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Introduzione Tempo e Coscienza, tesina
La seguente tesina di maturità sul tempo.
Einstein si presenta all'inizio del nuovo secolo con nuove scoperte che modificano tutti i parametri con cui era
stato considerato il mondo esterno fino a quel momento. Il tempo non è più né coordinata assoluta né un punto di
riferimento per ogni esperienza della vita comune e meno comune. L'universo risulta differente a seconda
dell'osservatore: il punto di vista è soggettivo e il sistema di riferimento ha perso la sua oggettività e il suo
carattere assoluto. Il compito della scienza, quindi, non è descrivere una verità assoluta, ma di proporre
un'interpretazione adeguata della natura, che non può non dipendere dal soggetto che la interpreta.
Una modificazione dell'osservazione così profonda influenza anche l'evolversi della speculazione filosofica,
contribuendo a quella distruzione di certezze iniziata all'inizio del Novecento, ma destinata ad estendersi a
macchia d'olio in tutto il secolo e in quelli successivi. Il ruolo del tempo non era mai stato messo in discussione nè
con argomentazioni suggestive e neppure con prove materiali, pratiche e sperimentali, anzi era sempre stato
considerato un concetto troppo semplice e radicato nella nostra mente per aver bisogno di una definizione. Un
contenitore di oggetti e ed eventi che interessano gli oggetti stessi.
Newton aveva parlato di tempo come parametro assoluto, come la struttura portante di una scacchiera, autonoma
e indipendente dall’inserimento o dallo spostamento di un oggetto concreto. Kant arrivò a descrivere il tempo
come coordinata a priori, schema rappresentativo innato e indipendente dall’esperienza, ma indispensabile per
qualsiasi relazione con il mondo interno o con il mondo esterno. La teoria della relatività, appoggiata dalle
conferme sperimentali e dalla dimostrazione inequivocabile dell’infondatezza di un riferimento statico e assoluto,
sostituisce le teorie kantiane.
Con la perdita dell'oggettività fino ad allora propria del tempo, nasce il problema della sua definizione. Emerge la
prima distinzione, proposta da Bergson, tra tempo della scienza e tempo della coscienza, tra tempo spazializzato e
geometrizzato e tempo dinamico e continuo, percepibile come durata.
Il problema del tempo parte dal concetto di simultaneità: già Poincaré, negli ultimi anni dell’Ottocento, aveva
analizzato il rapporto tra tempo psicologico e tempo fisico. Il tempo psicologico ha un carattere qualitativo, ci
permette di dire se un evento A precede un evento B (anche se non possiamo quantificare la separazione che
intercorre tra il primo e il secondo), o se i due eventi sono simultanei, “quando sono legati così strettamente che
l’analisi non può separarli senza mutilarli”, senza perdere qualcosa dell’uno o dell’altro. Se il concetto di
simultaneità è intuitivo per due fatti psichici, come possiamo estenderlo al tempo fisico?
La distinzione tra tempo oggettivo e tempo soggettivo investe anche il campo della letteratura e dell’arte,
rispondendo ad una nuova esigenza, quella di descrivere in modo compiuto il tempo interiore, quello del flusso di
coscienza (introdotto da Joyce), quello tipico del nevrotico (di cui parla Italo Svevo), ma anche quello dell’uomo
comune. Se ci limitiamo al tempo interiore, il singolo dettaglio non ha più un’importanza oggettiva, ma variabile
in relazione alla vita psichica del soggetto che racconta. Non ha più senso parlare di un ordine cronologico e di un
tempo statico e inerte, perché per chi racconta l’unica cosa importante è il modo in cui dettagli ed episodi
raggiungono il livello della coscienza, indipendentemente dalla loro effettiva collocazione spazio-temporale.
È inevitabile che anche l’arte si senta attratta da un’esigenza tale: dal bisogno di interpretare questa nuova
visione, adottando soluzioni formali al di là di qualsiasi tradizione e qualsiasi soluzione già adottata in una fase
precedente: Picasso e, in generale il cubismo si spingeranno a portare la dimensione temporale nell'arte,
vedendola come l'immagine della percezione nella coscienza individuale. La tesina permette quindi vari collegamenti interdisciplinari.
Collegamenti
Tempo e Coscienza, tesina
Fisica -
Simultaneità
.Inglese -
Ulysses e stream of consciousness
.Italiano -
La coscienza di Zeno
.Arte -
Il cubismo e la quarta dimensione
.FISICA
La teoria di Einstein si basa su due assiomi:
1. Principio di relatività ristretta: le leggi e i principi della fisica hanno la stessa forma in tutti i sistemi di
riferimento inerziali;
2. Principio di invarianza di c: la velocità della luce è la stessa in tutti i sistemi di riferimento inerziali,
indipendentemente dal moto del sistema stesso o della sorgente da cui la luce è emessa.
Einstein, partendo dall’ipotesi che la velocità della luce c è un invariante, si accorse che tutta la fisica
sviluppata fino ad allora si basava sull’ipotesi che esistesse un tempo assoluto, lo stesso concetto alla base
delle trasformazioni di Galileo e alla base di tutta la fisica sino a quel momento. Ipotesi considerata da sempre
scontata ma come noterà Einstein, per niente ovvia.
Einstein affrontò dapprima la definizione di eventi simultanei e puntualizzò il fatto che la simultaneità non si
conserva nel passaggio da un riferimento ad un altro in moto rispetto al primo.
Non basta dire che devo osservare contemporaneamente due eventi per decidere che essi sono avvenuti nello
stesso istante; la luce di due stelle che arriva sulla Terra porta generalmente con sè immagini di stelle lontane
nello spazio e anche nel tempo, con il risultato che possiamo vedere contemporaneamente una stella di 100
anni fa ed una di 10000 anni fa. Uno dei metodi per stabilire un criterio di
simultaneità è mettersi a metà strada tra i due
punti A e B dello spazio nei quali i due eventi
hanno luogo.
Se i segnali proveniente da A e da B arrivano
contemporaneamente all'osservatore, si può
dedurre che i due eventi sono simultanei, se un
segnale precede l'altro significa che un evento
precede l'altro nel tempo.
Due fulmini colpiscono i punti A e B.
L'osservatore O registra contemporaneamente un
segnale luminoso proveniente da A ed uno
proveniente da B e conclude che gli eventi A e B
sono simultanei.
La domanda che ci si pone è allora: i due fulmini simultanei nel riferimento di O, lo sono anche in un
riferimento in moto rispetto ad O? Che cosa registrerebbero i passeggeri di un aereo superveloce in viaggio
con velocità v da A verso B? Un passeggero O' si trova nell'aereo, a metà
strada tra i due eventi A e B.
Le posizioni A e B corrispondono ai punti A' e B'
sull'aereo.
Per O' l'evento A è un fulmine che colpisce A' e
l'evento B è un fulmine che colpisce B'.
Se la luce avesse velocità infinita, O' sarebbe
colpito simultaneamente dai segnali provenienti
da A e B, ma la luce si muove a velocità c per
percorrere i tratti AO' e BO'.
Nel frattempo O' si sposta con l'aereo verso il segnale proveniente da B e si allontana da quello
proveniente da A. L'osservatore O' vedrà pertanto il lampo B prima
del lampo A.
Nel sistema di riferimento di O' l'evento B
(fulmine che colpisce B') precede l'evento A
(fulmine che colpisce A').
Si potrebbe ripetere il ragionamento con un altro
ipotetico aereo che viaggia in direzione opposta:
questa volta gli osservatori in esso
concluderebbero che l'evento A precede
l'evento B.
In conclusione, non solo la simultaneità non
viene mantenuta, ma è possibile concepire
sistemi di riferimento in cui l'ordine di
successione degli avvenimenti si capovolge
Possiamo pensare allora a sistemi di riferimento in cui sta avvenendo o è già avvenuto il nostro futuro?
Significa che i legami di causa - effetto non sono più validi?
Questo, come vedremo, non è affatto vero: tutto quello che si è detto sinora è riferito a eventi completamente
indipendenti. La teoria relativistica di Einstein non solo salva, ma anzi rafforza il significato del rapporto di
causa - effetto.
Se due eventi A e B sono legati da un fatto fisico in modo tale che A sia la causa e B l'effetto, l'evento A
precederà l'evento B in ogni riferimento, anche se con diversa separazione spaziale.
La simultaneità è un concetto relativo,
ma la relazione di causa-effetto non lo è.
La situazione è apparentemente paradossale, a causa della concezione "classica" dell'esistenza di un tempo
assoluto, uguale per tutti i sistemi di riferimento. Venendo a mancare questo, sostituito dallo spazio-tempo
relativistico, la simultaneità di due eventi distanti risulta essere legata allo stato di moto dell'osservatore di tali
eventi, e non più assoluta.
Le difficoltà nell'accettazione della teoria della relatività si manifestarono anche nella formulazione di alcuni
esperimenti mentali, chiamati paradossi relativistici, in cui l'applicazione della relatività ristretta porta a
conseguenze lontane dal senso comune, se non addirittura contraddittorie. I paradossi relativistici vennero
anche usati dai detrattori della relatività per dimostrare l'incoerenza della teoria stessa.
Un famoso esempio è il paradosso dei gemelli. Esso consiste nella situazione di due gemelli, uno dei quali
compie un viaggio spaziale verso una stella per tornare quindi sulla Terra. Applicando i principi della
relatività ristretta, si sarebbe dovuti giungere alla conclusione paradossale che ciascuno dei due gemelli, al
ritorno del gemello che era partito, sarebbe dovuto essere più vecchio dell'altro. In realtà, questa situazione
non può essere formalmente risolta all'interno della teoria della relatività ristretta ma solo dalla relatività
generale, in quanto solo quest'ultima si riferisce anche ai sistemi di riferimento non inerziali (l'inversione
della velocità dall'andata al ritorno della navicella implica infatti un'accelerazione); tuttavia, è possibile darne
un'esauriente spiegazione anche nella relatività speciale, trascurando i momenti di accelerazione non nulla,
senza giungere a conclusioni paradossali. Per questo motivo, anche questo non costituisce a tutti gli effetti un
vero e proprio paradosso da un punto di vista logico, in quanto è possibile darne una spiegazione.
Nella teoria della relatività non esiste un unico tempo assoluto,
ma ogni singolo individuo ha una propria personale misura del tempo,
che dipende da dove si trova e da come si sta muovendo.
(Stephen Hawking)
INGLESE
The public time is, in Joyce's point of view, arbitrary and inappropriate to regulate the life of man. The author
brings a more flexible idea of time in his best known work named Ulysses and published in 1922.
As a consequence he compresses the journey of Odysseus, which lasts for twenty years in the poem of
peripatetic appointments and encounters of Leopold Bloom in
Homer, in sixteen hours describing the th
Dublin in the course of an ordinary day, the16 June of 1904.
Joyce tries to find narrative procedures so as to submit a short period of time and a limited space as a reduced-
scale reproduction of all human life.
In addition to that every human attitude becomes possible from the point of view of the observer, like a
kaleidoscope: Joyce in his novels is influenced by the relativistic concept that, in literature, is translated into
the association of different and numerous identity to every single person.
the heterogeneity of time by fragmented exposure, i.e. alternating the narrative
Joyce is able to represent
comments on the temporal experience of Bloom in relation to the public time. This literal device of
interior monologue is used to reproduce the concept of the so called “la dureè” of Bergson which means
that reality is a continuous flow, a perpetual becoming which eludes the conventional clock time.
Joyce based those experimentations in the assumption that nobody thinks in complete and well organized
sentences; the thought is formed in the mind without a syntactical shape, and we translate it into words when
we want to make it intelligible to the others.
The "stream of consciousness" is used throughout the novel, but especially in the moment when Molly
Bloom languishes in her sleep (Book II, Episode 4).
In this episode Joyce reaches the most complete time dilation in the trial of the woman's conscience. It is
the only episode in which it is not designated any particular time and is instead used the symbol of
eternity and infinite: the rigidity of conventional time and definite partitions are useful for making the
activity of the mind understood; It is irrelevant to know when and where Molly made up her thoughts
that are an endless rewriting of hes life, constantly changing with the passing of each reflection.
His hand took his hat from the peg over his initialled heavy overcoat and his lost property
office secondhand waterproof. Stamps: stickyback pictures. Daresay lots of officers are in
the swim too. Course they do. The sweated legend in the crown of his hat told him mutely:
Plasto's high grade ha. He peeped quickly inside the leather headband. White slip of paper.
Quite safe.
On the doorstep he felt in his hip pocket for the latchkey. Not there. In the trousers I left off.
to
Must get it. Pota I have. Creaky wardrobe. No use disturbing her. She turned over sleepily
that time. He pulled the halldoor to after him very quietly, more, till the footleaf dropped
gently over the threshold, a limp lid. Looked shut. All right till I come back anyhow.
He crossed to the bright side, avoiding the loose cellarflap of number seventyfive. The sun
was nearing the steeple of George's church. Be a warm day I fancy. Specially in these black
it
clothes feel it more. Black conducts, reflects, (refracts is ?), the heat. But I couldn't go in
that light suit. Make a picnic of it. His eyelids sank quietly often as he walked in happy
warmth.
ITALIANO
Italo Svevo spinto dai consigli dell’amico Joyce nel 1923 pubblicò La coscienza di Zeno. Con questo
romanzo, per la prima volta nella tradizione letteraria italiana, la dimensione del tempo viene rivoluzionata.
Questo segna il tramonto del tempo oggettivo e lineare, quello misurato dagli orologi, quantitativo e sempre
uguale a se stesso e la nascita del tempo interiore, il tempo della coscienza, soggettivo e qualitativo, la vita
della coscienza impone le sue categorie, mescolandosi all’avvicendarsi degli eventi esterni: il dentro e il fuori
si intrecciano e si confondono e si sostituiscono alla descrizione oggettiva dei fatti. La vicenda del
protagonista non viene raccontata secondo l’andamento lineare della successione cronologica degli eventi
esterni, ma emerge dalla ricostruzione della storia della sua nevrosi e trovarne la causa è lo scopo del
racconto. Il romanzo è privo di una trama ma la narrazione si articola in sei capitoli o per meglio dire in sei
blocchi tematici, che seguono i movimenti del tempo interiore, con sovrapposizioni, salti in