Il risultato più che evidente è stato quello di trovare una
continua distorsione delle notizie in favore di un pensiero soggettivo. Quello che accade
come conseguenza di questa distorsione mediatica è la più completa disinformazione
del popolo e la conseguente manipolazione di esso. Il fenomeno dei messaggi
subliminali, su cui ho effettuato molte ricerche, in realtà si può dire che è uno di quei
che non rivelano l’evidenza di questa corruzione. Con l’intento di
fenomeni in substrato
favorire un’idea nel nostro inconscio e di rendere il più alienati possibili i destinatari
delle notizie, i messaggi subliminali hanno il fine specifico di far prevalere un
messaggio sugli altri. Essi sono:
Messaggi Scritti: la parola usata rievoca in alcune aree del cervello una
connessione di pensiero con la parola che si vuole celare;
Messaggi Visivi: il film “Fight club”, diffuso nel 1999 nelle sale
denuncia sull’uso dei messaggi celati.
cinematografiche, è una vera e propria
Vengono trasmessi in alcuni frame immagini pubblicitarie o adulatorie con il
fine di aiutare gli spettatori a venire a conoscenza di questo fenomeno;
Messaggi Audio: questa tipologia non è diretta. I messaggi audio vengono
diffusi con lunghezze d’onda indistinguibili dal cervello e quindi non
percepibili. Il messaggio non viene però perso ma viene trasmesso
nell’inconscio del destinatario.
Ma nei mass media i messaggi subliminali non sono sempre esistiti. Il primo mezzo di
comunicazione di massa può essere ritenuto il giornale, che però agli esordi della sua
L’uso dei giornali per diffondere notizie in aree
esistenza era principalmente locale.
piuttosto ampie si ha solamente dopo la rivoluzione industriale, la quale porta nella
mentalità delle persone la necessità di informarsi e di ricevere notizie a distanza di
poche ore. Grazie soprattutto alla scoperta della macchina a vapore ed all’invenzione
del treno, questo bisogno venne soddisfatto. Ma il grande scoglio da superare affinché
le notizie potessero realmente arrivare a tutti era il tasso di analfabetismo che in quegli
anni era ancora troppo alto. Solo in alcuni stati, come la Germania, che aveva avuto la
riforma protestante di Lutero, la soluzione a questo problema era stata trovata. In tutta
Europa, il numero di persone capaci di leggere e scrivere aumentò solo dopo la metà del
diciannovesimo secolo grazie all’imposizione di un’istruzione obbligatoria da parte di
molti stati, come ad esempio l’Italia. Facendo il punto della situazione, grazie ai nuovi 3
mezzi di trasporto e di comunicazione e grazie al maggior numero di persone
alfabetizzate, la diffusione di quotidiani e periodici nella società dell’ottocento ebbe un
forte impatto dal punto di vista mediatico. Nel ‘900 invece, i mezzi di comunicazione,
grazie allo sviluppo tecnologico, sono riusciti a fare un passo avanti. L’invenzione del
cinema, della radio, della televisione e di internet ha consentito anche al popolo meno
colto di potersi informare “in tempo reale”. Nonostante quindi l’invenzione della
stampa a caratteri mobili sia avvenuta nel quindicesimo secolo (1456), e nel
diciassettesimo secolo l’uso dei giornali era riservato solo alla classe alta della
borghesia, per diffondere gli ideali democratici, i giornali ebbero un pubblico ristretto,
come abbiamo visto in precedenza, per ben due secoli. La sostanziale differenza con il
cinema, la radio e la televisione, per non parlare di internet, è la rapidità di diffusione
delle notizie e i destinatari. È però con questi mezzi che iniziano a farsi sentire le prime
distorsioni con il reale. Il cinema, venne usato sia come mezzo per istruire le masse più
basse, sia con scopi adulatori verso i personaggi più potenti. Il caso più importante è
nella Germania nazista, dove vi era un apposito ministero per la propaganda.
Nonostante il caso sia particolare serve a capire che, ad esempio, la realtà dei campi di
concentramento, che avevano una vera e propria funzione distruttiva verso i deportati,
nei film approvati dal ministro della propaganda tedesca J. Goebbels, veniva mutata in
semplici campi di lavoro, dove il lavoro forzato e la paura di morire venivano
soppiantati da motivetti intonati, forzatamente, dai deportati per far apparire tutto più
del ‘900, anche radio e televisione vennero usati con fine
normale. Negli anni Trenta
propagandistico, soprattutto per l’immediatezza della trasmissione dei messaggi e per
l’ampio pubblico a riceverli. Quando i regimi totalitari vennero meno e quindi non servì
più fare propaganda politica e culturale, questi due mezzi di comunicazione diventarono
lo svago delle classi medie. Un punto di ritrovo per le famiglie dove condividere la
giornata lavorativa e scolastica dopo il convivio. Questo ebbe un forte impatto sull’uso
dei mass media nella concezione familiare. Questo impatto però, per via della
trasmissione di programmi non adatti al nucleo familiare, andava via via diventando
sempre più negativo. Le menti delle persone, trasmettendo immagini pubblicitarie o
jingle ripetitivi, hanno subito effetti alienanti sulla realtà più spontanea di una volta. La
creazione di una massa di persone alienate ci ha resi deboli davanti la classe politica che
sempre più si è arrogata il diritto di manipolare il popolo con messaggi subliminali,
spazi pubblicitari e film che rendono la realtà meno reale, giusto per usare un gioco di
parole. Solo alla fine degli anni novanta del ‘900 con la diffusione di internet, le
informazioni sono diventate a portata individuale. Tutti, senza censura, possono
trasmettere le proprie idee, il proprio passato, le informazioni sul momento, video, tutti
possono leggere informazioni di altre persone e farsi un parere personale, arrivando così
a distruggere quella alienazione che ha condizionato l’umanità per buona parte di ‘900.
I mass media da un lato forniscono notizie nell’immediato, dall’altro alienano l’uomo e
lo rendono misero davanti la grandezza della vita. 4
Speculazione propagandistica nella Pop Art.
Con il termine Pop Art, il quale deriva dall’abbreviazione di Popular Art, cioè arte
vuole declassare l’arte a qualcosa di popolano ed
popolare, ovvero di massa, non si il valore dell’oggetto prodotto in serie, il quale si
arretrato ma anzi si vuole riconoscere
pone nel panorama umano in cui la massa vive con l’intento di elevarlo ad una nuova
dignità in ambito artistico. È proprio dall’incontro tra arte e cultura pubblicitaria dei
Art. Nasce intorno la metà degli anni ’50 in America ma il
mass media che nasce la Pop
boom avviene solamente negli anni ’60. In realtà la Pop Art appare come il frutto della
società e della cultura americana. Cultura largamente dominata dall’immagine
proveniente dal cinema, dalla televisione, dalla pubblicità, dal paesaggio urbano, pieno
di cartelloni pubblicitari. L’intento artistico non è più dissacrare, ironizzare o
come per le avanguardie artistiche del ‘900,
denunciare la realtà, ma anzi documentare i
cambiamenti dei valori imposti dalla società di consumo. In questo interviene anche la
riproduzione in serie di nuovi idoli o miti, in cui le masse si identificano, creati dalla
società e dai mass media, il cui compito è quello di proiettare sulle masse l’idea che i
bisogni indotti, non primari e quindi materiali, siano in realtà essenziali. Nella cultura
europea, le matrici della pop art risiedono nelle avanguardie artistiche ed in particolare
(già pronto) considerava l’oggetto dal punto di
nel ready-made. Se però il ready-made
della concretezza della forma, gli artisti pop americani ne utilizzano l’immagine
vista
già pronta, essendo interessati più che all’oggetto in sé, alla sua veicolazione attraverso
il segno, ovvero alla sua “pubblicità”. Infatti il clima mondiale durante la guerra fredda
è caratterizzato da una massiccia invasione nella vita di tutti i giorni di un enorme
quantitativo di merci e delle loro riproduzioni pubblicitarie. Analizzando il linguaggio,
esso risulta aperto a tutte le forme di comunicazione popolare, come per i cartelloni
pubblicitari, soprattutto perché il potere di seduzione espresso attraverso la grafica ed il
packaging incrementarono il consumo di particolari merci. L’artista, però, utilizza tutti i
suoi materiali senza fini pubblicitari, proprio perché il materiale urbano rappresenta una
fonte inesauribile di ispirazione. Tutto attraverso la pop art può far parte integrante
dell’opera. Ecco quindi che le immagini vengono serigrafate, retinate, rese con la
tecnica dell’assemblaggio meccanico, tipico dell’età post industriale.
Uno dei maggiori esponenti della Pop Art è Andy Warhol, vissuto tra il 1928 ed il 1987.
Warhol è l’artista più originale nell’approccio ai mass media, capace di fare di essi il
proprio campo di azione. Nel suo studio, riesce ad ottenere la presenza di un pubblico
misto di intellettuali e di gente comune, facendo di questo il suo punto di riferimento
per l’apertura ad una “nuova comunità” d’avanguardia, la quale è un incrocio tra
protesta, cultura della droga e consumo. Le immagini si presentano come appaiono al
quotidiano, talvolta con minime variazioni di contrasti o giochi di sfocature, oppure
riproposte con toni monocromi. La riproduzione seriale delle immagini ha lo scopo di
intensificarne la presenza ma allo stesso tempo ne svuota i significati e ne annulla la 5
drammaticità, atteggiamento tipico delle notizie televisive. Ecco quindi che la
ripetizione di queste forme allude alla sequenza, propria dei film a pellicola, che talvolta
di immagini, spiazzando l’osservatore
viene interrotta come in una trasmissione sfasata
e ponendolo davanti il “bombardamento” inconscio di informazioni che è caratteristico
dei mass media. La tela viene trasformata così in uno schermo, dove vengono trasmesse
svariate notizie di cronaca. Stile: Pop Art
Artista: Andy Warhol
Data: 1962
Genere: Oggetti in
serie
Stile: Serigrafia
Locazione: Pittsburgh
Andy Warhol è il cantore dell’american way of life in tutti i suoi aspetti più simbolici.
Ovviamente uno dei simboli americani per eccellenza è la Coca Cola. La sua
inconfondibile bottiglietta, ed anche la grafia del marchio, sono divenuti un emblema di
vita giovanile e dinamica. Warhol realizza diverse opere replicando una o molteplici
bottiglie di Coca Cola, ma non sarà il solo. Si può dire che la Coca Cola è un simbolo
"pop" per eccellenza. E Warhol ebbe il merito di capire, prima di altri, quali erano le
immagini fondamentali della cultura di massa che potevano essere assunte a simbolo di
una intera epoca. 6
Speculazione politica di tipo propagandistico:
G. Orwell.
Georg Orwell was born in 1903 and died in 1950. His life affect all his production.
During his life, he tried to live as a homeless person and he saw how the society treat
the lower classes. This experience approach him to the socialist ideals. His work are an
expression of this ideals and his hatred for the totalitarian system. What I want to
examine is the role of propaganda in Animal farm and 1984, omitting the plot but
focusing only how his characters are affected by propaganda.
In Animal Farm there are many types of propaganda and for this reason I will mention
some scenes.
The Old Major uses some techniques of propaganda during his speech, he see
humans as enemy and attempts to unite all the animal against the common
enemy. To increase the proud of this group of animal he also teaches them a
simple song, “Beasts of England”, to inspire them with his ideals.