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Introduzione Crisi Interiore e Sociale nel Novecento, tesina
Questa tesina di maturità descrive il tema della crisi interiore e sociale nella storia del Novecento. La tesina descrive il tema, riallacciandolo ad altri argomenti di varie materie scolastiche: in Italiano Pirandello e "Il treno ha fischiato", in Storia il Fascismo, in Economia Aziendale le imposte, in Diritto il rapporto di lavoro, in Alimentazione dal cibo povero alla dieta Mediterranea, in Francese la cuisine Française au vingtieme siecle.
Collegamenti
Crisi Interiore e Sociale nel Novecento, tesina
Italiano- Pirandello e "Il treno ha fischiato".
Storia- Il Fascismo.
Economia Aziendale- Le Imposte.
Diritto- Il rapporto di lavoro.
Alimentazione- Dal cibo povero alla dieta Mediterranea.
Francese- La Cuisine Francaise au vingtieme siécle.
Una delle novelle in cui si può notare il contrasto vita-forma
e la conseguente crisi dell’io tipica di Pirandello è “Il treno
ha fischiato”.
Il protagonista è Belluca, un impiegato mansueto,
sottomesso e paziente sottoposto alle pressioni sia
nell'ambito familiare che lavorativo. A lavoro, infatti, il
capoufficio gli dà da svolgere sempre del lavoro in più, che
non rientra nella sue mansioni e a casa deve mantenere
tutti i suoi parenti.
Una notte, dopo aver sentito il fischio di un treno si ribella
alle angherie del capoufficio facendo discorsi senza senso.
Con queste reazioni, fuori dagli schemi della società, i suoi
colleghi lo ritengono pazzo e lo fanno rinchiudere
direttamente nell'ospizio. Nella novella l'ordine cronologico
è invertito. Non si va dalla normalità alla pazzia ma dalla
pazzia dobbiamo risalire alle cause che l'hanno
determinata che affondano nella probabile normalità.
Il Fascismo
Il fascismo nacque in Italia in una situazione di grave
crisi economica causata dalla Grande Guerra, e in una
situazione politica particolare. Il paese si ritrovava
distrutto dalla guerra e sommerso dai debiti, gli
agricoltori trovarono i campi incolti, e molti operai
rimasero senza lavoro perché la maggior parte delle
fabbriche erano chiuse per mancanza di materie prime.
In questo clima di crisi e malcontento generale, si fece
avanti Benito Mussolini, un giornalista poi entrato in
politica, che formò a Milano una associazione chiamata
Fasci di Combattimento. In poco tempo vi
aderirono numerose persone, convinte che solo l’ordine,
l’autorità e la forza avrebbero potuto porre rimedio alla
crisi del momento. I componenti dei Fasci di
Combattimento erano anche chiamati Camicie Nere,
perché era proprio il colore della loro divisa.
Il programma iniziale dei Fasci, chiamato programma di
San Sepolcro fondato il 23 Marzo 1919 era
inizialmente repubblicano e anticlericale, con richieste
democratiche vale a dire:
Suffragio elettorale esteso anche alle donne
Abbassamento dell’età pensionabile
Riduzione dell’orario di lavoro (8 ore)
Si trattava però di un programma falso, basato solo sul
tentativo di ottenere il consenso dei cittadini attraverso
facili promesse, impossibili da mantenere.
Il movimento Fascista inizialmente mantenne un ruolo
marginale nella politica italiana, ma in breve tempo
assunse un carattere sempre più aggressivo, sorsero
così “Le squadre d’azione” fasciste, contrarie al
socialismo. Le squadre erano composte soprattutto da
giovani che si muovevano di notte, distruggendo case,
circoli, cooperative e intimidendo sindacalisti e politici.
In breve tempo il Fascismo salì al potere, favorito
soprattutto:
Dall’appoggio della borghesia
Dalla crisi del sistema liberale
Dalle debolezze dentro il movimento socialista
Inoltre, dalla fine della guerra nei successivi quattro
anni, si erano susseguiti sei diversi governi, in quanto
nessuno era stato in grado di governare con
maggioranze stabili. Mussolini si inserì facilmente in
questo contesto, trasformando il movimento dei Fasci in
Partito nazionale fascista, con un programma che
esaltava la nazione e la competizione tra gli stati,
infatti, proponeva la privatizzazione di molti settori
gestiti dallo Stato e il divieto di sciopero negli esercizi
pubblici.
Intanto il movimento socialista si indeboliva,
dividendosi in due blocchi:
Il partito comunista d’Italia
Il partito socialista unitario, con segretario Matteotti
Marcia su Roma
Nell’ottobre 1922 i fascisti organizzavano la Marcia su
Roma per assumere il potere con la forza di
conseguenza il sovrano Vittorio Emanuele III si piegò di
fronte alle armi e convocò Mussolini, affidandogli
l’incarico di formare il nuovo governo, così il 16
Novembre Mussolini presentò il suo governo al
Parlamento.
I primi provvedimenti furono volti a consolidare il suo
potere, infatti, fu approvata una legge che consentiva al
governo di legiferare attraverso decreti, sottraendo
autorità al Parlamento e limitò la libertà di Stampa. La
stabilità del suo governo era però sempre minacciata.
Decise quindi di guadagnare consensi nel mondo
cattolico con alcuni provvedimenti contenuti nella
riforma Gentile cioè l’istruzione obbligatoria della
religione nelle scuole elementari. Infine fece approvare
la legge Acerbo, basato sul principio “maggioritario”
quindi, chi avesse ottenuto la maggioranza dei voti,
avrebbe avuto 2/3 dei seggi alla camera.
Alle elezioni del 1924 il partito fascista presentò una
lista nazionale (il listone), di cui facevano parte
fascisti, nazionalisti, cattolici e liberali. Gli antifascisti si
presentarono molto divisi, andando inevitabilmente
incontro alla sconfitta. Il 6 aprile 1924, infatti, la vittoria
del Listone fu clamorosa. Dopo le elezioni, il 30 Maggio
1924, quando Matteotti esordì con un discorso in cui
denunciava i brogli e le violenze elettorali, egli fu rapito
da una squadra fascista e ucciso.
La dittatura fascista
Dopo le elezioni, nel 1925 il regime fascista assunse la
posizione di regime totalitario a partito unico perché gli
partiti furono dichiarati illegali. Anche se si trattava di
un totalitarismo imperfetto in quanto, non fu abolito
lo Statuto Albertino, si riconosceva la presenza della
chiesa e lo Stato non interveniva sull’economia, furono
approvate le Leggi fascistissime, con il quale il capo
del governo era responsabile solo di fronte al re, il
potere del Parlamento viene subordinato al governo e
vengono abolite le principali libertà, le associazioni e i
sindacati. Viene anche riformato il sistema elettorale,
che diventa come un referendum (si può votare SI o
NO ad una lista di candidati).
Il principio di Mussolini era quello dello Stato al primo
posto, anche se era necessario sacrificare la libertà e il
benessere dei cittadini.
Nelle scuole divenne obbligatorio l’insegnamento della
cultura fascista e tutti i giovani furono organizzati in
associazioni militari:
I figli della Lupa radunavano bambini dai 6 agli 8
anni.
Piccole italiane e i Balilla radunavano ragazzini
dagli 8 ai 14 anni.
Queste associazioni furono poi raggruppate nella
Gioventù italiana del Littorio (GIL) che impartiva ai
giovani un addestramento militare. Mussolini promosse
poi una forte propaganda attraverso la radio e i giornali.
Per poter controllare i lavori, il Duce organizzò non solo
il loro tempo lavorativo ma anche quello libero.
Mussolini cercò anche di mantenere buoni rapporti con
la chiesa e nel 1929 firmò I Patti Lateranensi in cui:
Riconosceva la sovranità del Papa sul Vaticano
Regolava i rapporti tra Stato e chiesa
Risarciva il Papa per le terre espropriate
Politica economica
La politica economica del Fascismo attraverso diverse
fasi. Inizialmente, tra il 1922 e il 1925 fu basata sul
liberalismo economico, quindi libera iniziativa
economica e riduzione della spesa pubblica. Il risultato
fu una fase di intenso sviluppo economico, anche se vi
era una continua svalutazione della Lira. Egli decise così
la rivalutazione della Lira, ottenendo risultati positivi.
L’ intervento dello Stato in campo economico divenne
sempre più massiccio, così nel 1933 fu creato l’IRI che
per impedirne la rovina acquisì la proprietà delle
maggiori banche italiane.
Politica coloniale
La dittatura fascista si prefisse l’obbiettivo di
consolidare i possedimenti in Africa, indeboliti con la
Grande Guerra. Si trattava quindi di conquistare la
Libia, Somalia ed Eritrea. Il 3 ottobre del 1935 iniziò
l’invasione dell’Etiopia, che si concluse dopo pochi
mesi, con la fondazione dell’impero dell’Africa orientale
italiana.
L’obbiettivo di guadagnare consensi fu pienamente
raggiunto, ma la Società delle Nazioni condannò l’Italia
a sanzioni economiche, che però non furono gravose.
La conseguenza più grave della guerra d’Etiopia causò
nel 1936 la firma di un patto tra Italia e Germania
chiamato Asse Roma-Berlino.
In quest’poca il regime fascista si adeguò al nazismo
promulgando leggi razziali. Ma in Italia queste
discriminazioni suscitarono molte perplessità e la
condanna della chiesa, e anche il consenso giovanile
andrà in crisi appena la guerra rivelerà la debolezza
militare dell’Italia fascista con la conseguente caduta
del regime. Le Imposte
L’attività dello Stato e tutti i servizi offerti alla collettività, sono
finanziati mediante i tributi.
Le entrate tributarie sono costituite essenzialmente dalle tasse e
dalle imposte.
Le tasse sono tributi versati alla Pubblica Amministrazione e
sono relative ai servizi specifici richiesti dai privati
Le imposte sono prelievi forzosi effettuati dallo Stato nei
confronti delle imprese e delle persone fisiche per finanziare la
spesa pubblica.
Le imposte si possono distinguere in:
Imposte dirette che gravano sul reddito e sul valore aggiunto
della produzione conseguiti da un soggetto o sul patrimonio
posseduto dal contribuente.
Queste imposte vengono calcolate dal contribuente con il metodo
dell’autotassazione, che prevede la presentazione della
dichiarazione dei redditi.
Le principali imposte dirette sono:
IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche)
IRES (imposta sul reddito delle società)
IRAP (imposta regionale sulle attività produttive)
IMU ( imposta municipale unica)
Le imposte indirette invece, colpiscono indirettamente la capacità
contributiva dei soggetti e vengono applicate al momento dello
scambio e del consumo.
Le principali imposte indirette sono:
IVA (imposta sul valore aggiunto)
le imposte sul bollo
le imposte di registro
le imposte ipotecarie e catastali
le imposte di fabbricazione
Le imposte possono essere classificate in:
Imposte proporzionali che si calcolano applicando alla base
imponibile un’aliquota fissa.
Imposte progressive che hanno invece un’aliquota che varia in
relazione agli scaglioni di reddito cioè l’aliquota cresce al
crescere del reddito.
Le imposte si posso ulteriormente classificare in:
Imposte personali che vengono calcolate prendendo in
considerazione, oltre al reddito del soggetto anche le sue
condizioni socio-economiche e familiari.
Imposte reali che colpiscono tutti i soggetti e non considerano le
condizioni socio-economiche del soggetto e familiari del
contribuente.
In genere le imposte indirette sono imposte reali.
Imposta sul reddito delle persone
fisiche (IRPEF)
L’IRPEF è un’imposta diretta perché colpisce il reddito delle
persone fisiche ed è un’imposta progressiva a scaglioni perché il
reddito imponibile viene suddiviso in fasce chiamate appunto
scaglioni.
L’IRPEF grava quindi sul reddito complessivo percepito da una
persona fisica.
Il reddito complessivo comprende:
Redditi fondiari che derivano dai fabbricati e dai terreni.
Redditi di lavoro dipendente che derivano da svolgimento di
lavoro subordinato.
Redditi di lavoro autonomo che derivano da svolgimento di arti
e professioni.
Redditi di capitale cioè compensi percepiti da possessori di titoli
e dividendi di società di capitali.
Redditi d’impresa che derivano dallo svolgimento di un’impresa
commerciale.
Redditi diversi per esempio le plusvalenze di lottizzazione dei
terreni, le vincite e i premi.
Il reddito imponibile e gli oneri
deducibili
I redditi che non concorrono a formare il reddito complessivo sono:
Redditi esenti (pensioni sociali)
Redditi tassati separatamente (liquidazioni percepiti da
lavoratori dipendenti)
Redditi tassati alla fonte (interessi bancari)
Gli oneri deducibili sono quelle spese che il contribuente ha
sostenuto e che può dedurre dal reddito complessivo in
considerazione dell’importanza che tali oneri ricoprono dal punto di
vista sociale e personale.
I principali oneri deducibili sono costituiti da:
Contributi previdenziali e assistenziali obbligatori (contribuiti
INPS)
Spese mediche e di assistenza specifiche
Gli assegni periodici per il mantenimento del coniuge separato o
divorziato
Le erogazione liberali alle istituzioni religiose
Le detrazioni d’imposta
L’imposta calcolata applicando le aliquote previste per i diversi
scaglioni è un’imposta lorda, perché il contribuente può avere