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Sintesi
Italiano: Svevo, La Coscienza di Zeno

Storia: Gorizia, l'irredentismo

Inglese: Joyce, L'Ulisse

Francese: Proust, La madeleine

Tedesco: Kafka, Il processo

Diritto: Il suffragio maschile del 1912
Estratto del documento

Indice

-Introduzione

-ITALIANO: Italo Svevo, La Coscienza di Zeno.

-STORIA: La città di Gorizia.

-INGLESE: James Joyce, Ulysses.

-TEDESCO: Franz Kafka, Der Prozess.

-FRANCESE: Marcel Proust, La madeleine.

-DIRITTO: Il suffragio universale maschile.

Introduzione

Durante i primi anni del '900, successivamente alla formulazione delle prime teorie psicanalitiche, andò

affermandosi sempre di più l'idea di una Coscienza individuale. Queste teorie dimostrarono che ogni persona

possiede dentro di sé una parte inconscia dove vengono immagazzinati nei primi anni di vita le esperienze

individuali. Questi ricordi, siano essi positivi o negativi, accompagneranno per tutta la vita la persona,

influendo a livello inconscio sul comportamento di essa riguardo agli stimoli provenienti dal mondo esterno.

Si crea quindi nell'infanzia una base di partenza sulla quale si formerà poi la mentalità della persona.

Queste teorie influenzarono ampiamente la letteratura del tempo. Molti romanzi furono scritti in stile quasi

psicanalitico, il protagonista veniva seguito dall'infanzia in modo che fosse chiaro che tipo di esperienza

avesse formato la sua parte inconscia, favorendo l'immedesimazione del lettore nel protagonista.

Alcuni scrittori inglesi, tra cui J. Joyce e V. Woolf, si avvalsero della tecnica del discorso diretto e indiretto

libero (“Free Direct Speech”, “Free Indirect Speech”) che permetteva al lettore di entrare letteralmente nella

mente del personaggio avendo addirittura chiaro cosa esso pensasse durante il giorno.

Uno degli esempi più' chiari di questo tipo di letteratura è il principale romanzo di Joyce, “L'Ulisse”. Si tratta

di un intero romanzo scritto esclusivamente su di una giornata di una persona comune, seguendone gli

incontri e gli avvenimenti che andranno ad influenzare inevitabilmente il pensiero, e dunque la Coscienza,

del protagonista.

Durante questi anni si definisce dunque una notevole distinzione tra ciò che le persone esternano e il loro

pensiero a livello inconscio. Un individuo è quindi definibile dal punto di vista dell'inconscio solo da coloro

che riescono a carpire i rari e generalmente incomprensibili segnali dell'Io interiore, che la gente tende a

nascondere.

La letteratura novecentesca intraprenderà quindi un viaggio alla ricerca della comprensione dell'inconscio,

attraverso nuovi stili e tecniche di scrittura.

La parola italiana “Coscienza”, si presta però ad equivoci che non sono presenti nell'equivalente inglese

“Consciousness”: il significato italiano varia infatti a seconda del contesto di cui si tratta, e può' avere

significati anche molto diversi.

Ho quindi deciso di organizzare il mio lavoro in base ad i vari significati che questa parola può assumere nei

vari ambiti.

Parlando della Coscienza di Zeno analizzerò la Coscienza in ambito psichiatrico, intesa come funzione

psichica in grado di definire ed astrarre l'io dal mondo esterno.

Nell'Ulisse tratterò l'Autoanalisi, quella che in inglese viene chiamata appunto “Self-consciousness”, come

riflessione e pensiero su se stessi.

In La Madeleine parlerò della Coscienza in ambito psicologico, ovvero lo stato di essere consci, contrapposto

all'inconscio: esperienza soggettiva di sensazioni ed eventi.

Con Der Prozess analizzerò il significato che in italiano viene più di frequente associato alla parola

“Coscienza”, ovvero la Coscienza morale dell'individuo, capacità di distinguere il bene ed il male e di

comportarsi di conseguenza.

Mentre parlando del Suffragio Universale Maschile evidenzierò la presa di coscienza individuale, di come le

masse si siano rese conto di avere un peso nella politica italiana, fino ad allora in mano solo ai ricchi ed ai

potenti. ITALO SVEVO

I suoi primi contatti con la psicanalisi e le teorie Freudiane di Svevo avvengono grazie alla terapia che il

cognato Bruno Veneziani intraprende con Sigmund Freud, e la frequentazione di Wilhelm Stekel, allievo

dello stesso, che si occupa del rapporto tra poesia e inconscio.

Svevo si appassiona agli scritti di Freud, arrivando a tradurre interamente “L'Interpretazione dei Sogni”

Nel 1907 Svevo fa la conoscenza di James Joyce a Trieste con cui instaura un rapporto di grande amicizia.

Joyce diventerà per lo scrittore un maestro e i due si inciteranno a vicenda a scrivere i rispettivi romanzi: “La

Coscienza di Zeno” e “l'Ulisse”.

La Coscienza di Zeno (1923)

Zeno Cosini, unico protagonista, proviene da una famiglia ricca e vive nell'ozio, altalenando da una facoltà

universitaria all'altra. Come nei due romanzi precedenti anche Zeno è affetto dalla “malattia” dell'inettitudine,

cioè l'incapacità di vivere serenamente.

Secondo la trama del romanzo, Zeno, ormai anziano, decide di rivolgersi ad uno psicoanalista, il dottor S.,

per risolvere i suoi problemi nevrotici. Il medico invita Zeno a scrivere un'autobiografia, per analizzare la

propria esperienza di vita.

Il libro si apre quindi con una Prefazione redatta dal dottor S., dove si apprende che Zeno ha abbandonato

prematuramente la cura, vanificando gli sforzi del terapista, che si vendica pubblicando il diario.

A questa fa seguito il Preambolo, in cui Zeno si sforza invano di ricordare la propria infanzia.

Il primo capitolo, Il Fumo, parla degli innumerevoli tentativi da parte del protagonista di abbandonare il vizio

del fumo, creando il leitmotiv dell'ultima sigaretta, presente in tutto il libro indicato con la sigla “U.S.”.

In La Morte del Padre vengono raccontate le ultime ore di vita del padre di Zeno. In questo capitolo è chiara

l'ispirazione che Svevo trae dalle teorie Freudiane, ad esempio dalla teoria del Complesso di Edipo.

La storia del mio matrimonio parla delle vicissitudini che Zeno affronta per trovare moglie. Questi

frequenterà` assiduamente casa Malfenti, casa del suo datore di lavoro, dove corteggerà tre delle quattro

figlie: Ada, Alberta ed Augusta, sposando poi quest'ultima.

Nel capitolo La Moglie e l'Amante il conflittuale rapporto di Zeno Cosini con la sfera femminile, causato da un

irrisolto complesso Edipico, è evidenziato anche dalla ricerca di un rapporto parallelo al matrimonio. Troverà

quindi un'amante di nome Carla, anche se non smetterà mai di amare la moglie Augusta che rappresenta la

figura materna a lui necessaria.

In Storia di un'Associazione Commerciale torna ad essere chiara l'ispirazione Freudiana: il cognato di Zeno

Guido Speier fallirà il suo tentativo di finto suicidio uccidendosi. Zeno farà quindi per recarsi al funerale del

deceduto, ma scoprirà troppo tardi di essere capitato al funerale sbagliato, essendo stato vittima di un

“Lapsus Freudiano”.

Il libro si conclude nel capitolo Psico-analisi, strutturato come un diario, nel quale il protagonista scriverà il

suo parere riguardo alla cura impostagli dal Dottor S., alla quale rinuncia. In questo capitolo Zeno scriverà' di

essere guarito dal suo male e non grazie alle teorie psicanalitiche del medico, ma grazie a sé stesso. Il libro

si concluderà poi in una riflessione di Zeno, o Svevo, riguardo alla natura autodistruttiva della specie umana.

“Quando i gas velenosi non basteranno più, un uomo fatto come tutti gli altri, nel segreto di una stanza di

questo mondo, inventerà un esplosivo incomparabile, in confronto al quale gli esplosivi attualmente esistenti

saranno considerati quali innocui giocattoli. Ed un altro uomo fatto anche lui come tutti gli altri, ma degli altri

un po' più ammalato, ruberà tale esplosivo e s'arrampicherà al centro della terra per porlo nel punto ove il

suo effetto potrà essere il massimo. Ci sarà un'esplosione enorme che nessuno udrà e la terra ritornata alla

forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie.”

LA CITTA' DI GORIZIA

DURANTE IL PRIMO CONFLITTO MONDIALE

Il 26 Giugno 1915 la Prima Guerra Mondiale era ormai cominciata e coinvolse anche Zeno, e la sua famiglia,

che in quel periodo si trovava a Lucinico, piccola citta' situata a circa un chilometro da Gorizia.

Gorizia, capitale dell'omonima provincia in Friuli Venezia Giulia, fu una delle più importanti “terre irredenti”.

L'irredentismo fu un movimento sviluppatosi a partire dal 1866, in continuazione al Risorgimento, in favore

dell'estensione dei confini nazionali alle regioni con prevalente popolazione italiana soggette a altre

sovranità, come ad esempio l'Austria.

Gorizia rimase a lungo tempo un punto nevralgico per i conflitti tra popoli confinanti, durante la Seconda

Guerra Mondiale vide le tristemente famose “deportazioni di Gorizia”, durante le quali circa 1000 persone

furono deportate e trucidate a opera del 9° corpo partigiano sloveno.

Tornando a Zeno, questi si era allontanato dalla famiglia per una passeggiata mattutina e sulla via del ritorno

si era imbattuto in alcuni soldati in marcia verso Lucinico. Arrivato a mezzo chilometro dalla sua abitazione

un ufficiale a comando di un plotone di soldati slavi intimo' a Zeno, in lingua tedesca, di non muovere un

passo di piu', o gli avrebbero sparato. Zeno riusci' poi a farsi accompagnare da un caporale fino a Gorizia,

dove avrebbe poi preso un treno per Trieste.

“A quanto ne sapeva il caporale, mentre parlavamo, un fitto cordone di fanteria chiudeva il transito verso

l'Italia, creando una nuova e insuperabile frontiera. Con un sorriso di persona superiore mi dichiaro' che,

secondo lui, la via piu' breve per Lucinico era quella che conduceva oltre Trieste.”

Zeno si era quindi trovato dalla parte sbagliata di questa nuova frontiera, separato da casa, famiglia e amici.

Solo, in un territorio occupato dagli Slavi.

JAMES JOYCE

Ulysses

Nell’immaginario collettivo esiste, all’interno del variegato mondo della letteratura, una dimensione remota e

quasi irraggiungibile dentro la quale sono confinate tutte quelle opere dell’ingegno umano che o per la mole

spropositata, o per la difficoltà dei temi trattati, o per la scarsa leggibilità solo in pochi riescono ad affrontare

senza farsi scoraggiare dai primi insuccessi e, soprattutto, senza farsi travolgere dalla noia. All’interno di

questo poco frequentato universo, “Ulisse” di James Joyce si è sicuramente guadagnato nel corso degli anni

un posto d’onore.

La trama non rappresenta niente di particolarmente originale, e sicuramente non tale da giustificare

l’immensa mole dell’opera; in realtà tali insignificanti avvenimenti sono solamente un pretesto per Joyce, un

mezzo che gli fornisce la possibilità di riportare minuziosamente ed estesamente i milioni di pensieri (a volte

profondi, a volte senza senso, a volte superficiali e futili) che turbinano nella mente dei protagonisti durante

le loro usuali occupazioni: sono proprio tali riflessioni interiori ad inondare le pagine del libro, sommergendo

il lettore all’interno dell’immenso oceano del subconscio.

Nel capitolo 18, che analizzerò più approfonditamente quale il più' attinente con il tema della Coscienza, il

narratore scompare totalmente, lasciando libero spazio al turbinio di pensieri di Molly Bloom. Questo capitolo

è famoso per il flusso di coscienza completamente decontestualizzato e senza punteggiatura. Questo rende

estremamente complicato comprendere i pensieri di Molly, dovendo condividere con lei lo sfondo culturale e

linguistico per carpire appieno le sue parole.

Il capitolo coincide, nell'Odissea omerica, con il monologo di Penelope che aspetta con ansia suo marito

Ulisse. Molly condivide con Penelope la stessa sensazione di solitudine: viene trascurata dal freddo e

capriccioso marito, che in alcuni episodi arriva persino a rifiutare l'amore della moglie, la quale si troverà

quindi vari amanti. Tutto quello che Molly desidera è infatti essere amata teneramente: “I wish some man or

other would take me sometime when hes there and kiss me in his arms theres nothing like a kiss long and hot

down to your soul almost paralyses you”. Molly si sente invece sfruttata da tutti gli uomini che incontra, a

partire da padre Corrigan, che la tocca mentre la donna si confessa, fino al suo amante Boylan, dal quale

vorrebbe essere amata e non usata.

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