vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Introduzione Fabrizio De Andrè percorso
Musica, La guerra di Piero
Storia , La Prima Guerra Mondiale
Italiano,La parafrasi della canzone La guerra di Piero
Letteratura, D'Annunzio la vita
Scienze, le malattie provocate dal fumo d dell'alcool nonchè della morte di De André
Qui Fabrizio subì un tentativo di molestia sessuale da parte di un gesuita dell'istituto; e in un primo
tempo, per evitare lo scandalo, l'istituto espulse Fabrizio. Però in un secondo tempo, con
l'intervento del padre, che denunciò l'accaduto al Provveditorato agli Studi; venne allontanato il
gesuita.
Poi frequentò il liceo classico “Cristoforo Colombo” e a 18 anni lasciò la casa dei genitori a causa
del suo difficile rapporto con il padre.
Dopodiché frequentò alcuni corsi di lettere e di medicina all'Università di Genova, per decidere per
la facoltà di Giurisprudenza, come il padre e il fratello maggiore Mauro, noto avvocato.
Però, a pochi esami dalla laurea, lasciò gli studi, per intraprendere una strada diversa, quella della
musica.
I componimenti di Georges Brassens furono importanti per De André, sia perché lo avvicinarono
alle idee anarchiche, sia perché fecero nascere in lui la passione per la musica; che divenne sempre
più profonda, grazie alla scoperta del jazz e alla frequentazione degli amici L. Tenco, Bindi e Paoli.
Egli, in questi anni condusse una vita sregolata, fatta di molti vizi, (infatti abusava di alcool e
sigarette) e frequentando persone di tutte le estrazioni sociali e culturali in contrasto con le
consuetudini della sua famiglia.
La prima moglie di De André fu Enrica Rignon detta "Puny" , con la quale ebbe alla fine del 1962
il figlio Cristiano.
In seguito al matrimonio e alla nascita del figlio, Fabrizio per poter provvedere al mantenimento
della famiglia lavorò come insegnante in un istituto privato.
Dopo aver lasciato la professione di insegnante, negli anni successivi egli andò affermandosi
sempre più come personaggio riservato e musicista colto, che riusciva a condensare nelle sue opere
varie tendenze e ispirazioni: le sue canzoni hanno tematiche sociali che vengono trattate, sia con
crudezza sia con metafore poetiche.
A metà degli anni '70 De André ebbe una profonda crisi professionale e personale, nello stesso anno
finì il suo matrimonio con Puny ed ebbe iniziò la sua collaborazione con Francesco De Gregori.
In questo periodo egli conobbe Dori Ghezzi, poi sua compagna nella vita, iniziò anche a fare i primi
spettacoli dal vivo, superando le sue paure da palcoscenico dovute alla sua timidezza.
Dal 1975 De André venne sottoposto a una serie di controlli da parte della polizia e dei Servizi
Segreti, in quanto era amico di un simpatizzante del marxismo-leninismo indagato nelle prime
inchieste per la strage di Piazza Fontana; la sorveglianza finì alla fine degli anni 70.
Negli anni successivi venne ritenuto dal SISDE un simpatizzante delle BR, avendo avuto contatti
anche con persone appartenenti a gruppi anarchici e filo-cinesi.
Nella seconda metà degli anni '70 Fabrizio con la sua compagna si trasferirono nella loro tenuta
sarda dell'Agnata.
Il 27 agosto 1979 vennero sequestrati dall'anonima sequestri sarda e vennero tenuti prigionieri per 4
mesi; furono liberati dopo il pagamento di un riscatto di 550 milioni di lire.
Faber, non serberà mai rancore per i suoi carcerieri,un gruppo di pastori sardi, ma non perdonò mai
i mandanti; un veterinario toscano e un assessore comunale sardo del PCI.
Nel 1982 fondò con la compagna Dori, un etichetta discografica, la FADO (derivante dalle iniziali
di Fabrizio e Dori) con cui pubblicherà dischi dei Tempi Duri (band con il figlio Cristiano) e della
stessa Ghezzi.
Nel 1989, dopo 15 anni di convivenza sposò Dori, con testimone di nozze, Beppe Grillo, a Tempio
Pausania e dalla loro unione nacque la figlia Luisa Vittoria.
Nel 1985 morì il padre e Faber smise di bere alcolici, per una promessa fatta al padre, ma non di
fumare; vizio che fu la causa della sua morte.
Negli anni '80 e '90 collaborò con numerosi artisti, sia come autore di testi che come cointerprete
come; I. Fossati, Baccini, i Tazenda, Pagani, T. De Sio e il figlio Cristiano.
Collaborò anche nel 1996 con Alessandro Gennari alla scritture del romanzo “Un destino ridicolo”.
Nell' estate del 1998, fu costretto a interrompere il tour perché il cantante si sentì male e gli fu
diagnosticato un carcinoma polmonare; ma nonostante la malattia continuò a lavorare con il poeta
Malaspina.
Appena pochi mesi dopo, l' 11 Gennaio del 1999 Faber moriva all'Istituto Tumori di Milano.
Aveva 58 anni e i funerali si svolsero il 13 Gennaio a Carignano; fu sepolto nel cimitero di
Staglieno a Genova.
Alla cerimonia funebre parteciparono più di 10.000 persone, tra amici, esponenti della politica,
della cultura o semplicemente persone comuni...
LE OPERE
In quasi 40 anni di attività artistica, De André ha inciso 13 album, alcune canzoni come singoli e poi
riedite in antologie.
Molti testi delle sue canzoni raccontano storie di emarginati, ribelli, prostitute che lui descrive con
toccante sensibilità magistrale poesie; sono considerate dai critici come vere poesie e perciò sono
state inserite in varie antologie scolastiche di letteratura.
Inoltre con alcune sue canzoni, (Guerra di Piero,Volta la carta, Andrea) da antimilitarista convinto,
volle denunciare l'inutilità e la crudeltà delle guerre.
Nel 1964 scrisse la canzone Marinella, che lo farà conoscere al grande pubblico e interpretata nel
1967 da Mina.
Il testo è in apparenza fiabesco ma è ispirato a un fatto di cronaca.
Tra il 1964 e il 1969 uscirono i suoi primi 33 giri tra cui: Tutto Fabrizio De André, Volume I, Tutti
morimmo a stento, Volume III e Nuvole barocche.
In “Tutto Fabrizio De André” vi sono alcuni dei migliori brani scritti dal cantautore, “La canzone di
Marinella”, “La guerra di Piero”, “Il testamento”, “ La città vecchia”, “Carlo Martello”
In “Volume I” il brano di apertura è “Preghiera in Gennaio”, che Faber scrisse in occasione e a
ricordo della tragica morte Luigi Tenco, suicidatosi a San Remo, il 27 Gennaio, durante il Festival
della Canzone Italiana.
Nello stesso 33 giri c'è la canzone “ Via del Campo” , nella quale il cantautore volle descrivere un
ghetto di Genova, con i suoi personaggi; gli emarginati, le minoranze etniche e le prostitute;
mettendo in risalto l'anima buona degli ultimi.
Tra il 1968 e il 1973 l'artista fece una serie di concept iniziando con “Tutti morirono a stento”,
album ispirato alla poetica di François Villon, con tematiche esistenziali.
Seguì la “Buona Novella” album in cui l'artista sottolinea l'aspetto più umano della figura di Gesù,
in contrapposizione con la sacralità e la verità assoluta, che il cantautore sostiene essere inventata
dalla Chiesa, allo scopo di esercitare il potere sui fedeli.
Nel 1971 pubblicò LP “Non al denaro, non all'amore né al cielo”, ispirato alle poesie dell'Antologia
di Spoon River” di E.L. Master con le musiche composte insieme a Piovani.
Nel 2005 il cantante Morgan fece un riadattamento dell'opera.
Nel 1973 uscì l'album “Storia di un impiegato”, ma a causa dello sfondo politico del disco, ebbe
molte recensioni negative dai critici musicali.
Molte sue canzoni scritte nella seconda metà degli anni '70 sono racchiuse nel disco “Verranno a
chiederti del nostro amore” e riproposte nei concerti negli anni a seguire.
Sempre negli anni '70 egli tradusse delle canzoni di Bob Dylan, Brassens e Cohen, lavoro che portò
all'uscita del LP “Canzoni”.
Nel 1975 collaborò con De Gregori nella scrittura di molti brani dell'album “Volume VIII” in cui
affrontarono tematiche esistenziali come il disagio verso il mondo borghese.
L'album “Rimini” uscito nel 1978, segnò l'inizio della collaborazione di De André con il cantautore
Bubola. Sono presenti nel disco musiche etniche con la filastrocca “Volta la carta”.
“Andrea” invece è un brano antimilitarista ed è il più famoso dell'intero disco.
Nel 1981, dopo l'esperienza drammatica del rapimento, egli pubblicò l'album “Indiano” nel quale,
oltre che far conoscere la vita dei popoli sardi, vi sono anche allusioni alla sua esperienza del
sequestro, alla descrizione dei banditi.
Nel 1984 uscì “Creuza de ma”, con la collaborazione di Pagani, è considerato una pietra miliare
della musica etnica mondiale.
Cantato interamente in dialetto genovese, dedicato alla realtà mediterranea.
Nel 1990, sempre con Pagani, pubblicò l'album “Le Nuvole”, titolo che allude ai potenti,che
oscurano il sole.
Contiene la canzone “Don Raffaè”, che ha come protagonista un boss detenuto e la sua guardia. Per
alcuni, per il personaggio del boss, sembra che De André si sia ispirato alla figura di Raffaele
Cutolo, capo della camorra negli anni '70.
La canzone volle essere una denuncia della situazione dei detenuti in carcere negli anni '80 e del
rapporto di “collaborazione “ Stato-Mafia, con la subordinazione dello Stato al potere della Mafia e
della Camorra.
Cutolo scrisse a Faber una lettera per complimentarsi, regalandogli un libro di poesie scritte da lui.
Nell'album si ritrova lo stile musicale etnico, con canzoni in dialetto e ritorna la critica graffiante
dell'autore verso l'attualità, la politica.
Nel 1996, pubblicò con collaborazione di Ivano Fossati l'album “Anime Salve” e la tematica del
disco riguarda la solitudine delle minoranze e degli emarginati (rom, transessuali, marinai) e
rappresenta anche un attacco alla maggioranza che opprime le minoranze, al razzismo e
all'indifferenza della nostra società.
RICONOSCIMENTI
Faber ottenne molti riconoscimenti, ma io vorrei ricordare soprattutto:
– Il Premio Tenco e le 3 Targhe Tenco;
– Il premio Lunezia consegnatogli dalla scrittrice Fernanda Pivano nel 1997, per il valore
letterario del testo della canzone “Smisurata preghiera”.