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Sintesi
Italiano: Estetismo e il Piacere di D'Annunzio
Inglese: Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde
Storia: L'ideologia nazista: la razza ariana
Tedesco: Turismo termale in Italia
Arte: Neoclassicismo e Amore e Psiche di A. Canova
Estratto del documento

Il percorso che ho intezione di intraprendere con questo lavoro non vuole

mettere in luce soltanto la bellezza in tutti i suoi aspetti positivi, ma anche

quella parte che ha dato vita alle conseguenze più tragiche dell’esistenza

dell’essere umano. Parlando del culto della bellezza intendo toccare 4

personalità molto forti che hanno profondamente influenzato, anche se in

modi molto diversi, la società del loro tempo.

Da Oscar Wilde il dandy libero ed anticonformista, per la cui presentazione

non occorre altro che una delle sue famose espressioni: " I have not to declare

except my genius!" , a Gabriele D’Annunzio , il cui egocentrismo si

manifesta soprattutto nel suo “vivere inimitabile” , nel suo superomismo che

mette in rilievo solo l’aspetto estetico del ben più complesso pensiero del

tedesco Nietzsche.

Purtroppo l’ambiguità della sua concezione ha dato sfogo alla cultura

nazista, che identifica il soggetto della liberazione con un’elite, o peggio

ancora con "la razza ariana". La curiosità mi ha spinto oltre, fino ai meandri

più oscuri della personalità più influente del nazionalsocialismo: Hitler, le

cui fattezze non saranno mai dimenticate dall’umanità, il cui fanatismo ha

prodotto solo violenza, intolleranza e ben 18 milioni di vittime.

In campo artistico invece ho voluto analizzare il concetto neoclassico di

bellezza ideale, teorizzato dal primo storico d’arte Winckelmann nel suo più

celebre libro “La storia dell’arte e dell’antichità”, aiutandomi con l’opera di

uno dei più importanti artisti italiani, Antonio Canova.

Infine ho analizzato il culto della bellezza attraverso una tendenza che si è

diffusa soltanto recentemente ed è in continua espansione: il turismo termale

in Italia. Ho analizzato perciò una delle strutture termali più famose

d’Italia, Abano Terme con uno degli Hotel legati a questa struttura.

3

Con la definizione “Il culto della

bellezza” si va subito ad identificare un

movimento artistico ma soprattutto

letterario della seconda metà dell'800

che vede la bellezza come unico valore

in un mondo degradato, cioè l’Estetismo.

ESTETISMO

L'Estetismo è un movimento che si sviluppa a partire dal

Decadentismo. Questo movimento trova il suo massimo

splendore grazie alle opere di Gabriele d’Annunzio ed

Oscar Wilde. D’Annunzio è indotto a trasformare la vita

in opera d'arte (la cosiddetta vita inimitabile), dedicandosi al

culto della bellezza in assoluta libertà materiale e spirituale, in contrapposizione con la volgarità

del mondo borghese. In Inghilterra Oscar Wilde costruì un personaggio individualista nel Ritratto

di Dorian Gray (1891), in cui il protagonista, innamorato della propria eccezionale bellezza, tenta

di conservare per sempre la gioventù. In ambito poetico, il movimento trova dei precursori in

Baudelaire, Verlaine, Rimbaud e Mallarmé cioè i simbolisti. Il principio fondamentale

dell'Estetismo — l'arte per il gusto dell'arte — consiste nel vedere l'Arte come rappresentazione di

se stessa, avente una vita indipendente proprio come il Pensiero. È la vita ad imitare l'Arte, e

questo deriva dal fatto che il fine della vita è quello di trovare espressione nell’arte. Anche la

Natura stessa si modifica a immagine dell'Arte; gli unici effetti che essa può mostrarci sono quelli

visibili grazie alla poesia o ai dipinti. In questo consiste il fascino della Natura, ma anche la sua

debolezza. L'Estetismo presenta un continuo invito a godere della giovinezza fuggente, un

edonismo (il piacere individuale costituisce il bene più alto) nuovo. La figura dell'Esteta, è stata

consacrata da 2 opere:

 “Il piacere” di Gabriele d’Annunzio in Italia;

 “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde in Inghilterra.

4

Gabriele d’Annunzio nasce a Pescara nel 1863 e muore a Brescia nel 1938. D'Annunzio è una

personalità di livello europeo nel panorama culturale del primo Novecento. Egli viene adottato da

un ricco zio. La sua formazione culturale inizia a Prato con gli studi liceali, seguita

dall’esperienza universitaria a Roma alla facoltà di lettere. Qui inizia la sua carriera da

giornalista e dopo essere stato collaboratore di alcuni periodici, diventa cronista della società

aristocratica. Il poeta vive una vita ricca di piaceri senza porsi la minima preoccupazione

economica. Egli si indebita ed è costretto a fuggire in Francia per scappare dai suoi creditori. A

Parigi D'Annunzio diventa in poco tempo una celebrità e quindi riesce a mantenere inalterato il

suo stile di vita.

D’annunzio è allo stesso tempo esteta e decadente.

 E’ esteta perché cerca di trasferire il suo gusto estetizzante alla vita, coltivando l’eleganza

e indulgendo al gesto clamoroso. Egli adora circondarsi di raffinate opere d’arte e conduce

una vita dispendiosa che lo porta ad indebitarsi (vita inimitabile).

 E’ decadente perchè rifiuta il metodo scientifico e razionale, afferma la superiorità

dell’arte (infatti l’Estetismo deriva dal Decadentismo) e rivendica il privilegio dell’artista

rispetto alle masse.

In d’Annunzio l’estetismo ed il decadentismo hanno in comune un aspetto molto importante: la

vita inimitabile che si trasforma in mito di massa (cioè il superuomo o poeta vate). La vita

inimitabile infatti è rappresentata dalla ricerca dei piaceri e della bellezza (Estetismo) mentre il

mito di massa è il poeta vate che ha il compito di indicare alla folla gli obiettivi da raggiungere

(Decadentismo). Gabriele D'Annunzio con il romanzo “Il piacere” inaugura il Decadentismo da

cui deriva appunto l’Estetismo. I decadenti infatti affermano la superiorità dell’arte basandosi

sull’Estetismo in cui l’arte è essenziale.

Nel 1889 fu pubblicato il romanzo “Il piacere”. Il protagonista è Andrea Sperelli, un giovane

aristocratico che ama l’eleganza e l’arte; il suo estetismo lo porta a trascurare la vita pratica a

favore di un’idealizzazione dell’amore e del bello. Andrea è combattuto tra due donne: Elena

Muti che incarna la donna fatale e l’erotismo lussuoso, e Maria Ferres donna angelo e pura. Vi è

una continua lotta tra la voglia inappagata nei confronti di Elena (la quale si è sposata) e il

rifugio sicuro presso Maria, la quale però rifiuta il protagonista lasciandolo solo nella sua

sconfitta. In questo romanzo si nota perfettamente che d’Annunzio è contemporaneamente esteta

e decadente. Il protagonista, con la sua vita raffinata, rappresenta l’esteta per eccellenza

(Estetismo) ma allo stesso tempo egli non trova l’amore idealizzato, giungendo inevitabilmente

alla sconfitta (Decadentismo). 5

Oscar Wilde was born in Dublin in 1854 ,

his father was an important surgeon of the

city. He was educated at Portora Royal

College, and then he won a scholarship to

Magdalen College, Oxford. There he was

immediately attracted to the Aesthetic

Movement, and the major influence on him

was John Ruskin, one of his teachers at the

university. Wilde quickly won a reputation

as a brilliant conversationalist, affected

dandy and he made his life into a work of

art. He went to London and there became

the best. He assumed extravagant habits, he

became the spokesman of the Aesthetic

Movement and then in 1881 he went to the

U.S.A.. In 1883 he returned to England to

marry Costance Lloyd, they then had two

children. Between 1885 and 1891 he wrote some fables and some short stories and

produced quickly a lot of comedies. He had a successful career between 1890 to 1895.

At the end of 1895 he was arrested and sent to prison because he was homosexual and

he was having a relationship with Lord Alfred Douglas. That period in prison gave

him the inspiration for two of his greatest works : “The Ballad of Reading Gaol” and

“De Profundis”. In 1897 Wilde left prison and went to France, there he lived in

poverty, supported by money from his friends, and died alone in a small hotel in 1900.

6 The Picture of Dorian Gray

is the only published novel

by Oscar Wilde, appeared

on 20 June 1890. Wilde

later revised this edition,

making several alterations,

and adding new chapters;

the amended version was

published in April 1891.

The novel tells of a young

man named Dorian Gray,

the subject of a painting by

artist Basil Hallward.

Basil is impressed by

Dorian's beauty and

becomes infatuated with

him, believing his beauty is

responsible for a new mode

in his art. Dorian meets Lord Henry Wotton, a friend of Basil's, and becomes

enthralled by Lord Henry's world view. Lord Henry think that the only things worth

pursuing in life are beauty and fulfillment of the senses. Realizing that one day his

beauty will fade, Dorian expresses his desire to sell his soul to ensure the portrait

rather than himself would grow. Dorian's wish is fulfilled. The portrait represents,

showing his soul, showing all his sins. So one day he hits with a knife the painting.

The people in the house find the body of an old ugly man while the portrait shows the

picture of a handsome young man, as Dorian had always been in his life.

7

L'IDEOLOGIA NAZISTA SULLA RAZZA

Adolf Hitler, il Führer e Capo del Partito Nazista, formulò e articolò i

principi di quella che sarebbe poi diventata l'Ideologia del Nazismo,

contenuta nel libro autobiografico “Mein Kampf”. Hitler e i Nazisti

credevano che gli esseri umani potessero essere classificati

collettivamente in "razze", ognuna delle quali possedeva

caratteristiche specifiche trasmesse geneticamente. Queste

qualità ereditarie riguardavano non solo l'aspetto esteriore e la

struttura fisica, ma davano anche forma alla vita interiore e

mentale, oltre che alla forza fisica e al coraggio. Inoltre per i

Nazisti, le possibilità di sopravvivvere di una razza dipendevano

dalla sua capacità di riprodursi e moltiplicarsi, unita a quella di

conquistare il territorio necessario al mantenimento e al

sostentamento della crescente popolazione. L'acquisizione di

nuove terre era dunque vitale per permettere l'espansione della

popolazione. Senza la conquista di nuovi territori per sostenere

l'aumento demografico, Hitler era convinto che una razza sarebbe

giunta prima alla stagnazione e poi alla definitiva scomparsa. Inoltre, essi

consideravano fondamentale la salvaguardia della purezza della propria razza che gli avrebbe

permesso di prevalere nella lotta per la sopravvivenza attraverso il confronto militare e la

conquista violenta. Di conseguenza, la guerra era vista come parte fondamentale della

natura e della condizione umana. Per i Nazisti, l'assimilazione e il passaggio da una razza a

un'altra, o a una cultura diversa, da parte dei suoi membri era impossibile: mantenere la

purezza genetica era importante perché mischiare le varie etnie avrebbe alla fine portato alla

bastardizzazione e alla degenerazione della razza, al punto da causare la perdita dei suoi

caratteri unici e quindi anche della capacità di difendersi in modo efficace. Se ciò fosse

avvenuto, come risultato quella razza sarebbe stata condannata all'estinzione.

LA RAZZA “ARIANA"

I Nazisti idearono anche una gerarchia "qualitativa" delle razze,

che le rendeva diverse una dall'altra. In particolare, Hitler

credeva che i Tedeschi fossero membri di un gruppo di razze

superiori che egli chiamò "Ariane". La razza "Ariana" germanica

era poi dotata, secondo Hitler, di una superiorità biologica su

tutte le altre razze, superiorità che destinava i Tedeschi a

dominare un vasto impero nell'Europa Orientale. Hitler tuttavia

avvertì che la razza tedesca "ariana" era minacciata di

distruzione sia dall'esterno che dall'interno. La minaccia interna

proveniva dai matrimoni misti tra Tedeschi "ariani" e membri di

razze inerentemente inferiori, come gli Ebrei, i Rom, gli Africani

e gli Slavi. La progenie di questi matrimoni si credeva avrebbe

diluito le caratteristiche superiori del sangue tedesco,

indebolendo quindi la razza nella lotta per la sopravvivenza. Il

sistema politico della Germania tra le due guerre aveva poi

ulteriormente minato la razza tedesca "ariana" perché aveva

tollerato la procreazione da parte di individui che i Nazisti

consideravano aventi un'influenza dannosa sull'igiene della

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