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Sintesi

Sintesi Crisi e disoccupazione in America tesina



Ho scelto di trattare questo tema come oggetto della mia tesina di maturità, perché mi sono appassionata alle canzoni di Bruce Springsteen e sono rimasta colpita dal modo in cui tratta in esse temi sociali, storici, politici della società. È diventato in questo modo la voce della gente americana poiché è sempre pronto a schierarsi dalla loro parte attraverso le sue canzoni quando c’è qualcosa di ingiusto, qualcosa che non va.
Per questo ho deciso di trattare nella mia tesina il tema della disoccupazione che consegue alle crisi economiche che i governi non riescono a risolvere e dell’impunità dei veri responsabili, a partire dai suoi testi, poiché questi sono problemi fortemente presenti ancora oggi ed è sempre la gente comune a subirne le conseguenze.
La voce di Bruce Springsteen, per quanto riguarda l’argomento, esprime una forte critica, una denuncia sociale, raccontando ciò che è successo e che tuttora succede ma pur sempre lanciando un messaggio di speranza alla gente che, delusa e piena di rabbia, non deve arrendersi.



Collegamenti


Crisi e disoccupazione in America tesina



Storia - Crisi del '29, crisi degli anni '70, crisi del 2008 in America
Italiano - "Furore" di John Steinback.
Psicologia - I danni a livello socio psicologico che produce la disoccupazione.
Estratto del documento

TRA CRISI E DISOCCUPAZIONE NELL’AMERICA DEGLI ANNI

‘30 E DI OGGI

A partire dalla canzone di Bruce Springsteen “The ghost of Tom Joad” introduzione

del tema della crisi economica che produce come conseguenza la disoccupazione

delle masse.

 Presentazione e analisi della canzone “The ghost of Tom Joad”.

 Trattazione da un punto di vista storico della crisi economica del 29 in America e

delle sue conseguenze.

 Collegamento al romanzo di John Steinbeck “Furore” al quale la canzone si ispira

e analisi.

Bruce Springsteen scrive questa canzone negli anni 90 quando è in corso la crisi

economica causata dal presidente Ronald Regan

 Spiegazione storica della crisi economica degli anni 70 (stagflazione) e della crisi

causata da Regan (deregulation).

 Youngstown

La canzone viene riproposta nel 2014 per sottolineare come il meccanismo

crisi/disoccupazione si è ripresentato allo stesso modo

 Crisi economica del 2008 a confronto con la crisi del ’29.

Bruce tratta il tema della disoccupazione in diverse canzoni scritte nel 2012 nel pieno

della crisi:

 Jack of all trades

 Shackled and down

La disoccupazione è dunque una delle conseguenze più concrete delle crisi

economiche ed è un fenomeno che produce diversi effetti sulla società e

sull’individuo

 Cos’è la disoccupazione da un punto di vista sociologico/ psicologico.

Quello che emerge dalle canzoni di Bruce Springsteen è come i meccanismi delle

crisi sono sempre gli stessi e come gli errori dei potenti ricadono sulla gente comune

che ne paga le conseguenze.

Non si deve però mai perdere la speranza, solo così si potrà uscire da questa dura

condizione. 3

Bruce Springsteen scrive negli anni 90 la canzone “The Ghost of Tom Joad”, in quegli

anni in America era in corso una crisi economica che lo aveva particolarmente colpito

perché vedeva la condizione di molte persone costrette a emigrare alla ricerca di un

lavoro, come era successo anni prima alla sua stessa famiglia che dal New Jersey

era stata costretta a trasferirsi in California.

“Ricordo le umiliazioni subite da mio padre quando non riusciva a trovare lavoro,

costretto a dipendere da mia madre. Ricordo la sua rabbia, la sua autostima in

frantumi.”

Springsteen, prendendo spunto da ciò che stava vivendo in prima persona, scrisse

questa canzone ispirandosi al romanzo di Steinbeck “Furore” che si svolge sullo

sfondo della crisi economica del 29 e mette al centro le vicende di una famiglia alla

disperata ricerca di un lavoro.

Quando Bruce scrive “The ghost of Tom Joad” però, la situazione in cui si trovano gli

Stati Uniti non è poi diversa da quella in cui si trovavano negli anni ‘30: un’altra crisi

economica, il dramma della disoccupazione della gente, i potenti che sbagliano e

non pagano i loro errori. Il messaggio che vuole trasmettere è ben preciso: la storia si

ripete, ciò che è accaduto prima sta accadendo ancora e molto probabilmente

accadrà di nuovo; è una profezia, il tentativo di mettere in allerta la gente sul pericolo

imminente. “Welcome to the new world order”

“Benvenuti nel nuovo ordine mondiale”

Queste parole, pronunciate dal presidente George Bush sr. nel discorso del 1991

vengono inserite nella canzone come critica e protesta a ciò che stava succedendo:

l’America aveva stabilito le coordinate del resto del mondo, un mondo in cui a

contare ormai erano solo gli interessi dei ricchi e dei potenti, le conseguenze delle

loro azioni sarebbero poi ricadute sulla gente che ne avrebbe pagato un prezzo

altissimo. “Families sleepin' in their cars in the southwest

No home, no Job, no peace, no rest”

“Famiglie che dormono in macchina nel Soudovest

Né casa né lavoro né sicurezza né pace”

4

Questa è la situazione che si è venuta a creare a seguito del “nuovo ordine

mondiale”: la crisi economica ha portato via il lavoro a gran parte della gente che è

costretta a cercarlo altrove dove, però, niente è assicurato. Questa gente inoltre ha

perso la casa ed è costretta a vivere in macchina e non ha prospettive di

miglioramento perché lo spettro della disoccupazione incombe su tutti e rende quasi

impossibile la prospettiva di ricostruirsi una vita tranquilla.

Ora Tom Joad, il protagonista del romanzo di Steinbeck, lo sono diventati tutti gli

americani. Egli diventa dunque il loro simbolo, il loro esempio, il testimone che tutto

ciò è già accaduto. Bruce Springsteen in questo modo instaura un parallelo tra la

depressione americana degli anni 30 e ciò che accade negli anni in cui scrive.

“The highway is alive tonight

But nobody's kiddin' nobody about where it goes

I'm sitting down here in the campfire light

Searchin' for the ghost of Tom Joad”

“L’autostrada è viva stanotte

Ma nessuno si illude su dove va a finire

Sto qui seduto alla luce del falò

Cercando il fantasma di Tom Joad”

L’autostrada è il simbolo della migrazione, su di essa si riversano tutte le macchine

delle famiglie che abbandonano le loro terre alla ricerca di un lavoro e di una vita

migliore. È simbolo della fuga, di quel sogno americano che tuttavia è ancora

presente seppur in maniera più sbiadita e disillusa; chi percorre quella strada è

consapevole che quello che troverà una volta giunto a destinazione non sarà poi

tanto migliore di quello che lascia.

L’America è ancora la terra promessa:

“Got a one way ticket to the promised land”

“Ho un biglietto di sola andata per la terra promessa”

Anche in questo la situazione è simile al passato, Tom Joad stesso con la sua

famiglia affronta un viaggio lungo la Highway 66 verso la California, una terra nella

quale ripongono molte speranze, alla ricerca di un qualsiasi lavoro per poter

sopravvivere. 5

Anche la famiglia Springsteen negli anni ’60 si era trovata a dover trasferirsi dal New

Jersey, dove dopo aver fatto qualsiasi tipo di lavoro il padre di Bruce era rimasto

disoccupato, in California, dove c’era la prospettiva di maggiori possibilità. L’autore

della canzone, dunque, conosceva bene la situazione di tutta quella gente.

Infine la canzone si conclude con le parole di Tom Joad che denuncia tutte quelle

ingiustizie presenti del mondo e proclama il suo forte senso di giustizia: lui vuole

porre fine a tutto ciò.

Si ritrova con il predicatore, tira fuori un libro di preghiere e insieme aspettano il

giorno in cui gli ultimi saranno i primi e i primi gli ultimi, sente in lui il desiderio di fare

giustizia. “Now Tom Said; "Mom, wherever there's a cop beatin' a guy

Wherever a hungry new born baby cries

Where there's a fight 'gainst the blood and hatred in the air

Look for me mom I'll be there

Wherever there's somebody fightin' for a place to stand

Or decent job or a helpin' hand

Wherever somebody's strugglin' to be free

Look in their eyes mom you'll see me."

“Diceva Tom: “mamma, dovunque un poliziotto picchia una persona

Dovunque un bambino nasce gridando per la fame

Dovunque c’è una lotta contro il sangue e l’odio nell’aria

Cercami e ci sarò.

Dovunque si combatte per uno spazio di dignità

Per un lavoro decente, una mano d’aiuto

Dovunque qualcuno lotta per essere libero

Guardali negli occhi e vedrai me”

6

LA CRISI DEL ‘29 IN AMERICA E LE SUE CONSEGUENZE

L’evento da cui scaturisce la drammatica situazione di Tom Joad e di altri milioni di

contadini americani, e dal quale Bruce Springsteen prende spunto per dipingere la

situazione a lui contemporanea, è la crisi economica americana del ‘29.

Gli anni 20 in America, che seguivano la fine della prima guerra mondiale dalla quale

gli USA erano usciti vincitori, erano stati anni di crescita. C’era stato un boom

economico, soprattutto dei beni durevoli, e la gente riusciva a mantenere un buon

tenore di vita.

Verso la fine degli anni 20 però cominciano a sorgere una serie di problemi.

Lo slancio produttivo è in esaurimento, le industrie che producono beni durevoli

continuano a produrre ma la merce rimane invenduta poiché ormai tutte le famiglie

americane li hanno acquistati e di conseguenza la domanda diminuisce. Il mercato è

saturo, le aziende e coloro che rappresentano l’indotto sono in difficoltà.

Anche la compressione dei salari, soprattutto quelli agricoli, costituisce un problema,

questo limita la capacità d’acquisto della maggioranza della popolazione

statunitense.

Un altro problema che si presenta è la crisi agricola: inizialmente si era investito

molto per poter mandare i prodotti agricoli in Europa che, reduce dalla guerra che

aveva devastato i paesi, ne aveva bisogno. Essa però in poco tempo era riuscita a

riprendersi e non aveva più bisogno dei prodotti che provenivano dagli USA. Di

conseguenza i contadini americani non riescono più a vendere i loro prodotti in

Europa.

Il principale responsabile di questa crisi è il presidente americano Hoover,

repubblicano e liberista, non ammette deroghe ai dogmi del liberismo, convinto che il

mercato sia in grado di autoregolarsi, non interviene per risolvere i problemi.

Quello che sta accadendo, dunque, sfugge a molti. C’è un clima di ottimismo che

porta la situazione a trascinarsi fino a diventare irrimediabile.

In questo clima di euforia si crede che il mercato americano possa espandersi a

dismisura, perciò le quotazioni delle azioni continuano a salire spingendo anche i

piccoli risparmiatori a giocare in borsa.

In realtà le azioni crescono in modo innaturale perché, all’insaputa di coloro che

investono in esse, stanno perdendo il loro valore.

C’è un divario tra il valore dei titoli e la capacità produttiva delle imprese.

7

Nell’ottobre del ‘29 ci si accorge di questo bluff.

Il 24 ottobre (Giovedì nero) e il 29 ottobre (Martedì nero) si verifica il WALL STREET

CRUSH.

Coloro che avevano investito cominciano a rendersi conto che i titoli acquistati in

realtà non hanno valore e quindi, gli speculatori, cominciano a liquidare i propri

pacchetti azionari per realizzare i guadagni fino ad allora ottenuti. L’ottimismo si

rivela infondato: il 24 ottobre vengono venduti 13 milioni di titoli, il 29 ottobre 16

milioni al ribasso.

Di conseguenza la corsa alle vendite determina una precipitosa caduta del valore dei

titoli causando la perdita di denaro di chi li aveva acquistati.

A questo punto si diffonde il panico, i suicidi tra gli speculatori e i mediatori di borsa

sono numerosi.

I piccoli e medi risparmiatori, una volta resisi conto della situazione, cercano di

recuperare il capitale investito ma i titoli crollano e perdono tutto.

Molti si recano agli sportelli delle banche per chiedere indietro i soldi depositati ma il

capitale di queste diminuisce, non hanno più liquidità e non riescono più a restituire i

risparmi della gente.

Le banche grandi, seppur in difficoltà , riescono a reggere, quelle piccole falliscono.

Si genera così anche una crisi industriale: le industrie stanno fallendo e le banche

non concedono più prestiti agli industriali che cercano di salvarle. Sono quindi

costretti a chiudere o ridimensionare le aziende, per questo ci sono una serie di

licenziamenti e la diminuzione dei salari.

Ha inizio, a conseguenza di tutto ciò, una crisi sociale. Le famiglie in difficoltà sono

sempre di più a causa dei licenziamenti delle industrie e della crisi agricola nelle

campagne.

La conseguenza più tangibile della crisi è la disoccupazione: si passa da 2 milioni di

disoccupati nel 1929 a 8 milioni nel 1931.

Inizia così una grave crisi economica per il paese:

 I disoccupati sono tra i 12 e i 15 milioni

 Il commercio con l’estero viene ridotto a un terzo

 L’industria lavora al 40% del suo potenziale

 Il 60% delle famiglie ha redditi inferiori ai 2000 dollari annui, un livello di stenta

sopravvivenza; il 5% della popolazione, che gode dei redditi più alti, incassa un

terzo di tutto il reddito individuale. 8

Nelle campagne si sviluppa una crisi agricola e sta per insorgere una rivolta da parte

dei contadini: il prezzo dei loro prodotti e il loro reddito erano stati ridotti; le banche,

che cercavano di salvarsi dal fallimento, ostacolavano il riscatto delle ipoteche.

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