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Introduzione Mass Media, tesina
In questa tesina di terza media si parla dei mass media o mezzi di comunicazione di massa, ovvero strumenti attraverso cui è possibile diffondere un messaggio ad una pluralità di destinatari, e grazie alla tecnologia è possibile avere una diffusione più estesa delle notizie e anche della cultura. Fin dalla Rivoluzione industriale lo sviluppo dei mass media è stato molto lento, dal 1800 con le nuove invenzioni è stato possibile diffondere i contenuti più velocemente e di raggiungere un pubblico più vasto. La prima fu l'invenzione del telegrafo, poi nella seconda metà dell'800 ci fu l'invenzione del telefono, cui seguì il cinema. Il 1900 fu definito il secolo delle masse perchè i mass media sono entrati nelle case di tutti: prima la radio, poi la televisione e infine internet, cambiando radicalmente le abitudini quotidiane di un numero sempre maggiore di persone.
Collegamenti
Italiano - Umberto Eco e gli aspetti dei mezzi di comunicazione di massa
Storia - Fascismo e l'utilizzo della radio
Economia Aziendale - Comunicazione Aziendale
Diritto - Privacy
Inglese - Herbert Marshall McLuhan ''The medium is the message''
Nel 1920 iniziano le spedizioni delle squadre d'azione fascista formate da giovani e
studenti che distruggevano tutto per far capire la loro presenza.
Nel 1921 si contavano 200.000 iscritti al partito fascista e fu iscritto al parlamento, il nuovo
programma era molto lontano da quello originario.
Nel 1922 vi è la marcia su Roma, le forze fasciste entrano nella capitale senza incontrare la
resistenza delle forze dell'ordine. Vittorio Emanuele III si rifiutò di firmare lo stato d'assedio
per difendere Roma, di conseguenza il sovrano da a Mussolini l'incarico di formare un
nuovo stato.
Tra il 1922 e il 1925 vi è la fase della transizione dove Mussolini presenta il suo governo
come forza conservatrice. Il potere fascista era minacciato da altre forze parlamentari quali:
i socialisti, i popolari e i liberali che insieme ottennero la maggioranza in parlamento, in
questo modo avrebbero potuto mettere in crisi il governo di Mussolini.
Nel 1923 Mussolini fa approvare la legge elettorale maggioritaria per garantire stabilità alla
sua maggioranza parlamentare.
Nel 1924 il partito fascista si presenta alle camere con il cosiddetto Listone: lista nazionale
formata da fascisti e nazionalisti. Mentre gli antifascisti furono più svantaggiati perchè non
presentarono un ordine ben preciso. Il listone ottenne il successo anche grazie al modo in
cui il partito fascista riuscì a prendere i voti, cioè con la forza e la violenza.
Il 10 giugno 1924 un deputato socialista Matteotti dopo aver denunciato alla camera i brogli
e le violenze elettorali fu rapito e poi ucciso da una squadra fascista.
Il delitto Matteotti mise per la prima volta in crisi il potere di Mussolini. Ma grazie alla sua
capacità di attirare l'attenzione Mussolini riuscì a riemergere.
Il suo progetto politico mirava alla fascistizzazione dello stato e della società, furono
introdotte le leggi fascistissime: fu abolita ogni tipo di libertà democratica e ogni forma di
dissenso, il parlamento finì per diventare una forza formale.
Nel 1928 si ha la nuova legge elettorale con la quale l'elettore può solo approvare o
respingere la lista dei candidati scelti dai fascisti.
Negli anni 30 il fascismo assume un carattere totalitario: acquistando il controllo su tutte
le strutture della vita sociale, economica e politica. Proibisce la stampa antifascista e
controlla tutte le organizzazioni di massa come i giovani.
Nel 1929 vengono stipulati i patti lateranensi: accordo tra Stato e Chiesa, lo stato
controllava l'Italia mentre la chiesa controllava il Vaticano.
Questi sono anni dello sviluppo industriale e demografico dove l'agricoltura assume un
ruolo centrale in quanto rappresenta un modello di vita stabile e conservatore, e significativa
sarà la battaglia del grano.
Nel 1935 viene conquistata l'Etiopia e nel 1938 il regime fascista entra in crisi perchè
vengono meno i consensi ed inoltre saranno introdotte le leggi razziali contro gli ebrei.
La radio
Durante il fascismo la radio diviene uno dei più efficaci strumenti di intrattenimento di
massa e un valido canale di propaganda politica.
Inventata da Guglielmo Marconi nel 1922, inizialmente non viene sottoposta al controllo
fascista come succede invece verso gli anni 30, in cui i poteri di controllo fondamentali
erano nelle mani dello stato e soprattutto dal 1926 le trasmissioni cominciano a essere
utilizzate dal regime fascista che rendeva pubbliche le sue scelte.
Il fascismo entrava nei programmi della radio solo nei notiziari giornalieri.
Nel 1927-28 fu introdotta alla radio una serie di trasmissioni in forma di dibattiti
settimanali: ''Il fascismo'' e ''La rivoluzione fascista''.
Venivano letti brani scelti dalle opere di D'annunzio, Manzoni e altri autori cari al regime,
che spiegavano come i testi in questione rispecchiassero gli ideali fascisti.
Significativa fu la trasmissione culturale di Tommaso Marinetti, precursore del movimento
futurista, il cui impegno esplose con una carica vitale inedita nella radio italiana.
Nello stesso anno inizia la diffusione regolare dei notiziari che davano contro degli
avvenimenti internazionali, dei programmi del regime e delle attività dei gerarchi più in
vista.
Grazie alla radio il regime fu in grado di introdurre la politica direttamente nelle case degli
italiani. Spesso venivano trasmesse in diretta assemblee pubbliche in cui Mussolini parlava
alla folla dal balcone del suo ufficio a Venezia. Nel corso degli anni 30 i programmi
divennero assai più vari: il giornalino del fanciullo in cui a poesie, canzoni ed esercizi
religiosi si mescolavano racconti delle favolose imprese di Mussolini. Assai significativi
erano i programmi di cultura per le madri, trasmessi due volte alla settimana.
Umberto Eco
Nato ad Alessandria nel 1932, Eco si è laureato in filosofia nel 1954. Saggista e narratore,
professore universitario di Semiotica, ha svolto numerose ricerche di contenuto storico, di
estetica e sulla comunicazione di massa, collaborando a riviste italiane ed europee con
articoli specialistici. Si spegne a il 19 febbraio .
Milano 2016
La produzione saggistica
Tra i suoi saggi si ricordano “Apocalittici e integrati” (1964), analisi attenta della cultura
di massa; il “Trattato di semiotica generale” (1975), teoria dei codici e dei modi di
produzione dei segni; “Lector in fabula” (1979), sulla collaborazione autore - lettore, per
interpretare un testo al di là delle strutture e delle forme prefissate di analisi. Il romanzo
“Il nome della rosa” di Umberto Eco (1980), tradotto in tutto il mondo e da cui è stato
tratto anche un film, è rimasto in testa alle classifiche italiane per due anni ed ha superato la
tiratura di cinque milioni di copie. Per la sua originalità e la fusione di generi letterari
differenti ha costituito un caso letterario molto discusso negli anni. Il romanzo, oltre che
giallo storico, può considerarsi un saggio(i personaggi discutono su problematiche storiche,
politiche e religiose dell’epoca) ed è anche un libro di linguistica (numerosi sono i rinvii
testuali e le citazioni di opere classiche e medievali). Guglielmo è accompagnato da Adso,
che affronta per la prima volta il mondo e che, da vecchio, sarà il narratore della vicenda.
Sono evidenti le analogie tra Guglielmo e Sherlock Holmes e tra Adso e il dottor Watson.
Nel 1988 si ricordano alcune opere di Umberto Eco:“Il pendolo di Foucault”e, nel
1994,“L’isola del giorno prima”, anch’essi apprezzati dal pubblico.
APOCALITTICI E INTEGRATI
''Gli aspetti dei mezzi di comunicazione di massa''
In questo saggio Umberto Eco analizza la cultura di massa e i mezzi di comunicazione di
massa, sono inoltre esposte una serie di contraddizioni pro e contro.
Eco cerca di creare positività in un termine spesso usato con accettazione negativa.
Inoltre siamo inseriti in una società industriale e non ci si può staccare dai media.
L'industria culturale di per se non è negativa, ma lo è il consumismo, che vede il libro come
oggetto di merce, quando invece esso veicola dei valori divenendo strumento efficace per la
sua diffusione. Gli aspetti negativi
Con i media si va incontro al ''gusto medio'', tralasciando l'originalità e la letteratura di
massa viene invasa dall'omologazione, eliminando le differenziazioni culturali.
Il pubblico è inconscio e i prodotti mass mediali sono divenuti oggetto di persuasione
pubblicitaria, mentre il pensiero di ogni individuo è influenzato da ''slogan'' e ''citazioni''.
Vengono proposti modelli che sembrano imposti dal basso, ma che invece sono espressione
di una cultura ''degradata'' imposta dall'alto.
Gli aspetti positivi
La cultura di massa può anche essere espressione di democrazia popolare.
L'informazione a volte appare sovrabbondante, ma nonostante ciò può dare formazione a
persone che prima non ne avevano, sensibilizzando l'uomo nei confronti del modo e
aprendogli scenari prima negati. La comunicazione
La comunicazione prevede la presenza di due soggetti: il trasmittente e il destinatario, tra i
quali avviene uno scambio di messaggi.
Il messaggio è un insieme costituito da segni: parole, immagini o suoni.
Tra i due soggetti si stabilisce un canale di comunicazione, esempi di canali sono: il
telefono,la posta, la radio, la televisione o internet.
La comunicazione si può definire completa se:
– I segni sono ricevuti integralmente
– Il messaggio ha trasmesso i contenuti esatti
Il rumore è una fonte di informazione che può limitare la capacità di ricezione, ed è tutto
ciò che disturba il processo di comunicazione.
La codifica è un disagio che può accadere in particolare quando il messaggio è in lingua
inglese e il ricevente è italiano e non riesce a codificare il messaggio.
Il codice consente di trasmettere dei contenuti tramite l'utilizzo dei segni.
Il feedback è un canale di comunicazione di senso contrario al messaggio, serve a capire se
la comunicazione è andata a buon fine.
La comunicazione aziendale
Vi sono due tipologie di comunicazione:
La comunicazione interna si rivolge al personale dell'azienda, in modo da rendere partecipi
tutti i dipendenti degli obiettivi che l'impresa vuole conseguire.
La comunicazione esterna si rivolge ai consumatori, i destinatari più importanti della
comunicazione perchè da essi dipende il successo dell'azienda, in questo tipo di
comunicazione si distinguono:
La comunicazione istituzionale che tende ad influenzare gli atteggiamenti del pubblico per
poi acquisirne il consenso. L'impresa propone se stessa in modo da migliorarne l'immagine.
La comunicazione di marketing tende a creare e a consolidare il marchio dell'azienda, a
rafforzarne la fedeltà e ad offrire servizi di informazione. L'obiettivo principale è quello di
incrementare le vendite.
Una volta selezionato il target la comunicazione deve essere in grado di garantire che
quest'ultimo si accorga dell'offerta e si decida ad acquistare. Il processo d'acquisto è
determinato da 5 fasi:
Inconsapevolezza, consapevolezza, interesse, desiderio e azione.
Il messaggio è veicolato da tre tipi di canali:
I canali impersonali in cui rientrano tutti i mezzi di comunicazione che si rivolgono al
vasto pubblico: radio, televisione, riviste...
I canali personali in cui rientrano tutte le relazioni stabilite tra il personale dell'azienda e i
clienti.
I canali indiretti in cui rientrano quelle persone che, pur non facendo parte dell'azienda
riescono a comunicare ai clienti i messaggi dell