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La tesina descrive i mass media. I mass media hanno portato all’interno della società una vera e propria rivoluzione, creando nuovi comportamenti di massa. Con il termine “mass media” intendiamo riferirci a tutti quei mezzi di comunicazione che svolgono le loro funzioni su larga scala e che in un certo qual modo, seppur astratto, raggiungono tutti i membri di una società. Ho scelto di trattare questa tematica nella mia tesina di maturità, poiché i mass media e i new media, influenzano notevolmente la vita di ognuno di noi, provocando varie conseguenze nelle relazioni umane. Essi tendono ad assumere un carattere manipolatorio, come succedeva per esempio negli anni del fascismo, in cui la radio rappresentava un mezzo propagandistico per attivare consensi e plasmare le masse. Oggi invece, il web con i suoi social network ha mutato il modo di relazionarsi tra i giovani, sia per la sua peculiarità di abolire il senso della distanza, sia di rendere tutte le esperienze contemporanee ed intercambiabili, proponendo un mondo virtuale in alternativa al mondo reale. In meglio o in peggio è difficile dirlo: siamo di fronte ad un cambiamento epocale e bisogna comprenderlo per operare i correttivi necessari affinché la relazione tra gli esseri umani si mantenga sana e vera. Il web, ossia la rete diviene metafora delle relazioni umane, poiché l’uomo non può far a meno di vivere all'interno di esse.
Italiano - Quaderni di Serafino Gubbio Operatore, Pirandello; E' ancora possibile la poesia? Eugenio Montale.
Filosofia - Schopenhauer, "Il mondo come rappresentazione"; Nietzsche e la Modernità.
Storia - Fascismo e Mass media.
Diritto - La tutela della privacy e i diritti dei minori in rete.
Pedagogia - I mass media e il dibattito Bruner e Dewey.
Metodologia - Gli effetti dei Social Network sui giovani.
Latino - Tacito, "Dialogus de oratoribus", la tesi modernista di Apro, la tesi politica di Materno.
Educazione fisica - I disturbi dell'alimentazione.
Inglese - The loss of communicability in the theatre of the absurd of Beckett.
INTRODUZIONE
I mass media hanno portato all’interno della società una vera e propria
rivoluzione, creando nuovi comportamenti di massa. Con il termine
“mass media” intendiamo riferirci a tutti quei mezzi di comunicazione
che svolgono le loro funzioni su larga scala e che in un certo qual modo,
seppur astratto, raggiungono tutti i membri di una società. Ho scelto di
trattare questa tematica poiché i mass media e i new media, influenzano
notevolmente la vita di ognuno di noi, provocando varie conseguenze
nelle relazioni umane. Essi tendono ad assumere un carattere
manipolatorio, come succedeva per esempio negli anni del fascismo, in
cui la radio rappresentava un mezzo propagandistico per attivare
consensi e plasmare le masse. Oggi invece, il web con i suoi social
network ha mutato il modo di relazionarsi tra i giovani, sia per la sua
peculiarità di abolire il senso della distanza, sia di rendere tutte le
esperienze contemporanee ed intercambiabili, proponendo un mondo
virtuale in alternativa al mondo reale. In meglio o in peggio è difficile
dirlo: siamo di fronte ad un cambiamento epocale e bisogna
comprenderlo per operare i correttivi necessari affinchè la relazione tra
gli esseri umani si mantenga sana e vera. Il web, cioè la rete diviene
metafora delle relazioni umane, poiché l’uomo non può far a meno di
vivere all’interno di esse.
QUADERNI DI SERAFINO GUBBIO OPERATORE
Come altri scrittori che vivono la rivoluzione industriale, Pirandello, si confronta con il tema
della città industriale, delle macchine e del progresso. La metropoli moderna, percorsa da tram,
illuminata dalla luce elettrica, non esercita su pirandello nessun fascino. In un momento storico
in cui si esaltano le macchine e la tecnologia, Pirandello invece polemizzava contro queste
ultime, considerandole colpevoli di mercificare la vita. La visione critica del progresso secondo
“Quaderni di Serafino Gubbio Operatore”
Pirandello, è portata alle estreme conseguenze nei un
romanzo nel quale è presente una messa a fuoco della realtà sociale ed economica del primo
Novecento segnata da forti cambiamenti, con particolare riferimento alla macchina da presa che
assume nel romanzo una centralità negativa. Il protagonista, Serafino Gubbio è infatti un
operatore che lavora in uno studio cinematografico, dove ha il compito di girare la manovella
della macchina da presa. Egli diviene muto per uno shock dovuto ad una tragica esperienza sul
lavoro: girando la sua manovella durante la ripresa di una vicenda di caccia, registrò la scena in
cui Aldo Nuti, innamorato dell’attrice Nestoroff, invece di sparare ad una tigre, indirizzò il colpo
contro la donna finendo straziato e ucciso dagli artigli della belva. Sin dall’inizio il protagonista è
presentato nell’atteggiamento di chi estraniato dalla vita, la studia per cercarvi invano un
significato. Il suo lavoro di operatore, rappresenta infatti, la perdita dell’importanza
dell’intellettuale nell’era della massificazione e delle macchine. Molto spesso il protagonista
riferisce il suo senso di alienazione descrivendo il suo totale servilismo nei confronti della
“Ma l'anima a me non mi serve. Mi serve la mano, cioè serve
macchina che da sola fa il lavoro:
alla macchina.” Ad accentuare ancora di più la situazione di estraneità di Serafino, si aggiunge il
fatto che i suoi due amici sono il filosofo-barbone Simone Pau e il violinista impazzito perché
costretto ad accompagnare con la sua musica un pianoforte meccanico, essi vivono nel
sottosuolo, luogo che rappresenta il mondo dell’esclusione, la contrapposizione dell’intellettuale
nei confronti della modernità. Altro elemento molto importante, è la condizione di mutismo di
“silenzio di cosa”,
Serafino, il esso rappresenta la situazione finale dell’intellettuale che degradato
alla pura mansione tecnica, vede nel suo stesso mutismo, l’indifferenza e l’immobilità che ormai
caratterizzano la sua vita.
Il pensiero di Pirandello nei confronti della modernità, del progresso si può quindi riassumere
“la macchina è fatta per agire, per muoversi, ha bisogno di ingojarsi la nostra
nell’espressione
anima, di divorar la nostra vita”. Le macchine secondo Pirandello, divorano la vita dell’uomo
sostituendone l’attività, il pensiero e la parola.
“È ANCORA POSSIBILE LA POESIA?”
Eugenio Montale, in occasione dell’assegnazione del Premio Nobel per la letteratura a Stoccolma
nel 1975, pronuncio un discorso. Il discorso dal titolo singificativo “È ancora possibile la poesia?”
conteneva un’analisi amara e pessimista circa la società attuale, dominata dal consumismo e dalla
tendenza allo spettacolo, le cui principali vittime sono i giovani. Montale afferma che tutte le arti
si stanno democratizzando, cioè stanno scendendo non a livello del pubblico, ma a livello del
mercato, afferma ciò riferendosi soprattutto alle arti diffuse dai mezzi di comunicazione di massa
(cinema, televisione, musica leggera). Secondo Montale “l’arte è una produzione di oggetti di
consumo, da usarsi e da buttarsi via in attesa di un nuovo mondo nel quale l’uomo sia riuscito a
liberarsi di tutto, anche della propria coscienza” nell’affermare ciò Montale, si riferisce
soprattutto ai grandi concerti pop o rock, in quanto essi sono visti come inutili tentativi di
allontanare la solitudine degli individui grazie alla grande quantità di pubblico e allo stordimento
causato dalla musica. Montale si chiede il perché l’arte contemporanea porta l’uomo ad avere
“orrore di se stesso”, si chiede quindi come mai l’arte contemporanea, piegata alla logica del
consumismo, è intrattenimento che distoglie l’uomo da sé e risponde al suo bisogno di
dimenticare la realtà alienante. All’interno del discorso, Montale si chiese anche qual è il ruolo
che assume oggi la poesia all’interno della società di massa, nel rispondere a questo egli afferma
che è inutile chiedersi quale è il destino delle arti, lascia quindi senza risposta la sua domanda,
concliude affermando che non vede una catastrofe ma solo lo spegnersi di una civiltà, il crollo
senza rumore dei suoi valori, i quali finiranno triturati dall’informazione di massa.
NIETZSCHE E LA MODERNITÀ
Le reazioni della filosofia alla modernità ed alla crisi dei valori tradizionali che questa ha
provocato sono state svariate, come si è visto. C’è chi ha accettato la modernità e la società
aperta di cui essa è il risultato. La reazione è stata complessivamente negativa. Il pensiero
filosofico ha reagito alla perdita di centralità dell’uomo causata dalla modernità cercando, di
restaurare i valori tradizionali. Esiste un filosofo, che da un lato accetta la modernità,
considerando positiva la crisi dei valori sacri che essa ha causato, dall’altro lato rifiuta i valori
di democrazia, libertà, dei quali la modernità si è fatta portatrice.
Nella sua opera, la “Gaia Scienza”, Nietzsche parla della “morte di Dio” annunciata da un
uomo folle al mercato, secondo Nietzsche, Dio è stato ucciso dall’atteggiamento dell’uomo
moderno, ovvero dalla modernità impostata sul valore assoluto del Positivismo che si è posta
altre certezze sostituendo i valori tradizionali con i valori di massa. Nietzsche, non ama la
modernità poiché il crollo dei valori, apre le porte al nichilismo ma questo è inevitabile,
poiché quegli stessi valori erano nella loro essenza nichilisti contro la vita. Per secoli quelle
che Nietzsche considerava “millenarie menzogne”, la religione hanno impedito la totale
affermazione della vita. Accanto a questa concezione che potrebbe far intravedere un
giudizio in parte positivo di Nietzsche sul ruolo della modernità, si affianca la visione
negativa, Nietzsche rifiuta tutti i valori affermati dalla modernità. Nella società di massa egli
vede un inbarbarimento dei costumi, il trionfo del risentimento sociale. Secondo Nietzsche,
l’uomo che accetta di vivere in un mondo senza valori deve lottare per il ritorno di una
società aristocratica contro i valori moderni. Secondo Nietzsche, il mondo moderno
rappresenta er lui la piena affermazione dei valori della decadenza.
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STORIA – FASCISMO E MASS MEDIA
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INTRODUZIONE ALL’ARGOMENTO: Accanto ad una tecnologia senza dubbio
positiva come quella dei Social Network, vi sono anche degli aspetti negativi. Uno
tra questi è il fatto che non sempre il Social Network garantisce una privacy al 100%.
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Il concetto di Privacy, è espresso nella normativa 675/96, la legge garantisce che il trattamento dei