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Questa tesina di maturità prende in esame la crisi nelle sue varie forme. La tesina permette lo sviluppo di vari argomenti: in Fisica Einstein e l'effetto fotoelettrico, in Italiano il superuomo di D'Annunzio, in Filosofia Friedrich Nietzsche, in Storia il nazismo, in Storia dell'arte Picasso (Guernica), in Catalogazione la riqualificazione architettonica e ambientale e in Inglese Steve Jobs.
Fisica - Einstein e l'effetto fotoelettrico.
Italiano - Il superuomo di D'Annunzio.
Filosofia - Friedrich Nietzsche.
Storia - Nazismo.
Storia dell'arte - Picasso (Guernica).
Catalogazione - La riqualificazione architettonica e ambientale.
Inglese - Steve Job.s
Nietzsche è una delle personalità piu controverse della filosofia e non è
paragonabile a nessun altro autore poiché non ci sono affinità.
L’unica “affinità” con gli altri autori dell’800, può essere L’ATEISMO, anche se
anch’esso presenta precise differenze.
Infatti Nietzsche non era ne ateo, né ateista, ma lui va oltre, in lui l’ateismo è
piu radicale, poichè usando la cosiddetta “ filosofia dela martello” con la
quale rompe la metafisica e la morale, per poi dimostrare che sono vuote.
Sono vuote perché non hanno un fondamento ontologico, bensì una radice
umana:
è stato l’uomo a creare i valori metafisici e morali, spinto dall’istinto di
conservazione, non potendo sopportare il caos e il dolore ( questi pseudo-
valori hanno una matrice psicologica che ha illuso, per millenni, l’uomo di
poter dominare il mondo ).
Questo concetto è espresso da un aforisma:
“ ricondurre qualcosa di conosciuto a qualcosa di sconosciuto,
allevia calma, placa e infonde un senso di dolore”
Possiamo dire che il progetto filosofico che caratterizza Nietzseche, consiste
nello smascherare i meccanismi, psicologici che spingono l’uomo a credere in
dio e nella morale, che pretendono di essere valori assoluti.
Questa è la ragione per cui Nietzsche è stato definito un maestro del
sospetto.
oltre al padre altre due sono state le figure importanti nella vita di Nietzsche:
Shopenhauer e Wagner, tanto influenti che Nietzesche li chiama MAESTRI DI
VITA.
È affascinato da Shopenhauer perché, pur non avendolo conosciuto, ha letto
la sua opera, da cui ne rimane affascinato perché scopre che Shopenhauer
rompe la tradizione, affermando che il mondo non è misura, ordine e
serenità, ma esattamente il contrario.
In seguito si allontanerà da shopenhauer.
Wagner, invece, lo conosce di persona a Lipsia e lo rincontra a Basilea. Tra i
due nasce una stupenda amicizia legata ad interessi comuni, come la musica
e l’ateismo.
Nietzsche si innamorò della musica di Wagner poichè “rompeva gli schemi”,
infatti la definì un INNO ALLA VITA.
Però anche in questo caso, il rapporto tra i due, è destinato a concludersi per
motivi di carattere personale, culturale e politico.
Personali perché i due avevano caratteri estremamente diversi, N. era
aperto, generoso, altruista; mentre W. Era un perfetto calcolatore e
opportunista.
Motivi culturali invece, perché Wagner come Nietzesche era ateo, però ad n
certo punto della sua vita si convertì al cristianesimo. A questo punto, quello
che il filosofo non accettò, non era la conversione in se per se, ma il fatto che
dopo la conversione Wagner aveva cominciato a produrre una musica
antitetica a quella precedente. Uan musica che diventa antivitale, e per
questo Nietzsche la definisce LETARGIA.
Infine, motivi politici, perché mentre Wagner era un convinto sostenitore del
pangermanesimo e dell’antisemitismo, N. non era ne uno ne l’altro, non
odiava quindi gli ebrei; odiava però i cristiani.
Proprio questo suo pensiero fu mal interpretato in chiave politica, infatti Hitler
lo usò per giustificare la sua politica, ma questo accadde perché, quando N.
era oramai in fin di vita, la sorella pubblicò i suoi appunti in un opera
intitolata: VOLONTA’ DI POTENZA.
In seguito però tale opera sarà re-interpretata e denazificata.
Nietzsche scrisse molte opere, soprattutto durante la sua malattia (forse
sifilide), per questo abbandonò l’insegnamento, e continuo a scrivere con la
speranza che le sue opere fossero apprezzate, speranza sempre delusa per la
mentalità dell’800.
Il successo arrivo infatti molto tardi, quando pubblicò il suo capolavoro “ Così
parlò Zarathustra”, quando lui era diventato, dopo un periodo di follia,
demente.
Molti studiosi, relativamente alla mentalità e alla filosofia di Nietzsche, si
sono divisi:
• alcuni pensano non ci sia alcun legame;
• altri pensano invece, che ci sia uno stretto legame, poiché se N. fosse
stato sano non avrebbe avuto il coraggio di creare una filosofia così
anticonformista e di mettere quindi sottoaccusa tutto il sapere tradizionale.
A prescindere da questo, ciò che di fatto è vero è che la sua filosofia ha un
duplice carattere:
• DISTRUTTIVO: perché demolisce l’intera cultura tradizionale;
• COSTRUTTIVO:pechè elabora nuove verità;
dunque egli non è un anarchico, perché non solo distrugge, ma costruisce
anche nuove verità completamente diverse da quelle tradizionali.
VERITA’ TRADIZIONALI: hanno la pretesa di avere un carattere universale e
necessario e, come tali, impongono all’uomo un’accettazione incondizionata
e acritica che paralizza la sua capacità di giudizio.
VERITA’ NUOVE: restituiscono all’uomo la libertà di giudizio perché sono
verità che non hanno un unico significato, ma rimandano a infiniti significati, i
quali tra l’altro non scaturiscono dalla ragione umana perché, ad interpretare
le cose c’è sempre l’istinto di conservazione che accomuna l’uomo alle bestie
e che fa nascere in lui un numero infinito di bisogni. Ognuno di questi bisogni
ha la sua particolare prospettiva: in questo consiste il PROSPETTIVISMO. (se
sono triste vedo tutto negativo, se sono felice vedo tutto positivo). Dunque
ogni cosa può essere interpretata da vari punti di vista.
Queste nuove verità sono denominate verità inaudite (mai ascoltate prima
d’ora) o pensieri abissali (non poggiano su una base razionale, ma rimandano
ad una catena di significati creando così sotto di loro un vero e proprio
abisso). Esse sono tre :
• L’OLTREUOMO
• L’ETERNO RITORNO DI TUTTE LE COSE
• LA VOLONTA DI POTENZA
Il duplice carattere della filosofia di Nietzesche emerge in una delle sue
opere, intitolata “ECCE L’UOMO”. Qui, in una pagina , si autodefinisce una
dinamite che è stata chiamata a provocare tracolli e convulsioni, quindi a
distruggere la cultura tradizionale; in un’altra pagina si autodefinisce un lieto
messaggero, chiamato a portare speranze. ( le tre verità)
Nietzsche si rende conto che per esprimere queste verità non può usare un
linguaggio razionale, ma deve cercare nuove forme espressive che siano
aperte a molteplici significati.( come le tre verità)
Nuove forme espressive = simboli, metafore e AFORISMI.
Che cos’è l’ AFORISMA?? Senso etimologico: ciò che è delimitato.
È una breve massima che contiene un messaggio che non è espresso in
maniera esplicita, non è completo, come il bassorilievo, dunque richiede
una continua arte dell’interpretazione che N. chiama RUMINARE (continuo e
incesante) per poter esprimere i propri bisogni che sono continui e incessanti.
L’interpretazione è vitale e salutare per l’uomo perché gli consente di
proiettarsi verso l’esterno,e quindi di appagare, i propri desideri, di
conseguenza non li reprime. Dunque l’interpretazione è terapeutica.
N. però prende atto che l’umanità ha disimparato l’arte dell’interpretazione.
L’oggetto della sua polemica è, quindi, la società moderna dell’800, una
società massificata, ovvero eterodiretta ( senza differenze), che basa il
proprio pensiero su modelli comuni espressi dall’esterno. Questa è una
società decadente che N. si propone di analizzare a fondo.
Tale analisi è il filo conduttore di tutte le sue opere, che sono suddivise in 4
fasi: fase giovanile, fase illuministica, fase di Zarathustra e la fase del
tramonto. FASE GIOVANILE
“ LA NASCITA DELLA TRAGEDIA DALLO SPIRITO DELLA MUSICA”
Questa è un’opera in parte filologica: perché analizza filologicamente l’arte
graca; in parte filosofica: perché fa un’ analisi della civiltà
moderna occidentale;
La civiltà moderna da un’ interpretazione della civiltà greca diversa da quella
neoclassica, secondo il quale la Grecia classica era il regno dell’ordine, della
misura e della musica, quindi era un modello di perfezione.
Per N. invece, la civiltà greca non è sempre stata caratterizzaza dall’ordine,
ma si sono susseguite 4 fasi, per descriverle N. utilizza due divinità che
appartengono alla mitologia greca (= categorie interpretative). Utilizza :
DIONISIO
APOLLO
( BACCO) dio delle feste orgiastiche, dell’eccesso, dio della luce e della
bellezza e N. lo
colui che sprona l’uomo ad amare in maniera estrema descrive come il
dio che induce l’uomo
la vita, liberando le sue pulsioni vitali. all’ordine,
alla misura, alla proporzione.
DIONISIO è L’ISTINTO APOLLO è
la RAGIONE
1^FASE: In origine il mondo greco era inquietante, esplosivo perché
dominava solo lo spirito dionisiaco e l’uomo viveva nel terrore di una
continua morte.
2^ FASE: L’uomo ha messo ordine nel caos originario con la ragione,
affiancando lo spirito dionisiaco con quello di Apollo. Da questo momento fra i
due spiriti è iniziata una vera e propria lotta; feconda sul piano artistico, in
quanto generano arte ( scultura e musica)
3^FASE: I due spiriti hanno trovato un perfetto equilibrio nell’antica
tragedia attica, dove lo spirito dionisiaco, trova espressione nella musica, e lo
spirito di Apollo, nella parte dei dialoghi.
La massima espressione dell’equilibrio è l’eroe tragico ,colui che sotto la
spinta di Dionisio affronta le lotte amando la vita, ma agisce anche sotto la
spinta di Apollo, che con la ragione non lo fa cadere nella violenza.
4^FASE: L’equilibrio si rompe a causa di Euripide e la sua tragedia:
quest’ultima ha poca musica per dare maggiore spazio ai dialoghi, ma
soprattutto ha sostituito l’eroe tragico con l’uomo teoretico, l’uomo
razionale che fa prevalere la ragione sull’istinto.
Apollo così ha trionfato si Dionisio, e Euripide ha farro crollare la tragedia
greca.
Il vero responsabile di questo crollo è però SOCRATE, in quanto l’uomo
razionale è una sua creazione : egli ha sostituito i valori del corpo e della
terra ( definiti da N. come valori vitali) con i valori dello spirito ( valori a-
vitali). Socrate ha “ ucciso la vita” perché da quando la sua filosofia si è
diffusa in occidente, l’uomo ha smesso di lottare per la vita, si è indebolito,
diventando un essere malaticcio, non in grado di sopportare la tragedia.
Dopo aver analizzato le due società, Nietzsche dice che per superare la crisi,
bisogna riportare in vita lo spirito dionisiaco, e lo si può fare attraverso la
musica che è la voce di Dionisio.
Per N. la musica non è una semplice arte, ma è uno spirito (spirito musicale).
Da questo il titolo.
In quest’opera, risalta sia l’influenza sia il successivo distacco da
Schopehauer.
INFLUENZA: poiché fa coincidere a Dionisio, la rappresentazione, ad Apollo il
velo di Maya.
DISTACCO: perché S. vuole sopprimere la volontà di vivere, mentre N. vuole
far rinascere, attraverso essa, lo spirito.
FASE ILLUMINISTICA
Egli ha interrotto ogni legame con i suoi “maestri di vita” e in particolare con
Schopenauer, il quale vuole eliminare la volontà di vivere con l’ascesi.
Nietzsche non è d’accordo e afferma che:
i due spiriti sono naturali e non si possono eliminare, ma devono trovare un
equilibrio armonioso.
Il tema centrale continua ad essere, dunque, la decadenza della società
europea: la causa di questa decadenza è ancora il socratismo.
La novità di questa fase è che N. abbandona la musica per bloccare la
decadenza, e intraprende la via della scienza.
N. fa riferimento a un nuovo metodo di indagine che definisce critico-
genealogico, perché consiste nel ripercorrere a ritroso l’intera storia della
metafisica e della morale ( che diventano oggetto della sua critica) per
dimostrare che quei valori non sono verità auto-sussistenti, assolute, ma
hanno una radice umana, sono state create dall’uomo per il suo bisogno di
proteggersi dalla violenza del caos.
Non a caso questa seconda fase si apre con l’opera “ L’UOMO TROPPO
UMANO” con riferimento ai bisogni umani che hanno dato origine alla
metafisica e alla morale, giudicate i due più grandi errori dell’umanità.
Quest’opera N. la dedica a Voltaire perché gli riconosce il merito di aver
demolito la religione cristiana individuandola come la fonte, per eccellenza,
delle superstizioni e dell’ignoranza umana.