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Inglese - 1984 di Orwell
Francese - Rhinocéros di Ionesco
Spagnolo - Franchismo e propaganda
Arte - Propaganda e arte nelle due dittature
99,8%. Ma il motivo è molto semplice: non presentarsi al seggio è considerato atto di tradimento. E
si viene puniti severamente.
Come detto precedentemente, il regime di Kim Jong-Un è a stampo staliniano. Kim Jong-Un, come
Stalin, non si ferma davanti a nulla e arriva ad assassinare lo zio mentore, in base ad accuse che
potrebbero anche risultare false. Per molti, questo assassinio è il risultato della volontà di rafforzare
la dinastia al potere. In seguito a tutto questo, possiamo davvero considerare la Corea del Nord, il
«Regno Eremita», come l’ultimo regime staliniano. 8
Caminati Elisabetta Emilia – classe 5°L.E.L.M. – Esame di Stato a.s. 2013-2014
Due dittature, in apparenza, molto lontane
Questi due regimi totalitari, in apparenza così diversi, hanno in comune molte caratteristiche.
Entrambe le dittature prese in esame sono famose per tecniche molto particolari, utilizzate per
controllare la popolazione. In URSS si arrivò a coniare il termine « terrore staliniano » per indicare
quel periodo dove si riuscì ad annientare ogni possibile resistenza, imprigionando o eliminando
milioni di persone e sottomettendo il resto della popolazione.
Non è diversa la sorte del popolo nordcoreano, sottomesso al leader Kim Jong-Un e al culto della
sua personalità.
Uno degli aspetti che accomuna i due regimi totalitari è l’utilizzo delle purghe e dei gulag per
eliminare coloro che si ribellavano allo Stato.
1
Il GUL.ag è un campo di lavoro forzato, nato durante negli anni dello zarismo e fondato da Pietro
il Grande(1672-1725). Dopo la conquista del potere da parte dei bolscevichi (1917) venne utilizzato
come mezzo di repressione degli oppositori politici dell’Unione Sovietica. 9
Dalla fine degli anni Venti all’inizio degli anni Cinquanta, un uomo adulto su cinque passò per i
campi dei gulag russi. Ai circa 15 milioni di sovietici condannati ai lavori forzati, si devono
aggiungere oltre 6 milioni di persone deportate collettivamente (gruppi familiari, persino intere
etnie) verso le regioni più inospitali del paese.
Ad esempio, in Siberia nordorientale e
nelle zone sudorientali dell'Urss,
principalmente nelle steppe del
Kazakhstan. Inoltre, si potevano trovare
campi in tutta l'Unione Sovietica, compresa
la parte europea della Russia, la
Bielorussia, l'Ucraina. Esistevano anche
numerosi campi situati all'esterno
1 Acronimo di Direzione
" principale dei campi di lavoro correttivi"
Caminati Elisabetta Emilia – classe 5°L.E.L.M. – Esame di Stato a.s. 2013-2014
dell'URSS, In Cecoslovacchia, Ungheria, Polonia, Mongolia, ma pur sempre sotto il controllo
diretto dell'Amministrazione centrale gulag.
Ai deportati furono imposte residenza e condizioni di lavoro e di vita tali da causare un forte
aumento della mortalità. I flussi di entrata e di uscita dai campi erano molto consistenti; il numero
complessivo di detenuti fra il 1929 e il 1953 fu di circa 18 milioni.
La situazione è analoga in Corea del Nord. «Le
stime più recenti parlano di oltre 200 mila
internati», afferma Andrei Lankov, storico russo
ed esperto di Asia, « Se li mettiamo in rapporto
alla popolazione totale della Corea del Nord,
viene la stessa percentuale dell’Unione
Sovietica negli ultimi anni di dittatura di
2
Stalin.»
La storia del passato si ripete nel presente. 10
Sia per l’URSS staliniana che per la Corea del Nord, i gulag erano un efficiente metodo di
repressione dei probabili oppositori al regime.
I forzati del lager rappresentavano il gradino più basso
nella piramide sociale dell’età staliniana.
Le istituzioni si adoperavano per impedire in tutti i casi che
in questi reclusi si formasse un’identità di gruppo; si decise
di suddividerli in categorie.
La prima distinzione fu tra « appartenenti alla classe
operaia » ed « elementi estranei » o « nemici di classe ». Dalla metà degli anni Trenta si distinse tra
reclusi per motivi non politici e « controrivoluzionari ». I criminali costituirono l’aristocrazia dei
lager e raggiunsero questo loro rango privilegiato grazie a un sistematico sostegno da parte delle
rispettive direzioni dei campi. Come « elementi socialmente affini » godevano di maggiore fiducia;
le direzioni dei campi si preoccupavano di creare un antagonismo tra loro e gli « articolo 58 »
«Oltre 200 mila nei gulag: la Corea del Nord è come l’Urss di Stalin»,
2 Grotti L., Dicembre
2011.
http://www.tempi.it/oltre-200-mila-nei-gulag-la-corea-del-nord-come-lurss-di-
stalin#.U5caSvl_uSp
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(chiamati in questo modo coloro che erano condannati secondo l’articolo 58: attività
3
controrivoluzionaria).
All’interno dei gulag nordcoreani, invece, si possono trovare uomini, donne e bambini accusati di
crimini politici. Molti sono imprigionati a causa della sola relazione di parentela con altri prigionieri
politici e sono considerati pericolosi dal regime. Secondo Kim Jong-Un, non solo va arrestato il
sospetto dissidente, ma anche i
suoi familiari fino a tre
generazioni, per sradicare il
cattivo sangue ed il seme del
dissenso.
La morte era una realtà
quotidiana nei lager russi. Gli internati morivano di fame, spossatezza, assideramento, venivano
fucilati, erano vittime di incidenti sul lavoro o delle strutture punitive cui erano destinati.
Il numero di morti, durante il regime di Stalin, è ancora oggetto di indagine. Dai dati recentemente
11
usciti dall’archivio del KGB risulterebbe che i gulag hanno avuto circa 29.000.000 internati, di cui
4
circa 13.000.000 sono morti.
Invece, secondo il rapporto della commissione d’inchiesta sulle violazioni dei diritti umani, « negli
ultimi 50 anni, centinaia di migliaia di prigionieri politici sono morti nei campi di prigioni della
5
Corea del Nord. » . Le vere cifre, purtroppo, sono sconosciute.
Le persone nei campi nordcoreani sono state gradualmente eliminate con una politica deliberata di
fame, lavori forzati, esecuzioni, tortura, stupri, aborti forzati e infanticidi.
Si è inoltre scoperto l’esistenza di camere a gas nel CAMPO 22, che risiede a Haengyong ed è il più
grande gulag della Corea del Nord, utilizzate per condurre esperimenti chimici su esseri umani.
L’articolo 58, Arcipelago Gulag. 1928-1956. Saggio di inchiesta narrativa,
3 Solgenicjn A., 1974,
pp. 77-86
4 approssimativo della repressione comunista e delle vittime dei gulag nell'ex
Davi L., Bilancio
Unione Sovietica.
http://www.webalice.it/davi.luciano/Vari_PDF/Bilancio%20%20delle%20vittime%20dei
%20gulag1.pdf
5 l’Onu accusa: “Centinaia di migliaia i morti nei campi di prigionia”
Corea del Nord, , Il Fatto
quotidiano, febbraio 2014
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/17/corea-del-nord-lonu-accusa-centinaia-di-migliaia-i-
morti-nei-campi-di-prigionia/884028/
Caminati Elisabetta Emilia – classe 5°L.E.L.M. – Esame di Stato a.s. 2013-2014
L’esistenza di questi metodi ci è pervenuta grazie alle testimonianze di ex detenuti e, soprattutto,
della testimonianza di Kwon Hyuk, ex capo dell’ambasciata nordcoreana di Beijing.
« Ho visto personalmente un test in cui un’intera famiglia è stata soffocata e uccisa coi gas, in una
camera a gas », afferma lo stesso.
Spiega anche come ha potuto credere giustificato un simile trattamento. « All’epoca ritenevo che si
meritassero davvero una morte simile, perché noi tutti venivamo indotti a credere che tutte le brutte
cose che stavano avvenendo nella Corea del Nord fossero dovute ai loro errori ».
Aggiunge inoltre: « In quella società e in quel regime, sono convinto di essere stato il solo
6
all’epoca a pensare che quelli erano nemici. Così, non sentivo alcuna simpatia o pietà per loro ».
In entrambi i casi, le cosiddette purghe furono un buon metodo per riuscire a tenere sotto controllo
tutti i possibili oppositori dello Stato.
In Corea del Nord, Kim Jong-Un è arrivato ad arrestare ed eliminare in pochi giorni suo zio, nonché
mentore, Jang Sing-Thaek.
Alcuni capi d’imputazione – ad esempio applausi tiepidi a un discorso del nipote – indicano un
rafforzamento del culto della personalità, già molto forte.
Purghe, campi di lavoro, ossessiva sorveglianza della popolazione rendono il Nord Corea l’ultimo
12
regime staliniano.
La confessione di Jang, come riporta l’agenzia di stampa ufficiale KCNA, è la seguente: lo zio
mentore avrebbe ammesso di « aver cercato di attirare le lamentele di popolo ed esercito contro il
7
fallimento del regime nel far fronte alla crisi economica e alle esigenze della popolazione ».
A Seoul c’è chi ritiene che l’esecuzione di Jang, arrestato durante una riunione ufficiale, processato,
condannato come traditore e messo a morte, mascheri « una instabilità cronica ».
Nulla di nuovo perché l’obiettivo è sempre lo stesso: instillare nella popolazione il terrore per
garantirsene lealtà e obbedienza.
Queste purghe non sono una novità in Corea del Nord, basti pensare che il 3 novembre 2013, in
sette località diverse, 80 persone sono state giustiziate in pubblico con capi d’imputazione futili
6 Revealed: the gas chamber horror of North Korea's gulag,
Barnett A., The Observer, Febbraio
2004,
http://www.theguardian.com/world/2004/feb/01/northkorea
7 Ividem. Caminati Elisabetta Emilia – classe 5°L.E.L.M. – Esame di Stato a.s. 2013-2014
come aver guardato la tv sudcoreana, o possedere una Bibbia, o aver diffuso materiale pornografico
o praticato la prostituzione.
Mentre lo scorso agosto, furono fucilate 12 persone, tra cui la ex fidanzata di Kim, condannati
perché colpevoli di pornografia e messi a morte nel giro di 3 giorni. Addirittura i familiari delle
vittime furono inviate nei campi di lavoro a tempo indefinito, come da prassi in Corea del Nord.
Tutti ciò ha ricordato le epurazioni in stile staliniano, ma la vita delle persone comuni continua
senza problemi. 13
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Processi fasulli, falsificazione della storia ed elezioni a candidato unico
La vera faccia dell’URSS e della Corea del Nord
In entrambi i regimi, lo Stato utilizzava metodi molto duri per tenere sotto controllo tutta la
popolazione.
Ad esempio venivano arrestate persone estranee ad atti di tradimento, sabotaggio e cospirazione che
venivano loro tranquillamente addebitati.
Venivano torturate perché rilasciassero confessioni false e coinvolgessero altre persone; venivano
sottoposte a sofferenze soltanto perché certificassero l’abnorme e generale paranoia dettata
dall’ideologia.
Spesso venivano arrestati anche i loro familiari.
Le persone arrestate, in seguito venivano inviate ai campi o
condannate alla fucilazione. In ogni caso, questa situazione 14
interessava anche l’intera popolazione. Questi arresti e queste
sparizioni di massa avevano un profondo impatto psicologico
su tutta la popolazione minacciata.
A volte le vittime erano sottoposte a processi con confessione pubblica. Più spesso a « processi »
segreti.
L’unica ragione per l’utilizzo di questi metodi è che, per imporre le loro linee politiche, questi
regimi devono ricorrere a metodi del genere.
L’instaurazione di un terrore deve apparire una necessità a chi su fondamenti ideologici voglia
imporre alla società trasformazioni rapide e massicce che contrastano con le naturali possibilità
della società stessa.
In Russia, il terrore fu accompagnato da un’opera di falsificazione di proporzioni incredibili, estesa
ad ogni settore.
I fatti reali, i dati reali furono inghiottiti dal regno della fantasia.
Caminati Elisabetta Emilia – classe 5°L.E.L.M. – Esame di Stato a.s. 2013-2014
La storia, compresa la storia del partito
comunista, fu riscritta. Personaggi caduti in
disgrazia scomparvero dalla memoria
ufficiale.
Alle menti della popolazione sovietica fu
imposto un nuovo passato e un nuovo
presente.
Altro punto in comune alle due dittature
sono le elezioni molto particolari. Infatti, in
entrambi i casi, ricevono il cento per cento di approvazione.
Questo perché entrambe hanno utilizzato il metodo della lista a candidato unico.